parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Guido Da Verona, Colei che non si deve amare, 1910

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
1
1910
materialmente in balia d’una donna. Un buon senso
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1910
due spalle ben quadrate, una cert’ aria da allegro
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1910
ferma talvolta davanti ad una piccola spesa, ed egli
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1910
assoluto che gli dava una così bella fierezza di
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1910
spese la sera in una bottiglia di Sciampagna, e
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1910
suoi baci violenti. Era una dolce amante, curiosa di
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1910
un giorno solo, per una cosa minima, tutta la
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1910
la racconsolò. Ma poi, una volta, si lasciò sfuggire
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1910
e dal cuore insieme, una di quelle parole ambigue
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1910
capo come per cacciarne una torma di pensieri bui
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1910
tutto questo fini con una scena violenta, nel mezzo
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1910
ora lo sai! ¶ Per una settimana ella offerse, egli
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1910
si miser di mezzo una cambiale che scadeva, una
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1910
una cambiale che scadeva, una partita disastrosa, una lunga
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1910
scadeva, una partita disastrosa, una lunga notte d’amore
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1910
anello, dove c’era una pietra che nei giorni
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1910
malgrado si lasciò sfuggire una esclamazione di sorpresa. ¶ — Per
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1910
palmo della mano, con una cert’ aria dubitosa, infine
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1910
L’altra sorella era una farfallina appena quindicenne, tutta
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1910
non esser altro che una brava massaia. ¶ Anna Laura
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1910
comandava in casa con una prepotenza da tirannella; era
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1910
mangiare le ciambelle con una florida popolana che non
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1910
godersi, nella città ventilata, una bella primavera di riposo
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1910
quella che sopraggiunge in una città per solito fredda
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1910
solito fredda e nebbiosa, una città senza alberi, dai
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1910
che il principio d’una più grande ambizione. Forzar
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1910
d’essere combattuta per una causa migliore, poiché si
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1910
ad un trono, avendo una nipote già più che
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1910
che trentenne da maritare, una grama nipote, magra, sghemba
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1910
gli Anselmi, ch’erano una tribù senza numero, contraddistinti
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1910
ma che certo possedeva una mano tanto robusta quanto
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1910
nella piccola cerchia d’una città, per giudicarla; dove
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1910
avrebbe avuto per mensa una tavola imbandita di porcellane
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1910
trasparenti, servita intorno da una folla di maggiordomi silenziosi
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1910
lascivo nel bianco d’una scollatura impudica, sentendosi passare
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1910
concesse la mano d’una bellissima ereditiera... ¶ Camminare bisognava
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1910
sgorgata in lui da una sorgente oscura dell’anima
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1910
aprendo le porte ad una gran folla di soci
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1910
schiera dei soci antichi una gioventù più vitale, venuta
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1910
patiti, mettevan nel vincere una caparbia ira, millantavano in
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1910
in tutte le vittorie una rumorosa temerità. ¶ Ora l
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1910
anno dettero ai tormentati una breve tregua, poiché il
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1910
tutti i capricci d’una donna viziata, e qualche
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1910
dimostrava già d’avere una certa fretta. Ella cominciava
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1910
rapidamente nel calore d’una tentazione. ¶ Furon all’acque
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1910
montagna, poi scesero ad una riva lacustre non lontana
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1910
finirvi l’estate, affittarono una villetta piccola come un
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1910
irrompeva nelle vigne con una rossa maturanza di grappoli
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1910
tempo addietro in Firenze una brigata di galantuomini, che
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1910
mezzo dello spettacolo, in una poltrona di terza fila
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1910
negare, tranne che avesse una sua limpida e maschia
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1910
faccenda rischieranno di fare una malattia! — disse Giorgino Prémoli
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1910
crapula, al libertinaggio, con una tempra di ferro; si
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1910
Giacomo, detto Bacco, per una certa sua rassomiglianza col
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1910
tra quei gentiluomini d’una certa considerazione, per esser
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1910
lesinate allusioni e maldicenze. ¶ Una malvagità innata spesso ci
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1910
un magro impiego in una Compagnia d’Assicurazioni, con
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1910
Compagnia d’Assicurazioni, con una vecchia amante sul dosso
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1910
Dico, — egli rispose, con una specie di sconsolata rassegnazione
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1910
è troppi a circuire una donna, questa cade per
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1910
vivacissimi, la bocca espressiva, una guancia divisa obliquamente da
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1910
guancia divisa obliquamente da una profonda cicatrice. Attaccabrighe molesto
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1910
fatti per bisbigliarvi dietro una parola furtiva, per soffocare
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1910
compiaciute che ci fosse una donna di meno irreprensibile
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1910
rimasti in asso, mentre una certa onda di curiosità
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1910
le quinte a combinarvi una cena e son poi
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1910
della Ruskaia per domandarle una tazza di tè. Venivan
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1910
sua difficile condizione con una abilità singolare. Lo trovaron
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1910
suonare il violino, ed una sera, nel ridotto, si
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1910
su lo stesso patriziato una specie di supremazia; il
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1910
a lor volta in una certa dimestichezza con Arrigo
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1910
della sua città, con una bella donna al fianco
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1910
segreti altrui. ¶ Totò Rigoli una sera l’invitò a
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1910
Era nel medesimo tempo una casa di giuoco indisturbata
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1910
tutti i frequentatori correva una specie di familiarità, quasiché
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1910
robusti fianchi. ¶ Ivi era una tavolata di teutoni rubicondi
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1910
suoi rigogliosi commerci don una lenta ma sicura supremazia
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1910
città, tre sorelle d’una magrezza disperatissima, dal viso
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1910
esser uomini. ¶ Più oltre una contessa di casato autentico
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1910
autentico, in compagnia d’una serva impennacchiata, sorbiva lentamente
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1910
s’apprestava a menare una vita quasi onesta e
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1910
bella ed altera come una sovrana, la sua compagna
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1910
che sempre accorre come una docile mandria per le
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1910
che non abbia per una volta sentito in cuor
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1910
le platee. Drammaturghi fischiati una sol volta o fischiati
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1910
sciuparsi, a manomettersi con una voluttà crudele. Poneva lo
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1910
quella remota età ove una bella rima s’incoronava
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1910
un dramma, a proporre una pubblicazione, a recitare un
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1910
osava per infuturarsi con una bella temerità. ¶ V’era
90
1910
nella sua faccia mansueta una volontà incisiva e già
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1910
dilettavano d’accanirsi con una furia bizzarra contro i
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1910
dire cose profonde con una piacevole modestia, ed anche
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1910
non era più che una distanza breve. Bisognava unicamente
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1910
la gola per nascondere una stupida commozione, il buon
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1910
di non poter pagare una perdita al gioco, il
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1910
Sapeva che in fondo una salvezza c’era per
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1910
momento propizio per inviarle una lettera. Ma un pensiero
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1910
Scrivere in italiano ad una forestiera sarebbe stata cosa
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1910
ne faceva uso con una certa speditezza, e Dio
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1910
Rinunziò dunque a mandarle una lettera, ebbe ancora pazienza
101
1910
benissimo per quali strade. Una volta, incontrandola, salutò. Ella
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1910
bocca limpida, che pareva una bocca di donna innamorata
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1910
bocca limpida e rossa. ¶ Una sera l’accompagnò da
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1910
gli cantava... ¶ Gli cantava una bella canzone di gioconda
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1910
la parola fuggevole d’una donna. ¶ Ora la piazza
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1910
curva, come per proteggere una bronchite latente; pedine che
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1910
il fumo gonfio d’una sigaretta che gli spargeva
108
1910
spargeva per le vene una specie di torpore benefico
109
1910
da le spalle come una rotta guaina, sorretto appena
110
1910
e su le braccia, una pasta molle, odorosa, quasi
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1910
busto nudo andava prendendo una bianchezza di perla, una
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1910
una bianchezza di perla, una trasparenza così delicata che
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1910
dal volto chino, con una grazia indefinibile sorrideva. ¶ — Sono
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1910
della donna che misura una propria impressione anteriore e
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1910
un pericolo o sopra una delusione. Lo guardava; poich
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1910
camminato dinanzi, agile, con una franca sicurezza della sua
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1910
della sua natura femminile una specie di turbamento insolito
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1910
mazzo di fiori con una singolare ansietà, e fors
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1910
come nel piacere d’una carezza che le stringesse
120
1910
Era stata, in verità, una frase involontaria, come se
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1910
poiché l’aspettava. Era una curiosità malsana, sciocca, la
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1910
ripetendo ogni tratto: « Sì, una vera leggerezza, una vera
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1910
Sì, una vera leggerezza, una vera pazzia!...» Egli sarebbe
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1910
d’essere per lui una vera donna: forse alla
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1910
più che neri, d’una lucentezza quasi violacea, gli
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1910
in quella fredda bellezza una imperfezione gradevole, una specie
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1910
bellezza una imperfezione gradevole, una specie di selvatica vita
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1910
subitanea che brillava come una lama in taluni suoi
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1910
dirvi cosa alcuna. Faccio una vita semplice. Amo più
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1910
avuta alcuna, finora. Sì, una soltanto: la musica. E
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1910
capo e si prese una mano nell’altra, girando
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1910
gonna l’apparenza di una grande ala. Non rideva
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1910
sì! — ella fece dopo una pausa, raccogliendo il ginocchio
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1910
si sentì quasi divenire una cosa piccola e fragile
135
1910
conto suo? Ella era una dolce slava, malata d
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1910
dolce slava, malata d’una ipocondria sensuale, con una
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1910
una ipocondria sensuale, con una vita che tutta le
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1910
amante. Non poteva essere una donna per tutti; le
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1910
le attitudini selvagge d’una amante vera; le piaceva
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1910
era capace di levarsi una mattina, piena di riso
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1910
Diceva di volergli essere una mamma, una sorella, un
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1910
volergli essere una mamma, una sorella, un’amica, cioè
143
1910
che un’amante gaudiosa, una tormentatrice raffinata, una donna
144
1910
gaudiosa, una tormentatrice raffinata, una donna che metteva ne
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1910
materia delicata, rara, odorosa, — una specie di aureola s
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1910
sempre nutrita per lui una certa predilezione, ed ora
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1910
pareva quasi che parlasse una lingua più forbita, che
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1910
che Arrigo rendesse incinta una ragazza per bene, perchè
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1910
teatrucolo dov’ella cantava; una danzatrice Tunisina, la quale
150
1910
dimenìo d’anche formose, una bella curva di reni
151
1910
bella curva di reni, una ricca plastica di poppe
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1910
il suo prestigio, dare una capatina in quei ritrovi
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1910
Miris la Tunisina eseguiva una danza del ventre in
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1910
d’esperienza, che aveva una fonderia di metalli ed
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1910
pagan bene, lasciano forzatamente una grande libertà, sono la
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1910
di lussuria esotica, ed una sera a condusse a
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1910
uomo senza nervi, con una lanugine ancor biondiccia intorno
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1910
al teatro d’Opera una cantante russa dalla voce
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1910
russa dalla voce soave, una donna coperta di gioielli
160
1910
del suo smarrimento. Aveva una scollatura magnifica, le spalle
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1910
la dolce forma d’una sciarpa di seta; braccia
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1910
così bene ai polsi una catena greve, capaci di
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1910
capaci di supplicare come una voce umile, di carezzare
164
1910
muoversi e vivere in una musica veramente appassionata. ¶ La
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1910
costume, formano insieme quasi una grande, privilegiata famiglia, che
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1910
si reputavan adorni d’una qualsivoglia irresistibilità. ¶ Ma la
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1910
nel letto solitario d’una donna bella, ove serpeggia
168
1910
desiderio. Ma invece passava una crisi, una di quelle
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1910
invece passava una crisi, una di quelle sue crisi
170
1910
fasciavano le vene in una specie di torpore delizioso
171
1910
per vero dire, con una certa curiosità degli uomini
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1910
felina, qualche sgarbo simpatico, una certa spavalderia nel trattare
173
1910
maschio, tutto vibrante come una musica concitata, un tipo
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1910
quel male sottilissimo che una donna appena intravveduta lascia
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1910
eco dell’ anima come una tormentosa carezza; la sua
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1910
improvvise demenze, prostrandolo in una specie d’ebetudine dolorosa
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1910
gli pareva che fosse una forza oscura, insidiosa, un
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1910
rumore d’acque sotto una terra che ha sete
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1910
gioventù si stancava d’una stanchezza enorme, si perdeva
180
1910
vene, martellando, rombando, con una piena sì forte, che
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1910
i concerti, sèera formato una piccola erudizione musicale, che
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1910
potesse chiudere in sé una passione così delicata. ¶ Ora
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1910
lo aveva prostrato in una di queste crisi torbide
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1910
appare ai lontani quasi una favola, e per altri
185
1910
d’impadronirsene come d’una bella preda e profumare
186
1910
alla maggiore temerità. ¶ Quando una risoluzione gli era entrata
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1910
piacerle sopra tutto per una di quelle subitanee simpatie
188
1910
che la curiosità, mostrarle una timidezza non ridicola ed
189
1910
negozio. Cèera nella vetrina una grande cesta di bellissime
190
1910
ancora. Aveva pur notato una piccola sorpresa in lei
191
1910
più rari che trovava. Una mattina la incontrò, mentrèella
192
1910
presero il tè vicini. Una sera, ch’ella non
193
1910
era, se non altro, una persona molto più delicata
194
1910
cordiale. Trovò che aveva una brutta faccia ed un
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1910
sua spalla, credendola forse una suora di carità. ¶ Lèaltra
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1910
che sapeva lèarte, era una megera inanellata e adorna
197
1910
casa; egli fece venire una vettura e vi sospinse
198
1910
finito? ¶ — Finito, ma... ¶ — Cosa? ¶ — Una emorragìa, credo... ¶ — Non cessa
199
1910
pure, attendendo la sera. Una indefinibile paura gli opprimeva
200
1910
i vicini bisbigliavano già una storia, guardando quella finestra
201
1910
passavan ombre. ¶ VIII. ¶ Per una quindicina di giorni egli
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1910
metterla sul marciapiede come una ragazza perduta, ma non
203
1910
ciarliere, di udirlo scambiare una mezza parola coi clienti
204
1910
un tono burbero, con una voce che aveva perdute
205
1910
quell’uomo gli facesse una gran pena ed egli
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1910
dovergli pur qualcosa. Ma una sera finalmente, preso il
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1910
vecchi amici. ¶ Gli tremava una tale commozione nella vece
208
1910
per la prima volta una certa energia. ¶ — Ti cercherò
209
1910
posto d’apprendista in una piccola banca privata, e
210
1910
pronto ingegno ed aveva una bella calligrafia. ¶ Del resto
211
1910
vita con imperiosi desiderii, una grande ambizione gli si
212
1910
lèEugenia; non voleva certo una farmacia per dote né
213
1910
dote né per eredità una bottega d’occhialaio; non
214
1910
fuligginoso dèofficine avrebbe consumata una vita oscura. Ben altro
215
1910
che portava indosso come una veste non sua, mescersi
216
1910
in ogni caso tentare una più alta meta? Cosa
217
1910
sua libera via. Ma una cosa gli mancava: il
218
1910
registri del banchiere, sopra una scrivania carica di scartafacci
219
1910
dramma non aveva lasciata una traccia gran che profonda
220
1910
romanzi d’amore. ¶ Con una facilità sorprendente s’ era
221
1910
della sua casa come una tartaruga domestica, mangiando con
222
1910
intravveduto, e più d’una volta, per la finestra
223
1910
il cuore libero! Ma una inflessibile fierezza lo tratteneva
224
1910
curata la figlia come una figlia lor propria? Non
225
1910
triste quel pover’uomo!... ¶ Una sera finalmente, una sera
226
1910
uomo!... ¶ Una sera finalmente, una sera che il buon
227
1910
parto il rancore prese una grande risoluzione: mandò il
228
1910
amore. Diede un giorno una rispostaccia al suo capo
229
1910
dovette arrendersi davanti ad una risposta ben recisa. ¶ — Ho
230
1910
ha il diritto, a una certa età, di vivere
231
1910
più a lungo, ed una sera fece pregare padre
232
1910
parole inutili. Ho commesso una sciocchezza, ed ora che
233
1910
piace. Solo vi pongo una domanda: Come posso io
234
1910
che sappia rimuovermi da una decisione presa. Inoltre non
235
1910
bisca tempo gli arrideva una straordinaria fortuna. Dopo aver
236
1910
s’era invece prefissa una nitida volontà di vincere
237
1910
ultimi tempi aveva raggranellata una considerevole somma. ¶ Allora donò
238
1910
enormi, ben ravvolti in una carta soffice, dalla ditta
239
1910
accorrevano a guardare con una curiosità mista d’invidia
240
1910
tirati a lustro, d’una forma un po’ eccentrica
241
1910
e profumi, una canzonettista, una « cocotte »... — oh parola enorme
242
1910
romanzo, qualcosa di magico, una specie di bellezza fatale
243
1910
far la corte ad una marchesina che abitava una
244
1910
una marchesina che abitava una villa nei dintorni: corte
245
1910
udivano tutti i rumori. ¶ Una sera, mentre stava sul
246
1910
stava sul balcone fumando una sigaretta prima di coricarsi
247
1910
coricarsi, e pensava con una triste gelosia alla Mercedes
248
1910
salire a lui come una vampa, nell’odore delle
249
1910
gonfi e maturi. Ed una musica venne, su dalla
250
1910
ma volle guardare; guardò. ¶ Una — la sorella — era davanti
251
1910
busto ancor serrato ed una sottanella corta che le
252
1910
la nuca girandosi con una mano la treccia e
253
1910
sue spalle rotonde fare una bella piega di carne
254
1910
Non molto si lisciarono. Una, la prima, se n
255
1910
lunga e chiusa come una tunica, lasciò che l
256
1910
di panno, lasciò calare una cortina, distese la gonna
257
1910
li fece passare sovra una spalla, li contorse, e
258
1910
lo toccò, soavemente, con una specie di delizia, con
259
1910
ne sbocciò fuori come una pannocchia dal cartoccio. ¶ Ora
260
1910
cacciò dentro come in una fodera, raccolse dallo scendiletto
261
1910
cadere, la buttò sopra una seggiola, e piano piano
262
1910
giacere. ¶ Si volsero l’una verso l’altra, sotto
263
1910
audace, prendendole qualche volta una mano, se la sorprendeva
264
1910
se la sorprendeva in una stanza o nel giardino
265
1910
cercava di schermirsi con una sorridente ritrosia, bruciando insieme
266
1910
qualche momento di perdizione. ¶ Una volta, in un angolo
267
1910
sfinimento ch’era come una morte voluttuosa. E cominciò
268
1910
il bosco taciturno. Poi, una sera, egli le disse
269
1910
attenta, paurosa, tesa come una corda vibratile... poi scese
270
1910
parlò dell’ avvenire, d’una casa che avrebbero, intima
271
1910
intima e tranquilla, d’una fedeltà indissolubile, d’un
272
1910
Riotti e donna Grazia, una domenica sera, fecero un
273
1910
male alla schiena per una settimana, ella ne ringiovanì
274
1910
angolo all’altro, da una seggiola all’altra, come
275
1910
cervello alle calcagna come una lunga fredda lama. Intorno
276
1910
lo aveva udito profferire una bestemmia fra i denti
277
1910
In ogni modo era una seccatura. » ¶ Accese una sigaretta
278
1910
era una seccatura. » ¶ Accese una sigaretta e se ne
279
1910
casa, o meglio lèaffittacamere, una donna ch’era stata
280
1910
Ma quella Mercedes era una testa calda e metteva
281
1910
quali hanno tempo sempre. — Una volta, corbézzoli! Non me
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1910
il giovine. ¶ — Ho fatta una sciocchezza, — egli disse, battendolo
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sul nudo della coscia; — una sciocchezza grave. ¶ — Cos’hai
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levandosi. — Ho resa incinta una ragazza! ¶ — Eh? ¶ — Eh?!... — esclamarono
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roba di villeggiatura! Sarà una sninfia, di quelle che
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un amico di casa?... Una specie di signorina dunque
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tutta l’esperienza d’una vita. ¶ Arrigo raccontò la
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troverò. Solo vorrei dire una cosa. Vorrei domandare se
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egli osò perfino rubare una manata d’argento nel
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astuccio per le sigarette, una mazza col pomo d
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col pomo d’oro, una spilla da cravatta in
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d’un quattrino menava una vita da principe, cenava
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averla per amore, con una cert’aria d’indifferenza
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noiatamente agli amici, fra una sigaretta e una tazza
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fra una sigaretta e una tazza di caffè... ¶ « Oh
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ogni tanto, un ninnolo, una gita. Ne sono stanco
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a parte tutto, era una bella fanciullona, pienotta e
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dire intorno ch’era una mantenuta, anzi la mantenuta
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d’un centesimo, con una faccia che incuteva paura
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restò sempre a doverle una cinquantina di lire che
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sonoramente Mercedes; ed era una canterina di caffè-concerto
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Arrigo l’aveva incontrata, una sera di scoramento indicibile
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pollo mezzo rosicchiata ed una tazza di birra quasi
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comandò Sciampagna; comandò pure una dozzina d’ostriche ad
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con le labbra umide, una carezza sopra una lividura
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umide, una carezza sopra una lividura, un marengo buttato
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sera, stretti stretti, in una carrozzella con le ruote
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Mercedes la bruna era una donna elegante: per lei
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debiti, che facevan insieme una sommetta rotonda. Il poveraccio
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lo credessero capace di una tale generosità. Gl’interessi
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dov’erano e per una inezia di più su
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al suo prossimo. Aveva una certa affezione, lui, persona
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gli sarebbe forse piaciuta, una volta, gli sarebbe forse
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doveva pur suonare con una certa maestrìa se tutti
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più si creava intorno una specie di vassallaggio con
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un balcone semibuio, tra una ventata di buoni odori
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chiusa la bottega, fumava una certa sua pipa di
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cena. Luisa, la secondogenita, una ragazza sui diciassette anni
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intorno alla fronte, con una specie di pigrizia, come
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nello specchio. ¶ Era infatti una ragazza pigra, quieta, un
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le spalle sempre infreddolite; una ragazza che amava l
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di legno per costruire una sua certa scatola ad
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poco per non aiutare una molesta pinguedine; entrò con
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in tratto. Narrò d’una vicina, che aveva mandato
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dell’Eugenia, avrei quasi una mezza intenzione... Visto che
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prima di lasciarne cadere una sillaba. Il Riotti arricciò
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a nessuno! — disse con una specie di sibilo. — Se
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ch’è peggiore di una cattiva risposta. Se ne
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lontano dalla città, in una rustica villetta che apparteneva
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tanto gli rassomigliava quanto una ragazza di vent’anni
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fuori dal corsetto con una rotonda esuberanza di seni
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e rideva molto; aveva una fame insaziabile ed una
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una fame insaziabile ed una passione vorace per i
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un tenero per Arrigo; una di quelle passioncelle dolci
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chèera lèamante di Mercedes, una donna tutti pizzi gioielli
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pizzi gioielli e profumi, una canzonettista, una « cocotte »... — oh
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e la madre, durante una morìa di quell’anno
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consigliato anche ad intentargli una lite, ma non ne
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laborioso ed umile. Prese una laurea in chimica, laurea
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doveva subitamente irrompere come una fiera tempesta nel suo
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Ferrante la sposò. ¶ Era una siciliana e si chiamava
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e degnamente, anche per una donna che non ne
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Si diede a Stefano una sera ch’ egli le
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che possono facilmente persuadere una bellissima donna a prendersi
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prezzi popolari — così, tra una boccata e l’altra
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che gli faceva intorno una bella nuvola azzurra, se
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citrato di magnesia ed una polverina di calomelano, qualche
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che gli nuoceva era una sua smoderata e puerile
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A scuola, per esempio, — una scuola privata e diretta
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e di marchesi con una certa compiacenza nel parerne
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quello di fargli frequentare una scuola gentilizia piuttosto che
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piccolo Arrigo aveva inoltre una cura eccessiva della propria
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tutto, ch’era rimasta una frivola donna nonostante il
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quel che voleva dire una volta l’avere un
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crea nella nostra società una falange senza numero d
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paterne ambizioni. Ma data una tale sovrabbondanza di giurisperiti
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appunto così, e con una delle sue più fresche
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egli stesso, in persona, una spiccata tendenza per tutte
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lasciato alla sua vedovanza una femmina, una bella e
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sua vedovanza una femmina, una bella e grassa femmina
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stessa maniera del vestirsi una certa quale agghindata maestosità
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sua magnifica persona. Aveva una faccia sanguigna, lucida, con
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portava intorno al mento una corta barba fuligginosa. Era
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amoroso, il Riotti nutriva una predilezione decisa per i
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sua calda fantasia, dandogli una specie di stupefazione paurosa
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in fondo... ma se una si fosse mai avvelenata
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che in fondo era una buona pasta d’uomo
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bene che bastava dicesse una parola, lui!... Allora si
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lui!... Allora si prendeva una rispostaccia da donna Grazia
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si faceva gran rumore. Una vera bolgia dantesca, come
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un tornitore e piallava, una piccola stamperia dalle macchine
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mezzo avvinazzato che ad una cert’ora cantava a
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piano, il pappagallo di una vecchia inquilina, un cianciatolo
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neanche per il primo!... ¶ Una sera tuttavia, per precauzione
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la bocca tagliata con una nettezza violenta, quella bocca
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marinara non aveva mai una macchia, le sue scarpine
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pareva il rampollo di una stirpe migliore. Ascoltava sua
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Ascoltava sua madre con una specie d’estasi quando
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in certe occasioni spiegare una terribile volontà. Studiava con
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aveva fatto somigliare ad una signorina; soltanto gli rimasero
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con la spontaneità d’una parola: curvato sul lieve
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o cinque cattivi amici, una sgualdrinella che gli si
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di cravatte vistose, con una sigaretta in bocca ed
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ragazzaccio fatto come lei. ¶ Una volta egli osò perfino
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altra, una ragazza qualsiasi, una delle tante che si
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il diritto di credermi una ragazza leggera: la colpa
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che teneva per mano una domestica rubiconda. Sopra un
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scherzare fin quando ero una sconosciuta, o quasi, per
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Insomma no! Sarei d’una leggerezza imperdonabile. Non tanto
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sotto le ciglia, con una malizia ben dissimulata. Rafa
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venuta oggi? — domandò con una voce quasi rauca. ¶ — Eh
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poco sopra di lei, una luce cattiva, quasi violenta
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Rafa; non fatemi ora una scena, — ella disse con
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scena, — ella disse con una voce piena di mansuetudine
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invece, che pensaste ad una cosa, ad una solamente
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ad una cosa, ad una solamente: se mio fratello
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è capace! Insomma, sarei una ragazza rovinata, e ciò
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eppure... ¶ — Appunto, appunto; è una cosa che non può
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egli disse dolcemente, con una voce persuasiva, — pensa che
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dico. Se non avessi una famiglia, se non avessi
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via, dimmelo! Sii sincera una buona volta! ¶ Camminavano; ella
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fa presto a commettere una sciocchezza! ¶ Roteò di nuovo
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lo ficcò profondo in una siepe, soggiunse: — E poi
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a voi? Non è una buona ragione, vi pare
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me. Non sono certo una ragazza da strada e
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ti ho già parlato una volta con molta chiarezza
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se n’è parlato una volta si può anche
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e cruda. ¶ Ella fece una pausa, ch’egli non
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non mi offende, perchè una volta di più confesso
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fratello, per esempio, fa una vita invidiabile. Se domani
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sorella, perchè ho pure una sorella. Ma tutto questo
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già detto che sono una ragazza diversa dalle altre
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famiglia; ho preteso ad una specie d’indipendenza, ed
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all’aspetto vero d’una persona male conosciuta. ¶ — Ma
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bella persona, dondolandosi con una specie d’insidia e
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le code mosse con una inerzia piena di malinconia
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l’ultima sera, con una specie di spavento, e
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limitare della casa paterna, una promessa era corsa fra
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di pappagallo! ¶ Loretta diede una scrollata di spalle, poi
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rivestirsi, piano piano, con una infinità di cure; s
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rimanessi qui anche tu. Una volta ogni tanto non
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piacere, — Arrigo rispose con una certa umiltà. — Questa sera
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ricevessero in casa loro una visita inconsueta. ¶ — Questo è
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due poveri vecchi. ¶ E una pietà nuova gli sorse
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dal cuore, acuta come una sofferenza. ¶ — Ti avverto, — riprese
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Ella scattò su come una viperetta: ¶ — No, mio bel
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vicino e gli pose una mano su la spalla
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posti vuoti vi lasciavano una specie di tristezza, come
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se ad ogni tratto una vocina limpida si levava
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presto, — egli rispose con una voce assorta. ¶ La serata
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cose parevano accrescersi d’una maggiore sonorità. Tutto quanto
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lampioni, che splendevan d’una luce quasi azzurra sotto
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un grande pericolo, in una tentazione più grande. Ella
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nome, per apparirgli davanti una sera, inattesamente, al fianco
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fratello temibile, affacciata sopra una platea che l’ammirava
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con la grazia d’una farfalla che gli lasciasse
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benché ricchissimo, non conduceva una vita del tutto sfaccendata
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bagordi; solo era d’una debolezza quasi puerile con
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dal teatro per scriverle una concitata lettera. Ma quando
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que’ domini furtivi che una gondola nera traghettava di
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i canali taciturni. Per una invidia inspiegabile si nascose
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inspiegabile si nascose, per una gelosia malsana li spiò
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desiderio degli uomini come una ventata calda, e tutti
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un buon auspicio, con una vittoria facile. Era donna
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era sentita vergognosa d una veste un po’ dimessa
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lei null’altro che una piccola bottegaia... Ora non
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di non potergli mostrare una biancheria tutta di pizzo
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sovente l’onestà d’una fanciulla, poteva non essere
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sguinzagliano a frotte, in una caccia economica ed accanita
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bella, che lo dicesse una frase gentile, questo la
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quasi uno spasimo, quasi una voglia irragionevole di abbandonarsi
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avvolgeva di tentazione. ¶ Aveva una bella casa; in quella
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sua fragile anima succedeva una grande cosa. Tutto il
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Perchè? C’era forse una forza, invincibile fra loro
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me? — domandò Loretta con una voce insidiosa. ¶ — Mi piace
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avviarono. ¶ La notte, come una splendente cortigiana, s’era
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un sottile malefizio, come una subdola poesia, esagitava nei
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peccato sarebbe sepolto in una notte d’oblìo. ¶ Egli
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come per stringerlo in una carezza sola. ¶ — Loretta... — mormorò
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nome, più volte, con una voce paurosa. ¶ Erano soli
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come nel tepore d’una coltre voluttuosa. ¶ Ella si
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alle sue narici trasparenti una calda vampata, un soffio
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di lei, senza tregua, una canzone scapigliata; le pareva
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i profumi, di patire una gioia senza nome, di
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senza nome, di godere una sofferenza infinita... e davanti
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più che un brivido, una cosa infinitamente sottile, infinitamente
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un fatto oscuro, impreciso, una di quelle sensazioni ambigue
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era infiltrata scivolando, come una piccola donna fasciata di
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fasciata di veli tra una schiera d’uomini irti
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come l’ubbriachezza d’una bevanda forte. A lui
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balena la possibilità di una gioia superiore alle nostre
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guardarsi. ¶ Ella disse, con una voce opaca: ¶ — Vatti a
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hai, Rigo? — mormorò, allungando una mano per accarezzarlo. ¶ — Nulla
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ripetè la sorella con una voce impaziente, — vieni dunque
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fatto, Rigo? — disse con una voce perfida appoggiandosi contro
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più che un brivido, una cosa infinitamente sottile, infinitamente
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principiava in vicinanza d’una cascatella, poi tortuosamente s
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glielo avrebbe detto, se una ragione d’utilità troppo
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nei primi momenti, d’una timidezza incredibile. Si trovò
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che fossi un’altra, una ragazza qualsiasi, una delle
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come una malattia cronica, una di quelle malattie che
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troppo bottegaio. Aver educata una figlia ed averla ornata
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l’effetto di mettere una pianta rara in un
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letto d’Arrigo; sopra una seggiola era uno scatolone
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egli stesso per farle una improvvisata. C’erano le
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cuscino; dalla spalliera d’una seggiola pendeva una sciarpa
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d’una seggiola pendeva una sciarpa di velo a
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incanto: Loretta, presa da una commozione quasi triste, non
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egli le domandò, passandole una mano su la guancia
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prestamente, rimanendo in gonnella; una gonnella con una leggiadra
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gonnella; una gonnella con una leggiadra balza in basso
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nervi, dolorosamente. Lo prendeva una voglia insensata d’affacciarsi
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ginocchi, poi gli venne una specie d’ira gelosa
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pericoloso… ¶ E fece tosto una risata, quasi volesse colare
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che non seppe resistere: una mano gli corse involontariamente
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si sarebbe lasciata baciare. ¶ Una pendola nell’altra stanza
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prese dal letto, con una esperienza che pareva singolare
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la fasciava strettamente, come una guaina, drappeggiandosi appena intorno
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così bella, e tutta una vita nuova le si
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la guardava mutamente, con una ferma luce nelle intense