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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, L'armata dei fiumi perduti, 1985

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
1
1985
sopra le spalle di una popolazione laboriosa e tranquilla
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1985
appartenere anche lui a una generazione perduta, come i
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1985
friulani. O forse esisteva una maledizione insita nelle cose
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1985
le sue radici in una misteriosa necessità che lui
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1985
come nella sua. Sentiva una fortissima simpatia per Marta
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1985
collocati dalla storia in una sorta di tunnel umido
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1985
la pianta della speranza. ¶ Una notte Urvàn tornò alla
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1985
di niente.» ¶ Marta era una di quelle donne che
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1985
aveva. A lei invece una sola cosa sembrava strana
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1985
domandò se lei fosse una donna complicata, di quelle
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1985
non lo era. Era una donna semplice, perfino elementare
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1985
tutti desideravano stare con una donna e possedere un
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1985
venerdì, o c’era una dimensione del reale che
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1985
Il lutto non era una cosa reale, ma piuttosto
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1985
e di sviarsi in una vicenda privata. Così divise
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1985
della sua passione a una donna viva e carica
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1985
possibile, di vivere in una vera famiglia. Si studiò
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1985
in casa, assettata come una moglie che vuole far
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1985
aveva collocato Urvàn in una posizione specialissima e privilegiata
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1985
nelle vene, ma anzi una sorta di miele viscoso
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1985
e il corpo pareva una forma di gomma gonfiata
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1985
fatto sapone. Così cominciò una lunga stagione di pianti
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1985
che veniva disfatto da una soda che bruciava la
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1985
occhi si gremirono di una carica supplementare di pensosità
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1985
la speranza di ricominciare una guerra impossibile… ¶ Il suo
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1985
a mettere in funzione una radio più potente del
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1985
cielo nel corso di una notte. Fu penetrato dalla
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1985
vittoria non erano che una balorda chimera, che aveva
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1985
si stava combattendo dappertutto, una cosa deformata e crudele
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1985
le sue speranze, e una lotta senza quartiere contro
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1985
Gavrila sentì nell’intimo una cosa che aveva sempre
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1985
e si dissolvono in una sorta di caligine nera
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1985
povero Pronto, anche lui una vittima della guerra. La
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1985
la sua guerra, ma una tetra parodia di essa
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1985
tetra parodia di essa, una sagra di sfaceli luttuosi
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1985
questo v’era almeno una cosa di buono, che
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1985
anzi ci fosse stata una vera e propria battaglia
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1985
tra di loro, da una montagna all’altra. Ma
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1985
il pope Stiepàn fece una predica nella chiesa che
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1985
era chi rubava con una sorta di allegria e
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1985
ancora nei loro villaggi. ¶ Una volta Burlak venne a
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1985
cortile di Marta. Era una assurdità, perché ciò che
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1985
Burlak appunto voleva compiere una sfida che in apparenza
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1985
mancare le gambe per una paura improvvisa. Burlak vide
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1985
il proprio cavallo a una festa kazàk, per mettersi
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1985
dimenticato in cortile, sopra una tavola da lavare appoggiata
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1985
soddisfatto, come avesse compiuto una prodezza carica di un
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1985
ragazze. Già più d’una aveva dovuto salvarsi con
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1985
Terek. Forse ormai sperava una cosa soltanto, che la
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1985
fino alla fine, in una sorta di attesa e
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1985
un bosco o da una macchia di noccioli, lasciando
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1985
fosse più astuto di una volpe e che i
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1985
guerra tutti avrebbero avuto una tale nausea di sangue
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1985
stata un’amnistia e una pacificazione generale, e loro
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1985
uno è malato di una malattia che non può
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1985
ginepraio senza uscite, e una soluzione non v’era
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1985
da nessuna parte. Eppure una speranza ci voleva, e
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1985
voleva, e ci voleva una soluzione, perché non si
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1985
e di Gavrila, di una specie di patto di
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1985
in primavera ci sarà una carneficina» disse Urvàn a
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1985
nessuno vi attaccherà.» ¶ «Sarebbe una viltà. Sarebbe lasciare il
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1985
delle streghe, ne sapevano una più del demonio, e
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1985
A rigore, disertare era una cosa possibile, perché i
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1985
la notizia che in una delle valli, una delle
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1985
in una delle valli, una delle più lontane, c
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1985
lontane, c’era stata una grossa imboscata, e un
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1985
si era trasformato in una vera battaglia, e i
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1985
un piccolo compenso e una piccola consolazione, dopo tante
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1985
sentimenti erano penetrati come una nebbia in tutti gli
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1985
a cominciare da Dunaika. Una sera la bábuška, preoccupata
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1985
ci siamo messi per una strada sbagliata…» ¶ Urvàn si
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1985
poteva più vivere senza una terra… ¶ IX ¶ Il Salvadi
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1985
ordini ricevuti rivelavano soltanto una consueta, risaputa mentalità di
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1985
Urvàn e Gavrila prepararono una spedizione contro un gruppo
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1985
case sul fianco di una montagna, in una zona
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1985
di una montagna, in una zona di pascoli, sperando
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1985
di partigiani. Ci fu una sveglia nel cuore della
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1985
atto di coraggio e una gloria celebrata in tutti
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1985
non poteva avere più una patria, ed era destino
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1985
e la destrezza di una pantera. Ma soprattutto era
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1985
del Salvadi, c’era una piccola luce accesa. Burlak
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1985
Esaminò le pelli ad una ad una, dando occhiate
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1985
pelli ad una ad una, dando occhiate significative al
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1985
Urvàn provò per lui una simpatia istintiva da cui
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1985
non seppe difendersi. Aveva una coscienza solo teorica che
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1985
in realtà provava subito una forte simpatia per la
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1985
fienile del Salvadi, sotto una bracciata di fieno, un
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1985
perfettamente oliato, conservato in una pelle di pecora. Burlak
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1985
sulla guancia. Era stata una zanna di cinghiale, aveva
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1985
dopo qualche minuto, reggendo una pecora sgozzata e dissanguata
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1985
propensione di Urvàn verso una vita di famiglia, all
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1985
giro di giorni provava una grande stanchezza nello spirito
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1985
attorno a un casolare. Una volta le disse: ¶ «Il
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1985
si somigliano almeno in una cosa.» ¶ «Ossia?» ¶ «Nei nostri
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1985
nei vostri molti cosacchi. Una specie di gemellaggio nella
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1985
durante un temporale. Sentì una vergogna irta e disagiata
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1985
A volte le accadeva una cosa strana. Il fatto
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1985
per caso fosse ancora una donna, e se un
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1985
dire quelle cose a una vedova rispettabile come lei
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1985
questo mondo, ma di una sono sicura, che uomini
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1985
Ma io sono soltanto una vecchia, e per me
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1985
e di timori. Con una sorta di nostalgia per
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1985
sentire ben lontana da una condizione di indigenza totale
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1985
non esser confusa con una vagabonda. Si doveva capire
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1985
che pensavano di utilizzarle. Una segreta dignità la costringeva
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1985
cui poteva offrire soltanto una sicurezza provvisoria e fuggitiva
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1985
i problemi trovavano sempre una soluzione, a mano a
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1985
strettissimo. Marta era diventata una zia, Haha un nonno
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1985
che era sui cinquanta, una mescolanza di zio e
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1985
e canterina del vagabondo. ¶ Una delle sue passioni era
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1985
amicizia era per lui una pianta stregata che cresceva
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1985
colbacco di agnello con una delle pelli dei tanti
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1985
a creare nel bambino una vera e propria babele
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1985
a obbedire. Gli parevano una sorta di formula magica
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1985
per i quali aveva una sorta di vocazione gloriosa
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1985
da Marta e Anita, una tartaruga o un porcospino
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1985
non poté trarne che una conclusione: «Non c’è
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1985
ventri, nelle stalle, con una certezza di ferro che
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1985
fatto alcun male. Prese una vera e propria cotta
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1985
di Ghirei ¶ Nel villaggio una delle mete preferite di
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1985
tra loro due avessero una sorta di diritto di
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1985
Pareva eseguisse con impegno una saldissima consegna ricevuta da
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1985
erano traditori, e anche una sola frase poteva aprire
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1985
e ogni altro parente, una sorta di selvaggio e
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1985
un fiore nato su una strada di terra battuta
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1985
di terra battuta. Eppure una forza più potente di
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1985
gli dava da succhiare una liquirizia o un biscotto
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1985
l’osso del collo. Una volta il salto sul
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1985
capelli, e scoppiò in una gran risata. ¶ Ghirei guardò
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1985
in quelle condizioni, in una chiesa piena di fiori
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1985
e ben fatti. Provava una nostalgia intensa per certe
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1985
e pieni di ombre. Una volta condusse Gavrila a
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1985
steppa. Quella ormai era una tragedia che aveva avuto
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1985
di essa restasse soltanto una vaga cicatrice. Le sembrò
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1985
disperato, non fosse diventato una statua di ghiaccio nella
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1985
suo nome inciso sopra una croce di legno. Così
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1985
a ricominciare daccapo. Era una strana sorella delle donne
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1985
e l’altro avevano una strana necessità di intrattenersi
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1985
Francia?» le chiese Gavrila una volta. ¶ «E come, colonnello
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1985
andrà vedrà cos’è una domaine, di cui è
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1985
la campagna francese.» ¶ «È una fattoria, immagino…» ¶ «È anche
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1985
È anche questo, con una villa o un castello
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1985
un sopravvissuto, ancorato a una realtà che era stata
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1985
nella situazione attuale, da una serie di fatti indefinibili
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1985
case che quella fosse una delle notti maledette e
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1985
passare in mezzo a una stanitša cosacca, udendo nitrire
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1985
strade. ¶ Avvistarono da lontano una pattuglia di cosacchi a
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1985
con fendenti micidiosi. Fu una scena quale non s
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1985
accaduto, e ne provò una gioia selvatica ed elementare
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1985
fossero stati uccisi con una fucilata tra gli occhi
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1985
finì per concentrarsi in una sola direzione, quella del
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1985
scoperchiate e abbandonate a una rovina caliginosa. Correvano voci
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1985
per loro. Lì era una repubblica cosacca, come prima
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1985
anche a chiedere di una motocicletta con due militari
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1985
che prima o poi una piena o uno smottamento
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1985
loro discorsi affiorava come una muffa una sorda stanchezza
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1985
affiorava come una muffa una sorda stanchezza della guerra
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1985
un aspetto selvatico, con una faccia affilata e appuntita
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1985
il terreno sabbioso di una tristezza sorda e piena
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1985
i lupi sulla neve. Una sera che si trovava
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1985
dentro di lui, come una talpa, e adesso fosse
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1985
cominciare a girare da una terra all’altra. Era
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1985
ansioso sentimento di essere una specie di traditore per
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1985
davvero essere caduti dentro una babele tremenda, nella quale
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1985
esso galleggiava in lui una volontà precisa, quella di
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1985
pochi giorni prima, provava una letizia sostanziosa e profonda
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1985
interrotto ogni tanto da una catena di scoppi che
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1985
che un episodio di una serie cominciata da moltissimo
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1985
cadavere si poteva legare una robusta corda e una
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1985
una robusta corda e una grossa pietra e così
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1985
che la guerra era una faccenda terribile per tutti
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1985
alle donne friulane di una certa età, e da
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1985
l’ha voluta» disse una donna del paese. ¶ «E
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1985
il vero volto con una sorta di sbalordita sorpresa
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1985
un’imboscata e tirargli una fucilata a tradimento. Nel
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1985
messo a sparare, da una parte e dall’altra
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1985
e dall’altra, contro una pattuglia, e tutti gli
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1985
finora era rimasto soltanto una possibilità o una vaga
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1985
soltanto una possibilità o una vaga minaccia. Era come
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1985
vaga minaccia. Era come una tempesta che non scoppiava
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1985
scoppiava mai. ¶ Dunaika sentiva una profonda solidarietà di donna
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1985
odiava la guerra. Aveva una suprema, acuta nostalgia della
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1985
sgrovigliassero pian piano, come una matassa arruffata. Nel cuore
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1985
russo con Marta. Era una cosa che possedeva segrete
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1985
valle di montagna di una regione mai sentita nominare
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1985
e lì aveva trovato una ragazza che parlava benissimo
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1985
lingua. E in più una con cui era un
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1985
niente ed era come una vecchia amica, una vicina
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1985
come una vecchia amica, una vicina di casa conosciuta
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1985
perché per tutti provava una propensione aperta e istintiva
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1985
Ma per Dunaika provava una simpatia particolare perché aveva
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1985
come un tè o una vodka. Ma per lei
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1985
sentiva come vittime di una nuova strage degli innocenti
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1985
un’occasione per farsi una risata, sicché non avevano
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1985
popolare del Terek. Provava una strana compiacenza al pensiero
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1985
per rimettere sul trono una principessa mai vista, che
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1985
come lui, e combattevano una battaglia affine a quella
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1985
di afferrarsi ancora, con una sorta di mistica ostinazione
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1985
quella coi Rossi era una guerra sacrosanta e fatale
200
1985
e di predestinazione. Aveva una fiducia senza confini in
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1985
trafficava coi tedeschi, era una figura di minore affidamento
202
1985
Vlasov a Gavrila pareva una figura sospetta, perché per
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1985
essi già stesse rassodandosi una sorta di generica intesa
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1985
l’antico, le fornivano una quantità di informazioni sopra
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1985
era per Urvàn soltanto una presenza dalla quale girare
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1985
accettato subito e spontaneamente una divisione dei compiti e
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1985
l’acqua diaccia di una fontana. Il fatto era
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1985
si stava trasformando in una stanitša cosacca. Si vedevano
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1985
vuote internamente, che stavano una dentro l’altra, che
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1985
della guerra, avesse trovato una sorta di patria provvisoria
211
1985
convinto che vi fosse una maledizione strana per cui
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1985
doveva per forza coltivare una speranza o un’illusione
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1985
che le apparteneva. In una osteria si vendeva persino
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1985
nella propria terra. Pareva una pubblicazione destinata ai bambini
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1985
destinata ai bambini di una scuola elementare. ¶ Il villaggio
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1985
a berne senza misura. ¶ Una sera Marta, Ghirei e
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1985
si fermarono fuori di una casa, che aveva una
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1985
una casa, che aveva una pelle di cavallo stesa
219
1985
e insaziabili nostalgie. ¶ «È una canzone che racconta cose
220
1985
sul collo, chiuso da una striscia di cuoio ornata
221
1985
rossa, costituendo per essa una pericolosa spina nel fianco
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1985
parve di buon auspicio, una divisione cosacca comandata dal
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1985
che non li considerasse una razza inferiore. Ma l
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1985
per i tedeschi, ossia una cosa lontanissima da quella
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1985
il Friuli non era una steppa asiatica, australiana o
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1985
terra non era che una favola e un’illusione
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1985
da bambini… Marta aveva una sensazione precisa, ossia che
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1985
fossero per i cosacchi una zona proibita, nella quale
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1985
che non avevano più una patria né un destino
230
1985
accorgeva che essa era una vicenda sinistra e stregata
231
1985
odio, che nasceva da una fierezza ferita e sfidata
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1985
e stratificando, tendendosi come una trappola, che a volte
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1985
scattava in modi feroci. ¶ Una notte due tedeschi con
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1985
riuscivano a trovare. Era una notte d’inverno, con
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1985
pietre. A un tratto una folata di vento più
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1985
continuamente consultavano, aiutandosi con una torcia elettrica. Uno dei
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1985
parve l’effetto di una fattura, come se il
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1985
sentivano persi come in una landa asiatica. Sentivano il
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1985
brividi nella schiena. Avevano una fretta ossessiva di esser
240
1985
amici, e che rivolgerle una sola domanda fosse come
241
1985
che quella era anche una terra pericolosa, perché piena
242
1985
che si trattava di una terra malfida, bacata, appestata
243
1985
I cosacchi non dicevano una parola né facevano un
244
1985
e scese sulla valle una notte serena, profumata di
245
1985
qui». Non era mai una domanda ma sempre un
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1985
cavallo, e ne ebbe una sensazione piacevole. Era un
247
1985
e misurato nei movimenti, una donna di una certa
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1985
movimenti, una donna di una certa età, che teneva
249
1985
Forse la tenevano in una infermeria, preoccupati della sua
250
1985
di essere aggredita da una malinconia insinuante, che la
251
1985
Marta assegnò le stanze: una per la donna e
252
1985
donna e il bambino, una per Urvàn e Ghirei
253
1985
Urvàn e Ghirei e una terza, la più piccola
254
1985
che la sistemazione era una cosa fatta bene, come
255
1985
un tetto, anzi in una bella casa, e di
256
1985
da lontano, seduto sopra una panca del cortile. Del
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1985
pagliaccesca Baldo obbediva con una sorta di slancio gioioso
258
1985
come quello di alzare una zampa, di muovere la
259
1985
gli aveva già fatto una piccola frusta di cuoio
260
1985
con la velocità di una spugna perché aveva una
261
1985
una spugna perché aveva una mente molto rapida e
262
1985
riso cotto al burro, una ghiottoneria anche per le
263
1985
ad essere per lei una strana irrealtà, una favola
264
1985
lei una strana irrealtà, una favola scura e sanguinosa
265
1985
familiarità, e trovava sempre una ragione per farsi beffe
266
1985
vostra serietà?» ¶ E, per una ragione o per l
267
1985
faceva l’amministratore in una fattoria del Berry. Si
268
1985
e a lui da una parte piacevano, perché gli
269
1985
Ghirei, l’aveva ucciso una pallottola vagante. Urvàn dentro
270
1985
Urvàn sapeva che in una guerra, e specie in
271
1985
guerra, e specie in una guerra contro i partizany
272
1985
pallottola era partita in una direzione, e suo figlio
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1985
Krassnov e Kornilov con una fiducia cieca e assoluta
274
1985
s’era depositata come una patina di stanchezza e
275
1985
gruppo del presidio fecero una ricognizione a cavallo per
276
1985
di forzata attesa, in una guerra che era soltanto
277
1985
boschi. Ma lui provava una forte ripugnanza soltanto a
278
1985
fare l’amministratore in una domaine, per qualche tempo
279
1985
vita. Li aveva considerati una specie di lungo sogno
280
1985
ne raccontavano ogni giorno una nuova, per non concedergli
281
1985
sapeva che Marta era una popolana, ma parlando con
282
1985
di essere entrato in una zona di calma, come
283
1985
i partigiani dovevano vedere una sola scheggia di luce
284
1985
separato dal mondo, in una nave senza ormeggi che
285
1985
ognuno, provava per lui una mescolanza di simpatia e
286
1985
per tanti anni in una casa lussuosa, a contatto
287
1985
potere c’era soltanto una banda di fanatici e
288
1985
fissa nella mente, come una ferita che ancora sanguinasse
289
1985
di soldato, sbattuto da una parte all’altra dalle
290
1985
il rischio di prendersi una fucilata. ¶ Nelle sue parole
291
1985
passavano un giorno e una notte, e un’altra
292
1985
poi il veicolo aveva una gomma forata o lacerata
293
1985
del tutto, e che una parte di lui fosse
294
1985
perché venivano proprio da una cittadina che sorgeva da
295
1985
Era diventato anche lui una statua di ghiaccio? Gli
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cancrena da congelamento? O una pallottola pietosa l’aveva
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perché temeva di sentire una parola severa o di
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il suo nome sopra una croce di legno in
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degli avvenimenti. ¶ Ivos aspettava una cosa soltanto, d’essere
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senza miti, con addosso una stanchezza dello spirito che
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proprio andarsene?» gli chiese una volta. ¶ «Sì. Devo farlo
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con tutta l’anima. Una convinzione appassionata dominava la
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non sarebbe cambiato di una virgola, e ogni tentativo
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suo passo elastico, fossero una sorta di danza, l
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aveva fatto che dilatare una consapevolezza sotterranea che già
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trattenuto alla villa da una calamita fortissima, e che
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versare dentro di lei una riserva senza fine di
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e non dirò più una parola.» ¶ «Allora domani. Come
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a dormire altrove, con una scusa, e aprì silenziosamente
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guerra, che essa era una cosa lontana e improbabile
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l’erano immaginata per una tendenza luttuosa della mente
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disse. ¶ Marta gli passò una mano sul viso, senza
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carte, si sprofondava in una pensosità scura e silenziosa
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sì, che non era una cosa da fare, che
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preparando il nido come una coniglia o una gatta
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come una coniglia o una gatta, allorché stanno per
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sentì persino invasa da una ventata di allegria, non
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un segnale di letizia, una garanzia che tutto si
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nel migliore dei modi, una sorta di talismano che
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di Arturo era come una ragazzina, interamente affidata a
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possibile lasciarle tutta intiera una simile responsabilità. Si rendeva
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stato un bastardello, con una madre che pareva sempre
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il corredo al nascituro. ¶ Una sera Haha recò la
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la guerra, le dava una sorta di remota lietezza
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Era la parte di una popolazione che aveva abbandonato
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icone, alla ricerca di una patria provvisoria, dove stabilirsi
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era proprio il Friuli. Una ventata di spavento percorse
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temevano si mutassero in una trappola mortale. Ma altri
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pareva già animato da una vaga simpatia per i
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ascoltava queste notizie con una curiosità carica di attese
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da pazzi. Hanno preso una mucca, che era al
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parole e notizie subivano una strana trasformazione. Accettava l
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e lo seguivano. Sembravano una fila di formiche. Erano
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i suoi, come per una consultazione volante e silenziosa
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di essere giunti a una meta purchessia. Alcuni, i
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con loro. V’era una fila lunghissima di carri
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la possibilità di avere una patria. Ringrazio la signora
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di ogni giorno è una cosa e la logica
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era morto precipitando da una scarpata, nel tentativo di
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sfuggire in bicicletta a una banda di giovinastri che
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Paese. Capiva che era una soma pesante, troppo pesante
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un’altra cosa, magari una cornacchia, una rana, una
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cosa, magari una cornacchia, una rana, una cavalletta, di
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una cornacchia, una rana, una cavalletta, di cui nessuno
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per uscire definitivamente da una funebre storia di faide
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vita e carico di una arguta saggezza popolana, ma
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era per Marta che una riedizione di antiche occupazioni
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cima a fondo, come una muffa o una pestilenza
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come una muffa o una pestilenza. Tuttavia bisognava tener
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andava nel bosco, presso una fontana seminascosta dai muschi
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dai faggi, o in una grotta preistorica scavata nella
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o di lavorare in una stanza diversa dalla sua
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bianco delle prime nevicate. ¶ Una sera, tornando alla villa
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dai giocattoli. ¶ Scesero con una certa fatica, attraversando il
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rinfusa, nell’assillo di una fretta inesplicabile. Che si
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molle e pantanoso per una pioggia recente, trovarono tracce
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dentro, asserragliati come in una fortezza. ¶ «Domani. Chiederemo domani
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e dormiva profondamente. A una cert’ora di notte
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per cui s’infilò una vestaglia e un cappotto
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stentava a cucire parole una dietro l’altra. ¶ «I
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assoluto mistero, perché era una cosa conosciuta, per così
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se non era più una novità, restava da chiarire
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il ricordo. Si rammentava una favola olandese, di un
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era tutto cambiato. Era una storia che le aveva
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le aveva raccontato Caleb. ¶ Una volta, quando vivevano ancora
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attaccato a lei con una forza disperata, come a
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di disorientamento era diventata una situazione universale degli uomini
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occupava di essi con una strana tenerezza, come fossero
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Haha non disse più una sola parola sui suoi
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un letto sistemato dentro una stanza. Alla villa se
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volta la notizia di una resistenza che si stava
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Tutti i giorni era una dura battaglia soltanto per
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paio di uova o una mestolata di farina, lei
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quasi, si può dire, una vera distinzione e soluzione
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tempo non riceveva né una lettera né una cartolina
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né una lettera né una cartolina da Arturo, e
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destino non aveva diritto. ¶ Una sera Baldo sembrava non
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forse si trattava di una vera e propria battaglia
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compatto e lontanissimo di una formazione di fortezze volanti
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di Elias, e provò una fitta al cuore perché
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un uomo che spianava una pistola nel buio. ¶ «Richiamate
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Non è difficile prendersi una fucilata, di questi tempi
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non ci fu neppure una linea di febbre. Il
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chiamava davvero così, aveva una propria odissea di soldato
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tutti. Qualcuno aveva caricato una capra o una pecora
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caricato una capra o una pecora viva, altri si
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altri si tiravano dietro una mucca, perché non mancasse
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Gorto, per raggiungere con una lunga marcia attraverso altre
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notte di aprile provarono una disperata stanchezza della guerra
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e si preparavano a una resistenza disperata. Sulla cima
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sonoro della ritirata. ¶ Soffiava una forte brezza di valle
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ne sarebbe di loro. Una qualche speranza doveva pure
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doveva per forza possedere una terra. Poi prevaleva in
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lo aveva avvolto in una coperta, ma era preoccupata
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Fortezza alpina”. Nessuno aggiungeva una parola di commento, e
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da tutte quelle voci una cosa almeno risultava chiara
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accanto ai cosacchi per una burla bizzarra, erano passati
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l’edificio della strage, una caserma, nella speranza che
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che però appartenevano a una sola nazione e avevano
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Urvàn li guardavano con una compiacenza amara, perché sentivano
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a sventagliate. C’era una straordinaria forza d’inerzia
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anche un’attrazione remota, una lusinga sbrindellata del destino
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bene, mentre Friuli era una parola che apparteneva al
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e lo succhiava come una fattura maligna. ¶ All’alba
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alla parola data fosse una virtù lontana e tramontata
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trasformare la valle in una mattanza di cosacchi. Durante
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abbandonato i bronchi. Era una faccenda seria, molto seria
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di Saetta. Si accese una lotta accanita casa per
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accanita casa per casa, una piccola Stalingrado, una delle
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casa, una piccola Stalingrado, una delle mille che v
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Cadevano molti uomini da una parte e dall’altra
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amici morti. Combatteva con una determinazione di ferro e
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alla fine soltanto per una fatalità infinitamente più forte
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moribondi. C’era ormai una netta linea di demarcazione
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ed era morto dissanguato. Una parte di lui, diventata
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mai perché gli recavano una sorta di noia e
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esso non era che una fiaba inventata… ¶ Dopo la
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ed era diventata come una jena, ingorda anche di
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e lo affidò a una donna del luogo perché
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nome del bambino su una tavoletta di abete, perché
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di Luca non fosse una tomba senza nome. Urvàn
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un certo punto cominciò una tempesta di neve. I
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cosacchi furono oltrepassati da una colonna di soldati a
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Ormai serpeggiava in tutti una stanchezza universale, una voglia
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tutti una stanchezza universale, una voglia di lasciare che
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a portata di mano una salvezza misteriosa, ora che
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tornò sopra di loro una notte da lupi e
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sufficiente. A un tratto una carretta cominciò a scivolare
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e del cavallo diventò una caduta rovinosa, mentre dal
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l’impressione di percorrere una Via Crucis di cui
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e di dormire sopra una bracciata di paglia diventava
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ferro del carro di una cosacca musulmana con tre
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si sentiva immerso in una malinconica fatalità. Udiva il
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e la fine avesse una consuetudine antica, ma sentendo
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della casera rivolgeva loro una specie di discorso mentale
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lenzuolo e sistemato in una bara di assi di
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nella fossa. Ognuno gettò una manata di terra, quindi
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tumulo e venne piantata una croce di legno ortodossa
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cosacchi, anziché entrare in una fase di stanca e
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precedenza. Ogni azione da una parte reclamava contromisure e
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fino a ridurlo a una poltiglia sanguinosa, impastata di
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e li cavalcava come una furia, gli animi erano
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era diventato paurosamente inutile. ¶ Una sera, verso la fine
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ogni cosa, perché era una novità che scopriva su
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ancora, anche se era una cosa lontana quasi venti
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e sapeva che era una legge di natura e
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legge di natura e una cosa prevista nei libri
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che qualcuno diceva essere una vedova di guerra, e
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caccia. Sentì nel cuore una pena acuta e una
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una pena acuta e una soffocante paura dell’ignoto
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nel letto, appoggiata a una montagna di cuscini, sorridente
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poppata gagliarda. Anita era una ragazza di scarsa iniziativa
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in compenso godeva di una salute invidiabile. Solo due
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già le era venuta una vera alluvione di latte
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V’era, nonostante tutto, una certa allegria in casa
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tutti i colori. Provava una forte ripugnanza ad andare
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per quello che succedeva, una voglia sorda e irritata
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sei andato senza dire una parola” pensò Urvàn. Ma
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retro della casa trovarono una finestra a vetri, le
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ruppe il vetro di una finestra, aprì i serramenti
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e di sentirsi fischiare una fucilata alle orecchie. Voleva
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niente, e nulla rivelava una partenza precipitosa. ¶ Urvàn arrivò
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guardavano e non dicevano una parola, e i contadini
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Salvadi li guardavano con una desolazione definitiva, tirando avanti
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finiva di bruciare qualcosa, una trave, un’asse, una
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una trave, un’asse, una porta. Sul viottolo dell
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andando in altalena, perché una corda era ancora legata
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capiva che quella era una canzone sui disastri della
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che non aveva mai una patria dove tornare, che
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gli distruggeva le patrie una per una, e la
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le patrie una per una, e la sua sorte
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era evidente, perché da una parte si parlava di
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pensare. ¶ «Urvàn, devi prendere una decisione. Non hai più
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anni di separazione forzata. ¶ Una notte Urvàn si alzò
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leggero come quello di una lepre. Venne alla finestra
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un tarlo o di una cicala, e restò a
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si stavano disponendo in una lunga fila le carrette
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aspettassero in fondo a una gola e ne facessero
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gola e ne facessero una carneficina. Un misterioso istinto
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di Ugo, e l’una e l’altra cominciarono
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lavare le ferite. Accadeva una cosa strana, e cioè
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e Ugo andava riacquistando una singolare bellezza. Era un
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petto, congiunte, legate da una corona del rosario, e
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non poteva avere né una cassa né un funerale
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Ugo venne avvolto in una coperta e fu sepolto
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cercarlo dappertutto, senza dire una parola a nessuno, cupa
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occhi. ¶ Poi ci fu una piccola alluvione di primavera
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Luca a gridare, vedendo una mano e un lembo
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d’impedire erano diventate una falla disastrosa e senza
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pace. Scorgeva in tutti una paura immensa, senza nome
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attorno, alla ricerca di una protezione che non c
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un mantello di difesa, una campana di vetro, che
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non le ali di una chioccia protettiva, di una
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una chioccia protettiva, di una madre celeste che vegliava
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di desiderio di avere una vita tutta sua, appena
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Tanti giovani morivano da una parte e dall’altra
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Era come entrato in una mattanza da tonnara, dove
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né un piano, né una speranza, che andavano avanti
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e nel loro pensiero una babele senza confini. Non
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dove andare. Tuttavia, per una sorta di necessità fisiologica