Gian Giorgio Trissino, Sofonisba, 1524

Un FAMIGLIO di Sofonisba ¶ Una SERVA di Sofonisba ¶ CORO

mare, ¶ fermossi, e fabricovvi una cittate, ¶ la qual chiamò

Or (come accade) ebbe una orribil guerra ¶ (ben dopo

andaro; ¶ e nel campo una notte acceso il fuoco

ch'io temo dolente una ruina ¶ tal, che più

alba. ¶ Esser pareami in una selva oscura, ¶ circondata da

suo grembo. ¶ Onde mostrommi una spelonca aperta, ¶ e disse

servire ¶ a gente iniqua una beltà sì rara. ¶ So

cui scacciati, or l'una parte, or l'altra

l'onorate imprese; ¶ perché una bella e gloriosa morte

ohimé! giungermi al cuore ¶ una certa paura, che mi

chieggio a voi quest'una grazia sola, ¶ la qual

fra cotanta preda ¶ prender una sol donna oltra la

escon di bocca d'una bella donna. ¶ MASSINISSA ¶ Talora

laude in bocca d'una donna. ¶ E solo vi

dentr'al cuore ¶ tien una cosa, e ne la

Ben fra tante ruine una speranza ¶ ancor ne mostra

che avere utilità d'una mal'opra. ¶ LELIO ¶ So

gran guadagno ¶ l'abandonare una cattiva impresa. ¶ Questa sarebbe

cattiva impresa. ¶ Questa sarebbe una facella ardente, ¶ che v

lo voler privare ¶ d'una sì cara e valorosa

ch'io vedo apparecchiarsi una contesa, ¶ da cui nascer

mano in mano ¶ apparecchiarsi una sì dura impresa, ¶ contra

vi sia moglie; ¶ perché una sola e semplice promessa

Gran cosa è, ch'una moglie ¶ sì bella così

di disdegno avampo, ¶ ch'una donna sì bella ¶ divenga

volse, e trasse d'una cassa ¶ un bel drappo

che non potea formare una parola. ¶ A le quali

quali ella volta, ad una ad una ¶ toccò la

volta, ad una ad una ¶ toccò la mano, e

rie ¶ sono congiunte in una! ¶ O stelle, o sole

ci spogli ben d'una eccellenzia rara. ¶ ATTO V

quell'onore, ¶ ch'ad una dea terrestre s'appertenga

ma priego Idio ¶ ch'una tanta pietà riguardi e

n'abbia dui; basta una morte sola. ¶ S'io

siete! ¶ almen potuto avessi una sol volta ¶ vedervi, e