Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

avevo direttive a parte una breve ricerca di case

abbandonato nell’angolo. ¶ Feci una pausa prima di passare

tarli, vecchi telefoni e una serie di litografie di

di scaffali carichi tranne una con mensole vuote e

a chiave. Quel giorno una delle due porte era

Frida era seduta su una poltrona, quasi di spalle

Leggeva alla luce di una lampada azzurra. Bussai, non

ancora, dalle cuffie veniva una musica ovattata, si voltò

le cuffie, si mise una mano sullo sterno. ¶ – Frida

appena poteva. Aveva comprato una lampada da Fiorucci, azzurra

di Hopper che ritraeva una donna seduta a letto

Dall’archivio aveva portato una poltrona e due pouf

piccolo specchio e a una trousse da cui affiorava

termoventilatore mezzo nascosto e una confezione aperta di Tegolini

mia intrusione, finché in una pausa pranzo disse: Come

al giorno mi diede una nuova prospettiva: il caos

nostro groviglio, l’ordine una questione di vertigini. E

scrivania e stavo evidenziando una causa di risarcimento tra

aveva sconvolta. Dov’era una liberazione come quella della

mi tornò in mente una fantasia nata una sera

mente una fantasia nata una sera sulle gradinate del

Antoine e l’ispirazione una delle sue ricerche da

peso della solitudine, ricavandone una legge: se due individui

uno dei due possiede una percezione di isolamento maggiore

possibilità di successo con una donna in ambienti specifici

Porta Venezia gli offrii una coppetta al fiordilatte, Lorenzo

e mettersi a odorare una cagnetta ai giardini di

stimoli. Le novità erano una ventenne di larghe vedute

e la possibilità di una sosta in Italia prima

se avevo voglia di una partita a freccette prima

tre anni consecutivi, in una gara ad Amalfi aveva

rattoppate di fotografie di una giovinezza in scogliera. In

In cucina teneva ancora una stufa Lume dove metteva

un bollitore elettrico e una confezione di tisane al

in casa. Era in una comunità di recupero. Mi

di mezzo. Mi ritrovai una sua mano sul ginocchio

scrivania. Frida stava sfogliando una sentenza ed era sovrappensiero

cosa serviva insistere con una ragazza come Frida? Non

un uomo che con una mano annaffia i gerani

sono accorto di avere una finestra. Qualcosa è cambiato

e timidamente bella. Facemmo una deviazione a San Babila

e noi ripartimmo verso una buchetta della posta scelta

e in cambio accettò una birra in un bar

il padre aveva trovato una più giovane e se

occhi di Lorenzo con una nuova separazione, io che

antidoto per Lorenzo: comprargli una nuova Vespa. Conosceva un

erano due 50 Special pronte, una azzurra pastello e una

una azzurra pastello e una rossa elaborata che però

faceva il fochista in una miniera di carbone? È

M. ¶ Mi aveva mandato una cartolina con Betty Boop

di Lupin. Marie valeva una pagina dei miei comandamenti

il problema di trovarmi una biblioteca, la verità era

cemento. Mi sedetti su una panchina, c’era un

abbandono improvviso aveva portato una carenza chimica e un

unico modo era trovare una fuoriuscita: lo sport (illusione

ore a notte, mangiavo una miseria, detestavo perdere il

incontrai la prima ragazza, una nigeriana sulla trentina. Chiese

frangetta e tailleur. Avevo una scrivania con una Olivetti

Avevo una scrivania con una Olivetti, una penna rossa

scrivania con una Olivetti, una penna rossa e una

una penna rossa e una blu, i correttori, dei

telefono. Davanti c’era una finestra con la tapparella

il tipino in tailleur, una ragazza sulla trentina. Mi

un amore finito, di una disperazione, più di un

dalle carceri esistenziali. Vantava una laurea con il massimo

Parlavo con la segretaria, una madre di famiglia con

Ruppi il protocollo. Era una tecnica che mi aveva

sopravvissuto. Me ne accorsi una mattina due mesi dopo

che curava, voilà: era una cattedrale d’avorio. Il

che era meno sfrontato. Una piccola bellezza che dava

felicità perduta, e di una giovinezza da recidere. Andava

colibrì e liberato in una nuova foresta. ¶ – Sali. ¶ Fu

strumento storico di indolenza, una Vespa Special che chiamava

privati, sontuosi, catartici. Era una Milano aspra da fuori

della difesa? Consisteva in una ricerca d’archivio che

aveva la forma di una tessera plastificata del Partito

all’Arco della Pace, una sera di ottobre, e

fermammo a berle su una panchina. Dopo aver stappato

uno chignon infilzato da una matita. Si chiamava Giorgio

sostituzione dell’altro trovai una cesta zeppa di libri

Lo studio doveva fornire una consulenza sul caso di

raccoglievo le ordinazioni a una a una: Leoni mangiava

ordinazioni a una a una: Leoni mangiava cocktail di

creato da lui. Aveva una barba da Hemingway, il

continuò a ignorarmi, poi una sera qualunque si avvicinò

Zappa come ricostituente generale. Una sera di animo funesto

gincana. In cima a una pila c’era Faulkner

era cambiata, a parte una confezione di evidenziatori per

si offrì di darmi una mano alleggerendomi le mansioni

un fazzoletto. Continuò per una settimana, si procurò una

una settimana, si procurò una scorta di kleenex e

scorta di kleenex e una crisi isterica all’inizio

Undici. L’amore è una brutta bestia, Libero. Lo

dalla morte di papà. Una quiete piena, incorruttibile. Durò

spuntava un foglio. Era una busta sventrata e vuota

era il francobollo ma una scritta in brutta calligrafia

una croce o a una feritoia, feci un passo

Come baciava? Lei fece una smorfia insofferente, io le

era riuscito a toglierne una dal reggiseno e a

portata a casa sua, una stanzetta nel Village, e

Marie, avevo trovato in una libreria di Brooklyn la

mamma portai un regalo: una matita per gli occhi

pensione. C’era anche una novità per me: l

Milano, il marito di una sua conoscente cercava un

berretto degli Yankees e una riproduzione della Statua della

Ti sei degnato, è una settimana che provo a

aveva dormito da me una sola notte dal nostro

fine del turno mangiai una omelette e lessi qualche

finale al Pulitzer con una raccolta di racconti: Raymond

di me risultò simile: una malinconia priva di speranza

riscatto. ¶ Mi feci dare una moneta da Philippe e

altro ancora, finché vidi una moto inglese metallizzata fermarsi

Carver. In un racconto una coppia litigava per tenersi

Lo strattonavano, lui da una parte e lei dall

Charles de Gaulle. ¶ Fu una decisione che non trovò

mamma disse che era una scelta giusta, interrogò le

e capii che era una buona offerta: sei ore

piccoli incentivi. Avrei dato una mano su cause di

commosse, io non versai una lacrima, bevvi cinque flûte

comportamento della sorella, era una testa matta, e pensava

impeccabile e vestii con una sciarpa rossa di papà

monolocale in corso Lodi, una via di pavé e

quaderno di Lupin, di una trentina di romanzi più

Romana dove vivevo era una ex zona popolare che

la caldaia autonoma e una finestra che dava su

partenza da Parigi era una fuga e che mi

mi ero rinchiuso in una fortezza contro il dolore

dovevo evadere. Mi presi una pizza da un egiziano

il mio sangue, ma una Quattro stagioni che mi

giù quelle righe su una cartolina d’epoca con

Navigli. La infilai in una busta affrancata, presi il

della partenza assieme a una cassetta con delle canzoni

Romana e proseguii in una viuzza che sfociava in

viuzza che sfociava in una piazza barocca senza tempo

tempo. Piazza Sant’Alessandro. Una chiesa la dominava di

mi spiegò che era una fase del lutto: piagnistei

di Monsieur Marsell, era una ragazza straordinaria e la

Mia madre la vide una volta dopo il nostro

un caffè e trovò una scusa per dileguarsi in

gli occhi pesti e una magrezza emaciata. Mi abbracciarono

Mario Crespi veniva da una famiglia borghese con un

con Anna da sempre. Una ragazza con un cuore

Tirò fuori dalla giacca una banconota da cinquantamila lire

in tre settimane su una carriola capovolta quando faceva

Komodo hanno in dotazione una mandibola da dinosauro e

Spavento e desiderio provocarono una reazione controversa, la fuga

l’immobilità. ¶ Mi sentivo una capretta. ¶ Lei venne e

e sui fianchi. Aveva una carne dura e liscia

senza slacciarli. Lui era una via di mezzo, e

copione. Però adesso aveva una strategia sicura presa da

la grazia con cui una donna osava. La ragazzina

autenticità. L’aveva scritto una donna che era riuscita

la mia illibatezza come una creatura in via di

mani, poi mi appoggiava una guancia sul petto, Tant

mi offrii di dare una mano per sostitui­re

per me Simenon aveva una narrativa del giallo che

l’assoluta meraviglia di una scoperta: capii che il

villaggio lasciava spazio a una domenica sublime. Con questa

un trauma. Ma aveva una qualità che non gli

dopo il lavoro per una settimana, lui aveva offerto

all’idea di passare una serata con degli under

La scintilla nacque per una gentilezza che accadde a

un fermacarte e su una penna, restava sovrappensiero per

era questo l’amore? Una prima persona plurale? Lo

correttrice di bozze in una casa editrice universitaria e

molto, poi lei acquistò una fierezza di coppia che

protesta. Mi smentì sviluppando una dedizione al legame che

gelosa, voilà. Aveva notato una rivoluzione che avevo percepito

ne approfitti? – mi disse una volta. ¶ – Moi, j’aime

Non era orgoglio, ma una vera e propria epifania

e si tradusse con una domanda, una sera prima

tradusse con una domanda, una sera prima di dormire

e ebbri, complici. Fissammo una regola anti logorio: al

lilla nel bagno e una specie di camicia da

e libri e filosofia, una divergenza di interessi l

intelligenza. A Lunette sembrava una donna eccentrica in apparenza

Il lato insospettabile. Ebbi una prima avvisaglia la sera

e due cani, possibilmente una tartaruga. L’immaginazione più

per campare e dare una mano ai suoi. ¶ Questa

obbligato Philippe a concedermi una settimana estiva di ferie

casa. La riempii di una metà esatta. ¶ Partimmo ai

panama in mano e una laurea a pieni voti

dell’agenzia avevano pescato una camera in Bleecker Street

bagno in comune e una posizione invidiabile. Ricordo la

poi mi baciò. Era una serata meravigliosa. Si tolse

la Francia. C’era una biondina con un vestito

in mezzo, ballavano in una composizione incantevole. Uno era

il ragazzo ossuto prese una mano della mia fidanzata

tipo slanciato le mise una mano sul fianco, e

mise due. Ne vidi una scendere sul sedere. Scolai

Picasso. Ci ritrovammo in una sezione temporanea dedicata alla

e davano forma a una croce o a una

marijuana, pipe minuscole e una pallina di resina. Nascosi

resina. Nascosi tutto in una busta di plastica. Rimaneva

l’allume di rocca, una crema idratante, più un

flacone di ansiolitici e una tintura per capelli. In

tintura per capelli. In una specie di credenza teneva

busta. In fondo vidi una scatola che trascinai fuori

che trascinai fuori: conteneva una pila di riviste pornografiche

soldi delle mance e una fetta di stipendio sarebbero

ora e muoversi da una parte all’altra di

cominciai a considerarla da una prospettiva insolita. Era una

una prospettiva insolita. Era una donna forte. La sua

stessa grazia nel volto, una nuova impazienza nel corpo

con lo stupore di una bambina, venne avanti, si

di Marie. Non ricordo una cena più muta. Alla

mangiò le labbra, fece una smorfia divertita. ¶ Risi prima

E.T., che provocò una passeggiata conclusa a place

sessione di esami con una media del 18,8 su 20. Mia

appuntamento al Trocadéro per una passeggiata. ¶ – Vediamoci a place

mi rifugiai più di una volta da Marie. Mi

e ogni volta che una storia finisce. ¶ Le chiesi

troverai in casa di una persona e maggiore sarà

papà aveva vissuto in una biblioteca casalinga. A fronte

agli altri. Mi ordinò una nuova strategia amorosa: l

La salutai e senza una parola la feci entrare

il suo sguardo per una miseria, feci cadere il

Lunette mi baciò. ¶ Ancora una volta Favole al telefono

le gambe intrecciate, abbassai una mano e la feci

E a me. ¶ – È una mia amica. ¶ – Marie Lafontaine

amica. ¶ – Marie Lafontaine è una tua amica, non Lunette

strizzò un occhio, – È una bibliotecaria coi fiocchi. ¶ – Anche

fiocchi. ¶ – Anche Lunette è una mia amica. ¶ Mamma scoppiò

carte, le sfiorò a una a una. Infine disse

sfiorò a una a una. Infine disse: – Usa le

fulminato con Il commesso, una storia sul sacrificio e

Cercavo l’oracolo di una futura rivoluzione: la pelle

destino dei prescelti. Aveva una semplicità che commuoveva. In

Camus se li prese una cordata di madrileni che

di madrileni che lasciò una mancia generosa. Me la

generosa. Me la offrì una ragazza olivastra con gli

lei si ostinò con una smorfia di malizia. Domandò

Domandò se volevo fare una passeggiata a fine turno

vent’anni. Mi lasciò una nuova felicità: ero stato

fino al Marais senza una parola, la baciai nei

poi in strada, aveva una lingua vorace e calze

e calze scure sotto una gonnellina a frappe. Arrivammo

di Komodo. C’era una capretta china su una

una capretta china su una pozza d’acqua che

il morso le staccò una zampa di netto. I

Antoine mi aveva rivelato una confidenza che la sorella

che pareva appartenere a una corporatura massiccia. La punta

che avevo bisogno di una rivelazione. Quanti incontri ravvicinati

spiegazione avrebbe portato a una mia tenera umiliazione. Andai

la passione. Si concedevano una gita fuori porta un

amore, farsi fesso per una donnina insolente? Erano due

desiderio struggente di condividere una voglia e il terrore

Così la invitai per una passeggiata al Trocadéro, sabato

dissi che avevano aperto una gelateria italiana da provare

Eiffel. Si era messa una gonna corta e una

una gonna corta e una calzamaglia a coste larghe

male. Portava in giro una specie di grazia che

gambe alle mie. Era una veterana o un talento

traboccare il vaso arrivò una domenica pomeriggio, eravamo nei

la pelle fresca e una mano che scendeva ai

Abbracciai Camille e con una manovra delicata interruppi il

Magots. ¶ Riuscii a fare una telefonata ad Antoine, È

ancora e io vidi una mano aperta dall’altra

une crêpe salade e una Coca-Cola in un

Magots. Io, Antoine, Lunette, una sua amica e qualche

Ballava il charleston come una farfalla. Ogni sabato pomeriggio

un vecchio disco americano. Una volta, mentre discutevamo di

Magots fosse già diventato una tana per turisti, a

aggiunsi. ¶ Lei si mise una mano sulla bocca e

l’ultimo colpo con una carezza e intuii la

Tentai un sorriso, venne una smorfia. Voltai le spalle

abdicato in favore di una astuta presenza. ¶ Fu un

a vedere il Louvre, una gran noia se non

L’origine du monde, una vulva ritratta da Courbet

gli era capitato con una nuova inquilina del suo

e scarpe inglesi. Teneva una borsa di pelle a

passare a casa per una faccenda urgente. Con la

erano anche delle fotografie, una di lei al mare

che le assomigliava e una di lei su una

una di lei su una moto, avrà avuto vent

cui piedi aveva appoggiato una collezione di calamai. Quando

si era cambiata, aveva una tuta da ginnastica e

avvolte nella pancetta e una Coca-Cola da dividerci

morettino. L’oblio durò una miseria. Mi venne da

lo teneva fermo con una mano. ¶ Se lo tolse

diciotto anni. ¶ Si passò una mano fra i capelli

glande liberato, era solo una coincidenza? Anche la migliore

nero e gonfio come una palla da tennis infangata

padre era steso su una barella di metallo, indossava

disteso come prima di una partita di tennis. Gli

francese e italiana. In una vecchia madia c’era

Pléiade. Lì dietro trovai una scatoletta con delle bustine

con cura, ne aprii una e vidi che conteneva

ti preoccupare – mi appoggiò una delle sue manone sulla

la erre moscia e una sana concretezza, – Le ragazze

prevedibilità del mio corpo: una peluria percettibile e l

risultati degli altri. Guadagnai una sua speciale attenzione e

e così via per una media del più che

andati a mangiare in una brasserie al Trocadéro e

finì per mano di una ragazza dal sedere sporgente

mio vecchio cane con una mistura di Fiori di

a labbra aperte con una punta di lingua. Il

Con Mademoiselle Rivoli, con una ragazza di terza che

Io che attendo su una sedia e il Cristo

non per il piacere: una goccia vischiosa era uscita

famille de fous, ho una moglie e un figlio

faccende che avevano preso una brutta piega c’erano

insufficienze in matematica e una sfioritura completa delle mie

aveva fatto progressi con una turista americana affascinata dalla

tornati in Italia per una settimana e avevo rivisto

fecondare. Prima era stata una goccia, poi due, poi

me stesso, loro possedevano una calma innaturale. Su Madame

mi dissero che avevano una sorpresa: sarei andato con

Ogni tanto mi metteva una mano sulla spalla e

ai suoi momenti sentimentali. Una gara automobilistica vinta da

rinfusa negli scatoloni anche una trentina di libri, tra

con me, non era una questione di peccati o

o di impurità. Era una semplice faccenda di antipatia

in mutande in corridoio, una domenica mattina, fuggii in

piatto sulle gambe e una pannocchia abbrustolita in mano

occhi. Dava informazioni a una coppia di anziani in

disperatamente, e ancora cerco, una controprova che me la

Un neo di antipatia, una smagliatura dell’anima, un

volantino pubblicitario a Montmartre, una volta da mia madre

ne aveva più di una edizione e mi consigliava

prestito, avrei dovuto portare una fototessera, per il momento

patibolo? Camus aveva scritto una storia di indiani. ¶ Dovetti

di indiani. ¶ Dovetti aspettare una notte, una mattina di

Dovetti aspettare una notte, una mattina di scuola e

cosa volessi da bere, una Coca-Cola, si mise

il ciuffo inalberato e una smorfia divertita. Mi venne

occhiaie al mento e una dolcezza che mi preoccupava

non hai ancora avuto una donna, Libero. ¶ Aveva ragione

non bastò. – Hai sfasciato una famiglia davanti a tuo

in giardino, si accese una sigaretta e la fumò

cosa voleva dire sorprendere una donna. Dava un senso

mia gravità, e attuavano una legge: avevano iniziato a

il libro, c’era una specie di cattedrale bianca

sapeva di muffa. Lessi una pagina e le altre

tre quarti, c’è una scritta in rosso: Vendica

Lunette a partecipare a una delle nostre diatribe. La

cappelletti e aggiunse – Sono una delle meraviglie del cosmo

le sciccherie libertine. Era una donna elegante, religiosa, maggiorata

solo a Emmanuel. Aveva una camicia bianca, il panama

sarei sposato. ¶ Emmanuel tornò una sera di qualche settimana

il rossetto e osò una battuta sul roast beef

giacchino che traballava lussuria: una minuscola gemma sull’orlo

vizietti sospettabili. Noi avevamo una Peugeot 305 e il terrore

uno sguardo ambiguo da una compagna di classe: migliore

di luglio che abbagliava una Parigi deserta. Mentre scendevamo

tre minuti dopo provocò una smorfia di soddisfazione di

Citroën di Emmanuel sedeva una trentenne castano chiara con

dallo specchietto si vedeva una spalla di Marie e

mi chiese di allungare una mano. – Avanti, Grand Liberò

pulì le dita con una salviettina fresca, che ringraziai

Mi raccontò che era una bibliotecaria, lavorava nel IV

isola senza mare. Era una frase che papà mi

A Deauville avevamo affittato una villetta con terrazzino e

Azzurra mi era capitata una stanza tutta mia. Quell

il trucco sbavato e una mano che tormentava l

un loculo ricavato da una rientranza del corridoio. Avevo

disposizione poco più di una branda da campeggio. Appiccicai

il braccio sinistro con una minima rotazione del polso

papà, nel compimento di una masturbazione circense che mi

In un’ora incastrai una miseria di tasselli, continuavo

finta di niente. ¶ Feci una doccia e presi uno

di uteri, e forse una vittima. Deauville era celebre

mio quaderno per annotarmi una vertigine: Consola la bionda

l’avevo riempito con una ventina di scintille, Pellerossa

nostri ospiti non volava una mosca. Emmanuel e Marie

si inserì mamma con una filippica sulla Gauche italiana

i sorbetti e facemmo una passeggiata sul lungomare di

mutande e capire che una situazione mi impauriva. Quella

si alzò per prendere una bottiglia d’acqua nel

le era colato su una guancia e i capelli

uscì nel giardino di una villetta e aspettò finché

villetta e aspettò finché una trentenne si accorse di

la sua infanzia. ¶ Fu una vacanza strana. Quando ci

vento e aveva sopra una foglia, la tolsi e

de Lamoignon, Marie. ¶ Per una settimana tornammo una famiglia

Per una settimana tornammo una famiglia. Mamma scelse la

ultimo pomeriggio assistetti a una scena curiosa: papà che

d’animo e di una sorta di presagio che

classe dirigente progressista. Era una scuola bobo, bourgeois-bohème

al collo, io avevo una camicia di una taglia

avevo una camicia di una taglia in più e

Noisenau. Un nero e una biondina con la treccia

le troppo avvenenti, rimaneva una morettina con il sedere

chiamava Camille. Mi guardò una volta. ¶ Colpivo alla prima

la Special azzurra era una meraviglia, aveva anche la

invitava a ballare in una stanza tetra, Lunette assisteva

alla tristezza. Ribadii così una mia vocazione, la sessualità

cinema o davanti a una pizza, se le andava

settimane da Natale in una Milano vestita di carta

la gonna. Mi mise una mano nei pantaloni e

pantaloni e sbottonò. Aveva una pelle di porcellana. Mi

mancanza di papà. Fu una nostalgia acre, prese il

il suo montgomery di una taglia in più. Scesi

poteva di certo perdersi una passione da dolce vita

soglia e si mise una mano sulla bocca, rise

in studio io finsi una febbre da cavallo e

irreversibile. Il monolocale era una casa. Il letto era

sua valigia e prese una busta, me la diede

trattarla bene. È stata una sorpresa anche per me

la tua Marie è una mia spia. ¶ La mamma

al suo Liberò in una sciarpa azzurra che le

buttammo così, io da una parte e lei dall

Nessuna illusione – sentenziò. ¶ Era una città che non illudeva

dimenticata. Mi voltai, allungai una mano e strinsi un

malinconica per aver mancato una passione da dolce vita

a che fare con una specie di paura. Me

mi guidò lei in una Milano che visitammo sotto

lei seppi che aveva una sorella, abitava in Normandia

La madre aveva gestito una boulangerie per tutta la

di francese. C’era una chicca: si era sposata

lui si era costruito una famiglia. Voilà, il peccato

letto. Marie mi passò una mano sotto il collo

Marsell andavano festeggiate con una pizza. Ordinammo una Quattro

con una pizza. Ordinammo una Quattro stagioni per me

stagioni per me, e una alle verdure per lei

con lei e usai una parte dei soldi di

te le promets. ¶ Voleva una seconda promessa: dovevo continuare

attesa di trovarlo, in una settimana ottenni ordini a

e il rischio di una nuova palude. Poi successe

lo era, legata a una madre che non ti

lui a spegnere mamma, una donna nata in miseria

era l’autoritratto di una Khalo trafitta da frecce

Marie. Lorenzo si accese una sigaretta e mi diede

sigaretta e mi diede una pacca sulle spalle, aveva

Tombon de San Marc, una tana per veri milanesi

neorealista. Frida aveva raffreddato una pellicola straordinaria come Lunette

esaltato il Louxor. Ritrovai una nuova stagione. Ci muovevamo

di tener testa a una lettrice come Anna. Disse

e mi autoinvitai per una cena. Lui disse – Ti

quella della Vespa fu una sera di meraviglie. Io

il nostro regalo, era una Special rimessa a nuovo

retro dell’osteria in una stanzetta dove tenevamo i

impacchettarla Giorgio ci diede una confezione di carta da

ci salutava e accelerava, una freccia nella notte dei

Ieri sera ho rivisto “Una giornata particolare” con il

Si lasciò sfuggire: È una donna che mi piace

perduto, e curiosità per una liberazione alla Duras. Il

malto, quando ne spillai una per lei chiese una

una per lei chiese una cedrata. In compenso aveva

partite su cinque. Era una donna intricata con un

legame. Frida Martini era una ragazza senza fulgore che

giusto per lasciare andare una persona risparmiando squarci inutili

mi mostrava la Sandra, una ragazza tutt’ossa che

educarmi. Gliela confidai. ¶ – È una buona idea. Offro io

le aveva mai chiesto una cosa del genere. La

da me, mi prese una mano e se la

accarezzava e io allungai una mano su un seno

vuoto del Panasonic con una punta di sadismo. Al

concesse di entrare per una tisana. La bevemmo in

tasca. Cominciai a usarli: una ragazza della Brianza che

la tristezza. Poi capitò una donna sulla quarantina, alticcia

le mie conquiste con una tacca sul bancone. Mi

Marika, le aveva usato una delicatezza di labbra per

la Crocetta, incastonata in una viuzza dimenticata. Lì accesi

la vita. Se facessi una riunione ai Deux Magots

corpo in seguito a una separazione. Io e Marie

nebbia di Sempione: in una storia d’amore ci

nella brutalità. Avevo scelto una strada di mezzo, forse

questa signora avvolta in una nuvola di fumo che

Giorgio stava sfornellando con una papalina rossa, appena mi

sua fidanzata storica in una fotografia che teneva in

fotografia che teneva in una cornice di fiammiferi, loro

entrambi in pareo. Era una bionda acqua e sapone

racconta della serata con una turista e di come

alla sua famiglia. Cercai una scusa per rimandare, mi

dietro la porta. ¶ Ho una memoria confusa di quel

del mobiletto dei liquori. Una nonna la ricordo bene

chiamava Olivia ed era una nonnina di spirito che

I morti sanno soltanto una cosa: che è meglio

sul fronte vietnamita. Aveva una memoria fotografica spiazzante: si

che indossavo e di una ragazza bassetta in tailleur

uscito dal lavoro con una collega – avvampai. ¶ Mi presentò

la nostra adolescenza. Ricordo una sensazione, il tempo ebbe

sensazione, il tempo ebbe una gran fretta. In mezz

da lontano: era stata una scena che aveva chiuso

era di averne apprezzato una buona metà. Quando rifiutai

casa, dissi che aveva una fidanzata incantevole. L’aveva

Standa, la figlia di una conoscente di mamma che

eros. Provai a ricalibrarlo una sera, poco prima dell

di Natale, a parte una telefonata per farci gli

un seno prosperoso superava una pelle di rughe, e

e via dicendo. Quando una ragazza dimostrava più di

ragazza dimostrava più di una dote, invece, subentrava un

carneficina che voleva disperdere una tentazione inconfessabile: la cena

scritte sul retro di una fotografia spedita in busta

sul primo ramo di una Jacaranda in Messico, con

termine del colloquio con una maglia a collo alto

se ne andava. ¶ – Do una mano alle matricole – disse

I morti sanno solo una cosa, che è meglio

di sapere dove lavoravo, una sera lei e Mario

squadra di parenti o una sera con Mario, io

del vicolo Santa Caterina, una breccia ricavata tra pietre

I morti sanno solo una cosa: che è meglio

a un progetto per una galleria al Brennero con

suo mondo. Anna era una tosta, non dovevo badare

telefonata finse di aggiungere una tacca al bancone. Gli

Parigi perché voleva spedirmi una cosa che si era

Strappai un angolo da una tovaglietta di carta gialla

correndo ai ripari con una dieta riattiva-metabolismo. Il

come ragazzini. C’era una novità: avevano affittato la