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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
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morta così, è stata una tragedia. Mia nonna c
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rimasta… Io sono andata una volta a trovarlo, qualche
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ospedale… mi ha fatto una brutta impressione. Mi ha
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è di sicuro anche una lettera indirizzata a questa
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di essere vicino a una donna che esprimeva femminilità
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seguiva i bordi di una spianata in mezzo agli
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rocce naturali e persino una cascatella, forse artificiale, ma
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curve e rilievi di una donna sana di quasi
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era il nome di una signora, una vecchietta di
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nome di una signora, una vecchietta di ottantadue anni
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Pensi che non abbiamo una stanza per farti dormire
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dormire? Ne abbiamo circa una trentina, tutte libere. Vieni
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orizzonte, stava scurendo, come una coltre che si alzava
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meschini. Ma la considero una questione soltanto mia. Io
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cena fu molto formale, una conversazione lenta e senza
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interesse. Il marito di una delle gemelle, dei due
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piccolo e grassottello, con una faccia rosea, come se
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Napoli non solo è una città molto bella per
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È malata e ha una bambina deliziosa… Ti basta
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Solo che avere qui una in quello stato…» ¶ «Poiché
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e ho due figli: una bimba di sei anni
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tornato a Milano con una parente di Gilla, e
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sarebbe andato a recuperare una sua zia a Ravenna
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in Toscana, dove hanno una tenuta e dove potrebbe
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le quali ho avuto una relazione, non importa di
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aveva dato due figli. Una ragazza intelligente, che bastava
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bastava a se stessa. Una compagna silenziosa che probabilmente
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bene. Io avrei preferito una femmina, ma va bene
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ci vedremo» gli disse una delle due gemelle, stringendogli
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il marito magro di una delle due. ¶ «Davvero ci
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non c’entra: era una decisione che avevo già
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per la prima volta una camera matrimoniale. ¶ Olga si
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Vai…» ¶ «Senti, ti dico una cosa. Io non ti
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tradirò mai, neppure con una bionda, bella, alta un
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me». ¶ «Questa vorrei considerarla una faccenda strettamente personale. Mi
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sapevo neppure che avesse una figlia. Con la mano
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con fragore ed entrò una donna tra i venti
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Ehi, ragazzi!» urlò, con una risata. ¶ «Puoi abbassare quella
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di sì. «Io forse una cosa ce l’avrei
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a usare, e fece una smorfia. «Per me… facci
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grosso, tutti a dire una cosa. Allora mi alzo
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ne va sculettando verso una macchina che si è
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le due ruote. Esce una con un foulard in
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sua. ¶ «A me pareva una Mini nera». ¶ «No, poteva
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nera». ¶ «No, poteva essere una Ford, piccola. Una macchina
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essere una Ford, piccola. Una macchina di quella cilindrata
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di quella cilindrata, non una Porsche». ¶ «E io che
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faccia un passo avanti… una cosa così?» ¶ «Circa, sì
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andato in America, quasi una fuga, e a questo
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da renderlo padrone di una fortuna, magari faticosa, ma
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mentre stavano entrando in una corte acciottolata davanti a
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corte acciottolata davanti a una casa patrizia di bella
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bene, grazie». ¶ Davanti a una delle portefinestre che si
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che si apriva su una terrazza segnata da vasi
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con tante tasche su una camicia gialla di tessuto
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barone gli sorrise. Aveva una bella faccia segnata dalle
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andiamo dentro. Oggi è una brutta giornata, peccato. Tra
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della figlia Carolina». ¶ «Ha una figlia, sì… E quanti
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madre spendeva molto, aveva una casa e una vita
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aveva una casa e una vita molto costose. Non
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libri… mio padre aveva una biblioteca straordinaria che sarebbe
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ed è seduto su una delle sue poltrone. Ma
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di venire qui, come una figlia. Aveva il mio
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quel nome ridicolo, era una di noi. Mi ha
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avesse accettato avrebbe avuto una vita totalmente diversa. Non
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diversa. Non è stata una vita facile, la sua
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se ne avrò bisogno». ¶ «Una cosa… mi è difficile
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necessarie, Gilla è in una clinica privata e Rinaldi
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è molto vicino. È una persona per bene, lo
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e si avviò verso una seconda scalinata che immetteva
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vestite di bianco con una cuffia bianca in testa
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se la mangia volentieri una fiorentina cotta a puntino
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e lo gettò su una panca. «Io i napoletani
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niente». ¶ «Me ne farò una ragione. Certo che lei
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come lo si faceva una volta. E allora, con
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farmi le ossa, ho una laurea per ogni cosa
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su di me. Ho una madre che non se
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Non sembravano quelle di una contadina, erano bianche e
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Non lo so. Di una donna io osservo sempre
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mi ricordano quelle di una donna che ho conosciuto
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all’epoca avevo già una bimba ed eravamo in
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ma Ermeline Sarli era una cliente, e questo è
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Capisco. E mia cugina?» ¶ «Una situazione non facile. Lei
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aiuta a sperare in una guarigione né facile né
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votata alla campagna come una suora». ¶ «Non è sposata
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abbronzata. ¶ «E chi sposa una come me? Comunque parliamo
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bella, più giovane, con una stupenda voce da mezzosoprano
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zio Nuccio aveva avuto una liaison con la sorella
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c’è ancora viva una zia di Gilla?» ¶ «No
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casa di zia Noemi. Una volta Gilla è andata
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non possiamo. Devo fare una cosa, devo andare a
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e aveva nel sorriso una certa aria di famiglia
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zia». ¶ «Che zia è?» ¶ «Una delle due sorelle di
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lui sa di avere una figlia». Sorrise, mescolando con
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internet magari c’è una traccia, lo cerco». ¶ «Scordatelo
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Si è uccisa?» ¶ «Sì, una disgrazia. In casa dei
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di qui. Napoletano?» Fece una risatina vezzosa, nascondendo la
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la mano. «Io sono una strega e scopro i
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vincevano e lei mai. Una sfortuna così non l
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in causa, annuiva. «Mai una volta». ¶ «E lei che
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no?» ¶ «Sì, diverse volte. Una volta anche centodieci euro
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qualche spicciolo che scendeva, una risata. ¶ Max Gilardi accettò
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un toast e di una birra. Si accomodò a
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denaro a queste poverette. Una delinquente, quella. Bene, Gilla
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urlava, chi piangeva. Lei, una statua. Si è bevuta
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i giornali, signora. È una storia golosa, Gilla è
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golosa, Gilla è stata una star della televisione… Ma
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confermato che Gilla era una donna infelice, sfortunata, triste
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quale io devo cercare una risposta». ¶ «Certo che lei
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pistola verso il padre?» ¶ «Una colluttazione… Qualcuno ha ricostruito
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ristorante dell’albergo, quando una signora che non aveva
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colore rosato. Unico gioiello, una spilla. Sull’anulare sinistro
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in America, era considerato una specie di genio nel
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discusso un giorno e una notte, e Nuccio è
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ne sono innamorata come una ragazzina, senza capire che
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abbiamo deciso di aprire una fabbrica di un settore
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un letto, il nostro, una poltrona della principessa, qualche
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se la ritenesse davvero una cosa giusta». ¶ «Non so
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morto». ¶ «Sì, e avevamo una donna, si chiama Pina
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chiama Pina? Quella, sì. Una ragazza giovane, sana, molto
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ma questa è soltanto una mia supposizione perché lui
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figlia, che ormai era una ragazzina grande… in quello
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e la madre. Era una brutta storia. C’era
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brutta storia. C’era una zia di mezzo che
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sicura». ¶ «No, infatti». ¶ «Era una persona eccentrica. Colto, spiritoso
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lui sino a commettere una sciocchezza. Da quest’uomo
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da dirigente, ma senza una spiegazione. ‘Non ne abbiamo
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chiude qui. Lui ha una figlia di quasi venticinque
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non potrei mai fare una cosa simile a lei
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non posso più vedere una peonia neppure su un
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al caffè e a una telefonata per Margaret. Lei
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chiesto dei vetri per una bottiglia di profumo: vado
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spese sue» aggiunse con una delle sue solite risate
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il taxi sparire dietro una curva. Allora rientrò, chiese
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e alla reception chiese una piantina della città. «Che
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offerta di rispondergli indossava una divisa con uno stemma
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uno stemma, probabilmente era una guida turistica. Niente di
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conosce Milano? Sì? Troverà una certa somiglianza, ma questo
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Gli stava mostrando su una carta della città i
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Santa Caterina, c’è una strada in salita, la
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uno sbaglio. A sinistra una famiglia di americani, a
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di americani, a destra una famiglia di veneti in
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di quando usciva da una seduta in tribunale. ¶ Sedici
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colline, l’è tutta una proprietà. Le vede quelle
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al viale di traffico; una strada con una fila
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traffico; una strada con una fila di piante a
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seta bianca trasparente su una combinaison di pizzo. Scarpe
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tre spazi uguali, con una serie di vetrate affacciate
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Gilardi di accomodarsi su una poltrona, di fronte a
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Sulla porta si materializzò una donna di statura bassa
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Lei fuma?» Aveva preso una sigaretta da una scatola
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preso una sigaretta da una scatola d’argento, l
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ribadirle che questa è una conversazione che serve esclusivamente
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arredavo. Toni Chiesa…» Fece una risata sgraziata. «Un nome
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in tv, quindi era una pubblicità per lo studio
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La madre, che era una pitinfia di prima grandezza
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dove abitava? Sì? Era una bella casa, molto grande
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loro si trasferiscono in una casa più piccola e
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nel tovagliolino ricamato, lasciando una striscia di rossetto. «Posso
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Gilardi gliela accendesse, tirò una boccata e spinse il
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spinse il fumo da una parte. «Che brutta storia
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esistesse. Lei scriveva per una rivista di arredamento, faceva
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mostro le fotografie, era una bellezza. La rabbia è
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che aveva talento, ma una scalogna che non gliene
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gliene andava mai bene una. Comunque, arriviamo a quel
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golf ai Caraibi con una fanciulla di vent’anni
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che c’è qui. Una ci pensa due minuti
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è più deprimente di una casa che si sta
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razza di mascalzone, con una moglie come te… Lo
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armadio a muro e una specie di sgabuzzino. «Non
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insieme, magari mi dai una mano in casa, qualche
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Non importa, mentre cerchi una donna posso fare io
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che a nessuno piace una casa grande con due
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con due donne e una bambina, ma restiamo senza
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ricorderà neppure di avere una figlia. L’ultima volta
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pasticci incredibili, ma buoni. Una sera invito i miei
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e lei ci prepara una cena che quella di
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mi accorgo di niente. Una sera barcolla e cade
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Giancarlo, che stava seguendo una produzione a Milano, si
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ha capito, che cercherà una sistemazione, che ora deve
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che faceva. Mi dà una mano con la casa
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ha ripreso a bere. Una notte sta male: Carolina
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so che penserà a una soluzione: per sua figlia
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trovare. Mi ha distrutto una cantina che valeva… be
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lettera di Carolina e una busta di Giancarlo. Da
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tornare un attimo a una cosa che lei mi
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lei mi ha detto, una sua impressione: secondo lei
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fruttivendolo era ancora aperto. Una donna vestita di blu
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arrotolato in vita e una retina chiara in testa
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tra i capelli corvini, una palandrana ricamata a fiori
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orlo, si girò completamente. Una faccia minuta, truccata come
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faccia minuta, truccata come una bambola, con i pomelli
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bocca aperta. Ora era una donna sciupata in cerca
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un piccolo rubino in una cornice di brillantini, il
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sono tornati insieme con una bimba bella, ma che
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indietro la testa con una risata volgare. «Gli uomini
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quell’epoca Gilla era una bimba, ma volle sorvolare
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mani alle orecchie con una smorfia. «Non sa che
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polizia?» ¶ «Sì, perché volevano una di casa. Tutto quel
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da romperti i timpani. Una scena così… Mi scusi
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aveva la voce di una che viene ad ammazzare
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po’ emozionata. Grazie, prego… una santarellina, accidenti a lei
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detto?» ¶ «La verità è una sola. Questo è quello
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l’indirizzo. Quattro gradini, una porta doppia a vetri
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saloni di rappresentanza, anche una piccola sala cinema. Ma
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le interessa?» ¶ Domanda legittima. «Una mia cliente è nata
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quella casa ci abitava una principessa. Era del barone
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colorate, il Conservatorio dove una volta l’aveva condotto
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soltanto un’insegna ma una promessa mantenuta. ¶ Spinse la
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mantenuta. ¶ Spinse la porta. Una cliente stava scegliendo tra
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cliente stava scegliendo tra una mazzetta di carte, la
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puzzle, e la considerò una buona idea per Alice
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si accorse che rappresentava una delle più belle piazze
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Parigi, Place des Vosges… Una piazza che gli ricordò
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piazza che gli ricordò una pagina memorabile di Henry
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Santo cielo, non sentivo una frase così da quando
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riguardo, è tutto scontato! Una cosa orrenda. So che
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aspetti. Altrimenti qui è una processione sino a stasera
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forno a microonde e una macchinetta del caffè su
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macchinetta del caffè su una mensola. ¶ «Venga, qui stiamo
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non avrebbe mai fatto una cosa simile, neanche se
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che incontra il piattino. Una strana donna, in un
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è malato…» ¶ «E ha una figlia». ¶ «No, chi gliel
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è la figlia di una nostra vicina che quando
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marito è su con una badante e io sono
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dal cortile, noi avevamo una finestrella con le sbarre
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genitori. Era bellissima. Ecco, una cosa me la ricordo
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teneva. Quando usciva lasciava una scia di profumo che
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a Natale avevano regalato una biciclettina. Ma per me
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Un momento. Gilla era una bambina strana, le ho
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Ha mai visto, lei, una bambina di due o
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le labbra. Mai vista una lacrima. Ma perché la
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Dove?» ¶ «Non lo so. Una mattina la vediamo che
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le tremava ma neanche una lacrima». ¶ «Si è saputo
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è saputo perché?» ¶ «Di una casa si sa sempre
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ancora. Non ha versato una lacrima. E neppure quando
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voleva lasciarlo… Sempre senza una lacrima. Lui si è
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Lei pensa davvero che una bambina così possa aver
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oggi mi ha regalato una giornata che mai avrei
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Savina Zorzi era in una traversa, rispetto al viale
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e le camere, con una bella terrazza. Avevano la
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famoso orologio maschile di una marca molto riconoscibile. «Qui
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Lui alle prese con una costoletta alla milanese e
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milanese e lei con una caprese, stettero a lungo
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privato. Ci sono stata una volta. So che Gilla
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che aveva scritto. «Aspetti! Una volta eravamo insieme e
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da corso Garibaldi, in una strada lì all’angolo
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all’angolo, davanti a una casa molto bella… Conosce
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anni». ¶ «Bene, davanti a una casa molto bella, in
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Angelica. Noi abitavamo lì». ¶ «Una bella casa, ma ci
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io l’avrei strozzata una madre così». ¶ «Perché? Era
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vero: lui era speciale». ¶ «Una ben strana famiglia, davvero
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strana famiglia, davvero». ¶ «Però una famiglia così ti aiuta
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Di fronte all’entrata una doppia vetrata dava evidenza
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vetrata dava evidenza a una portineria dal gusto un
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porta? Ma dove esiste una storia simile?» ¶ «La portinaia
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accordo, ora è presso una sorella a Como, le
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intanto entrati in anticamera, una stanza lunga e stretta
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che al fondo aveva una finestra chiusa da una
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una finestra chiusa da una griglia di ferro battuto
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entrata un arco con una vetrata che immetteva nel
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tazze erano state usate, una terza era pulita e
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parte. ¶ Di fronte, contro una spessa tenda a fiorami
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dal soffitto al pavimento, una poltrona settecentesca, con lo
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destra, rispetto alla finestra, una porta in legno bianco
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a specchio che includeva una porta. Immaginò che dietro
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intonate, alcune sedie contro una parete, un oggetto d
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ormai morto, sulle ginocchia». ¶ «Una tragedia così ben orchestrata
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garage. Lì c’è una stanza che ora serve
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bagnetto con la lavatrice. Una specie di angolo di
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suo… Forse non meritava una soluzione così, dopo tanti
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Si salutarono sulla porta. Una stretta di mano e
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parte?» ¶ «No, grazie. Faccio una telefonata e vado a
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beva in piedi». ¶ «Invece, una cosa… L’ispettore mi
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se l’immagina lei una che lavora in tv
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questo mi aspettavo. Arriva una della tv e chissà
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diva e mi arriva una… suona il citofono, il
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ballerine… e questa sarebbe una diva della tv? Ma
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verso Gilardi e fece una smorfietta con la bocca
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Lui crede di sposare una signora perché è stata
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barone…» Altra risatina e una lisciata ai capelli, dietro
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Italia. Vivono insieme, hanno una bella casa, così mi
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figlia?» ¶ «Mi faccia pensare… una ventina, no, di più
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a labbra chiuse, con una smorfietta, e ripeté: «Io
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che sa. Questa è una conversazione, non un interrogatorio
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era gentile. Lei era una che non sapeva fare
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l’americana non era una bellezza, ma era ricca
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vent’anni era stata una bella ragazza sana, con
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padre. Tra l’altro una diva quieta, gentile, educata
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riesce a immaginare che una così arrivi ad ammazzare
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Al punto di prendere una pistola, andare a trovarlo
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Potrebbe scoprire che era una persona totalmente diversa». ¶ «Per
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totalmente diversa». ¶ «Per esempio?» ¶ «Una donna arrabbiata per i
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spazi coperti, corridoi. In una grande hall chiusa da
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davanti all’ascensore, trovò una donna in vestaglietta rosa
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si affacciavano molte porte. Una era aperta. ¶ «Si accomodi
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se fosse appena terminata una riunione interrotta dal suo
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interrotta dal suo arrivo. Una libreria raccoglieva disordinatamente libri
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avermi ricevuto». ¶ «Oggi è una brutta giornata, stiamo per
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per mandare in onda una nuova trasmissione… comunque». E
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E si sedette su una sedia certamente scomoda, Gilardi
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immetteva nello stanzone attiguo. Una serie di monitor alle
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Gilardi all’ascensore. «Sa una cosa, avvocato? Io la
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aiutarmi?» ¶ Gli rispose con una smorfia. «Proviamoci, venga con
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occupandosi d’altro. ¶ Corridoi, una scala a scendere, altri
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è arrivata… Aspetti». Aprì una porta, parlottò con un
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conosce?» Lo guardò con una smorfia. «Lo conosce. Allora
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allungando la mano verso una brioche al cioccolato. «Posso
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soldi, s’è sposato una ricca di Palermo. Ha
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Gilla». ¶ «Com’era?» ¶ «Gilla? Una bambola. Buona, gentile, educata
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il petto. «La sa una cosa? Se va alla
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anche il suo ufficio, una stanza ampia e luminosa
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alle due finestre e una libreria ordinatissima. La signora
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in modo appropriato a una dirigente spesso a contatto
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notato, sulla porta apparve una giovane donna in jeans
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trovo di fronte a una donna che non parla
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simile gesto». ¶ «Mi chiede una cosa difficile, avvocato. La
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capo. «Ecco, lui era una forza della natura. Qui
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è poco per costruirci una vita». ¶ «Credo di sì
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gesto melodrammatico si portò una mano alla fronte. «Sa
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mano alla fronte. «Sa una cosa? Dovrebbe parlare con
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fermaglio. Un solo gioiello: una lunga catena d’oro
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gli uffici. Gli porse una bottiglietta d’acqua. «Vuole
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No, grazie». ¶ Si sedettero una di fronte all’altro
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fronte alta, attraversata da una sola ruga profonda, testimoniava
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un’intelligenza severa e una lodevole abitudine alla concentrazione
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pubblicizzato della Rai. Cercavano una presentatrice che sapesse le
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che usano ora». Fece una risatina e si portò
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capiva che veniva da una famiglia importante. Ci fece
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bisogno di qualcosa. Ero una schiava, felice che lei
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due anni era diventata una diva. Poi è arrivato
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popolare di lei. Propone una trasmissione e va a
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l’ha seguito, facendo una grossa stupidaggine. Qui eravamo
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correre a Roma in una trasmissione di Rinaldi. Questa
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al merito, ma sposa una ricca siciliana». ¶ «Sì, questa
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l’ha conosciuto?» ¶ «Sì. Una volta mi ha invitato
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apparve Liciuzza, avvolta in una vestaglia di spugna rosa
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lei. Quando si mette una cosa in testa, è
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ricorda? Ci hanno fatto una scaletta verso quello che
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Io sono stato via una quindicina di giorni». ¶ «Un
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volta, le ha dato una mano quel vostro amico
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Tornatene a letto, va’…» ¶ «Una cosa: e noi?» ¶ «Ci
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sente fuori posto, aveva una fisionomia vagamente familiare. Come
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familiare. Come se fosse una persona vista in fotografia
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stai?» ¶ Gilardi pensava a una visita di cortesia, ma
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York, la vogliono là». Una pausa, un colpetto di
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dici se questa è una visita di cortesia, come
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No, purtroppo non è una visita soltanto di cortesia
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Floris». ¶ «Sì, mi pare. Una diva della televisione che
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modo imperfetto. Gilla era una conduttrice, non è mai
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non è mai stata una diva, soprattutto non ne
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Roma… insomma, abbiamo avuto una storia, molto breve. Ma
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breve. Ma è nata una bambina, mia figlia. Carolina
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di là, credo con una tua collaboratrice. Lei vuole
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sia ‘stato vegetativo’… è una cosa ferma, immobile, muta
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costruita, anche per carattere, una vita difficile. La sua
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di colpo si alza una mattina, scopre dove abita
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un’altra: c’era una ragione di odio nei
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per gli inquirenti è una prova sufficiente. Vedremo». ¶ «Accetti
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bimba stavano davanti a una tv che proiettava cartoni
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cresce in fretta, in una vita difficile. Tuttavia domandò
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vive con mamma…» Fece una lunga pausa. «Però vive
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ha detto che hai una bambina anche tu, che
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cosa per sentirle dire una parola… Lei che recitava
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sono sicura che saremo una grande squadra. Io credo
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alto…» ¶ La ragazzina fece una smorfia. «Ma è davvero
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li fece accomodare in una stanza che a tutta
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prima a loro sembrò una sacrestia. Si accorsero dopo
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fece di sì con una smorfia, guardando Rinaldi. «Intanto
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Io o tu?» Fece una smorfia. «Un pugno in
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o io? E sarebbe una Madre superiora… carità umana
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qui per carità. Paghiamo una retta da grand hotel
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malati, di fronte a una situazione non piacevole che
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estraneo o nemico. È una degente come tutti gli
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un piccolo tavolo e una sedia. Una porta si
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tavolo e una sedia. Una porta si apriva verso
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che era protetta da una fitta rete di ferro
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fitta rete di ferro, una poltrona che sembrava comoda
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i capelli raccolti in una retina bianca, il camice
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lo so. Ma di una cosa sono sicuro: se
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sicuro: se c’è una sola possibilità al mondo
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ufficiali. Guarda questa, sembra una diva americana. Era bella
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qualche giorno». ¶ «Quanti giorni?» ¶ «Una decina. Andrò a vedere
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parlando troppo». ¶ «Boccone goloso, una diva della tv che
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amore. ¶ «Ma è davvero una cosa seria? Avvocato, ci
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dica: l’amore è una cosa seria? Quale amore
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alla finestra mascherata da una doppia tenda chiara, qualche
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c’è al telefono una tizia molto agitata, che
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d’ore, non disse una sola parola, mai interruppe
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Profumata e vestita come una stracciona che ha trovato
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trovato qualcosa nell’armadio. Una pessima impressione. E mi
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ho sempre taciuto, mai una parola. Chieda a sua
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che era normale che una figlia amasse in quel
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tutte estranee. Ci vorrebbe una prova del dna, ma
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era mio padre, ma una persona buona, gentile, che
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teleobiettivo?» ¶ «Perché volevo avere una scusa per parlarne con
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a nessuno, ma forse una volta, nella vita… mio
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anche questo, era spiritoso. Una volta puoi essere onesto
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L’idea di fare una scenata mi sembrava buona
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vedere dove c’è una portafinestra…» ¶ «Dietro, nel salone
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nel salone, c’è una tenda spessa. Se entra
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fatta. Un padre e una sorella, ma si rende
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ho vista. C’era una borsa per terra. Ho
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credo con jeans scuri, una maglietta nera e un
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fotografie, sì». ¶ Gilardi fece una pausa. E all’improvviso
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era stata ripresa a una battuta di caccia. Difficile
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che non sapesse usare una pistola, puntare il bersaglio
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Ora odia anche lei, una presenza estranea che sta
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Due donne così diverse, una mossa dalla disperazione e
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due ha sparato, se una mente bene e l
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sparati a casaccio da una pistola riconducibile a Gilla
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a Gilla Floris, da una distanza al massimo di
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si sentono le campane. Una chiesa. Da quanto tempo
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tempo non entra in una chiesa? Sì, per i
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chiesa, è un gesto, una presenza necessaria e quasi
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Max non entra in una chiesa dai tempi in
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presenti, perlopiù signore di una certa età, ribattevano a
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Aziz ci volle quasi una settimana per avere un
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a Bernardini e fece una smorfia. «E l’altro
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avanti tanto». ¶ «Posso farle una domanda?» ¶ «Si accomodi». ¶ «Lei
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dimenticava a casa, o una valigia con la roba
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preparavo il tè con una tazza in più e
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non vederla?» ¶ Gilardi fece una smorfia. «Forse sì… Amanda
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sparato? Gilla o Amanda?» ¶ «Una terza persona che si
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ribatté Gilardi, «ma è una tesi poco sostenibile. Io
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ai fantasmi. C’è una pistola, c’è un
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nessuno ha sparato. Perché una non ha visto e
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Quale?» domandò Gilardi, alzandosi. ¶ «Una vita grama, il timore
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figlia, di non avere una casa dove andare, il
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anni?» ¶ «Sì, certo. In una famiglia normale Gilla sarebbe
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omicidio». ¶ Gilardi gli diede una manata scherzosa sulla spalla
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volta, non ci promette una passeggiata… andiamo, dai». Sorrise
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è un rifiuto, è una scelta». ¶ Si fermarono davanti
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sta?» ¶ «Ammé?» E fece una smorfia, come a dire
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Si abitueranno ad avere una mamma stupenda e una
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una mamma stupenda e una zia che vive con
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Buonissima, le cipolle sembrano una crema». ¶ «Questa, a Napoli
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Soltanto io non ho una casa mia. Dormo dove
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dormito insieme, altrimenti ho una stanza sopra l’appartamento
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dei miei. Ora voglio una casa mia, per quando
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qualcosa? A me manca una casa dove aspettarti. Dove
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padre. Qualche volta». ¶ «Finalmente una donna che gioca a
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a scacchi. Ho trovato una donna che gioca a
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farebbe molto piacere, sì. Una tisana?» ¶ «Abbiamo queste». E
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se ricordo bene». Attese una conferma da parte di
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perché la ricoverassero in una clinica privata dove sarebbe
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Non è contattabile, è una specie di vegetale: l
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Ma ogni caso è una storia a sé e
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tempo, il cammino verso una parziale ripresa non segue
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come questi». ¶ «C’è una speranza di guarigione?» ¶ Il
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so che lei è una sua parente». ¶ «Sì, siamo
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spero di poterle dare una risposta positiva, ma non
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sarebbe tornata a essere una persona normale. ¶ Entrando nella
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qua…» E Laura diede una rapida occhiata a Gilardi
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la chitarra. Ogni giorno una sorpresa». Si chinò a
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che l’accolse con una certa freddezza. Più naturale
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e tende… Ho dato una mano di bianco e
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può venire in mente una sciocchezza simile? Io, mai
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zia Olga?» ¶ Ora fece una smorfia. «E perché no
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le nostre mani in una situazione molto complicata perché
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in mezzo a loro una bottiglia di whisky e
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sicuri che sarà comunque una cosa seria. Basta come
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conosciuta. Che storia è?» ¶ «Una storia molto importante. Non
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Non ho mai avuto una storia altrettanto importante nella
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che ci possa essere una graduatoria nei sentimenti, questa
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ancora Olga. È stata una sua scelta, non contro
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male… Mi è sembrata una cosa fatta di fretta
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l’impressione di essere una brava donna…» ¶ «Molto di
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Io ho un busto, una vecchia operazione alla spina
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avvocato?» ¶ «No, no… è una cosa tra di noi
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Ricky lo trattenne con una scusa. «Aspetta, devo parlarti
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tuoi?» ¶ «Ma insomma, è una pena vederla in quel
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Non ne sto facendo una questione affettiva, ma di
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era già accomodata in una poltrona accanto a un
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Non me ne parli. Una caduta da cavallo, ormai
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Amanda… Dovunque vada, cerca una piscina». ¶ «La capisco, anch
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le sopracciglia scure, e una bocca ben delineata dal
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e si tramutava in una risata fragorosa, come se
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ormai da molti anni…» Una risata quasi innaturale. «Molti
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diceva sempre che quando una faccenda non dipende tutta
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tutto il cuore. Sei una madre meravigliosa e sei
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sei stata per me una compagna straordinaria…» ¶ «Infatti». ¶ «No
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Nessuno di noi vorrebbe una cosa simile». ¶ «Si chiama
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potrebbe essere felice in una situazione come questa. No
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te io ora sarei una sbandata e il mio
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e il mio lavoro una stravaganza. Ti devo molto
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saputo». ¶ «Fantasie, Paola. Era una mia cliente». ¶ «Non soltanto
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aveva accostato al letto una sedia e stringeva la
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io». ¶ «Grazie, sì». ¶ Mise una mano sulla spalla di
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sentono distintamente un motore, una macchina che schizza via
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faccia?» ¶ «No, signornò. Aveva una cosa verde in testa
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verde in testa e una mascherina davanti alla bocca
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a cavallo». Gilardi diede una manata sulla spalla di
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l’ospedale, ma lascio una ronda all’ingresso. Tu
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stato troppo ingenuo. Comunque una ronda almeno di notte
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delle suore: Rinaldi paga una retta da grand hotel
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dove le case sono una addossata all’altra, senza
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era al centro, in una gabbia di ferro, con
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venga, entri. Ci facciamo una tisana? O vuole un
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che va bene». Prese una sedia e l’accostò