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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

concordanze di «una»

nautoretestoannoconcordanza
1
1930
nel buio avesse stritolato una ghiaia con i denti
2
1930
crespo lilla. Sul comò una spazzola un pettine fitto
3
1930
della cipria, lo specchio, una bottiglia d’odore e
4
1930
bottiglia d’odore e una color lampone con la
5
1930
morte sopra. Sulla comodina una cornicetta di paglie incollate
6
1930
e innocente ravvolto in una pezzuola nera, delle violette
7
1930
Tarmito fece gancio con una gamba, si piegò in
8
1930
Degli strosci come di una cascata d’acqua si
9
1930
La città era sotto una pioggia di stelle che
10
1930
la prua tagliente come una scure, sull’antemurale, lo
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1930
città. La luna, come una vela tombata dal vento
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1930
fresco, si levava da una gettata di vivido smeraldo
13
1930
gettata di vivido smeraldo, una moltitudine d’astri scintillava
14
1930
profondità del firmamento. Sopra una spera di luce delle
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1930
il cielo fuggente come una mandria di tori sul
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1930
precipitava loro dietro come una cascata d’astri e
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1930
e senza vento, passava una gregge innumerevole dai manti
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1930
al battito dell’onde, una chiocciata di lumi parevano
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1930
avventurava sull’Oceano come una nave smattata dalla tempesta
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1930
Baio. ¶ — Despacio. ¶ — Aprisa. ¶ — Collandito. ¶ Una gettata di pietrame bluastro
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1930
levante tanto prestamente che una mandra scavezzata pareva corresse
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1930
Amedeo rivide il paese. ¶ Una barca con una vela
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1930
paese. ¶ Una barca con una vela rossa, con il
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1930
più turchino del mare. ¶ Una vela bianca su cui
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1930
e le tre croci. ¶ Una gialla color del limone
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1930
va di conserva. ¶ Passa una vela della morte, anche
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1930
sulle incinte c’è una striscia di biacca che
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1930
pitturato di terra rossa. ¶ Una goletta tutta invelata, grigio
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1930
chiatte nere, in andàna, una dietro l’altra, legate
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1930
l’altra, legate da una catena e tirate da
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1930
pennelleggia il cielo. ¶ Passa una draga con gli ormeggi
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1930
cigolanti, a murata di una zattera quadrata dove dorme
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1930
basalto lucente, c’è una folla di donne vestite
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1930
sulla spiaggia del mare. Una donna tutta strappata sul
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1930
del fosso, trema come una vetta e batte i
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1930
denti dal freddo come una bimba. Le mani, insidrite
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1930
dei vecchi marinai. ¶ — Pigliate una libbra di terra rossa
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1930
di terra rossa e una di terra gialla e
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1930
di terra gialla e una manata di nerofumo, di
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1930
sette spade, tre da una parte e quattro dall
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1930
nell’abisso dove spalancava una vetrata di cattedrale; nel
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1930
fiancate del “Cretic” alzavano una muraglia contro il porto
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1930
tronchi, un rio sinuoso, una pianura senza fine. ¶ Quando
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1930
lo calarono su di una piccola barca, attraccarono ai
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1930
col fasciame schiantato, filtrava una luce rossastra. ¶ I calafati
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1930
La sera c’è una invelatura gialla e rossa
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1930
quando lavorava al tombolo: una bianca trina preziosa aggraziava
48
1930
mondo e capiti in una città spropositata, passeggia sempre
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1930
nel mezzo c’era una caraffa di vino, essi
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1930
sicuro. ¶ Si narrava che una ciurma aveva veleggiato lungo
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1930
la Sardegna. Narravano di una notte d’inferno con
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1930
frange sulla fiancata di una rupe. Un’esplosione d
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1930
si rifranse sulla coverta, una cateratta spaventosa si aprì
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1930
aglio, peperone, pane e una fiasca di vino e
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1930
buttar via due volte, una allo stretto e l
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1930
il cantore che aveva una voce chiara ed un
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1930
Attenti a noi: ¶ È una pessima spiaggia or di
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1930
viaggio ultimo, composti entro una piccola barca di abete
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1930
sterpaia affocata: ¶ — Abbiamo sognato una cosa che non sarà
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1930
in due Genova, come una scure. Di lassù, Genova
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1930
feci e frattaglie, mettevano una madreperla galleggiante sui ventri
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1930
alta e tagliente come una rupe, diede fondo all
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1930
colonne rese alla terra una folla convulsa e precipitosa
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1930
smosse, pareva sotto demolizione. Una folla di uomini vi
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1930
I saloni rigurgitavano di una folla che sembrava festante
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1930
abbracciata a un negro. Una suocera tutta verde, col
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1930
fugare il sonno fumassero una sigaretta. La madre andava
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1930
O Rossa?! — le urlò una figlia facendosi largo tra
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1930
Oh Rossa, vorresti essere una stella? ¶ — Leontina, cosa dici
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1930
stranieri: un olivastro con una impalcatura di denti d
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1930
ravvolto il corpo in una schiavina nera e i
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1930
due noci di cocco, una chiusa entro il vilucchio
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1930
l’altra aperta come una cipriera d’alabastro. Un
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1930
rivestiti sullo scheletro di una pelle simile al cuoio
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1930
sul mattonato impolpo di una saponata violacea, tenevano sulle
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1930
che sembravano candelabri accesi. Una specie di Budda ch
77
1930
spalle un otre contenente una bevanda del colore della
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1930
cavava dal recipiente con una misura di latta e
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1930
cantavano tutti accordandosi con una chitarra. ¶ — Giovinotti — disse il
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1930
scale furono ruzzolate da una casa e dall’altra
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1930
Ah Toscana?! ¶ — La chitarra! — Una ragazza fresca, bella, coi
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1930
ci si muore — disse una ragazza fulva di pelo
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1930
naso tanto che parve una damigiana di vino capovolta
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1930
sollevarono, la misero sopra una sedia e la portarono
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1930
anche rinvenuta? — gridò trepida una voce della casa dirimpetto
86
1930
La Rossa, trasportata in una camera al piano di
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1930
ventola del lume, metteva una luce calda nel grigiore
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1930
stanza. Nella intelaiatura di una porta, sul fondo caldo
89
1930
fuliginoso, staccò, in bianco, una ragazza che scendeva cauta
90
1930
nella penombra disse con una voce fioca e roca
91
1930
tubercolosi. Il petto era una gabbia d’ossa e
92
1930
cara, noi saremo, ¶ soli una tomba avremo ¶ nei vortici
93
1930
parve raddoppiato come sotto una lente; i fori del
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1930
simile alla punta di una spina d’agave e
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1930
esce di sotto ad una maschera. Quel tono di
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1930
disse la ragazza con una voce innocente. — Avvicinati, ti
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1930
girare il capo come una trottola. Fissò attento il
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1930
un mare giallo, mettevano una stampa nera sulle tombe
99
1930
minori, si elevava come una fantastica cattedrale di pietrame
100
1930
celeste. Il Gabberi era una nuvola tuonante che veleggiava
101
1930
gente aveva levato sopra una calocchia, divelta dal campo
102
1930
che s’agitava come una campana dondolata a morto
103
1930
di Genova apparve come una foresta che avesse vegetato
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1930
più, che capitano in una città a loro sconosciuta
105
1930
gente dell’Oriente, mangiava una ciurma. ¶ — Paesani. ¶ — Che vento
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1930
dove va? ¶ — Quella è una cosa che compete a
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1930
quella folla, come da una gregge che avvalli tra
108
1930
i trasti stesi da una murata all’altra erano
109
1930
come la prua di una barca a vela, erano
110
1930
d’ossame ciclopico, con una boccata di denti che
111
1930
sulle labbra laide come una matrice abusata. I gesti
112
1930
uomini sozzi. ¶ Fuori a una taverna v’era seduto
113
1930
a cui era accesa una lampadina elettrica ingabbiata in
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1930
lampadina elettrica ingabbiata in una rete di ferro. Il
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1930
il padrone si mise una mano aperta davanti al
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1930
di loro ti darà una mano fino a che
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1930
testa sul petto come una zucca avvizzita, i loro
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1930
pazze. Alla base di una statua, che sembrava di
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1930
nero verso i fondali, una esplosione di eliche bolliva
120
1930
e fu colto da una grande pietà per i
121
1930
spari di cannone e una grande bandiera che s
122
1930
perdona e desìa: Italia! Una selva di braccia scarnite
123
1930
vaiolo parve accendersi a una fiamma crepitante entro il
124
1930
salita si trovò sopra una spianata di lastroni di
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1930
di lastroni di pietra, una cattedrale maestosa, un anelito
126
1930
come il fiume in una cateratta, la moltitudine precipitò
127
1930
nel selciato aperto sopra una voragine profonda; giù dal
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1930
piedistallo rotondo c’era una statua di marmo annerito
129
1930
glabra, scalpellata di rughe. Una giornèa da disbarco gli
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1930
ravvolgeva il torso gagliardo. Una mano vigorosa poggiava sopra
131
1930
Il Tarmito salì sopra una scarpata; fissò il mare
132
1930
un cascinale sperso in una pianura. Il Tarmito girottolava
133
1930
fragore possente. Su di una piazza grandissima v’era
134
1930
tutto quel viavai, prese una strada quasi deserta e
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1930
un usciolo si scorgeva una cucinetta in disuso, in
136
1930
cucinetta in disuso, in una lunga vetrina c’era
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1930
vetrina c’era raccolta una collezione di giornali, gialli
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1930
Mazzini era silenziosa come una tomba. Le coltri si
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1930
un mensolone di legno una cassa da morto di
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1930
di non vederli”. Sotto una campana di vetro c
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1930
il rimanente del morto. Una parola sembrò forare come
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1930
Tarmito: borghese. Egli sentì una raffica di piombo che
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1930
nel teschio arroventato come una mola arida. ¶ Il calco
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1930
rombo eterno come in una conchiglia vuota erravano segni
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1930
come una tomba. Da una finestra alta si scorgeva
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1930
uno spettro obeso con una faccia tonda come una
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1930
una faccia tonda come una palla d’avorio. Mi
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1930
immobilità lo riduceva come una figura da Specola, gli
149
1930
si fece ventola con una mano all’orecchio, messe
150
1930
miei piedi dovesse scattare una bodola e farmi precipitare
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1930
foro si spaziava in una sala illuminata. Ebbi il
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1930
che sembravano preparati per una grande mascherata: palandrane, giubboni
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1930
congegnava un rosario e una croce. Alcuno si riduceva
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1930
nella caduta tremenda. In una adunata di pochi fui
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1930
scuoiata di dosso a una bestia e pareva mi
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1930
fu costituita la Delenda, una società segreta che non
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1930
vi si accedeva per una porta bassa come la
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1930
dalla Patagonia su di una barca a vela. Sdraiato
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1930
a vela. Sdraiato sopra una panca, con la testa
160
1930
delle chimere lontane, sembrava una statua egizia del Nilo
161
1930
egizia del Nilo. Con una mano si partiva la
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1930
l’uomo si posò una mano sul lato manco
163
1930
bianca ed aperta come una vela, segnata da vene
164
1930
di valle li raccolse. Una selvetta di cipressi era
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1930
il filo a piombo. Una giacchetta pesante egli aveva
166
1930
nel suo cuore, era una fredda parola del Cieco
167
1930
diacci sulla grata di una cella che racchiudesse la
168
1930
col becco diaccio come una lama di stile. ¶ I
169
1930
Crepuscolo precipitato dal cielo, una solitudine di monti ravvolti
170
1930
la fronte scabra come una rupe, gli occhi duri
171
1930
dalle cui viscere precipitava una sassaia col rombo del
172
1930
canapo e davano a una palamina piedi e voce
173
1930
delle corna, parlava di una gran Nòva. Un mondo
174
1930
terra, scolante sudore, parve una statua di creta. Scorgendo
175
1930
Dal precipizio si dominava una selvetta di cipressi recinti
176
1930
accennando l’estremo riposo. ¶ Una sera il Tarmito disse
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1930
di voce nuova sentì una montata di sangue al
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1930
martoriarono il cervello e una parola straripò sull’anima
179
1930
anima: Il Mare. Dopo una lunga riflessione, esitante, perplessa
180
1930
Filiberto, s’incantò sopra una parete, trascurita come uno
181
1930
in due naufraghi sopra una zattera a discrezione del
182
1930
Trasse di sotto scala una cassa di panni usati
183
1930
si potevano rammendare con una toppa li stendeva sopra
184
1930
sopra la spalliera di una sedia. ¶ Il gobbo aveva
185
1930
graffiva le connettiture, cercava una medaglietta che, nel cavarsi
186
1930
ritrovò la ripulì con una cocca della giubba, ci
187
1930
Se ritorni mi porti una scimmietta? — chiese Filiberto ad
188
1930
estatico la tovaglia come una pianura sterminata. Si alzarono
189
1930
d’acqua cadenti entro una cisterna. Filiberto non ebbe
190
1930
sulla terra afflosciata come una statua di creta. Federico
191
1930
ruzzoli sulla fiancata di una selva. ¶ Le vie del
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1930
lontananza. ¶ Il treno eruttava una nuvola celeste corrusca di
193
1930
fingerò paralitico poggiandomi ad una vetta di giunco. Mi
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1930
piedi delle croci. ¶ In una notte in cui farà
195
1930
sull’ali del vento una mia parola inflessibile e
196
1930
mia parola inflessibile e una fiamma verde s’accenderà
197
1930
tremiti della speranza. ¶ — Udite, una notte quando il fiume
198
1930
Scriba: — Un dì in una città tumultuante, in testa
199
1930
tumultuante, in testa a una folla di giovanetti, li
200
1930
alto, plumbeo, quadrato come una torre saracena, sul pavimento
201
1930
saracena, sul pavimento di una stanza era una cassa
202
1930
di una stanza era una cassa in cui giaceva
203
1930
cassa navigò fuori sopra una folla che aveva i
204
1930
i tremiti del mare. Una vela nera si alzò
205
1930
di schiuma. ¶ La taverna, una sera d’alluvione, con
206
1930
sembrava il parlatorio di una prigione. La fiammella del
207
1930
La tenda sventolò come una vela che ha strappato
208
1930
Noi! ¶ L’uomo tese una mano ieratica: — Io sono
209
1930
videro chiarire delle teste. Una donna simile ad un
210
1930
impiantito; il pastrano era una corteccia sul dosso e
211
1930
I ragazzi ravvolti in una cenciaia anneghivano spauriti. Sulle
212
1930
martoriato l’impronta di una contegnosa austerità. La fronte
213
1930
loro cuore ritorto come una conchiglia e nel loro
214
1930
di un naufrago contro una rupe. ¶ — Piange? — dissero sospirando
215
1930
a lui tenevasi a una cocca della sua giacchetta
216
1930
accappiata alla vita con una penitenza di corda; i
217
1930
andò in meditazione lungo una redola verde. Una fossa
218
1930
lungo una redola verde. Una fossa lattata dalla fanga
219
1930
Il bavero felpato di una palandrana strapanata sembrava il
220
1930
nuca. La testa pareva una di quelle dei busti
221
1930
e disse: ¶ — Stupratore di una giovinetta morta. ¶ A tutti
222
1930
morta. ¶ A tutti corse una tarantola diaccia su per
223
1930
con i capelli di una ragazza a cui fossero
224
1930
Era il fogliame di una magnolia dell’orto dirimpetto
225
1930
magnolia dell’orto dirimpetto. Una ventata sparpagliò foglie per
226
1930
uomo aveva dell’imbalsamato. Una barbetta patita gli trapuntava
227
1930
ciabattino s’aprì e una testa glabra e spaurita
228
1930
fosse stato tuffato in una caldaia di ranno bollente
229
1930
l’avessero raschiato con una coltella. Sembrava che nello
230
1930
disse al nepote mordendo una setola: — Ma perchè? — La
231
1930
rovesciò all’indietro sopra una sedia come un fantoccio
232
1930
colpito in fronte da una palla di concio. ¶ L
233
1930
di concio. ¶ L’uomo una notte parlò al cospetto
234
1930
i suoi, mi tritolò una mano nella sua. ¶ — Soltanto
235
1930
sua. ¶ — Soltanto qualche confidenza. Una semplice confidenza non è
236
1930
far la spia. È una confidenza. ¶ — Parlerò. ¶ — Allora parla
237
1930
Parlerò. ¶ — Allora parla. ¶ — È una rivelazione che non posso
238
1930
Cristo. Era invece tutta una sceneggiatura giudaica. Invece che
239
1930
cella fui condotto in una stanza che pareva imbussolata
240
1930
tante altre, bianca come una tomba. Da una finestra
241
1930
frustini sulla cinquantina con una specie d’orticaia nel
242
1930
baffi erano amalgamati in una manteca gialla, che, rinvenuta
243
1930
verniciava il mento sguscente. Una camicina linda e lisa
244
1930
unico occhiello che ciucciava una pasticca d’osso di
245
1930
teneva un anello con una pietra dove c’era
246
1930
dove c’era incisa una corona con cinque palle
247
1930
oro dove dentro custodiva una ciocca di capelli rossi
248
1930
ogni scalino doveva recitare una devozione. ¶ Le scendeva ratto
249
1930
un vestitino fatto di una morzellata di porri e
250
1930
torace sfoderava dalla bocca una lingua serpentina, e leccandosi
251
1930
spraccare le gambe. Su una seggiolona che la tragittavano
252
1930
i numeri nella sacchetta: ¶ — Una cartella anche a me
253
1930
Ti sei sfiancata come una coniglia. ¶ — Cinque — sospirava. ¶ — Cataletto
254
1930
sacchetta o ti dò una raffica di granturcate. ¶ — O
255
1930
megere lo accerchiavano squacquerando: — Una presa, una presa. ¶ Il
256
1930
accerchiavano squacquerando: — Una presa, una presa. ¶ Il padre traeva
257
1930
pareva colto dalla resipola, una ciuffaia di capelli e
258
1930
Sognai d’intridere entro una madia del fior di
259
1930
e l’infermo stabaccava una presa dalla scatola che
260
1930
braccavano in corte: — Padre, una presa, una presa. — Ma
261
1930
corte: — Padre, una presa, una presa. — Ma lo scolopio
262
1930
all’aria. ¶ E con una mano aperta minacciante si
263
1930
minacciante si faceva spuntare una cresta gialla e stecchita
264
1930
bara e gl’incappati. Una sera, così mascherato, c
265
1930
per levar ormeggio a una barca data fondo in
266
1930
la testa crocchiò come una noce schicciata. Lo pescarono
267
1930
ruzzolavano come talponi sopra una gigantesca fetta di cacio
268
1930
del collo strangolata, fecero una clessidra; la testa colava
269
1930
dalla gobba indolenzita in una stanza ed ivi gonfiare
270
1930
medaglie e rosari, pescò una custodietta con l’ossa
271
1930
imprecazioni. Ond’è che una notte i tavernieri andarono
272
1930
dove c’era traforata una croce da cui si
273
1930
percotendole sì che pareva una farfalla quando è confitta
274
1930
confitta in terra con una spilla che gli passa
275
1930
mare? il rogo! Fargli una camicia della pece medesima
276
1930
il gobbo ne posò una aperta sopra la spalla
277
1930
infamia arderanno spietate. Allora una goccia d’acqua ti
278
1930
su due mani strette una nell’altra. Le radunate
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1930
antesignano e gli apriva una via d’ombra dietro
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1930
di voi chi possiede una casa, un campo, una
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1930
una casa, un campo, una proda? E per chi
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1930
alla sapienza come a una vana mollezza della vita
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1930
di pietra picchiottandolo con una canna di ferro. Nell
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1930
timore di percuotere contro una muraglia lo faceva camminare
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1930
rievocazione si stendeva come una grande pietra percossa da
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1930
ch’egli avesse chiusa una fiamma che non potendo
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1930
un avvallamento si eleva una Casa che suda gelo
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1930
pensiero del suicidio. ¶ In una radunata il cieco impose
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1930
chiesa si sentì ruzzolare una gallina spaurita, poi parve
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1930
si posasse di colpo una mandria di corvi, pioveva
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1930
furono presi da ribrezzo. Una saetta parve aver dimezzato
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1930
prete abbrividiron di giallo. ¶ Una pariglia di cavalli sagginati
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della croce c’era una fiamma simile a un
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corredo all’attacco pareva una comparsa, dei pennecchi di
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allagata. ¶ Il morto aggelava. Una ventata gli portò via
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1930
gobbo slacciato su di una sedia col capo cionco
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capo cionco poggiato sopra una mano non aveva favella
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boccate d’aria, come una cagna incimurrita che addenti
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impenetrabile e fermo come una sfinge. ¶ — Hai firmatooo... — anfanò
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1930
sarai prima incenerito da una saetta. ¶ Il trasporto sacrilego
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1930
ferro. Un pendolo sosteneva una luna eclissata che diceva
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pelame dai grugni, dopo una bella insaponata contrapelata collo
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detenuti magri gli metteva una mela in bocca; quand
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1930
di piazza finivano in una specie di caldaione d
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1930
porco, ognuno ne riceveva una ciotola con una brocca
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1930
riceveva una ciotola con una brocca d’acqua e
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1930
brocca d’acqua e una pagnotta da cane. ¶ Le
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Sicurezza era allogata in una casa sotto il Casone
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1930
Sant’Antonio ai prevenuti: una rebbiatura di legnate con
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1930
sistemato nel refettorio. Sopra una mensola che sostenne per
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1930
ci si sarebbe accoccata una coltella. Il Giallone era
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1930
Andate al Casone. ¶ Quando una famiglia di viandanti stazionava
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1930
domenica ci si rappattumava una famiglia posticcia. Un vecchio
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1930
uomo d’età, con una faccia stralunata e trascurata
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1930
trascurata, il quale aveva una gamba di legno, fatta
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1930
morto e infilzato in una calocchia e portato a
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1930
più polli lui di una mandra di volpi. Lui
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1930
su tutto il viso una caluggine come i ghiandaiotti
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1930
i ghiandaiotti di nido. Una donna inzuppa di vino
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1930
due parti; il vecchio una parte e mezzo; la
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1930
e mezzo; la donna una parte, i ragazzi tre
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1930
Il vecchio gli randolò una sgabellata, si avvinghiarono e
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1930
che t’avrebbe incantato una serpe. ¶ — Ma la gola
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1930
era entrata pian piano una donna che pareva una
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1930
una donna che pareva una tartaruga che camminasse ritta
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1930
dietro, sul pancione aveva una sottana di percalle giallo
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1930
ferrigno delle scrofe, con una voce porcina chiese vino
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1930
addosso e sitava come una chiavica. La Zoppa camminando
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1930
Zoppa perchè era zoppa una sua nepote, uno stangone
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1930
gronda del cappello, anche una cappottina verde era tutta
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1930
la moglie di lui, una donna che aveva scodellato
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1930
donna che aveva scodellato una nidiata di figlioli, le
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1930
la moglie insaccava dentro una balla. ¶ I marionetti erano
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1930
Nel Casone c’era una Casa; le parole che
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1930
non ci mangerei nemmeno una noce. ¶ — E dice tiene
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1930
un lato c’è una culla con un bimbo
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1930
valle della Cisa tra una nuvola di bambagia, l
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1930
Quadrata; gli facemmo anche una croce; lo ritroverei tra
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1930
crivellato, accapponito dal vaiolo; una scheggia di granata gli
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1930
granata gli aveva scassato una ganascia e gli scopriva
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1930
gli chiese uno battendogli una mano sulla spalla. ¶ — Come
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1930
La prigione del paese: una torre di pietrame bigio
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1930
battesse le ali sopra una graticola. L’ardito si
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1930
scrutò attento, sorrise, alzò una mano. Era un fazzoletto
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1930
Dalla parte del fosso una donna scarnita a capo
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1930
capo in sù affissava una grata alta. ¶ Il soldato
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1930
Carchio. ¶ L’ardito agguantò una spranga del Faro ed
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1930
chiamavano così al paese una donna dal tipo imperiale
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1930
ondati ci teneva infilzata una pèttina di tartaruga a
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1930
raggera tempestata di perline. Una puntina di fil di
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1930
Tutto giallo ghineone, sembrava una tordea quando si spollina
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1930
Dirimpetto al chiosco abitava una verginella bionda come le
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1930
e il profumo di una rosa, l’umidore della
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1930
con la evanescenza di una chimera, le movenze fuse
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1930
lercio che amò riamato una ragazza detta Esmeralda, dalle
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1930
ululò: — Amore! — Passava invece una laida zoppa pitigginosa e
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1930
è tua, tua, tua! ¶ Una sera il gobbo delirante
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1930
che fa cesto — gridò una voce argentina. Una matta
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1930
gridò una voce argentina. Una matta risata scoppiò quando
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1930
da tremito convulso, con una camicia bianca di bucato
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1930
fronte tumefatta ci aveva una pesca viola schiacciata. ¶ — Chi
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1930
il gesto di strozzare una gallina, e gesticolava come
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1930
soffocare, colava sudore come una candela accesa contro vento
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1930
verun mestiere, fiorì in una chiesetta, dal cui tetto
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1930
Il gobbo aveva stabaccato una mattinata e Filiberto sentiva
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1930
scioglieva i capelli come una pazza. ¶ — Non lo vedi
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1930
si dava convegno in una casa smantellata dal martellamento
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1930
da ogni finestra sventolava una bandiera nera. Per certi
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1930
Casone faceva pensare a una gran dama impoverita ridotta
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1930
del Casone, s’alzava una branca di cenciosi dalle
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1930
pastone la traevano da una chiavica che era nel
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1930
che non aveva fondo. Una volta fu legato per
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1930
telo nero imbullettato sopra una pertica, era avvoltolato all
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1930
buttato di traverso sopra una parete. Tre panche pesanti
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1930
erano gli arredi di una sala che aveva della
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1930
un cunicolo dove fermentava una verminaia. Un cannello e
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1930
su un quaderno con una copertina marmorizzata sul quale
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1930
su scritto: Liberi pensatori. ¶ Una mattina il pasticcere Bandiera
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1930
che si trattasse di una lega fra pasticceri, ma
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1930
Rossa fu vestito d’una giubba lustra dall’uso
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1930
Al collo gli legarono una pezzuola rossa. ¶ Gente stupita
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1930
schifavano turandosi il naso, una alzò la cocca della
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1930
avuto i piedi sopra una pietra rovente. ¶ — Sicchè vi
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1930
esalava con voce tenue una preghiera angosciata come un
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1930
Elisabetta. ¶ Quella di Luccheni. ¶ Una ghirlandetta di violette mammole
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1930
Il soffitto trivellato da una bomba stampava un rosone
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1930
sono artisti? ¶ — Speriamo che una bomba non flagelli tutto
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1930
mettevano la cattedrale entro una selva. Quelli allineati lungo
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1930
condusse i soldati sotto una lapide incisa su di
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1930
lapide incisa su di una pietra serena: — Leggano: ¶ “O
391
1930
erbe i morti primi, una verginità di sangue sacro
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1930
sotto il fremito di una motta di pesci. Arcobaleni
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1930
cifravano in rosso sangue. ¶ Una goriola laccata rivolava tutto
394
1930
sassaia v’era sommersa una barca di pietra. Gli
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1930
Le quote strabanate da una cenciaia purulenta si accavallavano
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1930
raccoscia sugli scarponi chiodati. Una lettera incartapecorita gli svolazza
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1930
gli svolazza intorno come una foglia autunnale, nel tascapane
398
1930
nel tascapane s’impolpa una pagnotta, la gavetta suona
399
1930
Un mulo sventrato sgrigna una boccata di fieno, le
400
1930
spazio, era tritato da una terribile maciulla: la Tebaide
401
1930
coverta il traffico di una ciurma spropositata al vascello
402
1930
alzano lente ogni giorno; una bava menengitica di cervella
403
1930
come i telai di una fantastica segheria. Il sabbione
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1930
incignava la pagnotta con una sannata e strappava crosta
405
1930
feticci inginocchiati davanti a una divinità spaventosa celata nel
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1930
croce sangue; basso come una casamatta, coperta di lastroni
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1930
come la pelle di una serpe. Mani colte dalla
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1930
Il braccio poggiava sopra una tavoletta strappata da una
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1930
una tavoletta strappata da una cassa da proiettili e
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1930
legata al collo con una fune. Qualcuno era trafitto
411
1930
Qualcuno era trafitto da una scheggia nell’anca o
412
1930
pareva dovesse transitare per una redola parata di teli
413
1930
Il Tarmito era come una colossale noce spiccata dal
414
1930
copertoni la ravvolgevano come una corteccia molle, l’elmo
415
1930
da uno scoglio ¶ a una collina ¶ l’ala tua
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1930
che apriva sul ventre una sciaminea che per la
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1930
rapato egli aveva confitta una scheggia come un calabrone
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1930
mettevano i prigionieri in una gabbia di ferro rovente
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1930
Quando si isdigiunavano tenevano una mano aperta sotto il
420
1930
per non perdere nemmeno una briciola di pane. E
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1930
un accordo fatto sopra una spalla di porco con
422
1930
con l’arco di una coltella affilata. Le proprie
423
1930
scarico alle materie entro una caverna per ivi introgolare
424
1930
agganciata in testa a una tradotta sterminata. La trincea
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1930
di carri transitava sopra una fantastica via aperta nel
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1930
fessure imbestiavano gli uomini. ¶ Una ragazza empìta, giaceva sul
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1930
questa parola stampata sopra una croce piantata su di
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1930
argilla intoccata dal fuoco. Una mucchia di sassi cuoceva
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1930
un elmo bollente scottava una cotenna calciata ancora di
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1930
dilatare il cielo. Da una viottola verde apparve un
431
1930
che teneva nelle braccine una crocetta laccata con su
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1930
stringeva sul petto gagliardo una cassetta da morto. Ogni
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1930
raminghi per il mondo. ¶ Una branca di questi deleritti
434
1930
vento. Dietro lui strepitava una folla di popolani. La
435
1930
popolani. La nuova di una strage avvenuta nei paesi
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1930
inzuppavano di cobalto. In una Sacra che si celebrava
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1930
e fu istradato su una grande via maestra tutta
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1930
un cimitero piccolo come una crinella colma d’erbe
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1930
come degli esseri abbandonati. Una fabbrica bombardata metteva sul
440
1930
da mucchi di sassi: una rosticciana selvaggia s’apriva
441
1930
si stornellava: ¶ La faremo una cassettella ¶ che se ne
442
1930
informicolite e piombate. In una selva scentata dalle schegge
443
1930
uno scheggione che proteggeva una quinta di faggi. L
444
1930
soldati si destarono atterriti, una colossale ruota di bardiglio
445
1930
piagato e sanguinante. ¶ — Stanotte una scheggia. ¶ — S’è dissanguato
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1930
Il battaglione avanzò su una strada aspra come un
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1930
un erpice spietato e una cenciaia appinzata ai reticolati
448
1930
albero, v’era inchiodata una tavola che scolava in
449
1930
mi sono già smusato una diecina di volte sotto
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1930
mare. — Il marinaro dando una spallata allo zaino alzò
451
1930
sei stato avvampato da una granata? ¶ — No: fui colto
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1930
vedere se vi pescava una lettera per lei, ma
453
1930
e si spense come una candela: un vagabondo era
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1930
piccolo ne volle svelgere una e il diaccio dell
455
1930
sul pietrame, spicinìo di una fiancata. Testa che diaccia
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1930
sentire se sono vivo. ¶ Una tazza di latta ruggine
457
1930
anaci fanno pensare a una selva fiorita al di
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1930
I soldati mettono fuori una mano, la tendono: piove
459
1930
era l’incendio di una carbonaia e il crepitìo
460
1930
L’Abate colpito da una scheggia è stato trasportato
461
1930
Adria vicino al mare”. ¶ Una sera il Tarmito e
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1930
di Cristo graticolato entro una marginetta. Le fanterie pregavano
463
1930
riapparve la sassaia con una vegetazione di prunaie. I
464
1930
come insetti che morsicassero una mostruosa carogna. Sotto la
465
1930
un tappeto giallo, tutta una slabbratura di paratìa s
466
1930
s’illuminò: su di una tavola bianca fu distesa
467
1930
tavola bianca fu distesa una tovaglia come sull’altare
468
1930
col bavero bianco ed una giubba color cenere, anche
469
1930
che officia all’altare. ¶ Una granata schiantò l’altro
470
1930
di alzarsi il sipario. Una granata esplose e parve
471
1930
Bestrigna. ¶ Il cane di una batteria da campagna, infrascata
472
1930
egli aveva osservato che una verla non restò mai
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1930
pensieri darebbero fondo a una barca di sughero. ¶ — Hanno
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1930
codesti versi nell’osteria. ¶ — Una sera ti fu tirato
475
1930
fu tirato sul grugno una cenciata fradicia di zozza
476
1930
lo stesso che muoia una bodda. ¶ Il diaccio dell
477
1930
alberi erano schiantati. Sotto una selvetta su un piazzale
478
1930
i tre soldati scorsero una statua: una donna addolorata
479
1930
soldati scorsero una statua: una donna addolorata coi vestiti
480
1930
falpali. Ella stava come una sposa novella davanti al
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1930
dai un sibilo. ¶ — È una faccia proibita. ¶ Il Tarmito
482
1930
il dialogo, strisciò come una serpe verso la salita
483
1930
dove stanno, all’andana, una a murata dell’altra
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1930
udito un tonfo. ¶ — Calate una lancia. ¶ — Un salvagente. ¶ — L
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1930
cuore, riaggallerà gonfio come una botte. ¶ — L’acqua non
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1930
morto sulla coverta di una chiatta. Per lungo tempo
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1930
dall’America mi porti una scimmietta? ¶ Benchè il Tarmito
488
1930
toni del cotone, sembravano una immensa pietra elevata ai
489
1930
levante era addossata a una rupe; egli salì anche
490
1930
piccole casette bianche, l’una sull’altra, sparpagliate alla
491
1930
non vide altro che una piccola luce: una ditata
492
1930
che una piccola luce: una ditata col pollice intriso
493
1930
pensiero si smarriva in una tonalità di rosso matto
494
1930
ogni arcata c’era una porta dipinta di verde
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1930
parte del mare scalpellava una cupola d’oro acceso
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1930
fe’ ruzzolare sulle scale una catasta di troccoli di
497
1930
muro del ripostiglio, da una porta tenebrata sitò il
498
1930
piantone tirò al Tarmito una giubba che ci stava
499
1930
di chi camminasse sopra una scala a pioli stesa
500
1930
nel petto come in una tomba. Gli annaspamenti orridi