Oriana Fallaci, Penelope alla guerra, 1962
concordanze di «uno»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 1962 | esattamente un paese. È uno stato d’animo, un | ||
2 | 1962 | era il volto di uno che ha fame. Joseph | ||
3 | 1962 | in stecche come in uno che canta, e parlava | ||
4 | 1962 | portato i saluti di uno dei due americani ormai | ||
5 | 1962 | batter di ciglia diventavi uno di loro. Lei non | ||
6 | 1962 | Lei non era già uno di loro ora che | ||
7 | 1962 | ogni strada c’è uno strappo di azzurro che | ||
8 | 1962 | poltrone intatte, materassi senza uno strappo, bistecche appena smozzicate | ||
9 | 1962 | il discorso le costava uno sforzo. Gli argomenti seri | ||
10 | 1962 | K.?» ¶ Ficcò in bocca uno chewing-gum, appoggiò i | ||
11 | 1962 | tutti da comprare in uno sventolare di dollari. Poi | ||
12 | 1962 | la commessa introducendola in uno sgabuzzino foderato di specchi | ||
13 | 1962 | volto secco, come di uno che ha fame, poi | ||
14 | 1962 | un taxi, infine in uno che le voltava le | ||
15 | 1962 | un telefono. ¶ Entrò in uno snack-bar. Le cabine | ||
16 | 1962 | New York. Ne aprì uno a casaccio. Era l | ||
17 | 1962 | per il fattorino ed uno per il cameriere, uno | ||
18 | 1962 | uno per il cameriere, uno per il pulisciscarpe ed | ||
19 | 1962 | per il pulisciscarpe ed uno per l’ufficio postale | ||
20 | 1962 | per l’ufficio postale, uno per il direttore ed | ||
21 | 1962 | per il direttore ed uno per il portiere, uno | ||
22 | 1962 | uno per il portiere, uno per le chiamate urbane | ||
23 | 1962 | le chiamate urbane ed uno per le chiamate interurbane | ||
24 | 1962 | c’era il termosifone, uno scaldino di brace accesa | ||
25 | 1962 | Il taxi fermò, in uno stridore di gomme. Lei | ||
26 | 1962 | accendisigari. I due uomini, uno alla sua destra ed | ||
27 | 1962 | alla sua destra ed uno alla sua sinistra, erano | ||
28 | 1962 | in stecche come in uno che canta, e ora | ||
29 | 1962 | cinema.» ¶ «Con chi?» ¶ «Con uno che si chiama Gomez | ||
30 | 1962 | la tolda rotonda in uno schiumare di acqua. Si | ||
31 | 1962 | un tacchino grosso come uno struzzo dormiva, spennato, accanto | ||
32 | 1962 | volti contratti, sudore, ed uno gridò «Come, young lady | ||
33 | 1962 | finché tutto finì in uno strappo glorioso, un ultimo | ||
34 | 1962 | tarda ma deve venire. Uno, due. Uno, due. Uno | ||
35 | 1962 | deve venire. Uno, due. Uno, due. Uno, due. Richard | ||
36 | 1962 | Uno, due. Uno, due. Uno, due. Richard alzò gli | ||
37 | 1962 | e respirava forte come uno che ha fatto una | ||
38 | 1962 | tarda ma deve venire. Uno, due. Uno, due. Uno | ||
39 | 1962 | deve venire. Uno, due. Uno, due. Uno, due. Ecco | ||
40 | 1962 | Uno, due. Uno, due. Uno, due. Ecco, ora si | ||
41 | 1962 | lui non aveva risposto. Uno, due. Uno, due. Uno | ||
42 | 1962 | aveva risposto. Uno, due. Uno, due. Uno, due. «Hallo | ||
43 | 1962 | Uno, due. Uno, due. Uno, due. «Hallo, mammy!» «Ah | ||
44 | 1962 | fare a meno l’uno dell’altra. Come avrebbero | ||
45 | 1962 | fare a meno l’uno dell’altra? Per Florence | ||
46 | 1962 | guardò l’acqua come uno che affoga, e quasi | ||
47 | 1962 | voltasse. ¶ Bill sedeva su uno sgabello del bar, deliberatamente | ||
48 | 1962 | Giovanna si arrampicò su uno sgabello e sostenne, da | ||
49 | 1962 | Martine non abbia ragione. Uno splendido accordo oppure…» i | ||
50 | 1962 | durava Giovanna sentiva come uno strappo. Lentamente, inesorabilmente, l | ||
51 | 1962 | quel tempo andando l’uno alla scoperta dell’altro | ||
52 | 1962 | è il match. Ecco uno spettacolo che non vorrei | ||
53 | 1962 | fuori questa città è uno sfavillare di luce ma | ||
54 | 1962 | non ho mai conosciuto uno come Richard.» ¶ «Su questo | ||
55 | 1962 | Sì, li abbiamo contati, uno per uno. Siamo irraggiungibili | ||
56 | 1962 | abbiamo contati, uno per uno. Siamo irraggiungibili nelle statistiche | ||
57 | 1962 | una caramella di menta». Uno di quei fogli era | ||
58 | 1962 | vita e al cinematografo. Uno si chiede come facciano | ||
59 | 1962 | comprarsi un cane, magari uno Yorkshire terrier perché era | ||
60 | 1962 | Giovanna perplessa. ¶ C’era uno stand per i cani | ||
61 | 1962 | bene.» ¶ «Lo guardo. È uno Chanel beige, con profili | ||
62 | 1962 | che una chiesa era uno stanzone con le panche | ||
63 | 1962 | statue né crocifissi: solo uno striscione di stoffa su | ||
64 | 1962 | fermo. Poi, veloce come uno schiaffo, si insinuò a | ||
65 | 1962 | disse Bill allontanando con uno spintone Giovanna. E fu | ||
66 | 1962 | guardava allibita ora l’uno e ora l’altro | ||
67 | 1962 | casa. Giovanna pensò che uno dei prossimi giorni avrebbe | ||
68 | 1962 | tavolo e sono rimasto uno stupido.» ¶ Si allontanò quasi | ||
69 | 1962 | di acqua che da uno spigolo tondo, lassù, precipitava | ||
70 | 1962 | ad attraversare: e ricevi uno schiaffo.» ¶ «Richard, stai zitto | ||
71 | 1962 | Richard, stai zitto.» ¶ «Ricevi uno schiaffo, ti guardi intorno | ||
72 | 1962 | nessuno ti ha dato uno schiaffo. Fai un passo | ||
73 | 1962 | al marciapiede. Stavano l’uno davanti all’altra e | ||
74 | 1962 | caute testoline di mammole. Uno scoiattolo impaurito fuggì in | ||
75 | 1962 | era un cottage e uno stagno. In piedi dinanzi | ||
76 | 1962 | davanti ce n’era uno con tante campanelline attaccate | ||
77 | 1962 | un paese così sano. Uno arriva in America, esce | ||
78 | 1962 | la gente ammalata: mai uno storpio, né un cieco | ||
79 | 1962 | né un gobbo, mai uno che starnutisca, o tossisca | ||
80 | 1962 | beffarda: «Bip! Bip!». ¶ «È uno scherzo» disse incredulo Richard | ||
81 | 1962 | Times Square.» ¶ «Non è uno scherzo. È l’inizio | ||
82 | 1962 | pipa. ¶ «Davvero non è uno scherzo?!» gridò Richard senza | ||
83 | 1962 | spasibo!», oppure per dire: «Uno momento», e sedere dinanzi | ||
84 | 1962 | nella Cinquantaquattresima, fermò con uno stridore di freni dinanzi | ||
85 | 1962 | casa di Hultz? Dà uno sputnik-party, stasera.» ¶ «Come | ||
86 | 1962 | vale a dire possedere uno shelter che è un | ||
87 | 1962 | nostro piano triennale prevede uno shelter economico da duemila | ||
88 | 1962 | sarà quello di possedere uno shelter. Sarà quello di | ||
89 | 1962 | Martine si ruppe in uno strillo isterico. ¶ «Li voglio | ||
90 | 1962 | è gratuito e non uno scambio di merce?» ¶ Martine | ||
91 | 1962 | appuntamento con Richard. Gettò uno sguardo privo di interesse | ||
92 | 1962 | permesso, ricevette in risposta uno spintone che quasi la | ||
93 | 1962 | Fu un vero combattimento, uno scontro da uomini. La | ||
94 | 1962 | il pappagallo non faceva uno strillo. Si distruggevano senza | ||
95 | 1962 | labbra erano dischiuse in uno stupefatto dolore, tutto il | ||
96 | 1962 | i calzoni, dovresti saperlo.» ¶ Uno schiaffo secco si abbatté | ||
97 | 1962 | mocciosi? Rispondi!» ¶ Giovanna alzò uno sguardo implorante; per la | ||
98 | 1962 | che si ammirava a uno specchio. Irato, il giovanotto | ||
99 | 1962 | una scia di saliva. Uno, completamente ubriaco, giaceva in | ||
100 | 1962 | dinanzi ai tuoi occhi, uno stupore doloroso, una nausea | ||
101 | 1962 | pomeriggio, riuscì a prenderne uno la fortuna le parve | ||
102 | 1962 | lettere, Giò. Le considero uno strumento di comunicazione per | ||
103 | 1962 | sguardo mi cade sopra uno specchio e lo specchio | ||
104 | 1962 | Richard va benissimo per uno di quei giovanotti che |