Francesco Muzzopappa, Affari di famiglia, 2014

Ero convinta sarebbe diventato uno scienziato ansioso di dedicare

fosse più adatto a uno strumento discreto, gli comprai

diciotto domestici: tre giardinieri, uno chef e un sous

sempre solerte, Orlando è uno di quei valletti che

pensiero. Con lui basta uno sguardo affilato e capisce

di cambiarlo, prendendone magari uno un filo più, come

mia agenda?, chiedo addentando uno di questi biscotti industriali

proveniente da Miami”. ¶ È uno scherzo, vero?, chiedo a

lasciato prima della morte uno chalet a Cortina e

che pur di confezionare uno scoop, sono pronti a

preferisce, potrei sollevarla con uno dei miei componimenti in

stessa destrezza con cui uno psicopatico cambia personalità. ¶ Credo

che, ovviamente, non vedevo. ¶ Uno tra i miei programmi

qualche anno fa era uno tra i luoghi più

foglie e fiori di uno splendore indescrivibile. ¶ Oltre al

volta il parco comprendeva uno sterminato campo di orchidee

figlio è sempre stato uno di quei bambini incapaci

altro. Rimane immobile come uno di quei cipressi lungo

il Koh-i-Noor, uno tra i diamanti più

Cisterna possiede da tempo uno dei diamanti più preziosi

non so come dire... ¶ Uno schiaffo in faccia? ¶ Di

capelli, molto simili a uno di quei cespugli che

di fare io adesso uno schemino. ¶ Afferro un foglio

sempre. ¶ Penseranno sia in uno stato di shock, invece

ingranando la quinta. ¶ Avverto uno strano tanfo di passion

su scritto Villa Armonia, uno di quei nomi che

seguono, gli ripeto, con uno sguardo inflessibile. ¶ Mi guarda

corrisponde grosso modo a uno stia qui e mi

padrone mentre gli infila uno di quei buffi cappottini

arpionandogli il braccio con uno sguardo da gattamorta. ¶ Certo

renderlo molto somigliante a uno di quei tizi sotto

identità». ¶ E la numero uno? ¶ «Mai farsi prendere». ¶ Regola

mi dice, sedendosi su uno sgabello in legno, assumendo

cosa?, rispondo, accomodandomi su uno strano cubo rivestito in

entri in scena con uno dei suoi jeté o

blazer o al limite uno spigato marrone. ¶ Signor Emanuele

Ma Picasso non è uno stilista. ¶ Be’, fece, con

vada a disegnare, da uno scarabocchio al costume da

lavoro da somigliare a uno di quei bambini che

Buongiorno!, gli faccio, dedicandogli uno sguardo a forma di

guarda come avesse davanti uno di quegli spettri con

del divano è tutt’uno con il mio vestito

chi dichiara guerra a uno Stato di medie dimensioni

ben cinque bypass... ¶ Nemmeno uno. ¶ ...e l’anno scorso

cronaca nera ai varietà, uno di quei personaggi fin

a Memphis per seguire uno spettacolo di imitazioni di

Capelli biondi raccolti in uno chignon alto, occhi sempre

combattuto in onore di uno stemma e di un

nominato tutti i santi, uno per uno, sfogliando ogni

i santi, uno per uno, sfogliando ogni singolo giorno

apprendista giardiniere, di certo uno così l’avrei scartato

numeri? ¶ A questo punto uno come mio marito si

detto che lei è uno stupido. ¶ Be’, questo lo

MAI DETTO CHE È UNO STUPIDO! ¶ Che fa? Si

Mai detto. Che è. Uno stupido. ¶ Non ho. Mai

Mai detto. Che è. Uno stupido, ripete, scimmiottando la

vespino truccato, aggrappata a uno spacciatore e nel pieno

salire in moto con uno psicopatico. ¶ 17 ¶ Nella vita ho

ipotesi di schiattare su uno scooter guidato da un

Vuole dire che sono uno stupido?» è da intendersi

sono capace di sviluppare uno di quei forti mal

color, tutti sintonizzati su uno stesso canale che trasmette

qui se c’è uno che si inventa le

racconto. ¶ Ragazzo mio, fosse uno scherzo mi vedrebbe già

il suo fan numero uno! Questa è una roba

È un poliziotto? ¶ È uno spregevole figlio di puttana

lavoro? ¶ È un killer. Uno dei peggiori. ¶ Certo che

puntualizzare, nonostante puntualizzare sia uno dei miei passatempi preferiti

filo spinato, appenderla a uno spuntone di roccia e

capire. ¶ Provi a pensare. Uno come Devin, si accontenterebbe

ragazzino biondo per comprarne uno nuovo. E comunque va

in casa come fosse uno di famiglia dicendo un

ha urlato stamattina, servendoci uno zabaione con amaretti sbriciolati

che io sia tipo uno di quei topini delle

pavimento, lo fisso con uno sguardo carico di saette

che il pavimento è uno specchio, che non ha

umana e, soprattutto, con uno strano occhio pesto, violaceo

a chiedere ai ragazzi uno sforzo per architettare, da

da esperti del settore, uno di quei danni intimidatori

il nonno. Poi, dopo uno stecco di zucchero filato

delle pulizie, uscieri. Sembra uno di quei bagni di

da grossi peli neri. ¶ Uno legge gli articoli di

distaccato, come stesse cingendo uno scaldabagno. ¶ Gradisca un bicchiere

tra qualche anno, seduti uno di fronte all’altra

con pizzo sangallo. ¶ Finché uno scrosciante applauso ha dato

aver salutato gli ospiti uno per uno, ho lavato

gli ospiti uno per uno, ho lavato le mani

casa sembra appartenere a uno di quegli sceicchi che

stesso. La tavola è uno splendore. ¶ Più guardo i

ce l’ha fatta uno come Marcel Duchamp esponendo

P.G. Wodehouse, l’uno costretto a lasciare il

Che Finiscono Malissimo. È uno dei progetti più belli

espressive. ¶ Potessi, vi abbraccerei uno per uno, anche solo

vi abbraccerei uno per uno, anche solo per la