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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Marco Missiroli, Atti osceni in luogo privato, 2015

concordanze di «uno»

nautoretestoannoconcordanza
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est toi. ¶ Alla fine uno si sente incompleto ¶ ed
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metteva pace. Mai avuto uno sguardo ambiguo da una
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ascoltato. ¶ Ebbi due capogiri. Uno dovuto alle traiettorie della
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grandi amori? (si domandò): uno magnifico di cinque anni
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di me: avevo fatto uno sciopero della fame di
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veniva a chiamarmi. Arraffai uno strappo di carta igienica
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una doccia e presi uno dei miei libri sugli
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intossicazione alimentare da gamberetti, uno sguardo ricambiato con un
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della strada: papà. Dava uno sguardo a “L’Équipe
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a “L’Équipe”, e uno alle finestre della possibile
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prima da scuola per uno sciopero e lo avevo
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gara automobilistica vinta da uno sconosciuto era stata conservata
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sua famiglia, appollaiato su uno sgabello con il piatto
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mia sorella? ¶ – Perché? ¶ – È uno dei suoi preferiti. ¶ – Ce
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i capelli raccolti in uno chignon, la matita leggera
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timido. Li accompagnò a uno dei tavoli e si
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le grinze. Mi procurò uno sbadiglio. Leggere mi annoia
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e di sedermi a uno dei tavolini. Chiese cosa
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prestito e ne passavo uno ad Antoine. Poi ce
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per lui che facemmo uno strappo alla regola e
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sensualità? Buzzati aveva scritto uno sfogo o un manifesto
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francese con altrettante ragazze, uno strusciamento profondo in orizzontale
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e ignara di essere uno strumento di iniziazione. ¶ Ci
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Forza Libero, forza, correvamo uno vicino all’altro senza
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e adesso irrompevo con uno stridore. Lunette smise di
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di penetrazione sentimentale. Diventai uno stratega amoroso. Continuai a
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mi abbatté. ¶ Coincidenza numero uno: Antoine mi convocò un
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fretta. In fretta quanto? Uno, due minuti. Com’è
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due quotidiani arrotolati sottobraccio, uno era “Libé”. Ce lo
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versò cinque gocce dell’uno e cinque dell’altro
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sonno, dal cilindro estrasse uno dei sospesi della mia
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per Marie finivano in uno strano amalgama. La testa
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tra i romanzi italiani: uno di questi, Fontamara di
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Philippe il maître e uno dei proprietari, c’erano
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quasi diciannove anni e uno spiccato senso dell’oblio
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donna di taglia minuta. Uno era un perizoma. Li
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spesso. Se ne tolse uno per rimetterlo subito, si
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primitivo, l’allattamento, per uno più bieco, l’eccitazione
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occhio a “Libé” e uno ai Deux Magots. Mi
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Amava il mio stupore, uno smarrimento che mi portavo
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sparire in bocca. Fu uno spasmo incredulo. Mugolai mentre
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vassoio senza farne cadere uno, controllavo anche sei ordinazioni
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venivo venivo venivo. ¶ Fu uno smottamento che intensificò la
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volte a settimana. Lasciò uno spazzolino lilla nel bagno
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prima di entrare pescai uno dei pezzetti di carta
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terre nel Village e uno spettacolo a Broadway. ¶ Per
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possibilità di un dottorato, uno stage alla redazione di
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Central Park mentre imboccava uno scoiattolo, passeggiando per le
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in una composizione incantevole. Uno era un tipo slanciato
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sul letto e restammo uno accanto all’altra. Le
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le era piaciuto con uno sconosciuto. Mugolava di piacere
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legale. Parlai io con uno dei soci, il signor
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Ieri in bibliò sistemavo uno schedario speciale con le
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Secondo me potresti trovarne uno per la tua Marie
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indicò il mio posto: uno stanzino con altri quattro
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di radici. E a uno studio legale con il
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come vestivo. Papà aveva uno stile che era soltanto
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niente, capii davanti a uno specchio che quelle ilarità
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che assomigliava più a uno scienziato che a un
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carrozzella, capelli raccolti in uno chignon infilzato da una
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di birra ne avevamo uno: in sostituzione dell’altro
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tavoli. E come disse uno dei primi clienti: Il
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in due contesti opposti: uno studio legale e un
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Tegolini, me ne offrì uno. Poi, mentre si sedeva
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entrambe le solitudini. Se uno dei due possiede una
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insospettire. Mi mettevo su uno dei pouf, lei caricava
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sentii che potevo. ¶ Eravamo uno accanto all’altra e
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capelli a chignon con uno spillone d’ambra. Di
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pezzo di qua e uno di là, – bevvi un
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le mie ciabatte: posò uno straccio e disse che
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segno e capisci, Grand, uno. ¶ Poi mi fece promettere
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della vecchia compagnia e uno scroscio di applausi. ¶ Lorenzo
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mia con la sua Uno tappezzata di adesivi dell
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cosa del genere. La Uno ci riportò sotto casa
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terzo andò bene. Rimanemmo uno davanti all’altra. ¶ – Prova
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dormito sul divano con uno dei suoi gatti tra
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d’argento, velluti. Indossai uno dei vestiti di papà
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si accalcavano alcuni cugini, uno lussemburghese con cui parlai
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erano andati a salutare uno zio che se ne
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Anna stava parlando con uno studente, mi sedetti e
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un’impresa che nascondeva uno straniamento: gli studenti erano
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riportò a Lunette. Ricordo uno squarcio di nostalgia, fulmineo
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l’avvocato Leoni era uno squalo. Chiesi a Emmanuel
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parte dei maschi era uno: portarsela a letto. Lei
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Dissi che mi ricordava uno studio di avvocati. ¶ Le
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la scrivania come fossi uno studente e spostò lo
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specchio con la trousse. Uno dei due cuscini orientali
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nei passi. Camminammo lenti, uno accanto all’altra e
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venti centimetri di distanza, uno a sinistra e l
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il portone di vaniglia, uno per le finestre di
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di pistacchio e naturalmente uno per il lampadario di
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dell’osteria. Mario era uno dei miei migliori amici
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di non conoscermi. Ordinò uno Chardonnay e mentre pagava
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notturni con la sua Uno marchiata Inter. Gli chiedevo
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di puzzle, ne finii uno da mille pezzi del
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vicino e poteva darmi uno strappo. Quando salimmo in
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imbarazzo e passione in uno stile libero fluido, insolito
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Per cinque giorni diventammo uno. Ci vedevamo a casa
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abbuffate puerili, lontano da uno sfogo momentaneo delle frustrazioni
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Mia madre, anche. ¶ Detestavo uno schema umano e glielo
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seguivano intanto che camminavamo uno dietro l’altro, Lorenzo
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raccoglieva il terriccio con uno scopino. Mi schiarii la
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i sessi. Rimaniamo insaponati, uno contro l’altro, apriamo
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la prima Francia, sonnecchiando uno sull’altra. A destinazione
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destinazione la sistemai in uno dei piccoli hotel della
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i capelli raccolti in uno chignon. Mi voltai verso
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solo la conquista, in uno strano incantesimo inconscio. ¶ Passeggiammo
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era otto uomini in uno, in ogni ambito della
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tutti i giorni e uno su quanto sudasse ogni
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rimanere nella cordialità con uno zampino nel vorrei. Mi
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che eravate fatti l’uno per l’altra, forse
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due figli o forse uno, per il resto credevamo
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bacio sulla testa nuda, uno sulla fronte, Bonne nuit
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l’aveva riesumato da uno scatolone che tenevamo in
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stessi, adesso li lustrava uno studente di Chimica, Manfredi
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sette fogli siglati a uno a uno. Scrisse anche
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siglati a uno a uno. Scrisse anche due lettere
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Non svelammo mai l’uno all’altro cosa ci
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sfoglia, distrazioni nell’orlo. Uno era più corpulento. Lo