Salvatore Di Giacomo, Nella vita, 1903

che le pieghe di uno scialle scuro, che dalla

Confusamente le appariva, ora, uno spettacolo novello. A man

E d'un subito uno sportello si spalancò. Salì

grido più acuto, con uno sforzo supremo: ¶ - Marta! Marta

del sole, era tutto uno sfinimento. Dalla strada della

di portare di sghembo: uno de' berretti, per ripararsi

Non s'è venduto uno spillo! ¶ - E io che

sola, nella notte, levò uno sguardo disperato. ¶ Balbettò ancora

m'erano rimasti e uno m'è finito a

solo cortile che abbia uno straccio di lume. L

e rapida fiamma d'uno zolfanello, e subito si

T'invito a pranzo. Uno che s'è fatto

tu riesci a procurarti uno stipendio certo quando tanti

umili ne sognano invano uno pur minore; tu raggiungi

se gli avessi dato uno schiaffo. ¶ Vi fu un

denari dell'eredità d'uno zio prete... Non sa

lo conosco! È stato uno sbaglio!....» Ah, brutte bagasce

un pezzo, guardando a uno a uno i nuovi

guardando a uno a uno i nuovi venuti dei

in saccoccia. ¶ - Fermo! - urlò uno dei borghesi, ch'era

mio padre, ch'era uno studioso, v'è stato

tavola tutto insudiciato, come uno straccio. Si levò: cacciò

Si capisce: io sono uno straordinario, pel momento, io

chiacchiere, io addossato a uno scaffale, con tra le

al muro di faccia uno specchio accolse d'un

donna Clorinda... ¶ M'interruppe uno scoppio di risa. ¶ - La

e a ridere, per uno scuro corridoio ove, in

Al quarto piano d'uno de' mastodontici palazzi del

altro, senz'altro, che uno stipendio meschino! E senza

aperse e sbattette con uno strepito breve. La Marangi

era rimasto schiuso e uno scarabattolo a vetri, custodia

posarono sul selciato, con uno strepito breve e ferreo

si raccoglieva pesantemente. A uno de' poggiuoli era seduta

usciva un confuso vocio, uno strepito di voci discordi

e tutta raccolta sopra uno sgabelletto, a un cantone