Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

e parlò come gli uomini di pena: ¶ — Fratelli, siamo

Dirimpetto alle celle degli uomini c’erano quelle delle

annodate ai maschi, gli uomini si eccitavano del loro

Si sa, siamo tutti uomini. ¶ — Faccia scremata. ¶ — Ma faccia

popolata di orrori. Degli uomini conosceva le mani, ne

cortile dove s’accosciavano uomini sozzi d’ogni lordura

poliziotti, gendarmi, carnefici: gli uomini della menzogna, dell’iniquità

d’argilla e gli uomini spettri di mota, in

in piena e gli uomini saranno chiusi nei loro

mio cenno altri tre uomini fecero cugno delle spalle

con la quale gli uomini, diversamente ispirati, hanno abbattuto

vento e impiccoliva gli uomini che vi passavano di

aborriva gl’intellettuali, gli uomini del compromesso, e aveva

calò. S’agitaron quegli uomini nel supremo addio facendo

paese delle chimere. ¶ Gli uomini rudi della montagna, i

roncano sulle tecchie, quegli uomini dai piedi impietrati che

quelle fiancate lapidee gli uomini s’annientavano come talpe

e voce d’acciaio. ¶ Uomini e bovi, infrescati d

Negli altri vagoni alcuni uomini suonavano sulla fisarmonica le

massacrati dalle locomotive. Gli uomini, che avevano urlato per

della città, gruppi di uomini avvinazzati combinavano con delle

nel viso, annodate con uomini sozzi. ¶ Fuori a una

passavano ombre dolenti di uomini con dei sacchi alle

c’erano sdraiati degli uomini uno sull’altro; sparpagliati

rimanente dell’impietrato, giacevano uomini neri, come disegnati a

stregati dalla paura. Gli uomini, tutta gente dei campi

a mandibole di balena. Uomini arcigni prendevano nota su

e al cielo, gli uomini salutavano, piangendo, la terra

il vociare intrepido degli uomini, un largo suono di

vita. Per amar gli uomini e consacrare quanto è

piccoli gli sembrarono gli uomini che si arrapinavano sulla

terra: “per amare gli uomini e consacrare quanto è

mai! Se vedessi gli uomini non li amerei più

cariche di carbone, gli uomini neri con gli occhi

demolizione. Una folla di uomini vi faceva ressa; le

i morti e gli uomini imbalsamati, portava sulle spalle

accaldate eran tenute dagli uomini, qualche lume andò a

che aspettano i loro uomini. ¶ — Oggi è stata calma

han tratto in arresto. Uomini logri di carne con

d’uccellame abbrustolito. Gli uomini erano inselvatichiti e quasi

In quelle contrade gli uomini avevano i visi immobili

un alveare dove trafficavano uomini amari. Uno di quei

Vili! per amare gli uomini non bisogna conoscerli! ¶ — Sempre

Lo so. ¶ — Conclusione: gli uomini sono vili, indegni della

pelo all’incontrario. Gli uomini che stavano a murata

carta con pentole esplosive, uomini pneumatici con gli occhi

di bottoni perlati. ¶ Gli uomini delle “picade” coll’accetta

fregi della carità, agli uomini, proferendo la parola: Sete

si chiesero stupiti gli uomini della “picada”. ¶ Il Tarmito

ingaggiato. Li farò tutti uomini. Di qui a otto

che tu li faccia uomini del tuo stampo. Ho

le Americhe a far uomini i nostri ragazzi. ¶ — Allora

una tribù i cui uomini dopo avere allevato la

come il vino. Gli uomini sono previdenti per le

natura è provvida; sperate, uomini! Nella foresta vi sono

Sappiate che vi furono uomini nati ed allevati in

eticava come ischeletrito, gli uomini sentivano serpere sopra le

il tronco come gli uomini dall’arca dopo il

a una lama gli uomini si coricarono alla bella

La guida e gli uomini del luogo si inginocchiarono

i gineprai. Mentre gli uomini della carovana zappavano la

un accampamento. ¶ XX. ¶ Gli uomini della carovana abbattendo alberi

tosto insellati e gli uomini salirono armati sul recado

essi camminava uno degli uomini della carovana col comandamento

gli strani abitatori: gli uomini di statura elevata, le

l’afa riarsiva gli uomini, il corpo sembrava cuocere

dove furono avvistati degli uomini simili a bestioni colossali

crepitavano come sul fuoco, uomini e bestie bruciavano vivi

che la decisione degli uomini era risoluta, fu colto

di morire, tutti gli uomini accampati si sparpagliarono per

cui pollò acqua fangosa. Uomini e bestie si abbeverarono

irruenti evacuazioni e gli uomini stremarono le ultime forze

Josè vedendo che gli uomini e le bestie pericolavano

ritornò a rilevare gli uomini rimasti all’accampamento. Quando

intorno a sè. Gli uomini traghettavano il Rio con

la tribù i cui uomini uccidevano dopo la prima

lontano dalla sua Patria. ¶ Uomini sozzi d’ogni lordura

la ragione che gli uomini come ogni altra merce

sua coltre smisurata; gli uomini si annientarono sullo scafo

dalla sua immensità. Gli uomini della gleba proverbiavano con

dicevano le divozioni, gli uomini osservavano pensosi l’acqua

nei fondali. Soltanto gli uomini dal cuore ferrato si

gli apparvero mascherati da uomini. Schiacciò un piede al

del cane, apparvero due uomini uguali, della statura medesima

deserto dell’Acquasola. Gli uomini persero strada a cagione

Poco dopo apparvero gli uomini trafelati. ¶ — È sparita anche

i ragazzi stucchinai. Gli uomini: branchi di formiche che

esalava il tanfo degli uomini, il bestino della comunità

porto stigliavano la gola. Uomini come colti dalla ipocondria

di luce gialla. Gli uomini sotto l’arco riducevano

cortile si popolò d’uomini. ¶ — Prendete quegli uomini, rapateli

d’uomini. ¶ — Prendete quegli uomini, rapateli e portateli al

nelle vestimenta. ¶ — Prendete quegli uomini e portateli al ripostiglio

ogni variante: — Prendete quelli uomini e fateli muovere. ¶ I

nera nella notte. Degli uomini e delle donne carbonizzati

venivano schioppettati. Dispersi gli uomini cominciarono le lamentazioni: donne

nostri figli a degli uomini di pena. ¶ L’uomo

le semente. Tutti gli uomini erano sulle frontiere della

sul posto, aspettavano gli uomini che dagli abissi della

riflettore accecò tutti, gli uomini si videro col viso

coi fratelli, con gli uomini, le bestie, la natura

Quando egli speculava sugli uomini, i compagni lo ascoltavano

le fessure imbestiavano gli uomini. ¶ Una ragazza empìta, giaceva

delle ombre nere di uomini come lettere tamponate in

gravava sul capo degli uomini e delle bestie. ¶ Ondulazioni

si rovesciasse su gli uomini. La terra su cui