Giacomo Leopardi, Canti, 1837

che sempre stringe ¶ All'uomo il cor dogliosamente, ancora

vita mortale. ¶ Nasce l'uomo a fatica, ¶ Ed è

con tanto amore ¶ L'uomo a' suoi studi intende

per lui ch'all'uomo è tutto; ¶ Sola discolpa

quegli sguardi ¶ Spera l'uomo ingannato, e mal richiede

virili, in chi dell'uomo al tutto ¶ Da natura

si dee mortale ¶ L'uomo, o si può. Fra

far persona alcuna, ¶ L'uomo obbliando, a ricercar si

Alle miserie sue, l'uomo incolpando ¶ Del suo dolor

Ed alle offese ¶ Dell'uomo armar la destra, e

Veracemente; a cui ¶ L'uomo non pur, ma questo

questo ¶ Globo ove l'uomo è nulla, ¶ Sconosciuto è

a cui non l'uomo ¶ E non la terra

allora, o prole ¶ Dell'uomo? E rimembrando ¶ Il tuo

intorno tinge. ¶ Così, dell'uomo ignara e dell'etadi