Vittoria Colonna, [Rime], 1538

aggrada a chi men vede e intende, ¶ Più di

amari. ¶ Ma or che vede come io mi consumi

voglie e le parole. ¶ Vede, che quanto ei volle

gli parla e il vede: ¶ Sa che non mai

l'adora e cole. ¶ Vede le glorie sue, che

notte ei non si vede, ¶ Nè allor sente ogni

mia, che tal lo vede, e ascolta ¶ Sì vere

vide e la mia vede, ¶ Eguale alla virtù la

ognor lo chiama, ¶ E vede il volto, ovunque mira

oggetto bel conforme il vede ¶ Sempre più chiaro; onde

a chi più il vede ognor più caro, ¶ Tolto

suo amato sole, ¶ E vede il volto e ode

ma nel quarto poi ¶ Vede che 'l lume suo

Qual digiuno augellin, che vede ed ode ¶ Batter l

che sempre il tutto vede, ¶ Nulla vide qua giuso

divino tuo languir mi vede ¶ Per l'ombra intorno

quanto s'intende e vede? ¶ SONETTO XXXIII. ¶ S'in

l fa) sotto si vede ¶ L'aere e la

senso, che sol ombra vede, ¶ Lasciando il vero sol

o fatto umìle il vede ¶ Pentito del suo error

chiari spirti insieme. ¶ Si vede l'alma allor, poi

nè vedrà, ma sempre vede, ¶ Toglie dal petto ardente

aspra croce il Signor vede; ¶ Sale a cotanto ardir

adopra, ¶ S'ei ti vede al periglio inerme e

umano pensier, onde nol vede ¶ Con tutto il valor

l'occhio interno, dentro vede ¶ L'alta ragion divina

Prigion terrestre, ove si vede involta, ¶ Indebilirsi; ond'ella

in sì poche ore. ¶ Vede 'l passato mal, piange

figli suoi: tal, perchè vede ¶ L'antico serpe a

dritto e buon si vede, ¶ Si vide o si

ma l'altro il vede ¶ Glorïoso, e su in

l'accesa mente, ¶ Che vede l'orma, ode la

grazia, u' l'alma vede ¶ La sua salute; ed

immortal, che ogni ombra vede, ¶ Non scorga questo error

e per bel quanto vede, ¶ Per largo il ciel

ivi si specchia e vede, ¶ Che tanto ha di

frutto al ciel ti vede. ¶ SONETTO CLXXXV. ¶ Imposto fine

del celeste ardore, ¶ Gesù vede, ode e intende, il

sì ch'ella non vede, ¶ Nè sente altro ch

quel vero ben non vede o intende ¶ Una sol

e dal beato regno ¶ Vede amor santo quanto puote