Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956
concordanze di «venne»
n | autore | testo | anno | concordanza |
---|---|---|---|---|
1 | 1956 | Un «Grimm italiano» non venne alla luce, sebbene già | ||
2 | 1956 | così le cose, si venne nell’idea che lo | ||
3 | 1956 | Giovannino: – E butta! – e venne giù un’altra gamba | ||
4 | 1956 | capitano di lungo corso venne l’idea che se | ||
5 | 1956 | uomo sullo scoglio. Ma venne l’ora in cui | ||
6 | 1956 | palazzo, in un giardino. Venne loro incontro un nano | ||
7 | 1956 | passò la notte e venne il mattino. ¶ – L’hai | ||
8 | 1956 | dalla grondaia, e ne venne fuori una vecchia coi | ||
9 | 1956 | da sua madre, che venne a vedere, controllò ben | ||
10 | 1956 | come il mare. Gli venne voglia di farsi un | ||
11 | 1956 | era rassegnato a morire. Venne a trovarlo la sua | ||
12 | 1956 | e dietro di lui venne tutto scuro e i | ||
13 | 1956 | la chiamavano Brutta-schiava. Venne Brutta-schiava, vide la | ||
14 | 1956 | vedo! Ti vedo!» ¶ Quando venne Naso d’Argento, Lucia | ||
15 | 1956 | così lunghe che ne venne il proverbio: ¶ O soldatin | ||
16 | 1956 | quel tesoro. ¶ Cammina cammina, venne notte. Perina incontrò un | ||
17 | 1956 | da sotto la pietra venne fuori un serpente con | ||
18 | 1956 | Aperta la noce ne venne fuori una tela così | ||
19 | 1956 | noi, – dissero i fratelli. ¶ Venne la strega, bussò e | ||
20 | 1956 | Un giorno, la Regina venne a trovare la figliastra | ||
21 | 1956 | le Regine dei dintorni. Venne anche il Re padre | ||
22 | 1956 | notte dopo, alla sposa venne la curiosità di vedere | ||
23 | 1956 | e partì. ¶ Cammina cammina, venne notte mentr’era su | ||
24 | 1956 | in casa, e quando venne il Vento e annusava | ||
25 | 1956 | necessità. ¶ Cammina cammina, le venne notte in cima a | ||
26 | 1956 | la nascose, e quando venne il Fulmine: ¶ Fum, fum | ||
27 | 1956 | servire. ¶ Cammina cammina, le venne notte in cima a | ||
28 | 1956 | questa non mi va. ¶ Venne la terza. Il giovane | ||
29 | 1956 | cena, quando dal cortile venne il latrare del cane | ||
30 | 1956 | sui rami del castagno venne a posarsi un volo | ||
31 | 1956 | ferro. ¶ In sulla sera venne il lupo. Andò alla | ||
32 | 1956 | della notte il lupo venne alla casetta della Marietta | ||
33 | 1956 | dalla finestra. Alle nove venne il lupo. – Mariettina bella | ||
34 | 1956 | casa a cuocere. Quando venne il lupo a prenderla | ||
35 | 1956 | in un paese. Gli venne la notizia che la | ||
36 | 1956 | San Giuseppe. San Giuseppe venne e appena vide quel | ||
37 | 1956 | campanella di quella casa. Venne ad aprire una delle | ||
38 | 1956 | a dormire la notte. Venne giorno, si vestì, corse | ||
39 | 1956 | se ne andarono. ¶ Appena venne giorno, il Re si | ||
40 | 1956 | violino. E dalle onde venne su la Fata. – Come | ||
41 | 1956 | e sopportava. E intanto venne il tempo che aspettava | ||
42 | 1956 | agli occhi. Al servitore venne compassione. Non la volle | ||
43 | 1956 | regalo promesso. Per ultima venne quella giovane, e gli | ||
44 | 1956 | E così la giovane venne a tavola, tutta lagrimosa | ||
45 | 1956 | Regine dei dintorni, e venne anche il padre della | ||
46 | 1956 | Alla fine del mese venne a trovarla suo padre | ||
47 | 1956 | Danimarca chiamò il figlio. Venne il figlio, coi sette | ||
48 | 1956 | pochi giorni dovrebbe venire. ¶ Venne dunque il figlio del | ||
49 | 1956 | a friggere in padella. ¶ Venne la Strega Bistrega ed | ||
50 | 1956 | vita. ¶ Al Re allora venne quest’idea: – Brava! Visto | ||
51 | 1956 | Vienimi a staccare! – gridò. Venne la sorella, in camicia | ||
52 | 1956 | le parti del mondo venne la gente più istruita | ||
53 | 1956 | tegame. Mentre cuoceva, gli venne l’acquolina in bocca | ||
54 | 1956 | le tegole. A sera venne Comare Giacoma a trovare | ||
55 | 1956 | quella casa. La donna venne incontro con tanti complimenti | ||
56 | 1956 | pochi giorni, e gli venne il terribile pensiero che | ||
57 | 1956 | tunfete, tunfete, tunfete, tunfete, venne giù una pioggia di | ||
58 | 1956 | tanto bella che gli venne voglia di baciarla mentre | ||
59 | 1956 | trombetta e la zia venne di qua del mare | ||
60 | 1956 | Ma il terzo giorno venne nel bosco la zia | ||
61 | 1956 | e una figlia. Quando venne a morire, li chiamò | ||
62 | 1956 | fidanzò a sua figlia. ¶ Venne il giorno delle nozze | ||
63 | 1956 | fissavano sulla più piccina. Venne sera e nel cielo | ||
64 | 1956 | l’astrologa s’arrendevano! Venne con una camicia ricamata | ||
65 | 1956 | preparati abiti e gioie. Venne spogliata e poi rivestita | ||
66 | 1956 | a guardarli, e intanto venne sera, e pensò d | ||
67 | 1956 | mattina come il solito venne il Re degli animali | ||
68 | 1956 | tutta la pelle gli venne una crosta spessa un | ||
69 | 1956 | al peggio. La ragazza venne, lui le fece lo | ||
70 | 1956 | sciacquata. – Presto il barbiere! – Venne il barbiere, lo tosò | ||
71 | 1956 | accanto alla sua sposa. Venne il Re a dar | ||
72 | 1956 | compiaciuto di quella risposta. ¶ Venne la seconda. – Signor padre | ||
73 | 1956 | vedeva che era soddisfatto. ¶ Venne la più piccola, tutta | ||
74 | 1956 | a lasciarla nel piatto. ¶ Venne la pietanza, senza sale | ||
75 | 1956 | giù. E allora gli venne in mente la risposta | ||
76 | 1956 | sull’inginocchiatoio, a lui venne tanto di quel gran | ||
77 | 1956 | Fiore e Pìrolo. Gli venne da star male e | ||
78 | 1956 | appena detto, che gli venne su un gran sospiro | ||
79 | 1956 | per la casa. Finalmente venne l’ora d’andare | ||
80 | 1956 | vincitore vero del Drago venne a Palazzo reale: ma | ||
81 | 1956 | conclusero le nozze. Poi venne notte, e ognuno andò | ||
82 | 1956 | d’uccelli, e gli venne voglia d’andarvi a | ||
83 | 1956 | un po’, nella grotta venne a cercar rifugio una | ||
84 | 1956 | sua vigna. Cammina cammina, venne notte: s’addentrò in | ||
85 | 1956 | pranzo né a cena; venne fuori la mattina dopo | ||
86 | 1956 | buio, a quel sasso venne un uomo, e gli | ||
87 | 1956 | ventuno, e da Re –. Venne fuori un pranzo che | ||
88 | 1956 | E la Principessa promise. ¶ Venne sera, il ragazzotto andò | ||
89 | 1956 | e la baciò. ¶ Quando venne giorno e il Re | ||
90 | 1956 | la sua, il Mago venne avanti e disse: – Io | ||
91 | 1956 | e arrampicandosi ad essa venne fuori. ¶ Era notte e | ||
92 | 1956 | un paio di ceffoni. ¶ Venne l’ora; il mercante | ||
93 | 1956 | lo introducessero dal Mago. Venne il maggiordomo del Mago | ||
94 | 1956 | allo steccato. Il cavaliere venne e ottenne la vittoria | ||
95 | 1956 | una locanda col compagno, venne una banda d’assassini | ||
96 | 1956 | bambina, chiamata Assunta, che venne su bruttina. Le bambine | ||
97 | 1956 | giù neanche una piuma. Venne sera: e lì tra | ||
98 | 1956 | perdette ancora, e quando venne buio, gli riapparvero il | ||
99 | 1956 | adagio dai lati e venne fuori una testa di | ||
100 | 1956 | la sua figlia maggiore venne a portargli una focaccia | ||
101 | 1956 | gran disgrazia. ¶ Ma quando venne il figlio del Re | ||
102 | 1956 | fece vedere da nessuno. Venne il momento che restò | ||
103 | 1956 | gli riuscisse di tirargli. Venne la notte e finalmente | ||
104 | 1956 | dobbiamo farne. ¶ Così Pietro venne messo a far da | ||
105 | 1956 | mattina. ¶ Quando quell’uomo venne, Pietro gli si presentò | ||
106 | 1956 | con lui. ¶ L’uomo venne, parlò con le due | ||
107 | 1956 | Pietro. ¶ Dopo un po’ venne un giorno in cui | ||
108 | 1956 | vide Fanta-Ghirò gli venne il sospetto che fosse | ||
109 | 1956 | Regnanti vicini e lontani. Venne pure il Re babbo | ||
110 | 1956 | sale, tranne l’arrosto. Venne la minestra, gli invitati | ||
111 | 1956 | dopo la prima cucchiaiata. Venne il lesso e il | ||
112 | 1956 | padre lo assaggiò appena, venne il pesce e il | ||
113 | 1956 | fame, – diceva. Ma quando venne l’arrosto gli piacque | ||
114 | 1956 | era furba la Caterina, venne voglia di vederla. Disse | ||
115 | 1956 | del Re. ¶ Un contadino venne a vendere una vacca | ||
116 | 1956 | al Re la cosa venne subito a noia. E | ||
117 | 1956 | Costantinopoli. ¶ In alto mare venne una burrasca, il bastimento | ||
118 | 1956 | Re s’ammalò e venne a morte. Ci fu | ||
119 | 1956 | bove. ¶ Quando il bove venne e s’ebbe portato | ||
120 | 1956 | attraverso il muro e venne fuori. – Scusate, – disse, – c | ||
121 | 1956 | così forte che le venne male e morì. ¶ La | ||
122 | 1956 | chiamò: – Coltello, vieni qui! – Venne il coltello, lei lo | ||
123 | 1956 | invece della trina le venne fuori un lago di | ||
124 | 1956 | bambino, e al Re venne una lettera che doveva | ||
125 | 1956 | del citrullo. ¶ Così gli venne voglia di viaggiare; non | ||
126 | 1956 | l’ebbe saputo gli venne voglia di viaggiare anche | ||
127 | 1956 | un Gigante. ¶ Il Gigante venne ad aprire in persona | ||
128 | 1956 | suo ritorno, quando gli venne in mente che dopo | ||
129 | 1956 | proprio niente. E gli venne una gran voglia di | ||
130 | 1956 | gran mazzo di fiori. Venne ai piedi del trono | ||
131 | 1956 | ad aspettare: verso mezzanotte venne un uomo tutto peloso | ||
132 | 1956 | peloso bussò e stavolta venne la moglie ad aprire | ||
133 | 1956 | suo Generale stava male. Venne il Re e quando | ||
134 | 1956 | mezzo a questa nebbia venne fuori un Mago, aperse | ||
135 | 1956 | per alzarla, e lei venne su leggera come una | ||
136 | 1956 | poco dopo la figliola venne al mondo. Il Re | ||
137 | 1956 | a ricamarlo e ne venne fuori una cosa così | ||
138 | 1956 | strada, nel bosco, gli venne fame e sete. Aperse | ||
139 | 1956 | acconsentì; e cosa gliene venne? Il Priore, grazie se | ||
140 | 1956 | tutto quel che vuole. ¶ Venne il Priore e li | ||
141 | 1956 | ne sta sempre nascosto! ¶ Venne l’ordine di guerra | ||
142 | 1956 | mangiarcela noi –. Alla sera, venne a trovarle Memé. – Sai | ||
143 | 1956 | lo sguardo. Alle zie venne subito il sospetto che | ||
144 | 1956 | mondo nel suo giardino. ¶ Venne il Re, e le | ||
145 | 1956 | Un così buon signore! ¶ Venne l’ora solita in | ||
146 | 1956 | la cena, e poi venne l’ora d’andare | ||
147 | 1956 | tremava. ¶ In quei giorni venne a trovare il Re | ||
148 | 1956 | che aveva fatto, le venne da piangere, e diceva | ||
149 | 1956 | lupo, al lupo! – finché venne il padrone della capra | ||
150 | 1956 | spese. Intanto, alla vecchia venne una gran febbre, e | ||
151 | 1956 | piena zeppa di roba. ¶ Venne il giorno fissato per | ||
152 | 1956 | ci entrò la brutta. Venne la madre con l | ||
153 | 1956 | all’ospedale, scappò e venne quaggiù in Marca. Un | ||
154 | 1956 | potrai mangiarti tutto. ¶ Difatti, venne la donna, vide l | ||
155 | 1956 | costruire la barca gli venne al figlio mezzano. Si | ||
156 | 1956 | un fondo di bicchiere. ¶ Venne quello che si beveva | ||
157 | 1956 | il Re. ¶ Alla Principessa venne un’idea: – Papà, facciamo | ||
158 | 1956 | il Maestro di casa venne a morire, continuò a | ||
159 | 1956 | niente pane. Così le venne una sete tremenda; poverina | ||
160 | 1956 | parlare. ¶ E dal mare venne fuori la ragazza col | ||
161 | 1956 | Maria di Legno. Appena venne a chiedergli se la | ||
162 | 1956 | facesse fare un’altra. ¶ Venne la seconda pizza di | ||
163 | 1956 | sera, quando l’innamorato venne come al solito sotto | ||
164 | 1956 | più bello del pranzo, venne a mancare il vino | ||
165 | 1956 | voglio tenere per me. ¶ Venne una vecchia e le | ||
166 | 1956 | Ed era già pentita. ¶ Venne una guerra fra il | ||
167 | 1956 | povera ragazza spaurita, gli venne pietà e le portò | ||
168 | 1956 | Al banchetto di nozze venne anche il Re padre | ||
169 | 1956 | Fu chiamata la cameriera: venne davanti al Re afferrata | ||
170 | 1956 | primo il montone, e venne avanti Fratino camminando sulle | ||
171 | 1956 | guardia del bottino. Gli venne un’idea: «Con tutti | ||
172 | 1956 | Una volta alla Borea venne voglia di prender marito | ||
173 | 1956 | Al sorcio di campagna venne il batticuore e pensò | ||
174 | 1956 | stette zitta e quando venne il marito gli raccontò | ||
175 | 1956 | Quando lui a mezzogiorno venne a casa, gli disse | ||
176 | 1956 | era ancora più gente. Venne l’ora e scese | ||
177 | 1956 | tutte le speranze mie. ¶ Venne l’indomani, il figlio | ||
178 | 1956 | le pagnotte. ¶ A mezzogiorno venne fuori una gran gatta | ||
179 | 1956 | miagolavano, miagolavano. ¶ A mezzogiorno, venne Mamma Gatta con la | ||
180 | 1956 | e li lasciò soli. Venne la notte e i | ||
181 | 1956 | soli di nuovo e venne notte, i fratelli piangevano | ||
182 | 1956 | Quando la più grande venne in età di marito | ||
183 | 1956 | il palazzo. ¶ Ecco che venne l’ora di sposare | ||
184 | 1956 | Sorella mia! ¶ Ed ecco venne anche il cognato porcaro | ||
185 | 1956 | non diede loro retta. ¶ Venne ad aprire la madre | ||
186 | 1956 | e se ne andò. Venne notte che camminava in | ||
187 | 1956 | lo lasciavano in piedi, venne fuori Liombruno, e sotto | ||
188 | 1956 | un gran bosco e venne notte. Tirava un freddo | ||
189 | 1956 | e riparò nella grotta. Venne la serpicina chiedendo di | ||
190 | 1956 | tre fiumi, a Filomena venne la curiosità di sapere | ||
191 | 1956 | ne andavano. Mal gliene venne: invece di tredici erano | ||
192 | 1956 | quindici anni, alla Regina venne in mente il voto | ||
193 | 1956 | seconda volta finalmente le venne come voleva lei; e | ||
194 | 1956 | il mio fidanzato parla! ¶ Venne il Re e si | ||
195 | 1956 | Tutt’a un tratto venne una gran folata di | ||
196 | 1956 | sulle scale, pallido, e venne avanti per parlare al | ||
197 | 1956 | venerdì dopo la giovane venne con una veste di | ||
198 | 1956 | l’elemosina col Re venne anche sua sorella, e | ||
199 | 1956 | di uscita. E le venne un’idea: prese il | ||
200 | 1956 | i vestiti, sul ventre. ¶ Venne il Drago: – L’hai | ||
201 | 1956 | e fuggirono. ¶ Cammina cammina, venne buio e videro una | ||
202 | 1956 | dentro. ¶ Dopo la vecchia, venne l’ubriaco e raccontò | ||
203 | 1956 | furono condannati, ecco che venne il marito, anche lui | ||
204 | 1956 | Corte era in festa. Venne il giorno della nascita | ||
205 | 1956 | ammazzò. ¶ Quando al mattino venne la cameriera a portare | ||
206 | 1956 | a ballare con me. ¶ Venne l’ora in cui | ||
207 | 1956 | granchio sulla graticola e venne loro l’acquolina in | ||
208 | 1956 | non si rivedeva. Finalmente venne fuori, ma era pallido | ||
209 | 1956 | Re a dirglielo. Poi venne da lei, le fece | ||
210 | 1956 | non è»,23 e gli venne la pelle d’oca | ||
211 | 1956 | e d’una Regina. Venne una guerra al padre | ||
212 | 1956 | avete? ¶ – Niente, figlia mia. Venne una vecchia, così e | ||
213 | 1956 | E se ne andarono. ¶ Venne la mezzanotte, e Sfortuna | ||
214 | 1956 | Sorte della Gnà Francisca venne. Sfortuna le fece l | ||
215 | 1956 | vecchia e quasi le venne schifo a veder quant | ||
216 | 1956 | che si stava ammansendo, venne brontolando a prendere il | ||
217 | 1956 | Al Re di Francia venne la curiosità di controllare | ||
218 | 1956 | le albicocche. ¶ Poi le venne appetito di ciliege; e | ||
219 | 1956 | quando fu svezzata, le venne una sapienza tale che | ||
220 | 1956 | scomoda. ¶ – Padrone! – lei rispose. ¶ Venne il Reuzzo in gran | ||
221 | 1956 | e di sua moglie. Venne in Spagna. La fama | ||
222 | 1956 | in quel momento gli venne in mente che poteva | ||
223 | 1956 | rispose: – Tutto può succedere… ¶ Venne il marito. Don Giovanni | ||
224 | 1956 | puliti e lucenti. Gli venne incontro la Madamigella, e | ||
225 | 1956 | discorsi degli altri prigionieri, venne a sapere questo fatto | ||
226 | 1956 | un pranzo. ¶ Al Principe venne un’idea: – Sai cosa | ||
227 | 1956 | notaio e quattro testimoni. Venne il notaio: – Principe, che | ||
228 | 1956 | così lunga assenza, gli venne incontro ridendo. Il Re | ||
229 | 1956 | olio. ¶ Allora se ne venne nella stanza un oliarello | ||
230 | 1956 | buon guiderdone. Il Reuzzo venne incontro a cavallo, quando | ||
231 | 1956 | Per la settimana che venne il Milord fece preparare | ||
232 | 1956 | a terra. La Regina venne a riceverlo con tanti | ||
233 | 1956 | tutta la vostra rovina. ¶ Venne il Milord. Gli fu | ||
234 | 1956 | è ben fatto! ¶ Ne venne una gran gelosia tra | ||
235 | 1956 | calunniarlo. ¶ Così il Bracciere venne a dire al Re | ||
236 | 1956 | posso fare?», quando gli venne vicino una vecchia: – Mi | ||
237 | 1956 | Suonò il campanello e venne la cameriera. – Che volete | ||
238 | 1956 | l’annaffiava col latte. ¶ Venne a trovarli un nipote | ||
239 | 1956 | rosmarino e sparì. ¶ Quando venne il giardiniere trovò la | ||
240 | 1956 | in un bosco quando venne sera. Per paura delle | ||
241 | 1956 | Si turbò il cielo, venne giù acqua a catini | ||
242 | 1956 | l’appesi alle corde. Venne un’aquila e si | ||
243 | 1956 | aspettare il giorno. Appena venne il sole, mi affacciai | ||
244 | 1956 | Fu chiamata la Giustizia, venne alla locanda, mi liberò | ||
245 | 1956 | anno. ¶ Al povero picciotto venne un cuore grande così | ||
246 | 1956 | un giorno la Morte venne a prenderselo. Lui disse | ||
247 | 1956 | chiamò Consiglio. – Consiglio! Consiglio! – Venne il Consiglio e il | ||
248 | 1956 | dovete svegliare per forza. ¶ Venne la sera e la | ||
249 | 1956 | orma. ¶ Alla notte che venne, il Reuzzo preparò il | ||
250 | 1956 | partivano com’erano venute. Venne alla fine la Contessina | ||
251 | 1956 | Mago s’infuriò e venne avanti con in mano | ||
252 | 1956 | scendeva il padrone, gli venne avanti il boaro. – È | ||
253 | 1956 | mano e coglieva ciliege. ¶ Venne il Re ad augurare | ||
254 | 1956 | a San Michele Arcangelo. Venne un anno in cui | ||
255 | 1956 | prima notte non gli venne in mente nulla, la | ||
256 | 1956 | a un porto sconosciuto. Venne un’ambasciata al porto | ||
257 | 1956 | fave stava per naufragare, venne il solito bastimento d | ||
258 | 1956 | vedrai chi ti piacerà. ¶ Venne il giorno, e vennero | ||
259 | 1956 | di Re Granato lo venne a sapere; ed era | ||
260 | 1956 | ed era ben contento. Venne mezzogiorno ed era preparata | ||
261 | 1956 | di perle. Ma quando venne il Reuzzo: – A questa | ||
262 | 1956 | un bel bambino maschio. ¶ Venne il Reuccio. – Come, mammà | ||
263 | 1956 | e la gatta gli venne incontro, e gli parlò | ||
264 | 1956 | campagna, e al fratellino venne sete. Trovarono una fontana | ||
265 | 1956 | fondo alla tomba, e venne fuori un enorme ferocissimo | ||
266 | 1956 | in un bosco e venne notte. S’arrampicarono tutti | ||
267 | 1956 | stato seppellito, dalla terra venne su una bella canna | ||
268 | 1956 | bara. Anche il contadino venne, e nel corpicino dentro | ||
269 | 1956 | passa l’altro, gli venne in mente una risposta | ||
270 | 1956 | Vi dirò la verità: ¶ Venne una dama d’alto | ||
271 | 1956 | poi lo scettro, poi venne fuori il Reuzzo in | ||
272 | 1956 | notaio. Ma il notaio venne lo stesso e il | ||
273 | 1956 | partì. ¶ Per via, gli venne fame e tirò fuori | ||
274 | 1956 | cadere morto. ¶ Intanto, gli venne la notizia che suo | ||
275 | 1956 | Figlio mio! – Alle grida venne gente, si misero tutti | ||
276 | 1956 | fiammante in testa. Gli venne un’idea. Quando i | ||
277 | 1956 | ad aspettare la notte. ¶ Venne notte, e nella chiesa | ||
278 | 1956 | quel carico fecero tardi, venne notte che erano lontani | ||
279 | 1956 | della sua famiglia, gli venne desiderio di andarla a | ||
280 | 1956 | grande confidenza. A lui venne una rabbia così forte | ||
281 | 1956 | A questo figlio maschio venne all’orecchio che il | ||
282 | 1956 | dalla gente della strada, venne a sapere che il | ||
283 | 1956 | mercante. ¶ Quando alla sera venne Peppino, gli disse: – Vedi | ||
284 | 1956 | uffizio. ¶ Alla notte gli venne in mente. «Eh! Mi | ||
285 | 1956 | dalla schiera, e gli venne vicino. Il bandito lo | ||
286 | 1956 | genitori. ¶ Anche a Francesco venne il pensiero del suo |