Lorenzo Viani, Ritorno alla patria, 1930

un campo insidrito dal vento di marzo; anche sul

carta colorata trasportati dal vento. ¶ Verso l’orizzonte restavano

le vele tombate dal vento fresco. ¶ Il campanile di

sapeva di torcia a vento e di rogo, perchè

i pugni pieni di vento, ed altri coglierà i

una candela accesa contro vento. Gli occhi aveva dilatati

L’aria salmastra, il vento marino, la resina dei

chiudevano sbatacchiati come dal vento, i panni stesi eran

invece a dirotto. Il vento sollevò la tenda di

alle giunture egli portava, vento o sole, un cappottone

derelitta! ¶ Le torcie a vento stenebrarono le orride muraglie

diavolo ti agiti al vento sì che le fiamme

giungere sull’ali del vento una mia parola inflessibile

fuori fu spenta dal vento, l’acqua percotendo i

Inopinatamente sembrò che il vento avesse spalancato l’uscio

il suo nome al vento. Così per tre giorni

scandiva i rabbuffi del vento e impiccoliva gli uomini

grandi vele percosse dal vento, gli domandò repentinamente: ¶ — Ma

di temporale, quando il vento turbinava il mare, e

salci. Oprando parlava: — Che vento ti spinge? Non hai

parole che nè il vento nè la pioggia cancellavano

zattera a discrezione del vento. ¶ — Pensate a tutte le

dell’alfabeto impastate dal vento e dal fumo scrivevano

una ciurma. ¶ — Paesani. ¶ — Che vento ti spinge? ¶ — Monta a

un vetriciaio molinato dal vento. Tutti ascoltavano. Da quella

Dove lo porta il vento, egli è un di

di lamiera che il vento roteando pareva abbacinasse, alabarde

al sole alitate dal vento marino, empivano di mille

nuvole bianche sospinte dal vento facevano navigare al contrario

col fuoco, nè col vento, nè con l’acqua

battito della terra, il vento dell’Alpe, il fogliame

Montecristo. ¶ E con quel vento che fu forte e

i bulloni, rompendo il vento coi battiti dei magli

e uno le faceva vento con un foglio e

una vela tombata dal vento fresco, si levava da

vela a discrezione del vento. Sull’argento abbagliante passavano

mettevano il fremito del vento sul mare. La pioggia

cielo, quieto e senza vento, passava una gregge innumerevole

adagio sul cielo senza vento. ¶ Passano chiatte nere, in

è stata calma di vento. ¶ — Quelle lontane rientreranno stanotte

la nostra vita. ¶ Il vento passa sull’onde dei

pale di molino a vento che facevano rotear l

fuliggine. ¶ — Un altro? ¶ — Che vento ti spinge? ¶ — Sei venuto

di cielo mischiate dal vento s’accordavano in viola

abbarbicavano le liane, il vento fresco, suscitava uno scampanìo

col cuore gelato dal vento, sotto i pioppi argentei

alzarono nuvole battute dal vento come copertoni funebri. Su

Tempestò con muglio di vento, le nebbie calavano dense

balenanti, soffiavano caldo nel vento, tori furenti sbuffavano fuoco

senza direzione, folato dal vento come una foglia. È

terrorizza con rovesci di vento, attrista col suo orrore

ai cavalli barbari, il vento v’accenderà le chiome

e tombarono sotto il vento valorosamente. Se noi oggi

giù mossi lievemente dal vento simili a gigantesche trombe

sconquassata dai sibili del vento che davano i tremiti

cui, essendosi alzato un vento impetuoso, uscivano boati e

prezioso tappeto battuto dal vento s’agitò come riflesso

poco si levò un vento impetuoso che schiantò alberi

sotto l’alito del vento. Ivi il bosco era

bandiera italiana, alitata dal vento, scompannava il silenzio. Il

Eolo fu carico di vento — commentò il Profeta. ¶ — I

cane, come arruciolato dal vento si scotrionò sullo spigolo

coltre perennemente agitata dal vento, l’ossa di Nicodemo

vela maestra tombata dal vento, brigantini a tre alberi

nuvole bianche alitate dal vento. Un fiume vasto increspato

spiegò la bandiera al vento. Dietro lui strepitava una

cielo per mancanza di vento dichiarato. ¶ Il battaglione avanzava

della “Delenda”. E che vento ti ha spinto sulla

marinaio al Tarmito. ¶ — Quel vento che ti ci ha

le rombici che il vento folava dal piano di

grandi nuvole bianche, il vento agitandole gli dava il

contro l’alito del vento. Sulle strade calcinate v

sulla sassaia come da vento impetuoso. Mucchia di sassi

le sponde: sollevata dal vento fiorisce il pietrame e

Il lago, trapelato dal vento, fischiava. ¶ Le corvée con

di uno scheggione. Il vento frangeva piovasco sui pezzami

libro aperto e il vento gli sparpagliava le pagine

tenerli molli. Se il vento percuoteva, gli stracci sciabattavano

di ferro rovente. ¶ Il vento urlava tra le quote

simili a raffiche di vento gagliardo. La fucileria spaccava

e il badile. Il vento pieno di effluvi sdricie

dei pioppi che il vento faceva vagare sul polverone

polso nella terra, il vento e la pioggia avrebbero

pineta che ondeggiava al vento come uno stagno verde

vie maestre: alitati dal vento andavano in uno sfacelo

squassato da turbini di vento, apparvero degli spettri laceri

del teschio, turbinate dal vento, a guisa di enorme