Vittorio Alfieri, Ottavia, 1783

Nerone ¶ Assai ¶ dicesti, è ver; ma il voler mio

duole ¶ dunque? ed è ver quanto ascoltai? ritorna ¶ Ottavia

bevesti, io tacqui; è ver, costretto ¶ tacqui; ma fui

non puote. ¶ Poppea ¶ È ver; tacersi, ¶ Roma nol sa

mosso ha il piè ver Roma: il dì novello

e di Claudio, è ver, si tacque: ¶ tacque a

l fece. ¶ Nerone ¶ È ver... ¶ Tigellino ¶ Sua taccia ¶ abbia

pensai. ¶ E fia pur ver, ch'altri ad apprender

Seneca ¶ Donna, e fia ver? mentita accusa infame... ¶ Ottavia

Ma in salvo, è ver, che posta ¶ da lunga

resta allora? ¶ Nerone ¶ È ver... Ma, il ceder pure

m'è vergogna in ver, rival nomarmi ¶ di Poppea

lieve i detti, è ver; ma in fama forse

Tigellino ¶ Il tuo signor ver te m'invia. ¶ Ottavia

diede; anzi, a dir ver, gliel tolsi. ¶ Caro ei