Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

a guadagnare tempo. È vero anche, però, che era

che aveva fatto da vero il favore di firmare

lei? ¶ — Io? No, da vero. Anzi, ci ho piacere

chiese: ¶ — Erano belle da vero? ¶ — Meravigliose! Con una buccia

alla sua moglie! ¶ — È vero? Chi te l'ha

esser sacre. Non è vero? ¶ — L'ho sempre detto

è una fortuna da vero! Ma io non me

pere sono belle da vero! ¶ Enrico chiese: ¶ — Posso andare

Questa è bella da vero! Trovatene un altro che

portare rispetto? Non è vero, Vittorio? Se me lo

volta, questiono per da vero. Perché io sono permaloso

Giulio disse: ¶ — Non è vero! ¶ — Tu lo scusi sempre

e voleva bene da vero a tutti e tre

bizze: sono stizzita da vero. ¶ — Come ti devo ragionare

piuttosto essere rovinata da vero che trovarsi lì a

disposto a dare da vero dieci anni della sua

e le chiese: ¶ — È vero, sì o no? ¶ Lola

la sorella; lagrimando: ¶ — È vero! È vero! ¶ Ma Chiarina

lagrimando: ¶ — È vero! È vero! ¶ Ma Chiarina, allora, non

un quadro di autore vero, saremo sempre miserabili. ¶ Giulio

io? Lo faccio con vero piacere. Mi dia il

Ti sei addormentato da vero? ¶ Niccolò se ne vantò

Lo vedi che è vero?... ¶ E batté le mani

Dentro di sé, è vero, glie ne era rimasta

vita. Non è mica vero! Vi giuro, sul mio

Stasera non gli parrà vero di parlarti come deve

se fosse ammattito da vero, tremando tutto, baciò le

A quale scopo? ¶ — È vero: se tocca a me

dire che non era vero, quando s'accorse che

mi sono illuso da vero di godere e di

stento ammettesse che era vero; e, alla fine, disse

era mai venuto. ¶ — È vero: soltanto da ragazzo, ma

della cambiale firmata da vero. ¶ Enrico non voleva darsi

non rido più? È vero che, allora, la casa

potete far morire da vero, con la gotta come

bambine capiscono che è vero. ¶ I più vecchi si