Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911

caso sarete voi. ¶ – È vero, è vero, scusate, avete

voi. ¶ – È vero, è vero, scusate, avete ragione, voi

di vederlo scomparire. ¶ – È vero, anche a me. ¶ – Ma

Ma no che è vero, ha ragione. ¶ – A voi

è inutile, quando è vero. ¶ – Fumo! Fumo! Fumo! ¶ – Si

a me nel loro vero nome e nella loro

sole? ¶ – Proprio lui. ¶ – È vero, perché se fosse di

quelle di lei il vero significato. Le ho fatto

di fumo. ¶ – Già, è vero, me n’ero dimenticato

tanto lusingate, non è vero mie care? ¶ – Certo. ¶ – Tanto

sarete discreto, non è vero? ¶ – Abbiamo la vostra promessa

per obbedirvi, non è vero mie care? ¶ – Sicuro. ¶ – Certo

vi dispiace. ¶ – Ma è vero, signor Perelà, che detterete

da me, non è vero? ¶ – E da me proprio

di fumo, non è vero? ¶ – Lo è. ¶ – Sei diventata

rimetterci il piede. ¶ – È vero che riderete di noi

riderete di noi? ¶ – No, vero? ¶ – E come poteva esserlo

un uomo, il mio vero marito, che non ammetteva

la vita, non è vero signor Perelà? ¶ La Contessa

quella ciambella. ¶ – Non è vero che è carina? ¶ – A

nulla. Ma allora... era vero... era morto davvero... questa

di Bianca, non è vero signor Perelà? Si rimane

È strano, non è vero? Egli dice una sola

che succede sempre... da vero Re. ¶ – Chi lo direbbe

col suo sorriso grigio... ¶ – Vero? ¶ – Io credevo che gli

quello che vogliamo. ¶ – È vero, non ci avevo pensato

poi, non detta? ¶ – È vero, è vero... ¶ – Lui detta

detta? ¶ – È vero, è vero... ¶ – Lui detta quello che

mia cugina Papavero? Sì, vero? Come mi avete sorriso

Hai altri occhi. ¶ – È vero. ¶ – E un sorriso... sembri

mi seggo. ¶ – Già, è vero, avete ragione, non me

guardarlo fisso. ¶ – Turba. ¶ – È vero, è la parola, è

un filosofo, non è vero, non gli date retta

il Re. ¶ – Ma è vero, signor Perelà, che non

Olà. ¶ – Già. ¶ – Amico, è vero che non avete veduto

vi ricordate? Ciò è vero, forse. Pensate allora, pensate

che fugge. Ciò è vero, quest’organo divenuto inutile

trentatré anni, non è vero? Come me: anch’io

sessantasei anni, non è vero? Il doppio di me

di fumo, non è vero? ¶ – Come vedete. ¶ – Oh! vedo

di farvi comprendere nel vero unico e giusto significato

nell’inganno. ¶ – Sì, è vero, sta bene, anch’io

vento. ¶ – E due. ¶ – È vero, ha ragione, non è

raggi d’argento. ¶ Era vero, non s’era visto

Manca Donna Giacomina. ¶ – È vero, non me n’ero

parola «amante»... ¶ – Non è vero! ¶ – Bugiarda! ¶ – Ha mentito! ¶ – Spudorata

la signora Perelà. ¶ – Un vero peccato. ¶ Il Codice di

gli uomini, non è vero?, sulla terra. E forse

uomini nuovi, non è vero? ¶ – No, di nuovi uccelli