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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

concordanze di «vi»

nautoretestoannoconcordanza
1
1908
per quest’anima, talvolta, vi sono stati viaggi, vi
2
1908
vi sono stati viaggi, vi sono stati paesi, vi
3
1908
vi sono stati paesi, vi sono stati tempi, in
4
1908
linea di muro, ove vi sia un libro, una
5
1908
alla voce segreta che vi avverte del cammino costante
6
1908
voci della scienza, che vi parlano delle continue trasformazioni
7
1908
e le fibre energiche, vi si ribellano. Tutti quelli
8
1908
Tutti gli italiani che vi convengono, per una breve
9
1908
invece di una settimana, vi rimanete un mese; se
10
1908
e se voi, quindi, vi abbandonate, con ingenuità, con
11
1908
suoi magici incantamenti, quanto vi piacque, un tempo, quanto
12
1908
piacque, un tempo, quanto vi piacque, e fu ieri
13
1908
pare che sappiano quanto vi sia di delizioso, in
14
1908
le parole fatidiche che vi aprono i confini del
15
1908
prati fioriti e non vi è voce, non vi
16
1908
vi è voce, non vi è passo umano che
17
1908
alle volte, in mezzo, vi è un immenso tavolo
18
1908
andando alla tavola rotonda, vi sono due minute: una
19
1908
giunto colà, o se vi ritorni, attirato da quel
20
1908
potere, se lo frequentate, vi apparirà con una puerile
21
1908
l’uomo sincero, che vi griderà il suo sdegno
22
1908
il suo dolore, e vi dirà quanto egli disprezzi
23
1908
aria che respirate, vivida, vi sembrerà un balsamo squisito
24
1908
l’orrore del paesaggio vi colpiranno, nella loro verità
25
1908
natura nemica e malvagia. Vi descriverò io, Nizza, Cannes
26
1908
flora che l’uomo vi piantò, troverete una nube
27
1908
altre sorgenti di vita vi accorrano perchè chi è
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1908
di pensatore, di sognatore, vi rimpiangerà sempre, o inobliabile
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1908
cittadini di Roma non vi son voluti andare ad
30
1908
cioè la torma burocratica vi mette la sua decente
31
1908
si possono misurare. Qaanto vi era di bello, di
32
1908
Roma e quello che vi si è sostituito, fa
33
1908
mai, a coloro che vi hanno assunto, come loro
34
1908
voi a coloro che vi hanno deturpata nella bellezza
35
1908
più, nessuna traccia! ¶ * ¶ Perchè vi parlo io di questo
36
1908
delusione grande per chi vi si reca con un
37
1908
di un colpo, voi vi ritrovate freddo, arido, vuoto
38
1908
e un romanzo che vi farà pensare, in inverno
39
1908
delle donne, degli uomini, vi sono seduti, contemplando e
40
1908
lunga immobilità, come se vi stessi da un tempo
41
1908
delle ombre bianche muliebri vi sono mollemente sedute, e
42
1908
fa, al tempo che vi abitarono Georges Sand e
43
1908
ha trasformato qualche salone, vi ha creato una sala
44
1908
sala da pranzo Liberty, vi ha messo la luce
45
1908
la luce elettrica e vi ha affisso i manifesti
46
1908
un giorno che niuno vi alloggiava: e nulla io
47
1908
alloggiava: e nulla io vi osservai di notevole, di
48
1908
i capelli, ma non vi dirà mai quel perchè
49
1908
triste. ¶ III ¶ Venezia, maggio..... ¶ Vi sono cose che lo
50
1908
opere di arte antica vi prendono, vi tengono, uscite
51
1908
arte antica vi prendono, vi tengono, uscite dalle mani
52
1908
orizzonte ove il Lido vi chiama, misteriosamente, con la
53
1908
Adriatico che la memoria vi ricorda, un piccolo paradiso
54
1908
e imperioso, prima che vi abbia, laggiù, il verde
55
1908
i Giardini di Venezia vi prendono, vi tengono, vi
56
1908
di Venezia vi prendono, vi tengono, vi abbracciano con
57
1908
vi prendono, vi tengono, vi abbracciano con le loro
58
1908
continui, si svolga, ricominci, vi trattenga in un oblìo
59
1908
anche mediocri, se tali vi sono, un ambiente più
60
1908
perchè un’armonia perfetta vi regnasse, nei velarii di
61
1908
sale per mezz’ora, vi si trattiene, involontariamente, per
62
1908
per due ore; chi vi è già venuto, vi
63
1908
vi è già venuto, vi ritorna: chi vi è
64
1908
venuto, vi ritorna: chi vi è stato due o
65
1908
due o tre volte, vi conduce gli amici. Piace
66
1908
sola, a parte quanto vi si è esposto, fosse
67
1908
innanzi alle nevi eterne, vi è quest’uomo ove
68
1908
Così, se altro non vi fosse, nella esposizione di
69
1908
tomba di Giulietta e vi conduce divotamente a un
70
1908
una buona donna che vi apre, prende i cinquanta
71
1908
commuovere il vostro spirito. Vi è ancora un cancelletto
72
1908
colonne, l’urna funeraria vi appare. In fondo di
73
1908
il salice pare che vi fiorisca, vi sparisca e
74
1908
pare che vi fiorisca, vi sparisca e vi rifiorisca
75
1908
fiorisca, vi sparisca e vi rifiorisca, da una infinità
76
1908
incalcolabile di tempo. Voi vi sedete sul poggiuolo: e
77
1908
e che l’amore vi viva. ¶ Guardate quest’urna
78
1908
le carte da visita vi sono mazzolini di fiori
79
1908
sappiamo nulla, salvo che vi sono ancora degli innamorati
80
1908
nell’universo, salvo che vi sono ancora dei cuori
81
1908
cuore del cristiano, che vi va in pellegrinaggio: il
82
1908
guida del Tirolo, che vi è di più bello
83
1908
buona, la cara guida vi dirà una cosa giusta
84
1908
oltre tutta la prima, vi arriva da altri paesi
85
1908
di seconda classe, che vi giungono, stipati come sardelle
86
1908
dei vagons-restaurants; immediatamente vi danno il senso di
87
1908
acuto, in quei paesi vi è una popolazione di
88
1908
liguri, in verità, non vi è che il solo
89
1908
mi dicono, anche, che vi si giuochi, di nascosto
90
1908
mai il permesso che vi si giuocasse. Il Casino
91
1908
del giuoco, di fuori, vi parrà sempre austero. Ah
92
1908
la loro randagia imperatrice vi è venuta e vi
93
1908
vi è venuta e vi è ritornata sempre, sino
94
1908
e il suo Mackenzie vi furono e vi vollero
95
1908
Mackenzie vi furono e vi vollero restare: e là
96
1908
restare: e là intorno vi è Taggia, il paese
97
1908
e più in là vi è Bordighera che fu
98
1908
treno per Nizza! Non vi sono che dieci minuti
99
1908
resta a Ventimiglia e vi si va molto più
100
1908
rossa del piumino, infiammandola: vi voltate verso il muro
101
1908
riscalda, odorano anche più. Vi chiamano, vi chiamano, quel
102
1908
anche più. Vi chiamano, vi chiamano, quel mare, quel
103
1908
all’aria libera, che vi penetriate di tutte le
104
1908
finestre al sole che vi ha bussato, e che
105
1908
ineffabile beltà di Nizza, vi trasporti in una regione
106
1908
per carrozze, mentre anche vi è una jetée, cioè
107
1908
signorili, l’odore fresco vi dilata il petto. Questi
108
1908
un pezzo di terra, vi mette delle viole, dei
109
1908
rose, e i fiori vi crescono così più belli
110
1908
dei palmizii, così, dovunque vi è una mano che
111
1908
i viaggiatori: e, così, vi è posto per tutti
112
1908
delle lanterne, che non vi sono più; grandi fiamme
113
1908
e infelice attrice: ella vi è rappresentata, in un
114
1908
e più inebbriante! Non vi è che questa silenziosa
115
1908
della consuetudine, perchè tutti vi vanno. E, così, in
116
1908
poiché in questa Serenatella, vi è quello ineffabile di
117
1908
di tristezza musicale, che vi tira dal cuore agli
118
1908
le lacrime più nascoste, vi è quel senso intimo
119
1908
in poche frasi musicali, vi è quella bellezza triste
120
1908
per semplice svago, perchè vi ha un convegno, perchè
121
1908
Montecarlo, perchè la Fortuna vi sorrida o vi volti
122
1908
Fortuna vi sorrida o vi volti le spalle, secondo
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1908
secondo il vicino che vi è antipatico o la
124
1908
volete, perchè nessun ostacolo vi si opponga, perchè nessun
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1908
opponga, perchè nessun fastidio vi disturbi. Da Nizza a
126
1908
Montecarlo, lungo il mare, vi è anche una via
127
1908
un quarto, ma che vi fa vedere, assai meglio
128
1908
e di mare! Non vi è, quindi, bisogno di
129
1908
esotico, singolare, foltissimo, che vi gravita intorno. Costoro, chiaramente
130
1908
automobili, e le carrozze vi aspettano, lungo i cespugli
131
1908
a un finto armadio, vi facciano una fotografia: ma
132
1908
bello — innalzato solo perchè vi si giuochi, ogni giorno
133
1908
fortune si guadagnano, che vi è chi porta via
134
1908
due milioni e non vi ritorna più, mentre vi
135
1908
vi ritorna più, mentre vi è chi giuoca, quì
136
1908
o di piacere. Voi vi aspettate a un’assemblea
137
1908
e stucchi e oro, vi colpisce il perfetto silenzio
138
1908
lire o ventimila lire, vi fossero dei giuocatori di
139
1908
squillo vivo, costante, che vi perseguita anche dopo, anche
140
1908
la rouge, e non vi è che questo luccicare
141
1908
che rotolano gentilmente, non vi è che il biancheggiare
142
1908
salone da giuoco, e vi mette negli orecchi il
143
1908
ai vostri bisogni triplicatamente, vi pare di non aver
144
1908
che il vostro albergatore vi debba considerare con occhio
145
1908
giuocate la vostra puntata, vi dà tale un’impressione
146
1908
molto o perdete molto, vi è sempre qualcuno, vi
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1908
vi è sempre qualcuno, vi è sempre una folla
148
1908
nella mano, e che vi sfugge, che ritorna, che
149
1908
innamorato, ma di cui vi disgustate, chimera galoppante nei
150
1908
i reali medici non vi pensano un minuto sopra
151
1908
porte di alcuni appartaménti vi è sempre uno staffiere
152
1908
a qualunque buon uomo vi guarda, ed è meglio
153
1908
tiepido, che i tisici vi vanno a guarire? Ognuno
154
1908
e appena appena se vi appariscono, in qualche carro
155
1908
a Mentone, coloro che vi vengono a fare un
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1908
salone di villa Cyrnos, vi è un grande ritratto
157
1908
gli occhi della madre vi si posano, velati sempre
158
1908
occuparsi. Nel treno direttissimo vi è lo sleeping car
159
1908
da Torino per Modane, vi dà il bel tramonto
160
1908
seconda notte, passata dormendo, vi evita di accorgervi del
161
1908
da Modane a Parigi; vi fa dimenticare che, per
162
1908
misteriose, quasi mistiche che vi danno un lieve tremito
163
1908
senza volerlo, coloro che vi hanno fatto giungere a
164
1908
entrate in città, e vi fermate attonito, sotto la
165
1908
quello che è Parigi, vi pare di trovarvi innanzi
166
1908
non più uno spettatore, vi avvolge e vi travolge
167
1908
spettatore, vi avvolge e vi travolge. Dallo sportello del
168
1908
trams elettrici, quando tutto vi sedurrà e vi solleverà
169
1908
tutto vi sedurrà e vi solleverà il cuore, in
170
1908
stessi volti della mattina, vi appariranno. Diversi! Erano lavoratori
171
1908
qualche altro boulevard che vi è assai meno noto
172
1908
tagliando via de Courcelles, vi è un altro boulevard
173
1908
E altri boulevards eccentrici vi sono, con caratteri molto
174
1908
essi, poiché a Parigi vi sono tante piccole città
175
1908
quello, forse, des Italiens? * ¶ Vi è di tutto, su
176
1908
in una fantasmagoria che vi dà la vertigine.... Chi
177
1908
nel centro della via vi sono i rifugi, dei
178
1908
in uno spettacolo che vi riesce sempre e sempre
179
1908
sempre e sempre gradito. Vi è di tutto, su
180
1908
tenuto conto dello spazio. Vi è di tutto, su
181
1908
un anno. Dei parigini vi nascono, vi crescono, vivono
182
1908
Dei parigini vi nascono, vi crescono, vivono e vi
183
1908
vi crescono, vivono e vi muoiono, non avendoli mai
184
1908
tutta la loro espressione vi trascina. Sino alle undici
185
1908
da poca gente, relativamente: vi si può circolare, con
186
1908
all’una, la folla vi si fa fitta, folta
187
1908
medesimo scopo: le carrozze vi assumono una andatura più
188
1908
per i boulevards e vi ripassa tutta Parigi, infine
189
1908
suoi grandi palazzi, quanto vi è di più bello
190
1908
giacché essa racchiude quanto vi è di più chic
191
1908
anche la toilette maschile vi trionfa, sebbene meno riccamente
192
1908
così originale, che nulla vi può rassomigliare: un crogiuolo
193
1908
entra il denaro, e vi sparisce, e si trasforma
194
1908
sei, alle sette pomeridiane vi si circola con difficoltà
195
1908
la toilette! E allora vi spieghereste subito che cosa
196
1908
Paix. Ecco, quando non vi è molto lavoro, queste
197
1908
entra e si esce, vi è la sala di
198
1908
di esposizione dei cadaveri. Vi sono tre grandi vetrine
199
1908
limpidissimo, dietro le quali vi è, divisa in tre
200
1908
chiaro. Fuori, nella sala, vi è una balaustra in
201
1908
per osservare: se non vi fosse questa ringhiera, nei
202
1908
della sala di esposizione, vi sono quattro placche di
203
1908
riconosciuto. Alcuni di essi vi rimangono esposti quindici giorni
204
1908
il riconoscimento. Quando io vi sono andata, il quadro
205
1908
mese. Nei tempi ordinarii, vi erano sempre da venti
206
1908
Morgue. Sono andata, sola. Vi erano quattro cadaveri, nel
207
1908
avere nessuna impressione terribile. Vi erano: un vecchio mendicante
208
1908
suo fazzoletto, anche ritrovato, vi era la lettera A
209
1908
di tre persone; e vi soggiunge, il viaggiatore, che
210
1908
in ognuno di essi vi può accadere o cadere
211
1908
bonarie del cameriere che vi indica sempre qualche cosa
212
1908
amor proprio, perchè non vi tolgano il danaro e
213
1908
In realtà, se non vi fossero degli ignoranti, dei
214
1908
lire per persona, e vi è anche musica; sui
215
1908
ancora molto elegante. E vi sono le trattorie di
216
1908
pietanze del suo paese; vi sono persino delle trattorie
217
1908
cominciando da Joseph che vi fa pagare una fetta
218
1908
cinquanta, con lo champagne... Vi dirò, anche, che la
219
1908
si trovino e chiunque vi sia dentro, sopra; quando
220
1908
quando, la sera, chiunque vi incontra, curiosamente vi domanda
221
1908
chiunque vi incontra, curiosamente vi domanda, senza fallo, se
222
1908
andata au Bois, se vi andrete, se vi ritornerete
223
1908
se vi andrete, se vi ritornerete spesso, se lo
224
1908
andarci. Uno scetticismo profondo vi invade... Tante altre cose
225
1908
Tante altre cose snob vi sono parse così fredde
226
1908
Tanti altri spettacoli snob vi sono parsi così insignificanti
227
1908
un viaggiatore savio, voi vi abbandonerete, passivamente, a quest
228
1908
per tutti... ¶ * ¶ E costoro vi sono, dalle cinque alle
229
1908
e hanno cinque lire, vi possono venire in fiacre
230
1908
venire in fiacre, e vi vengono, e non par
231
1908
crede, e i più vi possono venire e vi
232
1908
vi possono venire e vi vengono ogni giorno, o
233
1908
di un’aria che vi parlava, non degli imminenti
234
1908
molto interessante, ieri: ma vi era una domanda anche
235
1908
mi ha risposto che vi era venuta per curiosità
236
1908
al restaurant della Cascata vi era una folla grande
237
1908
ritornare a Parigi, che vi prendeva una tazza di
238
1908
tazza di the, come vi aveva fatto colazione, a
239
1908
gli altri, mentre nulla vi era da vedere; qua
240
1908
una musica di tristezza. Vi rammentate la canzone di
241
1908
Wolfang Goethe la scrisse? Vi rammentate bene? La prima
242
1908
della montagna? La mula vi ascende con lentezza, scuotendo
243
1908
rompere i legami che vi avvincono alla città calda
244
1908
di visi nemici che vi dan l’odio della
245
1908
l’ultimo treno ferroviario vi ha deposto ai loro
246
1908
pieno di soffii alpestri, vi tocca aspettare qualche ora
247
1908
iniziazione che, ancora, non vi seduce: e, più tardi
248
1908
ore monotone, una carrozza vi deve trasportare, in su
249
1908
affaticato, l’anima annoiata vi fan diventare un essere
250
1908
finché la notte, quasi, vi sorprenda nell’alta vallata
251
1908
la primissima ora mattinale, vi dice la sua parola
252
1908
e di vita. Essa vi mostra, nell’orizzonte terso
253
1908
vedrà mai liquefatte: essa vi mostra le altissime, audacissime
254
1908
la morte, toccarono; essa vi mostra, intorno a voi
255
1908
la vostra cameretta; essa vi mostra, poco lontani da
256
1908
e strappati ad essi vi arrivano gli aromi vegetali
257
1908
l’alto sentiero che vi conduce sempre in su
258
1908
colui che sale? Chi vi fece così più giovane
259
1908
più lieve, come se vi spuntassero le ali, per
260
1908
ali, per volare? Chi vi diede questo corpo nuovo
261
1908
pietra, di roccia? Chi vi diede questo spirito ilare
262
1908
de Gressoney, luglio.. ¶ Nulla vi dicono le tre ore
263
1908
Martin. O, più tosto, vi ripetono, monotonamente, l’avvilimento
264
1908
la vocetta del grillo, vi è come un abbracciamento
265
1908
è la montagna che vi prende nelle sue braccia
266
1908
intorno, le parole che vi dicono, misteriosamente e però
267
1908
contro i macigni che vi hanno portato le frane
268
1908
nell’aria fredda che vi avvolge, non so quale
269
1908
bacio che la montagna vi dà, nelle negre fantasime
270
1908
Lys, negli odori agresti, vi è una sola parola
271
1908
più profonda: la libertà. Vi rammentate di quel miserabile
272
1908
nella notte, che cosa vi apporterà l’indomani; viaggiare
273
1908
grande grembiule bianco, e vi saluta affettuosamente. La casa
274
1908
quanto piccola persona siate, vi pare di non potervi
275
1908
non potervi entrare. Pure, vi arrampicate per le stricchiolanti
276
1908
letto bianco e alto, vi conforta. Pian pian, timidamente
277
1908
malinconica risposta e, viceversa, vi è sempre da pranzo
278
1908
ripartire, l’indomani; e vi stupite, sentendo che provvidamente
279
1908
a doppio giro, non vi è, non lo sentite
280
1908
ora stabilita, l’albergatrice vi chiama sotto voce; se
281
1908
voce; se ritardate, non vi chiama di nuovo. La
282
1908
questa albergatrice che non vi ha affatto scorticato, vi
283
1908
vi ha affatto scorticato, vi dà la mano; anche
284
1908
offre, e i bimbi vi danno un bacio. O
285
1908
mentre il cane ancora vi festeggia e i garofanetti
286
1908
Un po’ di sgomento vi tiene: non conoscete la
287
1908
e: non sapete come vi possa condurre, questo muletto
288
1908
si dirupa nel precipizio, vi danno le vertigini. Ma
289
1908
è tracciato, dove non vi sono echi per la
290
1908
poiché pare che mai vi risuoni. Ma ecco, dopo
291
1908
i fasci. Nel fondo vi è la montagna della
292
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Rosa, è impossibile che vi si alloggino più di
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giornali del mondo, non vi capita, a Gressoney. Vengono
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semplice amante della montagna vi dirà che non si
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questa crescente squisitezza, tutto vi fa una tenera e
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solennità di linee, che vi immerge in un silenzio
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precipizio che i valligiani vi consigliano di non guardare
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non guardare. Anzi, semplicemente, vi consigliano di buttarvi nel
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il delirio della vertigine, vi sconvolga la mente e
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solo qui, solo qui, vi conquide e vi cheta
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qui, vi conquide e vi cheta. * ¶ Perchè, infine, Ayas
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giornali e di libri, vi dà delle uova, del
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del vano oscuro. Non vi era il parroco; vi
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vi era il parroco; vi era il vice-parroco
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ha richiamati nel salone. Vi era un harmonium, oltre
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più amorosa curiosità, voi vi estasiate nella solitaria beltà
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nullo altro visto rassomiglia, vi è sempre chi vi
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vi è sempre chi vi dice e ha ragione
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ragione di dirvelo, che vi è un posto anche
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titanico di rocce, che vi chiude la via: i
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anche un abisso, e vi ha fatto come un
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alto, fra le rocce, vi è un buco, onde
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il delirio dell’orribile, vi consiglia una cosa pazza
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pazza, disperata: buttarvi giù. Vi pare che tutto sia
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aria e la beltà: vi pare che tutto sia
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e passione dell’esistenza: vi pare che non valga
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per nessuno: anzi non vi pare più niente: non
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poca vostra persona, voi vi piegate, preso da quel
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voluttà di sognare, come vi spezzereste, come vi spolverizzereste
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come vi spezzereste, come vi spolverizzereste, laggiù. Non forse
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un occulto titanico potere vi tiene e vi vince
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potere vi tiene e vi vince? Che caduta laggiù
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sottili e gelidi vapori vi avvolgono ed esaltano il
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e complessa, quella che vi penetra, che vi comprende
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che vi penetra, che vi comprende e vi prende
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che vi comprende e vi prende, la impressione perfetta
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Bianco, del Gran Paradiso, vi hanno fatto tanto sognare
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così, il Cervino ... voi vi rammentate le parole di
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di quella grandezza, che vi volle salire, impreparato, solo
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ascensione, che nulla più vi fa vedere. Ricordate tutto
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il moto della carrozza vi pare così lento, che
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sentendo che il desiderio vi darebbe una forza, un
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apparizione delle cavalcature che vi debbono portare al Breuil
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acqua cadente rumoreggia cupamente: vi abbandona nella gola di
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per andarvi col muletto, vi riprende più tardi, più
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per sempre. Ma chi vi resta una settimana o
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Cervino è inaccessibile; uomini vi sono saliti, è vero
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saliti, è vero, ma vi sono anche morti; uomini
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sono anche morti; uomini vi salgono ancora, è vero
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niuna legge umana più vi impera: e, dopo non
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ecco! Francesco Casanova che vi ascese, si rammenta solo
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valorosi e i pazzi vi salgono..... ¶ Cade il giorno
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Cervino, guardato di nuovo, vi appare terribile. I suoi
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nel cielo, immane, terribile, vi sopraffa, vi vince. Lassù
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immane, terribile, vi sopraffa, vi vince. Lassù abita l
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Cervino a ogni angolo vi riappare, sempre più fantastico
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paradiso dei bimbi che vi mettono gli squillanti gridi
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Polo. Qui, sulla piazzetta, vi è la modesta casa
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casetta semplice e nitida, vi sono tante e tante
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in un salone e vi partecipi egli sobriamente, ma
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tetti spioventi perchè non vi si arresti nel verno
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aria nitida, il campanile vi appare e voi sentite
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capoluogo è lontano, non vi si dice messa neppure
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nascosti fra i monti. Vi si dice messa solo
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le vie appena accessibili, vi si dice messa ogni
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giorno mite dell’inverno. Vi è un eremita, diciamo
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venendo dall’Alta Savoia, vi si ferma a pregare
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e pregò fervidamente. Io vi incontrai, uno dei giorni
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uno dei giorni che vi salii, un gruppo di
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di occidente l’Italia. Vi si va, da Aosta
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brulle. Ancora, in agosto, vi sono anfrattuosita di terreni
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cima a fondo, e vi si fa colezione, nelle
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gratuito per tutti. Naturalmente vi è terza classe, seconda
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e per i mendichi’ Vi si trova ogni cosa
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di molti alberghi: e vi è una piccola biblioteca
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una piccola biblioteca e vi è la cappella;, vi
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vi è la cappella;, vi è insomma, tutto un
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una muta contemplazione, voi vi fate trasportare, come volete
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o con lentezza: voi vi fermate quando vi pare
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voi vi fermate quando vi pare, voi ripartite, quando
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pare, voi ripartite, quando vi conviene, voi scendete di
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o una notte, se vi piace. La nitidezza di
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parola al cocchiere esso vi risponde; se no, non
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risponde; se no, non vi secca, Se interrogate un
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o una piccola pastorella, vi risponde gentilmente, come essa
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antico e semplice viaggio, vi si presenta tutta la
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più triste, voi non vi dolete dell’aridità e
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uno steccato di legno, vi scenderanno, con una provvisione