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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Marotta, L'oro di Napoli, 1947

concordanze di «vi»

nautoretestoannoconcordanza
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1947
la abitarono o che vi si affacciarono appena, si
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a Milano, se non vi era venuto dall’America
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operai e di sartine vi s’indugiavano nel versare
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le nuvole si spaccarono. Vi furono centinaia di allagamenti
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dormiva resistette, ma egli vi diguazzò per quindici ore
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Suona nei festini nuziali, vi si distingue per la
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vedete, non occorre che vi preoccupiate per noi. Si
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don Salvatore di cui vi ho parlato». ¶ «Servo vostro
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tremare. Ripeté: ¶ «Perché non vi siete sposato prima?». ¶ «Non
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strillò: ¶ «Ditelo pure che vi fanno gola! Mi levo
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il vostro secondo padre... vi romperà le ossa!». ¶ Il
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Voi, chi sa perché, vi credete diverso dagli altri
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credete diverso dagli altri... vi date arie di superiorità
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toccano. Don Salvatore, non vi voglio.» ¶ «Parlate voi, padre
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orfanelli. A voi che vi costa? Peppino è così
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don Aurelio. ¶ «Se non vi dispiace, tolgo l’incomodo
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e le aveva detto: ¶ «Vi troverete benissimo nella casa
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di M. I domestici vi rispetteranno perché avrò cura
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e dissi: ¶ «Signor conte, vi ho portata un’altra
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senza trovarci niente, ma vi frugava lei e subito
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mette nella zuppiera e vi versa l’acqua, badando
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di colpo, senza fiato; vi fu trambusto in chiesa
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che a quest’ora vi si raggomitola e ronfa
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lato le acque blu vi sgridano se cedete al
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Circoli Nautici: un tale vi dorme supino, con sulla
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soltanto nei cammelli. Ancora vi si dondolano i canotti
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lunghissimo filo d’incenso vi lega mani e piedi
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forse non sai che vi abita Iddio – e non
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acqua in una tazza, vi intinse il dito e
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fra vecchi scontrosi palazzi; vi sbattono le porte dei
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c’è scritto che vi sono state consegnate cinque
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che don Alfredo non vi figura per nessuna “pizza
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urtarono malamente don Carmine. Vi fu un rapido diverbio
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medico che per caso vi si trovava si era
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e tutti lo imitarono. ¶ «Vi porto mie notizie» rispose
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non meno a precipizio vi si getta in certe
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Ma dite la verità: vi piace il mio ultimo
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ottenere! Ormai se non vi dispiace è troppo tardi
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Galleria a mezzogiorno, quando vi si moltiplicano gli spigolatori
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di cavaliere disteso affinché vi si inoltri Sua Maestà
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delle Fontanelle: il vento vi si lacera le dita
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di qualche “pianino” che vi si avventura s’incrostano
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Fontanelle: è una trappola, vi assicuro, che gli si
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precisione. Ma se qualcuno vi si affida ciecamente, se
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nota di trionfo: tanto vi dovevo, e in fede
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nel suo discernimento e vi attecchì; del resto ho
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guadagnare una solerte guantaia. ¶ Vi fu una improvvisa spiegazione
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infelicità era abbastanza robusta, vi si addossarono con le
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i bersagli. ¶ «Barone dannato, vi voglio sul terreno» gridò
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bambino, strizzando l’occhio. «Vi voglio levare anche la
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un vecchio mandolino: tutto vi diventa patetico se ci
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o una processione che vi si determinasse fulminerebbe il
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Ersilio: «Agireste anche se vi dimostrassi che non è
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sguarnite una faccia che vi è cara; chi sputa
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Immaginate uno sfregio che vi taglia come... come una
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come... come una serenata vi sveglia. Rendo l’idea
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probabilmente voi stesso. Chi vi conosce e chi non
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conosce e chi non vi ha mai visto... Napoli
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allegria. Ma l’incontro vi strazia (guardate me), ognuno
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mesi di reclusione e vi passa la paura... ho
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dalla botola, don Ersilio vi batteva imperiosamente col tacco
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destandone la polvere che vi divenne una corsa di
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salato e amaro se vi assaggio, o del tutto
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Ersilio: rispondete o non vi pago. ¶ L’amore a
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sfregio”? Tutte le canzonette vi si ispiravano, ai miei
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la mensa; don Peppino vi si accostò dapprima riluttante
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mio paese, è napoletana: vi abita regolarmente, non viene
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verso la città alta. Vi formicolano i gatti e
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né in parte: egli vi dava per due soldi
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il suo avversario. Disse: ¶ «Vi ascolto». ¶ Il tono è
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sospiri e muffa, dire: «Vi piace il mio berretto
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più mi accorgo che vi potrei trovare una plausibile
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raggiungerlo; talvolta, d’estate, vi si fiuta l’odore
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portici: la tramontana che vi si getta da Capodimonte
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qui non resto, io vi saluto e sono”, ma
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dottore riempie la siringa, vi disponete senza volerlo come
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San Gennaro dei Poveri vi ha dragate nel torrente
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appena, quando sulla spiaggia vi piaceva riverniciare un canotto
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del 1924 la tempesta che vi meritava. Il volo nero
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i vostri atterriti epigoni. Vi faceste il segno della
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segno della croce e vi tuffaste. Che volete da
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o gremisse le scale. «Vi siete incomodati per niente
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ne scacciò tutti e vi si installò. ¶ Soccorrevoli vicini
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don Vito, gli dissi, vi siete in un certo
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riflettere che cinquecento lire vi avrebbero se non altro
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pazza città di Napoli, vi dispiace che io rievochi
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memorie del vostro tempo; vi rivedo tra la folla
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di giullare, il quale vi faceva ridere prima e
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altro giovinetto del Vico VI Duchesca esclusivamente pantaloni di
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l’avvenimento, il Vico VI Duchesca si riempì di
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dateci i comandi, Maestà!) vi si prese un passaggio
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che una bella donna vi guarda, qualcosa ha in
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come marito ingannato voi vi comportaste con inaudita teatralità
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di mia figlia, che vi prego di restituirmi perché
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una fontanella pubblica. Bianchina vi si recava di giorno
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borbottò. ¶ «Ho saputo che vi sposate. Sinceri auguri» disse
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don Leopoldo, che decidete?». ¶ «Vi siete introdotto abusivamente in
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più... quarantamila se non vi dispiace!». ¶ Una piccola folla
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mano, pensava don Bernardo. «Vi mancano forse i mezzi
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era impraticabile; la folla vi dilagò con massiccia lentezza
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scivolò nella chiesetta e vi si rinchiuse. Caliamoci con
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parola, sorella, io ora vi spiegherò tutto, dissi. Ma
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a Port’Alba. Non vi trovò sua moglie, e
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intervento di un santo. Vi si scorgono muratori che
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di cappelli. ¶ I Caserta vi trascorsero la loro luna
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aspettava a Port’Alba: vi fiorì una appagatissima signora
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fuori pericolo, don Raffaele vi entrava sorridendo, fra mistico
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certo senso San Gennaro. ¶ Vi chiedo indulgenza per questo
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autopubblica; quando donna Assunta vi si fu allogata col
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della sua stanza, e vi accendeva il lumino. Invecchiando
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a niente perché non vi risalta la schiuma. Quanto
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aggiunse: ¶ «Gli eravate affezionato? Vi capisco. Diciamo altre mille
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per il sentimento, e vi raccomando la cottura». ¶ Con
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delle dita che, muovendola, vi conciliano il sonno e
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vecchiaia e della morte, vi si era seduto e
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si era seduto e vi prendeva il fresco, cioè
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colme nella bottega; poi vi si rinchiudeva per lavorare
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perché padre e figli vi si sfiorino bisbigliando. “Quanti
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esclamando: «Rigetto? Ma io vi comunico il pieno accoglimento
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Io per il momento vi prego di moderare i
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se ne sente (capponi vi voglio bene, vi voglio
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capponi vi voglio bene, vi voglio bene assai) indegno
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gratin? Gli spaghetti che vi lascio sono fulminei e
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e per le nascite vi prescrivo, figli miei, esclusivamente
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tizio dagli occhi sognanti vi si avvicina più che
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corse ai Pellegrini e vi si allogò a sua
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dalle quattro strade che vi confluiscono, le luci del
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e quelle dei colli vi si incontrano e vi
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vi si incontrano e vi si attardano; ma in
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infissa nel legno perché vi si poggi il piede
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specchio e per ore vi si fissò con odio
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gridare ostentandosi: «Applauditemi o vi penso uno per uno