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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Roberto Alajmo, Repertorio dei pazzi della città di Palermo, 1993

concordanze di «via»

nautoretestoannoconcordanza
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un’altra, e così via. Quando ne raccolse un
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fare spazio aveva gettato via i vestiti. ¶ Uno ricco
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il secondo, e così via. ¶ Era una passione ereditaria
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specie di bazar in via Brunetto Latini. Nel suo
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commerciante di dischi in via Marchese Ugo. Non era
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cliente insisteva per una via di mezzo, magari un
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era un rigattiere di via Maqueda che odiava il
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nel suo, lo cacciava via. Aveva messo pure un
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esistesse. ¶ Uno camminava lungo via Terrasanta mettendo la testa
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un appartamento seminterrato di via Spaccaforno. Quando Totuccio stava
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pioggia e poi cancellata via dal pennello di un
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figlie, che abitavano in via Giusti. Una di loro
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soprannominato Adriana. Abitavano in via De Spuches e indossavano
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Abitava dalle parti di via Arimondi. Portava una giacca
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incontrava nella zona di via Roma. ¶ Ogni tanto faceva
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sguardo. ¶ Una abitava in via Mondini e d’inverno
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vestiti nei cassonetti di via Oreto. Se riusciva a
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altri ancora. E così via. ¶ Uno era il principe
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in un palazzo di via Mariano Stabile. Lavava le
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dormire nell’androne di via Ariosto undici, che era
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smise. ¶ Due abitavano in via Don Orione, entrambi al
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su un balcone di via Parisi, seduto su una
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nel rispondergli, lui schizzava via dal balcone e scendeva
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nel frattempo era andato via e allora lui, già
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Uno aveva realizzato in via Mongitore la Casa della
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da fare. Passando da via Marchese di Villabianca si
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ulteriormente piccoli, e così via. ¶ Una era magra magra
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si ricomponeva e andava via con grande dignità. ¶ Una
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l’auricolare per ascoltare via radio l’opera che
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passò una volta da via Dante. Aveva una coppola
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Una, una volta, in via Torino si tolse le
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le scarpe, le gettò via e cominciò a correre
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appunti, salutò e andò via promettendo di pensarci e
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porta dell’osteria di via Marconi, un giorno, un
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che a quello volò via la dentiera. ¶ Una era
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entrava da Ferrari, in via Libertà. In un sacchetto
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di sua invenzione. Andando via salutava tutti e nessuno
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di strega. Abitava in via Mercurio, all’interno di
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attore Ben Turpin per via di un occhio che
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un cane sciancato di via Palinuro. Sciancato perché un
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leggenda si trovavano fra via Marchese di Villabianca e
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Marchese di Villabianca e via Autonomia Siciliana. ¶ Tornava a
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Viveva da solo in via Messina, in una casa
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nella Libreria Ciuni di via Libertà e si metteva
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Quindi rideva e scappava via, mentre la vittima moriva
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tavolo. Le turiste andarono via di fretta e l
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massiccio. I ragazzi di via Carducci lo chiamavano Polifemo
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fra il Politeama e via Siracusa si mobilitarono nel
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Cirafici, bambino spericolato di via Stesicoro che una volta
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rischiando di farsele portare via dalle automobili, ma le
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alla prima fermata di via Libertà. Finto vigile e
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subito dopo dava il via libera. La sua abilità
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sulle ginocchia e scappò via. ¶ Pochi giorni dopo, uscendo
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autobus, di solito in via Notarbartolo. Ma anche quando
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una Cinquecento posteggiata in via D’Annunzio e mangiava
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fermata dell’autobus di via Libertà. ¶ Uno era più
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passeggiava nella zona di via Perez con addosso un
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Arrivata la sera, da via Perez passava il furgone
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anche d’inverno, in via Libertà. Si chiamava La
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la Madonna Bella di via Maqueda presentandosi a tutte
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e si incontrava in via Ruggiero Settimo. Declamava ad
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chiese scusa e scappò via con leggero anticipo. Poi
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sapeva già, quindi andava via forzando il blocco con
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nella zona compresa fra via Roma e la Cattedrale
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parlare. Senza parlare andò via e non tornò più
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ultimo passeggero era andato via, si vedeva che Anciluzzo
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su un balcone di via Agrigento ad aspettare il
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prenderla e assieme andavano via. ¶ Uno era il Principe
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eletto nuovamente, e così via. ¶ Uno era il sindaco
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modo, quando finalmente buttava via i pesi, si sentiva
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Conte Cappello. Abitava in via Pitrè e diceva di
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un piccolo appartamento di via Aldisio. Per scaldarsi, una
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ora e poi andava via. ¶ Una era ormai anziana
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la pretesa di cacciarle via, e allora comprò gli
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dormire nel ricovero di via Biscottai. Aveva paura di
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e si ricomponeva, andando via con fare molto sussiegoso
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e che solo in via del tutto eccezionale, dopo
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si alzava e andava via senza aspettare la risposta
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la Rai era in via Cerda. Si chiamava Sciarrino
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suo figlio e così via. Finché una mattina, arrivando
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di un balcone di via Sammartino. Era un balcone
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anni, se passando da via Sammartino si alzava lo
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a un balcone di via Sampolo. Quando vedeva passare
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passava ogni tanto da via XX Settembre tirando un
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Uno si metteva in via Villafranca, quasi all’incrocio
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all’incrocio con la via Dante, appoggiato a una
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a un balcone di via Dante e chiedeva aiuto
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guardare gli altri passare via e a scandalizzarsi per
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ferme al semaforo di via Dante. Prese a martellate
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dentro la Standa di via Sciuti. Terrorizzò clienti e
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In una traversa di via Malaspina gestiva una sala
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tavolini dei caffè di via Belmonte. Era giovane. Teneva
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di no, lei andava via seccata, ma senza insistere
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la barba, stava in via Ruggiero Settimo, all’altezza
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per terra, solitamente in via Ruggiero Settimo, o comunque
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di fazzoletti e andò via senza ringraziare. ¶ Uno vendeva
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più possibile e scappava via. ¶ Uno girava per tutti
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i peli venissero strappati via dalla forza magnetica. ¶ Uno
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un gran sacerdote sulla via della biblioteca, dove andavo
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la sua villa in via Serradifalco era interamente circondata
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prima di incamminarsi sulla via del ritorno, il principe
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un TIR per portarsi via le centomila bottiglie. Da
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il cappello e andava via. ¶ Due erano marito e
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alla taverna Tinervia, in via Messina. Si ubriacava quasi
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dare soddisfazione. Abitava in via Gulì, in una casa
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e un portiere di via Parisi, che andava a
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a una siepe di via Libertà. Posava la cesta
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zona di viale Strasburgo-via dei Nebrodi. Portava sempre