Luigi Pirandello, Pasqua di Gea, 1891

sempre è la nostra via. ¶ Ove tu posi il

fuor che la nostra via. ¶ Quando una volta ha

fatale: ¶ fronda non mette via ¶ la pianta di mia

mai da questi ¶ alcuna via si parte. ¶ V ¶ Lascia

corpo ti s'attaglia? ¶ Via, prendi questa invece, ¶ e

tutto splende e odora: ¶ Via Tu, mesto profano! ¶ Ove

quest'ombre abandonate. ¶ Oh via! l'amato loco, ¶ la

lunga non è la via. ¶ E al sol sempre

nostra fortuna. ¶ Oggi la via ci schiude, ¶ celate a

guardar si volta ¶ la via di già percorsa, ¶ ma

presso a morire. ¶ Sú via, sú via! ma guarda

morire. ¶ Sú via, sú via! ma guarda, ¶ la tua

tu voglia ¶ lasciarmela passare... ¶ Via, te la prendi a

nato matto. ¶ XVII ¶ Sciò, via costà! sciò, via, ¶ gallina

Sciò, via costà! sciò, via, ¶ gallina faraona! ¶ il tempo

e cosi sia! ¶ Sciò, via costà! sciò, via. ¶ Son

Sciò, via costà! sciò, via. ¶ Son belli i fiori

una vecchia zia. ¶ Sciò, via costà! sciò, via. ¶ La

Sciò, via costà! sciò, via. ¶ La sorte nostra è

e sol vi toglie via ¶ il roseo de le

e cosí sia. ¶ Sciò, via costà! sciò, via. ¶ E

Sciò, via costà! sciò, via. ¶ E chieggovi perdono ¶ se

gli astri d'oro, ¶ via pei silenzïosi ¶ spazi fuggir