Marco Missiroli, Senza coda, 2005

Se lo trovò improvvisamente vicino al petto e si

l’aveva osservata da vicino per tutto il tempo

dorme, anche le lucertole vicino al muro dormono. Invece

afferrò il raschino appeso vicino al mestolo. Nino se

siepi solo all’ultimo. Vicino alla fontana rallentò. Ci

Pietro abbassò una leva vicino allo specchietto. Nino si

estate. Il vulcano era vicino, ancora qualche strada deserta

Suo padre era così vicino che avrebbe potuto mangiarselo

bruscamente contro il suo vicino di posto. ¶ “Scusate. Non

appoggiò sotto il tavolo, vicino alla fila di bottiglie

due tavole di pietra. Vicino alla finestra era appesa

le aveva viste da vicino. Paffute ma senza segni

cartella poggiata a terra vicino all’armadio. Pietro era

lui. “Tu devi starle vicino. Con te guarisce e

guardavano tutti. Devi starle vicino, capito? Soprattutto la sera

Quale sangue cattivo?” ¶ “Quello vicino agli uomini morti.” ¶ “Quello

facendo frusciare le banconote vicino all’orecchio. ¶ “Forse Augusto

e sull’erba verde vicino alle siepi. Correva, e

testa e nell’angolo, vicino al telo di plastica

uomo che abita qui vicino.” ¶ La donna gli accarezzò

ed era sempre più vicino. ¶ Lo sentirono da subito

pallone si era infilato vicino al palo, il portiere

bambino ¶ dormi adesso, qui vicino ¶ e quando la luna

e siete cattive. ¶ Venite vicino, più vicino. ¶ Non ho

cattive. ¶ Venite vicino, più vicino. ¶ Non ho paura, ho

lucertola. Così le arrivò vicino, attento a non farsi

buone che ci passavano vicino. Pietro sollevò la lama