Dante Alighieri, Divina Commedia, 1321

guardai in alto e vidi le sue spalle ¶ vestite

silenzio parea fioco. ¶ Quando vidi costui nel gran diserto

scrivesti ciò ch'io vidi, ¶ qui si parrà la

E io, che riguardai, vidi una 'nsegna ¶ che girando

v'ebbi alcun riconosciuto, ¶ vidi e conobbi l'ombra

riguardar oltre mi diedi, ¶ vidi genti a la riva

questo stato, ¶ quando ci vidi venire un possente, ¶ con

dal sonno, quand' io vidi un foco ¶ ch'emisperio

fu restata e queta, ¶ vidi quattro grand' ombre a

stesso m'essalto. ¶ I' vidi Eletra con molti compagni

con li occhi grifagni. ¶ Vidi Cammilla e la Pantasilea

da l'altra parte vidi 'l re Latino ¶ che

Lavina sua figlia sedea. ¶ Vidi quel Bruto che cacciò

e solo, in parte, vidi 'l Saladino. ¶ Poi ch

poco più le ciglia, ¶ vidi 'l maestro di color

Eraclito e Zenone; ¶ e vidi il buono accoglitor del

quale, ¶ Dïascoride dico; e vidi Orfeo, ¶ Tulïo e Lino

di mirare stava inteso, ¶ vidi genti fangose in quel

aere snella, ¶ com' io vidi una nave piccioletta ¶ venir

è l'intrata». ¶ Io vidi più di mille in

altri qui giunga!». ¶ I' vidi ben sì com' ei

grand' avello, ov' io vidi una scritta ¶ che dicea

mal c'immolle! ¶ Io vidi un'ampia fossa in

facieno alte strida. ¶ Io vidi gente sotto infino al

ancor si cola». ¶ Poi vidi gente che di fuor

mei! ¶ D'anime nude vidi molte gregge ¶ che piangean

prava». ¶ Ahimè, che piaghe vidi ne' lor membri, ¶ ricenti

grazia vòte, ¶ ch'i' vidi per quell' aere grosso

in una borsa gialla vidi azzurro ¶ che d'un

fu la mia, quando vidi ch'i' era ¶ ne

d'ogne parte, e vidi spenta ¶ ogne veduta fuor

stoscio, ¶ però ch'i' vidi fuochi e senti' pianti

tutto mi raccoscio. ¶ E vidi poi, ché nol vedea

A la man destra vidi nova pieta, ¶ novo tormento

per lo sasso tetro ¶ vidi demon cornuti con gran

quindi giù nel fosso ¶ vidi gente attuffata in uno

con l'occhio cerco, ¶ vidi un col capo sì

tua virtù comparte! ¶ Io vidi per le coste e

d'angoscioso pianto; ¶ e vidi gente per lo vallon

tutto; ¶ ma io nol vidi, né credo che sia

nostra imagine di presso ¶ vidi sì torta, che 'l

indugia 'l partire: ¶ e vidi dietro a noi un

medesimi questo canta.] ¶ Io vidi già cavalier muover campo

per loro scampo; ¶ corridor vidi per la terra vostra

vostra, ¶ o Aretini, e vidi gir gualdane, ¶ fedir torneamenti

sì diversa cennamella ¶ cavalier vidi muover né pedoni, ¶ né

sotto i bollori. ¶ I' vidi, e anco il cor

rendere, ¶ ch'io li vidi venir con l'ali

passo procedi». ¶ Ristetti, e vidi due mostrar gran fretta

mastro ¶ quand' io li vidi sì turbar la fronte

piglio ¶ dolce ch'io vidi prima a piè del

pinse; ¶ ch'io 'l vidi uomo di sangue e

lo 'nferno scuri ¶ non vidi spirto in Dio tanto

più verbo; ¶ e io vidi un centauro pien di

ché io che 'l vidi, a pena il mi

di là dura. ¶ Io vidi intrar le braccia per

a ciò ch'io vidi, ¶ e più lo 'ngegno

lito e l'altro vidi infin la Spagna, ¶ fin

suono uscie. ¶ Quando mi vidi giunto in quella parte

pieno ¶ ch'i' ora vidi, per narrar più volte

o lulla, ¶ com' io vidi un, così non si

condanna ¶ e cu' io vidi su in terra latina

riguardar lo stuolo, ¶ e vidi cosa ch'io avrei

del sentirsi pura. ¶ Io vidi certo, e ancor par

si rimanga; ¶ ch'io vidi lui a piè del

le lor persone. ¶ Io vidi due sedere a sé

schianze macolati; ¶ e non vidi già mai menare stregghia

membra umane, ¶ quant' io vidi in due ombre smorte

altri mal nati. ¶ Io vidi un, fatto a guisa

volsimi a' piedi, e vidi due sì stretti, ¶ che

argento de' Franceschi: ¶ "Io vidi", potrai dir, "quel da

da ello, ¶ ch'io vidi due ghiacciati in una

gran maraviglia ¶ quand' io vidi tre facce a la

secondo, ¶ tanto ch'i' vidi de le cose belle

l'altro polo, e vidi quattro stelle ¶ non viste

Carro già era sparito, ¶ vidi presso di me un

a farsi belle. ¶ Io vidi una di lor trarresi

essere abbandonato, quand' io vidi ¶ solo dinanzi a me

lo buon Marzucco forte. ¶ Vidi conte Orso e l

quindi seder cantando anime vidi, ¶ che per la valle

dentro è leggero. ¶ Io vidi quello essercito gentile ¶ tacito

palido e umìle; ¶ e vidi uscir de l'alto

fui di sotto, e vidi un che mirava ¶ pur

mi piacque ¶ quando ti vidi non esser tra ' rei

si liscia. ¶ Io non vidi, e però dicer non

li astor celestïali; ¶ ma vidi bene e l'uno

fesso che muro diparte, ¶ vidi una porta, e tre

guarda'mi innanzi, e vidi ombre con manti ¶ al

di quel ch'i' vidi poi; ¶ ché, quando fui

sentire. ¶ Tra l'altre vidi un'ombra ch'aspettava

per noi condannato?». ¶ Poi vidi genti accese in foco

per quel ch'io vidi di color, venendo, ¶ cui

quinto giro fui dischiuso, ¶ vidi gente per esso che

scopersi la vita bugiarda. ¶ Vidi che lì non s

ch'io però non vidi un atto bruno. ¶ Vidi

vidi un atto bruno. ¶ Vidi per fame a vòto

col rocco molte genti. ¶ Vidi messer Marchese, ch'ebbe

allora vòlto in laci. ¶ Vidi gente sott' esso alzar

e rossi, ¶ com' io vidi un che dicea: «S

caler non meno; ¶ e vidi spirti per la fiamma

pur a tanto indizio ¶ vidi molt' ombre, andando, poner

a' miei poeti, e vidi che con riso ¶ udito

passi diedi sosta, ¶ e vidi le fiammelle andar davante

tutto il pertrattato nodo ¶ vidi due vecchi in abito

mi fé paura. ¶ Poi vidi quattro in umile paruta

date lilïa plenis!'. ¶ Io vidi già nel cominciar del

necessità qui si registra, ¶ vidi la donna che pria

trovata sola ¶ sopra me vidi, e dicea: «Tiemmi, tiemmi

a forza mi rimossi), ¶ vidi 'n sul braccio destro

tal torna' io, e vidi quella pia ¶ sovra me

del plaustro ¶ che legar vidi a la biforme fera

va remoto, ¶ com' io vidi calar l'uccel di

or da orza. ¶ Poscia vidi avventarsi ne la cuna

pria venuta, ¶ l'aguglia vidi scender giù ne l

ambo le ruote, e vidi uscirne un drago ¶ che

non li fosse tolta, ¶ vidi di costa a lei

prende ¶ fu' io, e vidi cose che ridire ¶ né

in sul sinistro fianco ¶ vidi rivolta e riguardar nel

si dischiava, ¶ giunto mi vidi ove mirabil cosa ¶ mi

occhi torsi; ¶ e nulla vidi, e ritorsili avanti ¶ dritti

donna mia ch'i' vidi far più bella. ¶ E

più cose divise. ¶ Io vidi più folgór vivi e

quel ch'i' or vidi - e ritegna l'image

la cima; ¶ e legno vidi già dritto e veloce

l viso dipinto; ¶ e vidi quel d'i Nerli

nel tempo nascosa. ¶ Io vidi li Ughi e vidi

vidi li Ughi e vidi i Catellini, ¶ Filippi, Greci

calare, illustri cittadini; ¶ e vidi così grandi come antichi

Arrigucci. ¶ Oh quali io vidi quei che son disfatti

e qual io allor vidi ¶ ne li occhi santi

suo foco veloce». ¶ Io vidi per la croce un

de l'alto Macabeo ¶ vidi moversi un altro roteando

per atto, segnato; ¶ e vidi le sue luci tanto

m'avea ricolto. ¶ Io vidi in quella giovïal facella

d'oro distinto. ¶ E vidi scendere altre luci dove

collo d'un'aguglia vidi ¶ rappresentare a quel distinto

mai compreso; ¶ ch'io vidi e anche udi' parlar

lucidi lapilli ¶ ond' io vidi ingemmato il sesto lume

ch'io di coruscar vidi gran feste. ¶ Poi appresso

mi ricorda ¶ ch'io vidi le due luci benedette

seguiva la mia luce. ¶ Vidi anche per li gradi

li occhi ritornai, ¶ e vidi cento sperule che 'nsieme

dito, in quant' io vidi 'l segno ¶ che segue

le sette spere, e vidi questo globo ¶ tal, ch

si puote veramente probo. ¶ Vidi la figlia di Latona

Iperïone, ¶ quivi sostenni, e vidi com' si move ¶ circa

onde mei che dinanzi vidi poi; ¶ e quasi stupefatto

quarto lume ch'io vidi tra noi. ¶ E la

desiderai questo concilio; ¶ e vidi lui tornare a tutt

avea guardato prima ¶ i' vidi mosso me per tutto

s'adocchi, ¶ un punto vidi che raggiava lume ¶ acuto

La bellezza ch'io vidi si trasmoda ¶ non pur

primo giorno ch'i' vidi il suo viso ¶ in

si fosser difesi; ¶ e vidi lume in forma di

faville, sì ch'io vidi ¶ ambo le corti del

Dio, per cu' io vidi ¶ l'alto trïunfo del

dir com' ïo il vidi! ¶ Lume è là sù

al lume intorno intorno, ¶ vidi specchiarsi in più di

credea veder Beatrice e vidi un sene ¶ vestito con

occhi sù levai, ¶ e vidi lei che si facea

monte ¶ con li occhi, vidi parte ne lo stremo

fulgore e d'arte. ¶ Vidi a lor giochi quivi

a veder Cristo». ¶ Io vidi sopra lei tanta allegrezza

consunsi! ¶ Nel suo profondo vidi che s'interna, ¶ legato

nodo ¶ credo ch'i' vidi, perché più di largo

a quel ch'i' vidi, ¶ è tanto, che non