Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

erano ancora biondi; il viso roseo; e gli occhi

Nisard lo guardava in viso, come se avesse capito

di bottega, con il viso ubriaco di godimento. ¶ Ad

fingeva di fare il viso da ridere; e se

Aveva in tutto il viso una ilarità così piacevole

sopportarla! ¶ E fissò in viso i due fratelli; che

finiva di asciugarsi il viso e le mani, ella

fratelli. Egli aveva il viso afflitto; e, pure di

Niccolò lo ragguardò in viso, ridendo; e ora, il

con la pelle del viso più floscia, si capiva

mi vengano sotto il viso! Sarà una festa per

di camera con un viso che Enrico gli domandò

Per salvarsi, nascose il viso tra le mani. ¶ XII

anche Modesta faccia buon viso alla sventura. Subito ci

della porta, fissando in viso tutti quelli che si

di scherzare; e il viso gli doventò scuro. Giulio

e si asciugava il viso che la donna gli

incontro mentre il suo viso doventava rapidamente compunto. Egli

lo guardò con il viso scomposto, quasi irriconoscibile per

Nisard gli spiava nel viso l'effetto, e lo

prete atticciato, con il viso adusto e le scarpe

floscia e pallida, il viso doventava paralizzato, solido, privo

anime. ¶ Enrico faceva il viso cattivo; e si raggomitolava