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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «vita»

nautoretestoannoconcordanza
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1983
pochi giorni della mia vita in cui mi sentii
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del mondo e della vita. Negli ultimi tempi prima
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prima volta nella mia vita mi accorgevo che i
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nuovo il fluire della vita e del tempo, e
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stessi dalla parte della vita tranquilla, dove si poteva
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La parte della mia vita che veniva prima dell
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portato dalla risacca della vita verso di lei, e
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un’infantile paura della vita. Voleva viverla dalla riva
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farci? Così è la vita.» ¶ «Ma io non voglio
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che avrebbe modificato la vita del paese. ¶ Da quello
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grandi riflessi nella sua vita privata… ¶ Irina ne traeva
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cieli stranieri. La mia vita era tutta un viaggio
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ciò che serve alla vita. Avevo le braccia e
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quelli che passavano la vita a guardare le stelle
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perché per tutta la vita aveva ricevuto ordini, e
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sottovoce particolari della sua vita militare. Le lunghe marce
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e che la loro vita potesse veramente svolgersi in
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vedevamo nessun segno di vita e di presenza umana
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viaggio da tutta la vita. Sperai che Kirkovsk fosse
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altro momento della sua vita si era sentito altrettanto
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in tutta la loro vita. Qualcosa continuava a risospingere
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occasioni mancate della mia vita, assediato da una desolazione
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ciò che serve alla vita. Riuscimmo a trovare qualche
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come musiche che la vita suonasse per rallegrare se
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calore e della sua vita, e la chiamassero con
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era un kirghiso dalla vita avventurosa. Molto prima della
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possibile?» ¶ «I casi della vita» disse Bastiano. Le domande
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Sempre più la mia vita mi pareva la realizzazione
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risvegli precoci della nostra vita di emigranti. La pista
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rinunzia forzata. La nostra vita era un po’ la
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è bene affrontare la vita secondo si presenta di
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in poi la mia vita e la ferrovia sarebbero
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sia un po’ di vita e di movimento…» Neanche
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forestieri perpetui, e la vita non era che una
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Aveva passato tutta la vita tra foreste e segherie
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sfondo costante della sua vita. In Austria lui e
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che aveva consumato la vita quasi tutta tal forest
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giornate e alla nostra vita uno sfondo di vitrea
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come. Tutta la mia vita in Siberia era come
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che avvolgeva la mia vita come una nebbia… ¶ Forse
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il protagonista della sua vita, e ancora dominasse i
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usato per tutta la vita. Teneva addosso un grembiulone
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suo rancore contro la vita e i suoi molti
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fatica. Avevano condotto una vita diversissima, eppure si adattavano
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avevano alcun peso nella vita della gente. Sopra le
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dai venti misteriosi della vita, che soffiano furiosamente in
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che dei forzati della vita, e legati alle sue
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e in ombra della vita. Mi ricordai che anche
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Si mescolava con la vita stessa, come il cemento
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il simulacro della vera vita, che non poteva essere
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come conducessi la mia vita nei locali e nei
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di raccontarci la sua vita militare, anche noi ci
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dai suoi amici, dalla vita luminosa e brillante, precipitato
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ultimi anni buoni della vita, prima che cominciassero la
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che l’Impero avesse vita ancor più breve della
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rendere meno dura la vita. Per esempio quella che
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di fantasie… ¶ La nostra vita si svolgeva tutta al
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che serviva alla mia vita. Forse mi accadeva ciò
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piccolo affluente. Tutta la vita della taiga era bloccata
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gente che passa la vita a pregare e a
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petto. Tutta la loro vita non è che un
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seno, per tutta la vita, l’uovo della morte
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due volte alla sua vita, e che era stato
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Siberia e la sua vita mi fossero entrate veramente
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dove siamo capitati? Che vita è mai la nostra
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La nostra non è vita. È un aspettare senza
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e in ombra della vita. Non era assurdo che
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C’era nella mia vita quell’elemento di sospensione
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più possibile la mia vita con quella degli altri
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più vera della nostra vita potesse svolgersi soltanto laggiù
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di lui la nostra vita si sarebbe avvizzita, inaridita
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durava per tutta la vita. Anche se era un
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una soglia fondamentale della vita, e di aver raggiunto
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della terra e della vita, come la respirazione o
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donne dalla violenza della vita, divennero per lei altrettante
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interferiva minimamente nella sua vita. Lei era assolutamente libera
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preistoria lontanissima della sua vita, a una specie di
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una sola parola sulla vita che Ajdym conduceva. Per
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senza la libertà la vita stessa imputridiva come l
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era stata tartassata dalla vita, sbattuta a caso di
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Il binario della mia vita era venuto a confluire
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il tempo migliore della vita per quel lavoro immane
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angoscia sottile che la vita mi sfuggisse così tra
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da lavoro, alla cui vita bastava il vitto quotidiano
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e stavano dedicando la vita all’impresa da lui
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non importava niente della vita o della morte dei
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come una necessità di vita, e sapevamo che dovevamo
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l’immagine stessa della vita… ¶ Ben presto anche la
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era duro, che la vita era dura, e che
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che dopo la loro vita sarebbe stata un’altra
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per fare la bella vita. Diventò più loquace. Ci
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le verità elementari della vita. Decisi di non dire
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me. Sentii la mia vita, e la vita di
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mia vita, e la vita di ognuno, come una
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aveva perduti. La mia vita mi appariva come un
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polline dagli eventi della vita, perduto dentro simboli e
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nello stesso tempo la vita e la morte. Era
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ci era costata la vita, non avevo visto né
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tempo, ormai, che la vita era una madre bisbetica
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lui, per tutta la vita se ne era tenuto
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potesse mutare nella sua vita, e se soprattutto avesse
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era nato per la vita selvaggia e vagabonda. Così
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Ma la loro vera vita la passavano sul dorso
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più metà della sua vita sulla schiena dei cavalli
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il pozzo della sua vita era ormai prosciugato, e
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in una dimensione della vita in cui queste cose
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per lui la vera vita. Adesso si sapeva declassato
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dal guazzabuglio della sua vita. Il ponte, per esempio
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al lavoro. Dannati a vita, fin dalla nascita. E
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il vero sapore della vita… ¶ Ma, con noi o
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neanche immaginare la propria vita senza di lei, così
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giornate e la nostra vita acquistassero senso dalla ferrovia
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scoraggiamenti, anche la nostra vita prendeva significato, come se
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un significato alla nostra vita. Qualcosa circolava tra noi
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e la metafora della vita stessa, del nostro eterno
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finire come vorremmo. ¶ Nella vita c’è sempre la
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qualcosa, o meglio la vita è la tensione stessa
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ferrovia coincideva con la vita, che era la stessa
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che sciupassimo la nostra vita con quel lavoro così
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alla ferrovia, la nostra vita si consumava e si
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era la nostra stessa vita che, lentamente, si consumava
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Secondo loro era una vita infame, maledetta, da cani
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la ferrovia o la vita in generale. Si chiamavano
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pianta della fiducia nella vita e nelle sue possibilità
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e più vastamente dalla vita. Si guardava attorno come
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il filo della sua vita tumultuosa di vagabondo, di
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terra che davano la vita e la morte. Fantasticai
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rispolverava, dava loro nuova vita e nuovo splendore. Dio
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immaginarie. Da bambino dava vita a compagni inesistenti. Adesso
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suo spessore nella nostra vita, come fossero evi della
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e anni della nostra vita in esso, senza risparmio
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ad alimentare la loro vita di ombre, e lui
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troppo sano, aveva tanta vita dentro di sé, e
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me, per tutta la vita, ma diventate adesso più
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la fiammella della mia vita oscillava sempre di più
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che mai guardavo alla vita come al regalo di
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per riprenderseli perché la vita, come ogni dono, per
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in qualche modo la vita degli altri. ¶ Una sera
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dei sani e della vita. Di giorno mi trattava
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cosa molto semplice, la vita mi aveva ripreso e
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era entrata nella mia vita, essa si era modificata
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mentre pensavo che la vita non faceva che disseminare
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la strada opposta. La vita era un continuo incrociarsi
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prima volta nella mia vita che assistevo alla trasformazione
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costava, e la nostra vita era sempre dominata da
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sorriso doloroso e senza vita, come se sopra di
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successo coincideva spesso, nella vita, con quello dell’addio
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più strana della mia vita. Era un parto travagliatissimo
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e maledetta la loro vita in Siberia, e che
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larga fetta della loro vita di miserabili e di
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Una parte della loro vita aderiva come una pelle
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ne ero certo, la vita in Siberia aveva avuto
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dappertutto, che tutta la vita era la Siberia, l
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occupati e nella mia vita più nulla mancava. Avevo