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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «voce»

nautoretestoannoconcordanza
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e poi risponde con voce riluttante, lentamente: «Non sarebbe
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sempre con quella sua voce singolare: «Un incidente... e
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e dal tono della voce, la baciai, come ella
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finito il bacio, con voce bassissima, quasi un soffio
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di me. Dissi con voce molto bassa: «Se nulla
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di nuovo la sua voce: «Allora, se proprio lo
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Sì, lo voglio», con voce bassa. Non era vero
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con quella sua orribile voce nuova: «Allora, su, vieni
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traspariva dal tono della voce e persino dai cigolii
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disse, anche lui, con voce sorpresa e quasi incredula
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ricevitore e udii la voce di Emilia che mi
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prima al telefono la voce di Emilia, così fredda
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rispose con la solita voce fredda, precisa e meschina
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avessero interessato, quella sua voce monotona e priva di
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tua madre?», dissi con voce soffocata, «come mai sei
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ma allora, invece della voce di Battista, udii quella
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mi giunse la sua voce tranquilla.. ¶ «Con questa sceneggiatura
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domandò finalmente, con la voce sospesa di chi sta
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e poi soggiunsi con voce un po’ enfatica: «Ma
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collo, dicendo con una voce che mi suonò falsa
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quindi udii la sua voce che arrischiava, con precauzione
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misteriose. Ella disse con voce tranquilla: «Sí, ci vediamo
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brutale si esprimeva con voce dolce, insinuante, conciliante, di
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in Argentina. In questa voce imprevedibile e sorprendente io
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proseguì, con quella sua voce di timbro singolarmente inumano
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egli soggiunse alzando la voce, «è che, rileggendo l
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preciso, decisamente sgradevole, della voce. La guardai, dunque, e
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che mi avvolgeva, la voce di Rheingold che domandava
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distrazione mi sorprese la voce di Battista che diceva
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lo guardavo allontanarsi, alla voce del segretario che mi
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mie spalle e la voce di Emilia che domandava
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per il tono della voce: «Che ti succede... sei
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ti ascolto». ¶ Incominciai con voce fredda e incolore: «Ieri
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disse, alzando alquanto la voce: «Ma chi te l
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care ambizioni. Domandai con voce esile, quasi incredulo: «Non
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proprio nulla», la sua voce stonava quasi, per non
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di padroneggiare la mia voce fino ad un tono
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cose!», domandò improvvisamente con voce triste e stanca, guardando
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alzando un poco la voce. ¶ «Sei tu che me
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riavessi, mi gridò con voce esasperata: «Io ti disprezzo
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porta, dicendo ad alta voce: «Vado ad aspettarti nella
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la pioggia. Dissi con voce malferma: «Scusami, avevo dimenticato
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sportelli»; e udii la voce di lei, del tutto
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disprezzare, parlando con una voce così tranquilla, così affabile
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le dissi, con una voce che mi parve ad
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dissi di nuovo con voce malsicura, «io mi chiamo
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a piedi». ¶ Dissi con voce tremante: «Vieni, su, ti
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Emilia...», e la mia voce finì quasi in un
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indietro e gridai con voce forte: «Ma tu non
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bambino», ella disse con voce ragionevole. «Separarci è la
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come mi accorsi, la voce della madre ancora vi
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vado». Ma con una voce disperata, amara, languente. La
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perplessità. Poi soggiunse, con voce improvvisamente esasperata: «Mia madre
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nella tasca, disse con voce, questa volta, tranquilla: «Ci
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Doveva esserci nella mia voce non so che furia
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un po’ trasognato, alla voce di Rheingold che mi
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cocciuta ottusità; quando una voce ben nota risuonò improvvisamente
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lontano». ¶ Battista rispose, con voce disinvolta: «Abbiamo allungato la
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e disse a bassa voce: «Adesso vengo nella tua
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disse, senza alzare la voce, quietamente: «Adesso vado con
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io», soggiunse a bassa voce per non farsi udire
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abbassò di nuovo la voce, «sapesse com’è noioso
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Battista, con la sua voce cupida e metallica; ma
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Egli aveva alzato la voce e mi fissava con
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sigaretta e confermò con voce normale: «Non ne dubito
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di fuori», risposi con voce bassa. Vidi Emilia alzare
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in fondo. Risposi con voce esasperata: «Temo di non
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di avvertire nella sua voce una certa sincerità, sia
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lo farò», dissi con voce normale, «avevo intenzione di
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e poi domandò con voce tranquilla: «Quali cose sono
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maniera imprevista, con una voce quasi di pianto: «Ma
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di avvertire nella sua voce mi commosse. E dissi
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qualche ironia nella mia voce, «molto psicologico... e si
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con asprezza, mettendo nella voce un accento teutonico che
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ira e dissi con voce alterata: «Se lei intende
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mia inesistenza. Dissi con voce bassa: «Sono almeno cinque
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quasi pensando ad alta voce: «Questo luogo sembra fatto
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ad un tratto, con voce forte: «Emilia». ¶ «Che c
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è?». ¶ Ella rispose con voce tranquilla, da sotto il
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visto anch’io». La voce era del tutto normale
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agitazione. Disse subito con voce alterata: «Molteni, io e
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tratto Rheingold alzando la voce, «lei non è in
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vuol dire?», domandai con voce alterata. ¶ Rheingold si protese
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ad un tratto con voce forte. ¶ «Io l’ho
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sempre con la stessa voce forte e chiara; ma
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che sdegno, nella mia voce si esprimeva un oscuro
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che era nella mia voce e, tutto ad un
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indietro e disse, con voce bassa e volontariamente umile
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proseguendo via via con voce normale e, per quanto
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mi faceva tremare la voce. Pensavo che in quei
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meno il fremito della voce e proseguii, senza intoppi
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della cucina, udii la voce di Emilia che discorreva
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capito. Poi domandò con voce aspra: «Ma che cosa
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mano e dissi con voce risentita: «Non parliamo del
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da fare. Dissi con voce più calma che potei
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disse nulla. Poi, con voce stanca, esasperata: «Non ti
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è questo», dissi con voce lenta, quasi compitando, «tu
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capace di chiarirle a voce. ¶ Udii a questo punto
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e domandò con una voce dolce: «Perché piangi?». ¶ Risposi
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bagno. Domandai alfine, con voce bassa: «E perché non
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il tono della tua voce, ieri sera». ¶ «E ora
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Emilia», ma a bassa voce questa volta. E poi