Carlo Bernari, Speranzella, 1949

dalla strada con la voce lunga: «In fretta in

tono meccanico alla sua voce, quasi uno scatto automatico

e l’udito alla voce di Elvira che ogni

poco zucchero» fa la voce scattante di Nannina tornata

zucchero» fa eco la voce di Ciccillo. E battendo

amici si davano la voce, in un ultimo disperato

cacciate» si riudì la voce di Nannina. ¶ «E chi

come un’arpa la voce di Elvira e si

uscire più grave la voce dal petto. Si torse

signor Me’» aggiunse con voce minacciosa: «Sta bene dove

al suo udito la voce di donn’Elvira: ¶ «Che

aglio» passò come la voce dell’inverno il venditore

di scatto a quella voce, era il signor Mele

vostri colleghi» disse la voce del mago. ¶ «Farò del

buonasera» rispose un’altra voce. ¶ «Il turno, mi raccomando

sua minuscola scrivania. ¶ Una voce emerse allora nell’udito

della Speranzella. ¶ Scomparsa la voce del chiromante Elvira aveva

forse da un’altra voce che non riusciva a

Sottolineò tutto con la voce e con lo sguardo

e di nuovo la voce di Ciccillo: ¶ «Uèh ma

un gioco. Anche la voce della Cafettèra pareva venata

cominciò a rallentare, la voce della Cafettèra si sparpagliò

sulla spalla, e con voce che Ciccillo non potesse

e a passarsi la voce: è scappato, pare di

con l’affanno nella voce. ¶ «State tranquilla non si

in colloquio a bassa voce. ¶ «Insomma» diceva Elvira «voi

un’impercettibile sfumatura della voce del vecchio e disse

difficile?» insistè con la voce sugli aggettivi bello, difficile

giovane, e abbassando la voce: «pure comunista mi farei

onoratamente!…» ¶ «Loro!» fece con voce amara Michele. «Ma io

i Quartieri la nuova voce; e si sa che

ignorava il mare di voce che si agitava intorno

eeee campagna!» Interrotti dalla voce lunga e dolce del

vostri ragazzi!» era una voce nuova per i vicoli

per i vicoli, una voce da dopoguerra, sbrigativa. ¶ «E

scia luminosa di quella voce era arrivata trafelata la

quello che dico.» A voce più bassa: «Io vi

parole con amarezza nella voce. ¶ «Non aver paura che

di popolo chiamato dalla voce della tradizione, guidato dalle

lì prosegui ad alta voce, perché i vicini udissero

quelli che fanno la voce grossa fino a Portacapuana

il tono della sua voce diceva ben altro. Tirò

con tale gioia nella voce che i fili delle

Ieri», e abbassò la voce, «ieri, sopra all’Unione

si agita ma senza voce; le sue parole se

tranne qualche richiamo a voce notturna o qualche zittio

raccolta dei rifiuti. Ogni voce dei venditori di Taverna

lasciare ad una sola voce di coprire nera e

stesso in cui una voce esile, nuda: ¶ «Saluto al

placò. Ed ecco una voce irrompere dalle ugole di

già conclusa. Bastò una voce; bastò che una voce

voce; bastò che una voce, vera o menzognera, le

ricercava Nannina, e la voce pareva inverosimile tanto vi

ingiunse donn’Elvira alla Voce. Ma la Voce rappresentata

alla Voce. Ma la Voce rappresentata da una ragazza

e metteva quanta più voce avesse in gola per

cominciava ad alzar la voce, sapeva che rientrato a

un grido, se la voce non gli si tosse

senti?» Aveva già cambiato voce Mastrovincenzo e la guardava

per insinuare la sua voce nell’assorto silenzio dei

l’aveva fatta a voce per colmo di scrupolo

la strada l’antica voce a cui essa comperava

l’udito inseguire la voce di Merce-e-rie

letto e con una voce che strappava le viscere

essa ripeteva con la voce ridotta a lumicino che

porta e ad una voce massiccia che faceva irruzione

ferita di pianto nella voce. ¶ «Sì» fece lei al

con tutta la sua voce nell’abisso. – Lì stai

fa Ciccillo con una voce che lascia intravedere una

è chiaro», rispunta la voce di Mastro Vincenzo che

fesserie…». Lo interrompe la voce di Ciccillo che vuol

Ora passa da una voce all’altra, più chiara