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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

concordanze di «voce»

nautoretestoannoconcordanza
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assoluta. La mia stessa voce, quando raramente parlo, è
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raramente parlo, è la voce flebile delle ombre, che
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o di tomba, confusa voce attraverso soffi di vento
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bello. Anche la sua voce, il suo modo di
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mani; riodo la sua voce, pacata, come una musica
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Questa è la tua voce! — disse dolcemente. — La riconosco
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lei? — soggiunse Paolo con voce più sommessa. — Ella canta
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Clauss stava fermo. Con voce pacata disse: ¶ — Tu Sterpoli
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stanza. ¶ — Clauss! — disse con voce così profonda e velata
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con un filo di voce mormorò: ¶ — Andiamo... Andiamo via
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inaspettato. ¶ — Piange? — mormorò una voce alla mie spalle. — È
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che accolse la mia voce. Daria infatti sollevò il
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d'onta per quella voce che aveva detto: — Chi
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disprezzo; e della mia voce che aveva risposto: — Nulla
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odio! E la sua voce era come uno specchio
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eco di un'altra voce. E Clauss, calmo, senza
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della mia camera, una voce, un nome. L'uscio
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s'ode un'altra voce che dice: — Lippi, Lippi
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persona, e sussurrò con voce ancora più bassa: ¶ — Anche
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Clauss con la medesima voce sommessa, senza tralasciare di
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sua persona: se la voce, lo sguardo, o l
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quello sguardo... riudire quella voce cattiva... No, no, Clauss
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terra, e la sua voce aveva una soave musicalità
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Il suono della mia voce mi stupì. Io non
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sapevo di avere una voce così sottile, sottile e
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sottile e stonata; una voce così ridicola. ¶ — Che c
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bocca. ¶ — Ebbene? — domandò quella voce. — Che cosa volevate dire
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ed era nella sua voce qualche cosa di più
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di tutto. ¶ La sua voce era tanto ferma che
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moribondo? — chiese la sua voce, vicinissima. ¶ — Daria, Daria, — mormorai
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mi riconosci? — domandò una voce acuta come un allegro
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eri buffo! — continuò quella voce. — Che ridere ho fatto
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cara, — continuava Clauss con voce misurata, con sorrisi brevi
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confidenziali dette a mezza voce? Quegli sguardi interrogativi e
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osteria non usciva nessuna voce, nessun rumore. Spinsi la
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non serve... ¶ Aveva la voce di una chitarra, di
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pareva che avessi una voce tonante e assordante, una
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tonante e assordante, una voce immensa. — Daria! — e non
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Pazza, pazza, — dissi con voce soffocata, — che cosa vieni
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con un filo di voce: ¶ — Non so... Da Clauss
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nulla. E poi la voce di Sterpoli grida: — E
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un ubriaco, parla a voce alta, e ride. Mi
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nella mia stanza, la voce di Sterpoli echeggiò dietro
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indietreggiare, di resistere! Una voce è sempre presente, una
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è sempre presente, una voce imperiosa che dice: — Ubbidisci
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tintinnìo assordante, odo una voce, la sua voce, e
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una voce, la sua voce, e poi uno scoppio
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è? domanda imperiosamente quella voce. So bene che dovrei
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Chi è? ripete quella voce. — Sono io, Clauss, sono
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abbasso lentamente, lentamente. Una voce rantolante sospira: — Daria! Aiuto
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due mani abbandonate. Una voce interna mi diceva: — Tu
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io, con la stessa voce, rispondevo: — Sono, sono felice
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cantare, con una bella voce di mezzo soprano, una
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e quale, disse con voce agra, senza nè muoversi
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quando Porfirio, con la voce più buona del mondo
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nella barba, disse con voce cupa: ¶ — Bambina, lo vedi
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quando s'udì la voce di mia madre, che
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alzare il tono della voce, e i ragazzi provavano
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sommersione dovette moltiplicare la voce. La strada si mise
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tratto. Aveva parlato con voce supplichevole, guardato me con
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e cadenzato; la sua voce aveva risonato nel corridoio
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Silvio? domandò Silvina con voce piena di stupore. Quale
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di lacrime, chiamando con voce angosciata Adalgisa, Marta, Battista
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della sua bocca, con voce singhiozzante mormorava: Mia! Mia
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di pianoforte, e la voce di Odette incominciò a
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tanti riflessi azzurri. ¶ La voce di Odette era una
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Odette era una bella voce squillante. Ma Silvina non
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au doux hymen! ¶ La voce dello zio Stanislao, un
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d'un tratto alla voce d'Odette. Gli ultimi
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vero, disse, con una voce che non era la
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era la sua solita voce, una voce che vibrava
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sua solita voce, una voce che vibrava tutta di
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Il tono della sua voce era così dimesso, i
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un tratto mancare la voce. ¶ — Signora, disse alfine, balbettando
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sue parole. Quindi con voce velata di commozione disse
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con un tono di voce più bassa, ciò che
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a quel mutamento di voce, che egli fece improvvisamente
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Il principe parlava con voce uguale, commossa. Silvina pensava
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quali sofferenze, dopo! Una voce interna mi diceva: — Meglio
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sfuggita! E un'altra voce diceva: — Vile, vile! Odette
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riconobbi in questa seconda voce la vera voce del
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seconda voce la vera voce del mio cuore, la
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del mio cuore, la voce dell'anima mia... ¶ Giunto
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aver ubbidito a quella voce, Silvina, io mi trovo
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Egli udì la sua voce sarcastica che diceva: ¶ — Perchè
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riso beffardo, e la voce di Silvina che diceva
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infame! — esclamò Silvina con voce rotta dall'affanno. E
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suoi passi, la sua voce lontana, nel corridoio, che
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una mano e con voce soffocata le gridò: ¶ — Morto
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con un filo di voce, mentre indietreggiava guardandolo spaventata
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Veramente, rispose Silvina con voce insinuante, è il signor
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una vaga inquietudine nella voce. È di talpa... Dove
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Humbert chiamò a gran voce Soave e Odette che
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gli disse Silvina con voce accorata, credo di aver
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di quella stanza. La voce irata di Silvina domandò
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con un filo di voce. È la vostra piccola
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accorsero atterriti a quella voce. ¶ — Nessuno si muova, senza
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incominciava con la sua voce velata: Ave Maria gratia
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cammino. ¶ — Olà! diceva una voce rauca, d'uomo, tu
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fermo... ¶ E un'altra voce, che pareva di ragazzo
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con tutta la sua voce: — Prisca! Accolito! — e cominciò
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subito dopo udì la voce di Perdifiato che la
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se non la propria voce fatta cavernosa. Aveva sete
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un po' più di voce: Ave Maria gratia plena
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e allora chiama con voce lamentosa e lontana i
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Non piangere, disse quella voce irosa di uomo. Scoppia
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sempre più minacciosa, quella voce; è un certo Paris
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aver forzata troppo la voce, e tacque. Chi era
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doveva avere un'altra voce, un ben diverso accento
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di me! gemette quella voce fioca, che era certamente
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donna giovane (era la voce di Luisa). ¶ Allora il
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Lasciami uscire! gridò a voce spiegata. Non ne posso
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o un'altra? Una voce femminile, che non riconobbi
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bussai tre colpi. La voce tacque. ¶ Io domandai sommessamente
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era, domandai ancora, a voce ancora più bassa, questa
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Esposito! Sento la tua voce che m'invoca. Senti
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a loro! Forse quella voce che durante la notte
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e piangere era la voce di Luisa... E la
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di Luisa... E la voce di quell'uomo, ah
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ora la riconoscevo, quella voce aspra, minacciosa, era la
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minacciosa, era la sua voce, la voce di Esposito
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la sua voce, la voce di Esposito! Ora vedevo
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di Armida? domandò con voce cupa. Che cosa ti
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più forte la sua voce diceva: — Paris, è tardi
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risposi questa volta con voce dolce, da ipocrita. Non
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lei, soggiunse poi, a voce bassa, indicando sua madre
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sul capo. Poi la voce di Isacco domandò: ¶ — Domani
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quasi riaddormentato, quando la voce di Isacco più sveglia
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alternava col suo. Una voce d'uomo disse: — Ah
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stridette e cigolò. La voce di Savina disse: — Non
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parla, non risponde. La voce dell'uomo soggiunse: — È
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nuovo, e infine la voce dell'uomo disse: — Non
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dava un sospiro, una voce. Ma mi sembrava che
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la leggevo ad alta voce, declamando, a rovescio, risalendo
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con un filo di voce: ¶ — Per te... Per amor