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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Vittorio Alfieri, Agide, 1788

concordanze di «voi»

nautoretestoannoconcordanza
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di Sparta ebbe con voi comune la morte, per
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iniquo degli efori; come voi, per quello d´un
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sé lasciando la fama. Voi, col tentare di rompere
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nulla quindi rimane di voi; e la sola inutile
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colla somma differenza tra voi, che de´ simili alla
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io ti escuso. In voi temenza ¶ non è; di
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di' tu? meglio per voi: ma Sparta, ¶ gli efori
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vile, non io, né voi, né Sparta indurlo ¶ mai
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dritto allor nemici ¶ crederem voi di Sparta; allor parranno
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sospetto altrui, ¶ che giustamente voi pentiti accusa ¶ del tanto
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non qual nemico: a voi l'oprar poi spetta
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tempio. Asilo ¶ volli appo voi, perché la patria inferma
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ahi lassa!... e fra voi due stommi infelice: ¶ e
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stommi infelice: ¶ e fra voi debbo esser di pace
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pur tali ¶ vi siate voi, che minacciosi in armi
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or parla Agide a voi. — ¶ Io, contro a Sparta
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potuto avreste un dì voi stessi darmi ¶ giusto un
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sangue. ¶ Per me morir, voi nol potreste omai, ¶ senza
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e vie più sempre voi ¶ farò con esso di
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vili orecchio... ¶ Agide ¶ Non voi, deh! no: sol per
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orecchio. E, se a voi cale ¶ punto il mio
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onor; se presso a voi mai nulla ¶ io meritai
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donne, intanto ¶ io con voi riedo alla magione, e
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ai figli. ¶ Godrò fra voi brevi momenti estremi ¶ d
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che col numero suo voi ne strascina ¶ negli error
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ed accusato, innanzi ¶ a voi. Gli error ne udrete
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il giudizio, di cui voi stessi parte ¶ sarete, spero
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lasciava io Sparta. Instrutti ¶ voi stessi al fin dai
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chiarirlo in faccia a voi. S'ei fosse ¶ reo
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io pure ¶ oggi a voi l'opre mie. Prova
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collega assunse ¶ Cleòmbroto. A voi piacque, indi a non
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io quindi ¶ ora, a voi tutti, di mutate, infrante
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maestà di Sparta, a voi lo accuso. ¶ Agide ¶ — Solenne
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poiché tanta è in voi de' miei delitti ¶ l
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il men dannoso a voi, ¶ stato sarebbe il percussor
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core ¶ di aver da voi. — Giudici; e, quai che
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e, quai che siate, ¶ voi spettatori; io vi prevengo
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io il vorrei: né voi, col trarmi a morte
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allora, e libertade. Avreste ¶ voi di negarlo ardire? — Ecco
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Agide ¶ Mentr'io per voi di Sparta in campo
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in Sparta inique. ¶ Volete voi del suo fallir me
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frutto Sparta: ¶ virtù, che voi, di mal talento pieni
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che siate, ¶ udite, o voi, le mie parole estreme
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stesso, e taci. — E voi, Spartani, udite. — ¶ In error
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di vita, ¶ reo presso voi fatto mi avria. Ben
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morir non temo, ¶ vedretel voi: ch'io vendervi ancor
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coi vostri ¶ concittadini, a voi fian tolti, e in
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nemici. La plebe, a voi sì vile ¶ perché mendìca
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spartana plebe, ¶ che abborre voi ricchi possenti e forti
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necessità feroce. Ove a voi giovi ¶ rimembrar, che di
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essi al par di voi, ben ponno ¶ splendor di
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e in un, di voi salvezza. In altra guisa
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se stessi annulleranno, e voi. ¶ Maturo è omai, credete
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sangue Agide dona. ¶ Di voi pietà, non di me
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chieggo io stesso ¶ da voi, per lo mio genero
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Anfare ¶ Udite?... ¶ Lo udite voi, questo fragor tremendo, ¶ che
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di Sparta, ¶ deh! salvatela voi. — Duolmi, che un ferro
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Più non vedrovvi!... A voi, memoria cara ¶ lascio di
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porta... ¶ Agide ¶ Guardie, a voi la figlia ¶ del vostro
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por mano ¶ qual di voi, qual, si attenterebbe? — Il