Vittorio Alfieri, Oreste, 1782

io poscia... ¶ Elettra ¶ Da voi lungi, ¶ pena non è

è, che il veder voi pareggi. ¶ SCENA IV ¶ EGISTO

che ignota ¶ forza da voi ci respingesse: avversi, ¶ da

Ah! taci. ¶ Elettra ¶ O voi, stranieri ¶ (tali v'estimo

apportatori. ¶ Elettra ¶ A Egisto ¶ voi la recate? ¶ Pilade ¶ Sì

infra poch'ore. A voi ¶ grazie, onori, mercé, qual

tuo nome?... ¶ Elettra ¶ A voi l'udirlo ¶ giovar non

pur anco ¶ dunque a voi giunse della orribil morte

fede, e onore, in voi mutabil cosa, ¶ giusta ogni

sforzi? ¶ Egisto ¶ Udiam. — Stranieri, ¶ voi di Focida il re

Egisto ¶ Certa novella ¶ recate voi? ¶ Pilade ¶ Signore, un re

inchini irresoluto a terra? ¶ Voi messaggeri Strofio a me

a me non manda; ¶ voi mentitori, traditor voi sete

manda; ¶ voi mentitori, traditor voi sete. ¶ Soldati, or tosto

già; sol qual di voi sia Oreste, ¶ dite... ¶ Pilade

m'è figlio di voi? ditelo: scudo ¶ a lui

amico? E qual di voi fia salvo? ¶ Oreste ¶ Ah

me solo svena. — ¶ O voi, miglior parte di me

parte di me, per voi ¶ l'alma di duol

Ah! sì; piango di voi. — Tu, donna, ¶ già sì

vogl'io, né posso. ¶ Voi traditori a me non

Oreste ¶ Null'uomo ¶ di voi si attenti or trucidarmi

non è. ¶ Oreste ¶ Perfidi, voi, voi forse ¶ senza me

è. ¶ Oreste ¶ Perfidi, voi, voi forse ¶ senza me l

Oreste ¶ Ei fugge? e voi, ¶ vili, qui state? il