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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Lettere d'una viaggiatrice, 1908

concordanze di «voi»

nautoretestoannoconcordanza
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1908
per sentire questo. E voi pure, io credo, amico
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e nella fredda analisi, voi troverete che, sì, è
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fascino invincibile del viaggio! ¶ * ¶ Voi dite: l’assenza è
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puro nostro incenso. Comprendete voi, adesso, anima dolce, perchè
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un male necessario? Comprendete voi, ora, creatura timida, che
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invece di un giorno, voi restate a Roma, cara
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l’ignoranza e se voi, quindi, vi abbandonate, con
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fanno più penetranti; se voi portate, in Roma, un
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intendere, di tutto apprezzare, voi beverete, a sorsi sempre
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della politica: e allora voi conoscerete l’uomo nuovo
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eterni, in estate: e voi sarete affascinato dalla bellezza
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un balsamo squisito: e voi vivrete in contatto con
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tre volte divina, perdonerete voi, mai, a coloro che
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o Alma Roma? Perdonerete voi a coloro che vi
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meschine lotte? Ma, no, voi non sapete perdonar loro
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sapete perdonar loro: e voi li respingete dal vostro
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Italia. Immaginate un poco, voi, mia diletta amica lontana
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mia diletta amica lontana, voi che avete fatto della
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Medici! Più oltre, pensate voi degli ufficii prefettizii, degli
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fatti i fantasmi? Pensate voi che nelle vie, nelle
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uscieri dei ministeri? ¶ Pensate voi che nel paese ove
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a Luisa Strozzi, pensate voi a una folla di
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ahimè, irreparabile! Ah che voi ed io, nella più
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scompare; di un colpo, voi vi ritrovate freddo, arido
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nulla più palpita, in voi; arido, arido come una
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altro, un libro che voi leggerete stampato, o amica
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è singolarmente piacevole, poichè voi lo udite come in
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essa è disoccupata, mentre voi alloggiate nell’albergo, i
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salvo la sua finestra. Voi sapete bene, amica diletta
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di tre anime. Se voi verrete mai, qui, diletta
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e di misericordia. Mentireste, voi, per guadagnare un’ora
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forma dell’amore. Mentireste, voi, per togliere a un
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forma del dolore. Mentireste, voi, per togliere l’amato
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1908
di tradire: negando, negando, voi, lasciando al tempo, alle
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a poco, ma non voi, non voi, mai, mai
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1908
ma non voi, non voi, mai, mai, se siete
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1908
una persona di cuore! Voi dite che ciò è
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è lì, innanzi a voi, nelle sue parvenze nobili
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nobili e semplici; e voi entrate, colà, senza sgomento
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sgomento e senza impazienza, voi cercate, colà, solo che
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più degno di loro. Voi potreste non guardare un
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1908
vita che emana da voi, mentre, tutte le altre
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vostro delirio? Che fate voi per il mondo, a
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1908
infinità incalcolabile di tempo. Voi vi sedete sul poggiuolo
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e matematiche! Ah se voi passate il Brennero, andando
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Alfred de Musset, se voi rammentate solo le invocazioni
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et les lévres, se voi cercate il Tirolo del
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e dei fieri cacciatori, voi, forse, errerete un mese
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stampato a Leipzig, se voi chiedete al libro dove
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1908
che non vedere, se voi domandate, con umiltà, alla
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saggia, che, in Tirolo, voi dovete ascoltare il canto
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al tramonto, nella notte, voi dovete riempirvi l’anima
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di austero, come linea. Voi potete non essere un
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viene lietamente, intorno a voi, fuggendo lieve sui raggi
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quel profumo: vogliono che voi li riconosciate, voi, voi
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che voi li riconosciate, voi, voi, che venite dal
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voi li riconosciate, voi, voi, che venite dal sole
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dal profumo, vogliono che voi sorgiate, che usciate all
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tutte le loro dolcezze, voi che le conoscete! ¶ * ¶ Così
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conoscete! ¶ * ¶ Così, basta che voi apriate le vostre finestre
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guardare, intorno: basta che voi, non sapendo più resistere
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tenuità sulla riva e voi potete dirgli quel che
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capace di farlo. Credete voi che ella parli volentieri
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così ammirabilmente combinato, perchè voi ci andiate, in qualunque
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venga il desiderio, perchè voi ci restiate tutte le
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questo e altro ancora, voi pensate a non so
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dolore o di piacere. Voi vi aspettate a un
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cui esse sono coperte ? Voi non vedete che argento
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giorni, dopo dieci giorni, voi avete perduto perfettamente il
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ha perduto più di voi: e, quando avete perduto
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col danaro del guadagno, voi non andate in nessun
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tintinna, che squilla, che voi stringete nella mano, e
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per arrivare a Parigi, voi dovete attraversare quasi tutta
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1908
alba del secondo giorno, voi sentite le due sillabe
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poeta. Credettero fare per voi solo il necessario alla
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disperderanno ... Più tardi! Quando voi entrate in città, e
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1908
una altra vita, forse?.... — voi l’avete veduta elevarsi
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1908
solidità, di qualunque realità. Voi vedete intorno a voi
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Voi vedete intorno a voi, già, un agitarsi di
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ombre: e presto, subito, voi stesso, ombra bigia di
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visione, di cui ormai voi siete un attore e
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abbassato l’umido cristallo, voi cercate distinguere qualche cosa
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grandi veli, entro cui voi stesso giacete, ficcando lo
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in ore dì fiacres, voi scovrite, in quartieri eccentrici
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noto e di cui voi, se non siete consuetudinario
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mezza costa da Montmartre, voi attraversate, come in uno
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vertigine è tale, che voi preferite di gittarvi in
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si moltiplica, intorno a voi, in uno spettacolo che
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bottlevards hanno poca gente: voi credete che la loro
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delle donne altrui. Credete voi che questa rinomata, famosa
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1908
se, non essendo nuovo, voi accompagnate una persona di
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manca d’interesse, fra voi e il gran restaurant
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lasciarsi vincere. Non volete voi, anche, pagare la suprema
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all’Ambasciata d’Italia voi vedrete il famoso surtont
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baronessa Edmond di Rothschild, voi troverete delle platee di
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ospite! ¶ “AU BOIS„ ¶ Quando voi udite, nella conversazione, queste
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girando per le vie, voi osservate che equipaggi padronali
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avete visto, nel pomeriggio, voi finite per credere di
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volta, deve assolutamente abbandonarsi. Voi pensate: au Bois, equivarrà
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le più lucide intelligenze, voi credete a uno snobismo
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siete un viaggiatore savio, voi vi abbandonerete, passivamente, a
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a quest’altro snobismo: voi andrete dove tutti gli
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tutti gli altri vanno; voi ascolterete tutto ciò che
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che gli altri ascoltano: voi applaudirete tutto quello che
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tutti gli altri fanno, voi interrogherete gli occhi di
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vostre labbra. E, andando, voi sarete persuaso che nel
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snobs, nessuno è di voi più snob, in quel
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famoso Bois de Boulogne, voi sentirete tutta la inanità
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diffidenza si scioglieranno, e voi diventerete qualche cosa di
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Mignon! Ma, veramente, ricordate voi la terza strofe della
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o giammai; se mai voi sentiste il desiderio urgente
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l’amore della montagna, voi, leggendo la parola di
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in un singulto. Così voi, se mai poteste rompere
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odio della umanità: così voi, se per una sola
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di uomini prima di voi contemplarono con stupore ed
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uomini contempleranno, dopo di voi e che niuno vide
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vi mostra, intorno a voi, le vaste praterie, tutte
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mostra, poco lontani da voi, degni delle vostre gite
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deliziosa, che non solo voi la respirate profondamente, sino
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la sentite penetrare in voi, nel cuore, nel cuore
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ancora, in su! Siete voi o è un altro
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torture ferroviarie. Che pensate voi, salendo dalla stazioncina all
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passerete la notte?.... Nulla, voi pensate: voi ascoltate, intorno
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notte?.... Nulla, voi pensate: voi ascoltate, intorno, le parole
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nera, sul cielo stellato; voi ascoltate la voce del
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hanno portato le frane: voi respirate, nell’aria fredda
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conforta. Pian pian, timidamente, voi domandate da mangiare, presentendo
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pranzo, e innanzi a voi, sulla candida tovaglia, vedete
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rapidamente; con timidità, ancora, voi domandate se mai potrete
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di Gressoney e che voi partirete quando vorrete. Tutto
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frusta delle quattro ore, voi pazientemente aprite un libro
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già bardati, uno per voi, uno per i bagagli
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della stanchezza sana... * ¶ Credete voi che questa esistenza, lontana
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colore. Se bene cercate, voi troverete, ora, fra le
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saporose fragole di montagna; voi troverete, ora. nei prati
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portare la fortuna a voi e a chi lo
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trasformato il vostro essere, voi acquistate la sensibilità a
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le poesie della montagna, voi sentite le tristezze della
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cos eminentemente pittoresco, che voi dimenticate la lunga fatica
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sole che brucia, che voi salite a piedi, per
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e più amorosa curiosità, voi vi estasiate nella solitaria
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e a quel furore, voi potete avanzare lungo il
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dell’ ombra. Guardando giù, voi non vedete che una
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la poca vostra persona, voi vi piegate, preso da
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loro vertiginose altezze, che voi sperate in qualche cosa
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Non così, il Cervino ... voi vi rammentate le parole
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che leggeste nei libri: voi ricordate il lampo di
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passione, parlando del Cervino; voi conoscete tutta la lugubre
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tentarono l’audacissima impresa; voi sapete che, sì, è
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carrozza si ferma e voi vedete, per la prima
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asprissima, nella luce mattinale, voi sentite che il Cervino
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dolcemente al vento, e voi vedete brillare al sole
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al vostro sangue. Ma voi non badate, non potete
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badare al bellissimo viaggio, voi che invocate questa apparizione
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albergo. Provvido uomo! Così voi potete vivere presso il
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freddo albergo del Giomein, voi ritornereste, a casa, con
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in un fresco abbracciamento. Voi guardate: gli occhi non
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cui la giornata discende, voi avete un senso istesso
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E quando, nella notte, voi discendete malinconicamente la via
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per non lunghi momenti, voi potete fissare la sua
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graziosamente, quando che sia, voi troverete i suoi occhi
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Di lontano, salendo, scendendo, voi, forse, non vedete il
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campanile vi appare e voi sentite che, colà, uomini
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giammai, orando innanzi a voi, niuno oserà chiedere altro
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alta solitudine. E sapete voi quanta gente è ospitata
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dei cavalli, comodamente, quietamente, voi attraversate una serie di
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attraenti per la austerità: voi godete tutta la bellezza
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in una muta contemplazione, voi vi fate trasportare, come
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fretta, o con lentezza: voi vi fermate quando vi
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fermate quando vi pare, voi ripartite, quando vi conviene
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ripartite, quando vi conviene, voi scendete di carrozza, risalite
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così profondo, altrove. Se voi dirigete la parola al
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terra e sui laghi, voi non siete più triste
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non siete più triste, voi non vi dolete dell
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e della banalità modernissima, voi non avete rimpianti, poiché
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non avete rimpianti, poiché voi aveste l’ora di
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alta parrocchia di Ayas, voi sarete coperta di neve
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di valorosi viaggiatori, anche voi, più voi, di ogni
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viaggiatori, anche voi, più voi, di ogni altra valle