Gian Giorgio Trissino, Sofonisba, 1524

vi ricordo ancor fra voi pensare ¶ che a valoroso

viverne senza. ¶ Che senza voi la nuova mia regina

FAMIGLIO ¶ Regina Sofonisba, a voi rapporto, ¶ contra mia voglia

giunta! ¶ CORO ¶ Quanto di voi mi duole! ¶ SOFONISBA ¶ O

posta! ¶ La gioia a voi proposta ¶ di queste mie

coi legami intorno; ¶ e voi volete mantener la terra

morte; ¶ i' chieggio a voi quest'una grazia sola

che vi piaccia per voi stesso ¶ determinare a la

lei, signor, potete liberarmi ¶ voi solo al mondo; e

i quali ¶ ricevan entro voi con miglior sorte, ¶ di

né far minore in voi qualche speranza. ¶ Ma sian

io non sarei con voi se non cortese; ¶ però

quel che m'avete voi tanto richiesto, ¶ di non

paura, ¶ io parlerò con voi sicuramente, ¶ benché meco medesma

non è rimaso ¶ che voi, dolce signore, a cui

prometto ¶ di far per voi ciò che m'avete

lingua, ¶ che degnamente a voi grazie ne renda ¶ di

dell'altezza, in che voi siete. ¶ Però s'io

la qual però da voi sola conosco, ¶ e pronta

e pronta son per voi spenderla ancora), ¶ i' pregherò

Iddio, che renda a voi merto di questo, ¶ per

cosa, che tanto a voi diletta e piace. ¶ SOFONISBA

a me (s'a voi questo non spiace) ¶ d

novella. ¶ Donne, chi siete voi, che ragionando ¶ vi state

restar quasi confuse. ¶ LELIO ¶ Voi devete sapere ove si

gente il re, che voi chiedete. ¶ Ivi lo troverete

sia grave ancor a voi, di farci ¶ parimente sapere

ricordo, e so, chi voi vi siete, ¶ però che

io m'inchino a voi facendo scusa, ¶ s'io

gentilezza ho scorta in voi. ¶ CORO ¶ Ecco un de

Di Massinissa, di chi voi chiedete. ¶ LELIO ¶ Come di

so, per questo a voi venìa. ¶ Poi che noi

e venni fuori a voi, come vedeste, ¶ per raccontarvi

e CORO ¶ MASSINISSA ¶ Apparecchiate voi da gire al tempio

gli occhi verso di voi; ditemi adunque, ¶ è giunto

moglie di Siface? ¶ MASSINISSA ¶ Voi devete saper come fu

ognuno ha visto. ¶ LELIO ¶ Voi l'avete sposata? e

medesmo. ¶ Considerate adunque fra voi stesso ¶ quel ch'or

cosa maggiore. ¶ E questa voi sposaste in mezzo a

stette molto, che con voi fe' lega. ¶ Onde il

seco a far con voi la guerra, ¶ senza saputa

ma non già colpa. ¶ Voi dite ancor ch'ell

qual sia stato con voi, quanta v'ho fatta

Non voglio replicar con voi parole; ¶ che non è

fuore. ¶ MASSINISSA ¶ Nessun di voi, che qui d'intorno

O che arroganza! Adunque voi credete ¶ far resistenza al

dirò il vero a voi, sia che si voglia

fare onore al vero. ¶ Voi mi parete fuor di

mi parete fuor di voi medesmi; ¶ e parmi che

la terra, in che voi siete? ¶ E fra che

fra che gente? A voi mi volgo prima, ¶ Lelio

il voler del capitano. ¶ Voi poscia, Massinissa, che pensate

LELIO ¶ Caton, ciò che voi dite, è sì ben

omai, ¶ che (come vedo) voi siete d'accordo ¶ di

presa ¶ a lui; dapoi voi ne verrete insieme. ¶ Ben

mano, a far tra voi la pace. ¶ LELIO ¶ I

d'animi gentili, ¶ come voi siete; ch'egli è

nostra gente, che per voi ¶ l'aveva mosse già

dir, ch'ella da voi mi smosse, ¶ e a

sarà dolce vendetta. ¶ Ma voi, non risguardando al nostro

e duole, ¶ così per voi, come per mio rispetto

col consiglio, ¶ ch'a voi son per averne obligo

SCIPIONE ¶ Andate un poco voi tutti da parte, ¶ ch

che riponeste in Africa voi stesso, ¶ e le vostre

Questa vorrei, che parimente voi ¶ giungeste a l'altre

che senza me per voi s'è fatto ¶ con

voglio poi, che fra voi stesso ¶ più tosto il

mandiamo a Roma. ¶ E voi, s'avete a lei

qualche parola, ¶ acciò che voi, così senza sentirne ¶ alcuna

fatto guerra; ¶ e con voi mi congiunsi ultimamente; ¶ con

vent'anni interi. ¶ E voi non mi volete render

ve la renderei; ¶ ché voi sapete ben che già

fu promessa Sofonisba ¶ (come voi dite) avanti che a

non face il matrimonio; voi giamai ¶ non giaceste con

di fuori; adunque a voi, che lo sapete, ¶ (poi

effetto? ¶ Che cosa dite voi, che cosa dite? ¶ La

Tosto la vederete ancora voi. ¶ CORO ¶ Dilla, non ci

il mio signore a voi mi manda, ¶ e dice

ultima licenzia. ¶ Pensate adunque voi, se giustamente ¶ in tal

fuore, ¶ per veder anco voi 'nanzi 'l suo fine

io ¶ a star con voi sotterra. ¶ Non vo' restare

e quiete a tutte voi. ¶ CORO ¶ Le grazie, e

parte. ¶ ERMINIA ¶ Adunque, lassa, voi pensate ch'io ¶ mi

io ¶ mi debbia senza voi restare in vita? ¶ Crudele

avete detto, ¶ che se voi su nel ciel fossi

tutto ne verrò con voi. ¶ Ben dovevate ben chiamarmi

poi che questo a voi non piacque fare, ¶ troverò

del viver, che da voi tanto m'è chiesto

desiato dì, che a voi mi meni. ¶ In questo

Così farò, poiché di voi fia privo. ¶ SOFONISBA ¶ O

lasciatemi ancor venir con voi! ¶ SOFONISBA ¶ Basta ben, basta

Ohimé infelice, che vedete voi? ¶ SOFONISBA ¶ Non vedete voi

voi? ¶ SOFONISBA ¶ Non vedete voi questo, che mi tira

siam or condutte? ¶ Ohimé voi siete gita; ¶ ed io

l'anima disciolta. ¶ MASSINISSA ¶ Voi dite ben; perciò ch

mai cosa più cara. ¶ Voi poscia, Erminia, in luogo

viva. ¶ E se per voi, se per quest'altre

contento ¶ che menate con voi ciò che vi piace

questo, donne, sia tra voi sepolto. ¶ Mandate ancor per