Federigo Tozzi, Gli egoisti, 1923

una poltroncina che una volta, chi sa quanti anni

disse, sorridendo un’altra volta: ¶ — Bisogna che tu mi

si sentì un’altra volta dentro quella solitudine, che

la sua anima; qualche volta, muovendola un poco con

collo più d’una volta senza desiderarla immediatamente. Ma

farsi baciare un’altra volta, e perchè non andasse

fino allo spasimo. Qualche volta, gli veniva l’idea

per finire una altra volta i denari, il Giachi

più. Mi basta una volta sola. Ho già capito

giorno, per la prima volta. ¶ Il viso di lui

e poi, un’altra volta, troppo presto soli. ¶ Ma

giumelle, dove cercava, ogni volta, una goccia per l

che lo allettava! Quella volta, avrebbe voluto che non

veemenza; illudendola un’altra volta, e facendole dimenticare che

piu giovane d’una volta. ¶ Albertina volle subito approfittarne

non più d’una volta al mese, ella poteva

smettevano mai; e, qualche volta, le pareva di tornare

distinguendoli per la prima volta. ¶ La mattina dopo non

di essere come una volta. Ritrovò nella sua casa

cose intatte come una volta; come se non le

sua compagnia; perchè qualche volta sentiva ravvivare le cose

dopo, incontrò un’altra volta il Papi gli andò

stesso posto come una volta? ¶ Nel giardino, aveva riconosciuto

era eguale ad una volta! Sentiva una dolcezza violenta

giardino, una casa per volta, lentamente; rifacendosi a dietro

di distacco; che, qualche volta, le faceva paura come

dov’era stato una volta con Albertina. ¶ Sul piano

tutto; e pareva, qualche volta, fosse per disfarsi benchè

e visibile. Come, qualche volta, prendendo a caso un

Aveva sbagliato un’altra volta! Gli era parso che

indimenticabile, lasciare un’altra volta la famiglia. Ma, a

Si mise un’altra volta il cappello, ma non

quella poltrona; e, qualche volta, invece, non osava nè

quando fu un’altra volta in camera sua, le

a pregare come quella volta ad Ara Coeli. ¶ L

aveva ascoltati, e qualche volta con il desiderio di

esistenza quasi indipendente; giustificata volta per volta da occasioni

indipendente; giustificata volta per volta da occasioni caparbie, che

davvero per la prima volta. ¶ FINE.