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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Aldo Palazzeschi, Il codice di Perelà, 1911

concordanze di «volte»

nautoretestoannoconcordanza
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leggero. ¶ – Che sagoma. ¶ «Quante volte ho udito questo nome
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di sicuro. ¶ «Amore! Quante volte ho sentito questa parola
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carta si lavora cento volte meglio. Lasciate fare a
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il vostro nome tante volte, come ogni sera prima
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le faccio ripetere tante volte la parola eterna. Quali
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esodo del fumo. Alle volte il fumo esce alitato
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ne ho visti centomila volte dalla finestra di mia
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più. ¶ – Un marabù. ¶ – Cento volte meglio. ¶ – Una nube mansueta
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fissa... due o tre volte all’anno per il
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robustezza. Forse, pensavo, cento volte ero passata per quella
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di ottimo appetito tre volte al giorno e ritengo
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filo di seta. Quante volte avevo tremato vicino ad
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supremo. ¶ «Anch’io... quante volte ero morta. ¶ «In che
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Dio.» ¶ – Maestà, per tante volte ho udito pronunziare una
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finestre. Sono passati due volte, e quando è stato
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Mariannina Fonte, peccatrice. ¶ – Quante volte peccaste Suora Fonte? ¶ – Tre
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peccaste Suora Fonte? ¶ – Tre volte, signor Perelà. ¶ – E ora
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peccato? ¶ – Ogni dì tre volte. ¶ – E il peccato cos
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che aveva rubato molte volte qualche soldo per alimentare
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Tentò di uccidersi parecchie volte con le sole mani
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o il pazzo due volte come diciamo noi. Una
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come tutte le altre volte, invitandolo a parteciparvi: «perché
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come tutte le altre volte da perfetto gentiluomo? Forse
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posso lasciarle: guai. Certe volte sento una voglia pazza
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gira attorno due, tre volte. Si ferma alla feritoia