Alberto Moravia, L'uomo che guarda, 1985

Va bene, sia come vuoi, ma siccome domani potrai

a casa tua, se vuoi che continuiamo a parlare

passeggiamo e parliamo. Se vuoi, ti faccio la fotografia

un uomo. Ma se vuoi fotografarmi da sola, anche

il servizio fotografico.” ¶ “Come vuoi che ti fotografi?” ¶ Appare

freddezza dell’insidia: “Se vuoi, come l’africana, della

ne ho così. Se vuoi mi metto gli stivali

Dico alla fine: ¶ “Dove vuoi che ti fotografo, qui

un po’ delusa: “Come vuoi fotografarmi?” ¶ “Ti fotograferò come

Proprio così. Piuttosto come vuoi che mi metta?” ¶ “Come

parliamo, che cosa mi vuoi dire?” ¶ “Io sono sicuro

Non puoi soffrirlo, non vuoi vivere con lui.” ¶ Scuote

con voce alterata: “Non vuoi dirmi perché te ne

volta mi esaspera: “Insomma vuoi parlare sì o no

decisione, proprio in faccia: “Vuoi farmi la cortesia di

Mi dispiace, se tu vuoi andartene non hai che

gli dici che non vuoi?” ¶ “Non rimane mai male

Non capisco proprio dove vuoi andare a parare.” ¶ “In

non c’è. Non vuoi, allora tanto peggio per

il fatto che non vuoi vivere con me e

Siccome questo tu non vuoi o non puoi capirlo

turbato a morte: “Cosa vuoi dire?” ¶ Risponde in fretta

appartamento, ma tu non vuoi capire che altro è

Che proprio perché non vuoi fare certe cose, poi

Protesta: “Ma, Dodo, perché vuoi sapere certi fatti della

Ti stendi supino e vuoi che ti salga sopra

Ma andiamo avanti. Perché vuoi che io stia sopra

rendo conto che tu ‘vuoi’ che io sembri una

Oh Dio, Dodo, perché vuoi sapere tutto, proprio tutto

Con gli sguardi? Cosa vuoi dire?” ¶ “Fatti guardare.” ¶ Silvia

con voce dolce: “Se vuoi, puoi accarezzarmi. Ma un

esclama, offesa: “Che cosa vuoi da me, Dodo, io

facessi la carità. Non vuoi farmi la carità?” ¶ Dopo

in tono affettuoso: “Li vuoi subito i tuoi francobolli

maniera interrogativa: “Allora li vuoi subito?” e dopo un

forza sessuale.” ¶ “Che cosa vuoi dire?” ¶ La mia voce

vostra relazione. Allora tu vuoi continuare fino in fondo

già che cosa mi vuoi dire o meglio vuoi

vuoi dire o meglio vuoi che ti faccia dire

una voce e adesso vuoi che fosse quella di

so che tu mi vuoi bene.” ¶ Poiché Fausta sta

può sapere a chi vuoi darla?” ¶ “Me la tengo

finestra che mi domanda: “Vuoi la luce o vuoi

Vuoi la luce o vuoi il buio?” ¶ “Voglio il

con dolcezza: “Perché non vuoi dire casa nostra?” ¶ Risponde

richiesta, ripete: “Uccello? Perché vuoi che io dica: uccello

abbiamo fatto.” ¶ “Che diavolo vuoi dire?” ¶ “L’abbiamo fatto

Esclama: “Dodo, ma perché vuoi sempre sapere tutto? L

è tuo.” ¶ “Ma che vuoi dire?” ¶ “Voglio dire che

A ogni modo, se vuoi che veniamo ad abitare

Ma allora che cosa vuoi fare?” ¶ La sua risposta