Carlo Bernari, Tre operai, 1934

fatto è che nessuno vuol stare più al suo

epoca maledetta chi ti vuol diventare questo e chi

questo e chi ti vuol diventare quest’altro; e

giunto alla stazione; non vuol partire, ma perdere tempo

subito il pensiero, perché vuol esser forte, vuol disinteressarsi

perché vuol esser forte, vuol disinteressarsi dell’una e

di lagrime; ma non vuol piangere; perciò trattiene il

perché, dico io?» ¶ «Che vuol dire questo?» chiede Anna

dire questo?» chiede Anna. ¶ «Vuol dire che dobbiamo dividerci

ha paura. Egli non vuol essere un operaio; o

ma l’amministrazione non vuol saperne di impiegare gente

indicazioni e consigli, se vuol trovare un buon lavoro

Ecco qualcuno che si vuol fare la barba» dice

me; ma forse non vuol dire la cultura, si

speranza incerta, ma che vuol prorompere come un grido

c’è qualcuno che vuol fare il padrepopolo?» ¶ «Bella

dei due che lottano; vuol capire cosa succede tra

sa dove andare. Non vuol recarsi subito dalla madre

al portone appresso se vuol sapere dove abita ora

si accorge però che vuol distrarsi lui, nell’attesa

che non è facile.» Vuol nascondere la gelosia e

bisogno di denaro, se vuol aiutare Anna! Anzi, d

deve insistere, insistere se vuol fare qualche cosa per

si contraddice senza ragione. Vuol far capire che di

precipizio, e Teodoro non vuol crearsi nuovi dispiaceri, né

crearsi nuovi dispiaceri, né vuol crearne ad Anna. Se

sabbia Teodoro si interroga, vuol vederci chiaro nella sua

si dà da fare; vuol dire che in me

qualche cosa non va, vuol dire che la debolezza

e sereno, mentre parla. Vuol far capire che non

è necessaria se si vuol vivere in pace. ¶ Al

bisogno, ma potrebbe darsi. ¶ Vuol pensare a Teodoro e

recano ai Sindacati; Marco vuol presentare Teodoro come “uno

figlio mio! Quando si vuol parlare, bisogna sapere, prima

silenzio. Deve affrettarsi se vuol salvare Teodoro, invece cammina

finire a sciacquatorio.» ¶ «Che vuol dire?» fa Teodoro, fingendo

di non capire. «Che vuol dire? E tu non