parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Fabio Bussotti, L'invidia di Velasquez, 2008

concordanze di «È»

nautoretestoannoconcordanza
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triste, certo, ma composto e rilassato. ¶ «È una cosa
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ma composto e rilassato. ¶ «È una cosa terribile. Inspiegabile
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Si prese qualche secondo e rispose fissando un punto
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Diego. A pensarci bene, è l’ultima volta che
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con le sue battute e Diego era una degna
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può dire degli studi e degli interessi di Natoli
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La domanda era vaga e Giussani tentennò per qualche
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suoi studenti lo adoravano. E poi la stima del
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spettacoli, letture. Pubblicava saggi e dispense. Le sue lezioni
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sempre affollate. Era stimato e conosciuto in tutto il
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a collaborare con tutti. E poi, era simpatico. Un
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raffinato senso dell’umorismo… E via elencando. Bertone lasciò
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in sé, almeno questo è quello che penso io
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opinione di Michel Foucault, e neanche le opinioni di
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di Searle, di Snyder e di Brown… non condivideva
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Giussani alzò la testa e fissò Bertone negli occhi
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tesi di Vitaliano? Ma è un argomento complesso, molto
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aiutare direttamente le indagini. È più una mia curiosità
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lo aveva reso cervellotico e anche un po’ fumoso
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le persone “gentili, miti e disponibili” possono essere degli
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Natoli?». ¶ «Non posso toccarli. È la scena del delitto
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un mazzo di chiavi e si avviò verso un
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aiutare». ¶ Aprì l’armadio e prese un volume, se
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rigirò tra le mani e tornò a guardare più
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ultima occhiata all’insieme e poi decise che poteva
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a chiave l’armadietto e tornò con aria soddisfatta
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Meninas. Quest’altro, invece, è una raccolta di saggi
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Searle, Snyder, Brown, Alpers e altri… se si vuol
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dalle mani del professore e riconobbe i titoli già
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Si strinsero la mano e il professore indugiò, sempre
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dalla tasca della giacca e chiamò Pizzo. «Novità?». ¶ «Sì
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del telefono di casa e del cellulare. Ribonskij se
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cellulare. Ribonskij se n’è andato via una mezz
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preso lo scooter ed è andato a casa…». ¶ «Piangeva
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che ha una motocicletta e può seguirlo dappertutto». ¶ Lazzaroni
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può seguirlo dappertutto». ¶ Lazzaroni? E chi è Lazzaroni? Il
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dappertutto». ¶ Lazzaroni? E chi è Lazzaroni? Il commissario si
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mangiare qualcosa con Cipriani e poi andiamo a Formello
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a Formello? Da quando è proibito andare a Formello
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Bertone richiuse il cellulare e se lo rimise in
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fatto di sampietrini, polvere e afa. ¶ 7 ¶ «Dalla metà degli
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capitolo di Le parole e le cose e poi
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parole e le cose e poi, via via, tutti
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il caldo era soffocante e tanta energia era proprio
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il ritratto del re e di sua moglie in
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posa davanti al pittore e riflessi sullo specchio in
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possa mai essere reperito e definitivamente fissato il rapporto
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scena. Insomma, il quadro è importante in quanto dinamico
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un cassetto della scrivania e ci lasciò scivolare dentro
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i braccioli di legno e guardò Pizzo. ¶ «Che hai
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di sotto?». ¶ «Sta’ tranquillo: è tutta una scena. Oddio
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Oddio, per essere dispiaciuto è dispiaciuto, ma non fino
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suicidarsi. Esagera un po’, è nella sua natura». ¶ «Noi
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facciamo? Chiamiamo il magistrato e ci facciamo convalidare il
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a intercettare il cellulare e il telefono di casa
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di casa di Ribonskij. È una cosa che va
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che va fatta subito e tu sai come farla
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Ritrovami Cacace che si è imbucato da qualche parte
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essere due brave persone e poi lo mandate a
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non ne sono convinto. È troppo semplice. Quello che
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qualcuno dietro. Chi c’è disponibile?». ¶ «Ci sarebbe Crocitti
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no. Trovamene uno bravo e discreto. Crocitti è bravo
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bravo e discreto. Crocitti è bravo, ma troppo zelante
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dove va, cosa fa e soprattutto chi vede. Hai
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Hai capito?». ¶ «Va bene». ¶ «E adesso chiama il sostituto
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chiama il sostituto procuratore e poi torna di là
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dall’attore. Tienimi informato!». ¶ «E lei?». ¶ «Io esco. Devo
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imbarazzo era così denso e pesante che si poteva
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stesso, maledetto da Dio e dagli uomini, tetro, anzi
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uomini, tetro, anzi teterrimo, e che forse portava anche
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forse portava anche sfiga. E va bene: essere abbandonati
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predispone a cambiar vita e poi, da cosa nasce
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tutta questa tetraggine non è ammissibile. E che cavolo
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tetraggine non è ammissibile. E che cavolo! ¶ L’Alfa
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come un’auto normale e ripartì verso l’Ostiense
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con gli impegni didattici e, come gli disse una
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Alberto Giussani. Erano le 12 e 50. Sarebbe arrivato in perfetto
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deviazione intorno al parco e alla basilica di San
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fermò all’ultimo semaforo, e poi, travolto da un
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Bertone entrò di corsa e si diresse verso la
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la fine della telefonata e poi, per compensare, si
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con tasselli in travertino e grandi vetrate che conferivano
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un’idea di spazio e di luce. I finestroni
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ti viene incontro sorridendo e Giuliana che corre ad
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Arrivò al secondo piano e si trovò a un
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scritta: storia dell’estetica. E sotto: Prof. Alberto Giussani
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una voce maschile, profonda e rassicurante. La ragazza piangeva
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rassicurante. La ragazza piangeva e l’uomo la consolava
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studentessa in canottiera celeste e con una sacca di
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stati biondi, pantaloni beige e giacca bordeaux, camicia bianca
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telefono su un foglietto e lo porse alla ragazza
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Nessun disturbo, commissario. Oggi è una giornata molto triste
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il dipartimento di Filosofia e per tutta la facoltà
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che ha visto prima è, o meglio era, una
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dottoranda del professor Natoli. È disperata, come tutti, del
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quella mattinata di lacrime e strepiti, Bertone apprezzò la
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nell’ormai consueto mutismo e tornò con il pensiero
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di luglio, come adesso, e Giuliana aveva appena dato
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esame, un altro trenta e lode: era bravissima, Giuliana
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lode: era bravissima, Giuliana, e bella. Per festeggiare Flavio
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la sua Panda arrugginita e quasi senza freni, ma
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lui guidava Giuliana chiacchierava e rideva, raggiante nel suo
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cotone a fiori rossi e arancioni che lasciava indovinare
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riconosciuto subito. «Fermati, fermati! è Ugo Tognazzi!». ¶ Flavio aveva
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Tognazzi!». ¶ Flavio aveva frenato e lei era schizzata fuori
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quella ragazza così irruente e carina. Avevano scambiato qualche
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Avevano scambiato qualche battuta e poi si erano salutati
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Salerno, un bambacione inoffensivo e pure un po’ sfigato
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rauchi conditi con lamenti e gorgoglii di ogni genere
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bevuto una mezza minerale e due caffè, ma non
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calvo, con le spalle e le braccia robuste, stazionava
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ieri sera. Dunque, lei è uscito di casa verso
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era sfuggita a Ribonskij e che aveva messo in
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gli piacevano gli omosessuali e lo irritavano gli stranieri
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per l’ennesima volta e rispose alla domanda di
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nessuno… nessuno… mio Dio…» e giù singhiozzi. ¶ Cacace era
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cominciava alle nove, nove e un quarto. Con il
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Testaccio ci vorrà sì e no un quarto d
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appuntamento con Massimo Lello…». ¶ «E chi è Massimo Lello
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Massimo Lello…». ¶ «E chi è Massimo Lello?». ¶ «Ve l
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l’ho detto prima: è un attore, un mio
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non avevate un vero e proprio appuntamento. Dovevate parlarvi
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non avevate stabilito quando e dove!». ¶ «Invece sì! Avevamo
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la posizione di attacco e tornò vicino alla finestra
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minuto di silenzio totale e poi andò a pescare
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il tono più calmo e rilassato possibile. ¶ «Signor Ribonskij
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si soffiò il naso e cominciò a parlare guardando
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Si soffiò il naso e riprese. ¶ «Dopo la lettura
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Rettore, con i professori e poi… con Vitaliano…». ¶ Era
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uno anche per Pizzo e uno per il signor
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Prendine uno anche tu e falli mettere sul mio
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appena tornato dalle ferie e quindi fuori allenamento. Avrebbe
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preferito la solita routine e non un caso di
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parlavano tutti i quotidiani e le televisioni. ¶ «La prego
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fa, una sera che è venuto a casa mia
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Abbiamo cenato insieme ed è restato a dormire da
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dopo quella sera, lei e il professor Natoli siete
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i fiotti, i singhiozzi e il melodramma. Pizzo, invece
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al corrente degli studi e dei segreti del professore
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i piedi a terra e cominciò a camminare avanti
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cominciò a camminare avanti e indietro tenendo le mani
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suoi pensieri. Si voltò e, andando verso la porta
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altro scattò in piedi e lo seguì. ¶ «Ci aspetti
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a voce altissima. ¶ Pizzo e Bertone proseguirono per il
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toccato tutti quei libri e disegni, ora stava pure
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improvviso tra lo stipite e l’agente Crocitti. Bertone
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aveva visto poco prima, e ora eccolo di nuovo
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via Merulana». ¶ 4 ¶ «Per me è una brutta storia de
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fondo al suo inconfondibile e compiaciuto accento salernitano nella
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molto bene. Erano coetanei e avevano frequentato la stessa
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di Mostocotto. I trenta e lode del primo non
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diocesi campana. ¶ Gli influenti e numerosi parenti di Alvarino
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a dispetto degli anni e dei centoquattro chili – avevano
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a forza di spinte e raccomandazioni, erano riusciti a
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Bertone, molisano di Termoli e di padre operaio. Bravo
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troppo riflessivo: nu scassacazzi ! E troppo timido per poter
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ce l’hanno Pizzo e Cacace, ma, credimi, questo
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mi sembra più complesso… è solo una sensazione, ma
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mento tremolò un attimo e poi si ricompose tornando
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il protagonista del romanzo e del film. ¶ «…il giudice
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cadavere. Il professor Natoli è stato strangolato. Ghinassi non
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Ghinassi non ha dubbi e Ghinassi è bravissimo, lo
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ha dubbi e Ghinassi è bravissimo, lo sai…». ¶ Bravissimo
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era una persona mite e benvoluta, me l’hai
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l’hanno descritto educato e gentile». ¶ «Sì, è vero
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educato e gentile». ¶ «Sì, è vero». ¶ «Oh, bravo Ingravallo
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vero». ¶ «Oh, bravo Ingravallo. E allora, se è stato
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Ingravallo. E allora, se è stato un tentativo di
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attrattiva per i ladri. E allora che fa? Siccome
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di scappare, sfascia tutto e strangola il padrone di
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il padrone di casa. È possibile, ma poco probabile
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era terminata «…l’assassino e la vittima si conoscevano
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la vittima si conoscevano. È sicuro. E qui torniamo
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si conoscevano. È sicuro. E qui torniamo al punto
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al punto di partenza: è una brutta storia de
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ricchiune!». ¶ «Può essere, ma…». ¶ «È così e basta. Dammi
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essere, ma…». ¶ «È così e basta. Dammi retta». ¶ Con
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bracciolo destro della poltrona e cambiò discorso. ¶ «Lo vuoi
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Be’, se non c’è altro io andrei…». ¶ «Torchiate
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Il commissario dell’Esquilino è completamente rincoglionito, così mormoravano
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mormoravano i bene informati, è diventato una larva, non
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di buono, parla pochissimo, è depresso, meglio lasciarlo stare
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depresso, meglio lasciarlo stare. – E perché? Che gli è
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E perché? Che gli è successo? – Come, non lo
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Se lo sanno tutti! È stato lasciato dalla moglie
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lasciato dalla moglie… si è innamorata di un altro
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un avvocato di Catania. – E lui? – Lui è crollato
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Catania. – E lui? – Lui è crollato. Si è messo
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Lui è crollato. Si è messo a bere, se
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bassa. La legnata gratuita e assestata a tradimento gli
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ordinò sfilandosi la giacca e salendo sulla macchina di
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terra, aprì la portiera e si sistemò al posto
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materializzato alle loro spalle e aveva già estratto dalla
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fa a dirlo?». ¶ «Non è una cassaforte quella là
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occhiata sommaria alla cassaforte e poi si rivolse a
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era chinato sul morto. ¶ «È chiusa! Nessuno l’ha
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gran baccano. Il ladro è diventato un assassino – perché
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ha strangolato la vittima – e poi è scappato via
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la vittima – e poi è scappato via!». ¶ «Dalla finestra
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squadrò con calma Bertone e, un po’ di sbieco
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grande finestra del salone e si sporse per guardare
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lasciò perdere la cassaforte e tornò di fianco a
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interno. Voilà! Il gioco è fatto!». ¶ Pizzo afferrò il
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perché si fece serio e arrossì. Fintamente umile, tornò
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dire…» deglutì in fretta e continuò «… il Lupi mi
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bene. Il professor Lupi è sposato e ha un
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professor Lupi è sposato e ha un figlio che
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vittima non aveva figli…». ¶ «E allora?». ¶ «Quello che voglio
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Quello che voglio dire è che, insomma…». ¶ «Insomma?». ¶ «Il
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era piazzata sullo stomaco e che adesso gli faceva
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la protesta del commissario e in marchigiano stretto finì
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il professore. Quello vivo! È un attore frogio, de
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frogio, de padre polacco e madre italiana. Il Lupi
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vorte… dice pure che è simpatigo!». ¶ «Delitto passionale!». ¶ Ghinassi
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allo stipite della porta, e poi guardò con aria
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Cola gelata. Aveva sete e voleva digerire. Non aveva
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bar di via Merulana e bere una Coca-Cola
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la lingua di fuori e di Ghinassi che, una
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al cavalletto da pittore e si avvicinò alla libreria
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Pico della Mirandola, Plotino e poi Bacone, Voltaire, Kant
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I classici, i moderni e i postmoderni. Tutto il
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prese in mano uno e cominciò a sfogliarlo. Era
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voltò verso la finestra e notò che sul pavimento
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sui fogli. Li raccolse e li esaminò con attenzione
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attenzione. ¶ Erano studi raffinati e complessi su un celebre
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linee prospettiche, figure, pieni e vuoti. Studi cervellotici, insomma
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lasciò perdere i fogli e le cartelle e si
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fogli e le cartelle e si concentrò invece sui
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gli scaffali rimasti vuoti e immaginò che durante la
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sosteneva Ghinassi. ¶ Si chinò e cominciò a leggere i
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i titoli. ¶ Joel Snyder e Ted Cohen, Riflessioni su
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R. Searle, Las Meninas e i paradossi della rappresentazione
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Michel Foucault tra pittura e letteratura. Svetlana Alpers, Interpretazione
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Las Meninas. Other Criteria… e ancora, Vitaliano Natoli, Las
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Manuel Pita Andrade, Vita e opere di Velázquez… ¶ Si
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sui libri a terra e su quelli rimasti negli
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le coste dei volumi e ne leggeva titolo e
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e ne leggeva titolo e autore. ¶ Era evidente. L
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unico argomento: Diego Velázquez e il suo quadro Las
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a fare?». ¶ Ancora Ghinassi. E purtroppo, questa volta, aveva
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quanto pernicioso stato depressivo e poi, all’improvviso, una
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bianchissima. Abbassò gli occhi e se la figurò nuda
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con il seno sodo e appuntito sedersi sopra di
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Shanghai cresciuta all’Esquilino e lui un caprone molisano
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Ordinò un’altra birra e attese il bis d
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glielo portò senza sorridere e Bertone ne evitò lo
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il nome sul display e sbuffò. «Che c’è
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e sbuffò. «Che c’è, Pizzo?». ¶ «C’è un
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c’è, Pizzo?». ¶ «C’è un omicidio…». ¶ «Dove?». ¶ «Via
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Via Bonghi, 64. Terzo piano. È un professore universitario… Qui
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professore universitario… Qui dentro è un casino…». ¶ «Dove sei
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appartamento, a via Bonghi… è un casino…». ¶ Bertone chiuse
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buonissimo!». ¶ Afferrò la giacca e corse fuori dal locale
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quasi tutta via Merulana e poi, all’angolo con
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destra. Iniziava la salita e questo non era un
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cosce gli dolevano, ansimava e l’anatra voleva uscirgli
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stomaco, ricomporsi in bocca e poi, forse, spiccare il
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su per la salita e gli andò incontro. ¶ «Commissario
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voluto farsi una doccia e invece c’erano tre
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bloccato l’ascensore. ¶ Grugnì e si apprestò a scalare
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tuta da ginnastica rosa e bigodini. ¶ «Madonna mia, il
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il povero professor Natoli… è vero?». ¶ «Non so niente
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Aveva le dita grinzose e abbondantemente inanellate. ¶ Bertone affrettò
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le targhe. Un notaio e un avvocato. Al terzo
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una piccola cucina ordinata e senza pretese. La cucina
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di tutte le fogge e i colori, nient’altro
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altro. ¶ «Commissario, il morto è in sala!». ¶ «Arrivo, Pizzo
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apriva una camera semplice e un po’ triste. Un
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una poltrona, una sedia e un grande specchio. ¶ Anche
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in piedi. La scrivania e le sedie erano state
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via dal suo mobiletto e si era fracassato sul
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bianca squarciata nel mezzo e con un lato lungo
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moderne in ferro grezzo e cristallo colorato erano state
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piedi fra i detriti e raggiunse il cadavere incastrato
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incastrato tra una Frau e un puff arancione. ¶ Un
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po’ stempiato, tra i 50 e i 60 anni. Pantaloni blu
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i 60 anni. Pantaloni blu e camicia bianca. Un mocassino
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Bertone quasi urlò. «Chi è stato a chiamare la
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il berretto d’ordinanza e cominciò a parlare. ¶ «Abbiamo
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ricevuto una chiamata alle 20 e 50 dal vicino. Anche lui
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professore, ma di Economia. È docente presso l’Università
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Claudio Lupi, verso le 20 e 30 ha sentito dei rumori
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sentito dei rumori fragorosi e delle grida provenire dall
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del professor Natoli. Si è spaventato ed è corso
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Si è spaventato ed è corso nel pianerottolo a
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Aiuto! Diceva così!». ¶ «Dov’è adesso Lupi?». ¶ «A casa
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la guardia sulla porta e poi si piegò verso
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piegò verso il commissario. «È stato strangolato!». ¶ «Lo vedo
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Mancava un quarto alle 23 e doveva sbrigarsi, aveva appena
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la bottega dell’antiquario. E poi non gli piaceva
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un sacco di domande e lui avrebbe dovuto dichiarare
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per fare quattro passi e che sarebbe subito ritornato
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sarebbe stata una seccatura e una perdita di tempo
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Infilò un vicolo stretto e poi svoltò a destra
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San Luis, tanto rapido e concentrato che i suoi
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di colpo verso destra e poi verso sinistra… ¶ Picasso
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poi verso sinistra… ¶ Picasso e Aronne Schilton si erano
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commissario ne riconosceva sì e no tre, le graziose
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la frangetta, gli shorts e la canottierina scollata e
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e la canottierina scollata e, soprattutto, il commissario si
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formidabile, esorcizzavano la solitudine e poi gli davano l
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si metteva la cuffia e ascoltava vecchi dischi dei
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nel ’74. In particolare, cantava e ricantava una canzone bellissima
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ricantava una canzone bellissima e incomprensibile dal titolo The
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con quella melodia struggente. E intanto, stappava una bottiglia
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Dormiva una mezz’ora e si risvegliava con la
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stato lasciato dalla moglie e che la notte si
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al commissariato dell’Esquilino. E non gli dispiaceva affatto
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birra. Navigava su internet e si fumava due pacchetti
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Si infilò la giacca e raggiunse l’ispettore sulle
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me, commissario?». ¶ «No. Cacace?». ¶ «È in ferie». ¶ «Lo so
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piazza Vittorio. Erano le 20 e 5. Mancavano dieci minuti alla
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Lo stomaco brontolava forte e i pensieri erano come
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polizia era cambiato. Giorno e notte a controllare passaporti
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assedio la mafia cinese, e poi c’era il
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di droga dalla Colombia e dal Venezuela, la prostituzione
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organizzata della mafia bulgara e romena, le merci illegali
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venivano da Hong Kong e da Manila… Insomma, un
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a via dello Statuto e si trovò il sole
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si tolse la giacca e se la buttò sulla
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Merulana attraversò la strada e svoltò verso destra. Era
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sipario su una bella e calda giornata di luglio
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sarebbe tornato a casa e avrebbe evitato ogni eccesso
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Doveva prendersi un sonnifero e cercare di dormire. Basta
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Doveva darsi una regolata. E basta anche con la
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di Santa Maria Maggiore e la colonna al centro
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Si immaginò più alto e più bello. Sicuro di
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sghembo da attore americano e poi l’avrebbe lasciata
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po’ come Paul Newman e lei, invece, una Charlotte
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San Martino ai Monti e, naturalmente, non trovò Giuliana
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Era in perfetto orario e aveva fame. L’aspettava
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Chiamò Maria, la giovane e graziosa cameriera cinese, e
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e graziosa cameriera cinese, e ordinò un’altra porzione
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era piaciuta assai: croccante e deliziosamente caramellata fuori, morbida
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deliziosamente caramellata fuori, morbida e profumata dentro. Un capolavoro
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esistenza era così: ore e ore chiuso nel mutismo
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un’idea di com’è fatto date un’occhiata
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libro d’arte. Questa è una delle poche notizie
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della storia dell’arte e delle biografie dei personaggi
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che mi sono concesso e senza le quali il
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mai arrivato a compimento. ¶ E il quadro dov’è
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E il quadro dov’è? ¶ Théophile Gautier ¶ 1 ¶ Siviglia, giovedì
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giovedì 26 luglio 1956 ¶ Erano le 10 e 45 di giovedì 26 luglio 1956. Pablo
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arrivare al punto. ¶ «Sì, è bella! E allora?». ¶ «Aspetta
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punto. ¶ «Sì, è bella! E allora?». ¶ «Aspetta!». ¶ Aronne aprì
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esaminare quest’altra copia e vide che l’amico
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borbottò qualcosa in ebraico e Picasso capì solo che
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si alzò dalla poltroncina e andò a infilare la
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i personaggi, lo specchio e il punto di fuga
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come te. Anzi, nessuno è un pittore come te
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non artistico. L’importante è che tutti i personaggi
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esattamente come nell’originale. E poi, è importante osservare
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nell’originale. E poi, è importante osservare dove cade
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di corte sulla porta e lo specchio. ¶ Aronne lasciò
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largo deretano nella poltroncina e appoggiò sul piano della
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casa natale di Velázquez è proprio in mezzo ai
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del pittore Diego Melgar. E poi, i nani! Mari
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del Caravaggio…». ¶ «Aronne, basta! È una follia!». ¶ «Non è
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È una follia!». ¶ «Non è una follia! Ogni personaggio
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Ogni personaggio del quadro è un punto preciso nella
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Non sono impazzito! Non è una coincidenza…». ¶ Lo sguardo
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quadro corrisponde alla Catedral e alla torre della Giralda
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spilli incandescenti. Era eccitato e commosso. Picasso non era
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né commosso. Non capiva e basta. ¶ «E allora?». ¶ Non
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Non capiva e basta. ¶ «E allora?». ¶ Non l’avesse
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Toros de la Maestranza, e la schiantò a terra
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non capisci! Il quadro è lì, nella cripta de
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cacciare via la polvere e un po’ per non
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sta tra il maresciallo e lo specchio. E adesso
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maresciallo e lo specchio. E adesso, guarda! Se tracci
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Sotto quell’ingresso c’è il cunicolo che conduce
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conduce nella cripta…». ¶ «Questa è la storia più stupida
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che tu abbia ragione. E, bada bene, non ne
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a entrare nella cripta e a cercare il tesoro
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parte della chiesa. C’è un’altra via. Guarda
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altra via. Guarda! Questa è la planimetria dei sotterranei
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dei sotterranei di Siviglia. È del 1492, ma i cunicoli
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cunicoli corrispondono perfettamente. Nulla è mutato sotto i nostri
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respirabile in quel posto. ¶ «E va bene! Ammettiamo che
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un piede di porco e altre cose che non
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che Aronne, in quattro e quattr’otto… ¶ Picasso ritornava
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farsi identificare. Lo riaccompagnarono e lui, per ringraziamento, offrì
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Undici minuti alle 20. Alle 20 e 15, il commissario Flavio Bertone
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sere da sei mesi, e ancora non si era
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al capolavoro, per guardare e riflettere un po’. Naturalmente
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capelli con le mani e, già piuttosto emozionato, varcò
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poteva restituire la grandiosità e l’imponenza di Las
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l’effetto delle luci e dei colori, la composizione
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la composizione equilibrata, classica e misteriosa. ¶ Al contrario di
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il suo retroterra operaio e molisano mal si conciliava
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sulla parte sinistra, dove è dipinto Velázquez con il
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Velázquez con il pennello e la tavolozza in mano
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po’, il pittore si è posto di fianco all
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volge il retro; non è percepibile che il rovescio
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secondo Foucault, il pittore è in movimento. Si è
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è in movimento. Si è scostato dal quadro che
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sguardo verso lo spettatore, e cioè il commissario Bertone
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squisita cortesia. ¶ Velázquez non è l’unico nel quadro
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Anche la biondissima Infanta e una delle due damigelle
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sono lì a fissarlo. E il nano paffuto, sulla
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in fondo alla sala e il cane mezzo addormentato
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tra breve, Bertone ne è più che convinto tale
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più che convinto tale è l’idea di movimento
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scena. Avrebbe salutato Velázquez e, soprattutto, dato un’occhiata
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misterioso di cui ¶ non è percepibile che il rovescio
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sorriso alle premurose damigelle e, perché no, avrebbe dato
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suo torpore. ¶ Nessuno sguardo è stabile o piuttosto, nel
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perpendicolarmente la tela, soggetto e oggetto, spettatore e modello
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soggetto e oggetto, spettatore e modello invertono le loro
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appena. Respirò a fondo e riprese l’equilibrio puntando
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sul marmo del pavimento. ¶ E il rovescio della grande
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possa mai essere reperito e definitivamente fissato il rapporto
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lo sguardo dalle fotocopie e tornò a contemplare l
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l’armonia dei colori e l’elegante distribuzione della
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un paio di minuti e poi capì: era quel
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la morte del pittore, e cioè dopo il 1660. Il
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della Cavalleria di Santiago, e si racconta che sia
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fulgore. La sua cornice è più larga, più scura
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sia interno… Ma non è un quadro: è uno
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non è un quadro: è uno specchio. ¶ Ah, ecco
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dei reali di Spagna e sul quale si sono
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il povero Vitaliano Natoli e tanti altri. ¶ Un’infinità
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aveva capito granché, questo è naturale, ma di certo
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in una trance misteriosa e magnetica insieme. ¶ Quello specchio
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logica burocratica di Tabasco e della placida pappagorgia di
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devastando la sua casa. E la radice di tanta
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in quel quadro enigmatico e bellissimo. Ma non sapeva
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saltare su un aereo e venire fin lì, per
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provare a capirci qualcosa. E adesso che era a
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disapprovando, forse, tanti dubbi e tante remore. Il pittore
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a entrare nel quadro e lui c’era entrato
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nei gironi dell’Inferno, e il suo Virgilio gli
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ex amico, tanto bravo e secchione, quanto incapace e
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e secchione, quanto incapace e, per giunta, cornuto. Ne
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Ci vuole una prova!». ¶ «E l’appartamento sotto quello
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l’intercettazione delle telefonate e un pedinamento che, purtroppo
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pedinamento che, purtroppo, non è stato in grado di
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di per se stesso, è un’ammissione di colpa
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il peso della colpa e si è impiccato nella
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della colpa e si è impiccato nella sua camera
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di fornire un alibi. E poiché la morte estingue
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morte estingue il reato e non c’è ragione
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reato e non c’è ragione di pensare che
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altre persone, la pratica è archiviata… eccetera, eccetera». ¶ «Mi
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sempre bisogno di riscontri e prove certe. Ma queste
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vista squisitamente professionale, non è affatto lucida». ¶ Ora, era
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nel ritenere che, forse, è opportuno che tu ti
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periodo di riflessione. Oggi è il primo agosto. Va
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un cobra. ¶ Il questore e il sostituto procuratore si
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effetto. Si finse rilassato e andò a pescare il
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bene in faccia, c’è una parte di me
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voi davanti alle telecamere e cogliere l’occasione per
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stampa che Ribonskij si è suicidato in un modo
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sulla nuca, quindi strangolandosi e per ultimo appendendosi al
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ultimo appendendosi al soffitto. E tutto questo dopo aver
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porta d’ingresso aperta è stato, invece, un ultimo
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imbarazzo. Andrò in ferie e penserò spesso a voi
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penserò spesso a voi e ai vostri preziosi consigli
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lei, dottor Mostocotto Alvaro, e a lei, dottor Valentini
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un buon lavoro professionale e di alta responsabilità. Grazie
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di alta responsabilità. Grazie e buongiorno». ¶ 12 ¶ Madrid, venerdì 4 agosto
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in una fodera gelata. E adesso in taxi, per
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a palla, finestrini chiusi e clima polare. ¶ Starnutì un
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un paio di volte e pregò che il viaggio
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corsa, scese dall’auto e fu investito da una
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di quel gas infuocato e si sentì la laringe
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sentì la laringe ustionata e dolente come se qualcuno
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che si presentava lunga e difficile. ¶ «Quasi quasi mi
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della donna che amava, e non una specie di
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lì, immerso nella canicola e nella folla, in una
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in un vociare indistinto e costante, una babele di
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turisti italiani sanno fare e che però lo faceva
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in quelle sale eleganti e luminose con alte volte
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alte volte a botte e le pareti tempestate di
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Angelico, Andrea del Sarto e Sandro Botticelli e poi
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Sarto e Sandro Botticelli e poi i pittori fiamminghi
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poi i pittori fiamminghi e tedeschi da Rogier van
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Goya, Murillo, Ribera, Zurbarán e, naturalmente, Velázquez… ¶ Ma Giuliana
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era lì con lui e il commissario non era
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passo, ignorando gli immensi e ariosi saloni delle sculture
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casino… Sì, sì, si è impiccato! Chiama Ghinassi e
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è impiccato! Chiama Ghinassi e digli di venire subito
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Chiama il sostituto procuratore e riferisci…». ¶ Il commissario si
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attore penzolante dal soffitto e gli sembrò, se possibile
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una accanto all’altra e tutte sotto vetro, e
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e tutte sotto vetro, e qualche fotografia che ritraeva
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un Ribonskij più giovane e sorridente in compagnia di
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in compagnia di colleghi e registi. Insomma, i pochi
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guardare sotto il letto e vide la sagoma nera
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mano, trovò la maniglia e la tirò a sé
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Non c’era lucchetto e la serratura a scatto
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poteva essere sua sorella e poi la foto di
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lettere, la tessera sanitaria e alcune agende. ¶ L’attenzione
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di nomi, appuntamenti, numeri e orari. Le prime due
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vari indirizzi di ristoranti e musei, una parola fece
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fece sussultare Bertone: velázquez. E poi, di seguito: y
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tasca interna della giacca e ricopiò l’indirizzo. Poi
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attore al suo posto e richiuse la cassa. Solo
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Peggio per Ghinassi pensò, e si tirò faticosamente in
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si toglieva le scarpe e saliva sul letto per