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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «à»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
alba ¶ e tutta intenta a' bei lavor del'ago
2
1620
ago ¶ con picciol lume a vigilar la trova. ¶ Trovò
3
1620
ch'allora apunto ¶ giungeano a visitarla ¶ le due vergini
4
1620
le gote, ¶ corre veloce a reverirle, e china ¶ or
5
1620
discorsi entraro; ¶ e quella, a cui son sacre ¶ le
6
1620
varie fole e parolette a bada ¶ trattenea la brigata
7
1620
di Scilla, ¶ che folgorava a' bei purpurei lampi ¶ dela
8
1620
e n'invita ¶ agiatamente a spaziar per questa ¶ deliziosa
9
1620
vivi e rugiadosi umori, ¶ a coglier poma e fiori
10
1620
sen l'affibbia, ¶ fatta a branchiglio, una turchese intera
11
1620
e con ferro oltraggioso a sì bell'oro ¶ aggrava
12
1620
qual però si conviene ¶ a bella cacciatrice e non
13
1620
semplice nastro ¶ di serpi a guisa, attortigliate in orbi
14
1620
giardin di Vertunno entra a diletto. ¶ Quadratura leggiadra ¶ in
15
1620
fredda e la cocente ¶ a dispetto del Cane e
16
1620
sempre vivi. ¶ Ogni angolo a traverso ¶ fendon tre vie
17
1620
centro, ¶ vanno il fonte a ferir per dritta riga
18
1620
un arco si passa, a cui di sopra ¶ sta
19
1620
quinci e quindi vagando, ¶ a prova depredando il prato
20
1620
per l'erba ¶ vanno a rapir le lagrimette prime
21
1620
deposta la lancia, ¶ volta a' morbidi studi, ¶ tratta insoliti
22
1620
più d'ogni altra a vaneggiar intenta ¶ la troppo
23
1620
del bel pratel dipinto a più colori ¶ di fiorami
24
1620
scorno, ¶ chinano i lumi a terra, ¶ giran gli sguardi
25
1620
ha, né via, ¶ ch'a sì fiero passaggio adito
26
1620
aspre ruine ¶ opposte incontro a' suoi desir focosi ¶ gli
27
1620
Allor correndo ¶ dansi tutte a fuggire ¶ le sbigottite Ninfe
28
1620
alfin rapita; ¶ e portata a gran corso ¶ dal ferrugineo
29
1620
insolenza ¶ sì grave oltraggio a vendicar le tira, ¶ né
30
1620
lieti, ¶ vanne ala sede a te devuta, e lascia
31
1620
ritarda. ¶ E ben avrebbe a forza ¶ al'atto ingiurioso
32
1620
e torbid'acque, ¶ ch'a passar duro fato oggi
33
1620
fede ¶ sia mai possente a cancellar l'oblio. ¶ Soccorrerti
34
1620
Ciel crudele ¶ s'arma a' tuoi danni, il genitore
35
1620
genitore istesso ¶ spietatamente incontr'a te congiura. ¶ Misera, e
36
1620
ne le perdute case? ¶ a conversar con le sepolte
37
1620
tanto abominanda, o Giove, ¶ a ciò ti move? o
38
1620
mal, ch'io porto ¶ a sì gran torto, dir
39
1620
degna? ¶ Quando l'insegna a' danni dele stelle ¶ l
40
1620
alto, ¶ nel folle assalto a minacciare il polo ¶ con
41
1620
la fronte, ¶ né monte a monte impor già mi
42
1620
negarsi, ¶ dai fati scarsi a me sola si toglie
43
1620
e dela chiara luce a un punto insieme ¶ perdo
44
1620
sì ben guardata avermi a che ti vale? ¶ Qual
45
1620
terra ¶ il passo serra a un ardimento insano? ¶ Celasti
46
1620
e 'ndovina ¶ dela rapina, a cui non fu riparo
47
1620
in questa sua rapina a tal ventura, ¶ che deggia
48
1620
piove, ¶ io non invidio a Giove il paradiso, ¶ peròche
49
1620
vergine altera ¶ era scelta a portar càlato d'oro
50
1620
fiori, ¶ e sì come a lor Dea, chini e
51
1620
braccia, ¶ per far tenacemente ¶ a cotanta beltà dolce catena
52
1620
un con le viole ¶ a lei girarsi, e ribellarsi
53
1620
proprio essempio ¶ le 'nsegnava a fuggir l'acque omicide
54
1620
la pregava ¶ per grazia a corlo et a raccorlo
55
1620
grazia a corlo et a raccorlo in seno. ¶ Il
56
1620
man d'Amore ¶ lineato a caratteri di sangue, ¶ espresse
57
1620
d'aprile, ¶ sì come a lei sembiante ¶ verginella e
58
1620
e superba, e tosto a Giove, ¶ al gran Giove
59
1620
giù gli scende ¶ infino a mezza gamba la giogaia
60
1620
corna. ¶ Viensene al pasco a passo tardo e lento
61
1620
odor vince e confonde. A' piè d'Europa ¶ piega
62
1620
io) ¶ amoroso intelletto, ¶ et a cui del'umano, ¶ (tranne
63
1620
mentre l'altre ¶ indugiano a ciò far, sovra gli
64
1620
mar si ritragge, indi a gran corso ¶ sollecitato e
65
1620
amator, quasi bramando ¶ per a volo seguirla, i vanni
66
1620
apunto qual suole ¶ apparire a' mortali in Tauro il
67
1620
cupo gorgo ¶ col tridente a bandir venti e tempeste
68
1620
bandir venti e tempeste. ¶ A sì novo spettacolo e
69
1620
gli occhi girò meravigliando a caso ¶ greco nocchier, che
70
1620
solchi animal rozo, ¶ avvezzo a coltivar rustiche glebe? ¶ Errasti
71
1620
i tori innamorati appreso ¶ a rapir le donzelle? ¶ O
72
1620
inventrice, ¶ nel ceruleo elemento a provar viene ¶ il bidente
73
1620
periglioso, ¶ che formidabil fora ¶ a ben spalmata nave? ¶ Lassa
74
1620
Oh padre, oh patria a dio, ¶ scherzi miei vani
75
1620
rasserena il ciglio, ¶ impara a sostener tanta fortuna. ¶ Quel
76
1620
e possente, ¶ pronuba degna a sì bramate nozze, ¶ vo
77
1620
l'impero –. ¶ Così dicendo, a Creta alfin pervenne, ¶ dove
78
1620
de' tre fratelli universali, a cui ¶ distribuito è de
79
1620
nome, ¶ sterili e sconsolati a passar gli anni. ¶ Ond
80
1620
insieme ¶ la turba ribellante ¶ a' danni del Tonante, ¶ minacciava
81
1620
pace? ¶ Non vive petto a Venere inaccesso, ¶ né region
82
1620
l'insegna vincitrice. ¶ Mollisca a dolce colpo ¶ di lasciva
83
1620
di cotanta fornace ¶ basti a somministrar cibo e pastura
84
1620
la fucina, ¶ Venere spesso a dimorarvi avezza, ¶ avea piena
85
1620
già con rapide rote ¶ a scender cominciava ¶ del suo
86
1620
e forma, ¶ però ch'a suo talento ¶ or di
87
1620
in aura. ¶ Non volse a questa volta ¶ al'amorosa
88
1620
gran popone è fabricato a spicchi ¶ il globo dela
89
1620
la commun madre antica ¶ a stabilire i tronchi, ¶ a
90
1620
a stabilire i tronchi, ¶ a copular gl'innesti, ¶ a
91
1620
a copular gl'innesti, ¶ a dilatare i rami, ¶ a
92
1620
a dilatare i rami, ¶ a germinare i fiori, ¶ a
93
1620
a germinare i fiori, ¶ a maturare i frutti; ¶ se
94
1620
pervenir ti fu dato ¶ a fin de' tuoi desiri
95
1620
solingo alloggi, ¶ uscir suole a diporto ¶ Proserpina gentile. ¶ Chiama
96
1620
spettacol violento, ¶ che, bench'a prima vista ¶ potrà recar
97
1620
stuolo ¶ a strangolarmi et a spolparmi inteso, ¶ meschinel, che
98
1620
tu pur Minerva ignuda ¶ a rimirar avesti. ¶ Ella però
99
1620
più sentito. ¶ Deh, s'a me non è tolto
100
1620
e 'l consiglio, ¶ fusse a voi dato ancora, ¶ crudelissimi
101
1620
cani. ¶ Fero, fero destino ¶ a me concede, a voi
102
1620
destino ¶ a me concede, a voi ¶ nega la mente
103
1620
mio sangue? ¶ La gola, a cui solea ¶ io di
104
1620
de' domestici cani ¶ condannato a morire! ¶ O colli amici
105
1620
e feroci. ¶ Ma come a parte a parte alfin
106
1620
Ma come a parte a parte alfin da' miei
107
1620
Ciò sol ti reco a mente, ¶ non lasciar insepolto
108
1620
senza riguardo alcun passasti a caso. ¶ Ma io del
109
1620
dormì finché in Levante ¶ a risvegliarsi incominciò l'Aurora
110
1620
cavo pino, ¶ dolce fermossi a contemplarla intento. ¶ Sovra l
111
1620
avea le trame ¶ figurate a fogliaggi un bel lavoro
112
1620
collar fatto di smalto ¶ a foggia d'angue attorno
113
1620
foggia d'angue attorno, a cui di bocca ¶ di
114
1620
mentre inutil peso ¶ pendeale a terra dala spalla ignuda
115
1620
e nel margine erboso, ¶ a cui dal'onda istessa
116
1620
mar con mormoranti baci ¶ a lambirle il bel piè
117
1620
selvaggio ¶ va per traverso a circondargli il fianco. ¶ Mirala
118
1620
avrebbe. ¶ Pur talora appressando ¶ a que' soavi aneliti la
119
1620
senza l'amato ¶ Pastore a lato ¶ dorme soletta? ¶ È
120
1620
lasciate l'onde ¶ viene a le sponde ¶ se non
121
1620
più composto, o ritenuto a freno ¶ dal'aurea rete
122
1620
fosca) ¶ con veloce discorso a vele tese ¶ il legno
123
1620
fondo del cor traendo a forza ¶ da largo pianto
124
1620
gli neghi, ¶ tanto ch'a me nol renda. ¶ Se
125
1620
elementi. ¶ Dunque, perfido, dunque ¶ a questa guisa lasci ¶ colei
126
1620
vergine mai, che creda ¶ a lusinghe et a vezzi
127
1620
creda ¶ a lusinghe et a vezzi ¶ di giovane importuno
128
1620
spediti remi ¶ è lenta a tanta fretta? ¶ Ma quando
129
1620
mi risponda? ¶ Conviemmi dunque a forza, ¶ esposta ala mercede
130
1620
mi togliesti ¶ la vita a un tempo istesso? ¶ Ch
131
1620
Ma che? mancheran forse ¶ a chi di morir brama
132
1620
di quella, ¶ onde levata a volo ¶ dal'alta sua
133
1620
non si trova ¶ dunque a trarmi di pena ¶ pena
134
1620
ragion poss'io ¶ togliendo a me la vita, ¶ a
135
1620
a me la vita, ¶ a te toglier la serva
136
1620
ambo asciutto il fondo. ¶ A me l'uno, e
137
1620
uno, e l'altro a te ¶ Evoè. ¶ Vedi, vedi
138
1620
meno ¶ se 'l tracanno a sorso pieno. ¶ Ne la
139
1620
e le s'asside a lato; ¶ poi pian pian
140
1620
la conforta e dice: ¶ – A che ti lagni, o
141
1620
nove? ¶ Tosto dirai ch'a Giove ¶ l'umil tuo
142
1620
alto pianeta ¶ qui non a caso il mio navilio
143
1620
d'ogni altra stella –. ¶ A questo dir la sconsolata
144
1620
fulgidi piropi, ¶ et ornandone a lei le bionde trecce
145
1620
che dal tauro ¶ precipitato a terra, ¶ fosti a Bacco
146
1620
precipitato a terra, ¶ fosti a Bacco cagion d'estrema
147
1620
da' dolci accenti preso, ¶ a recargli pregiati e rari
148
1620
fera, ogni augel contese a prova. ¶ Quivi il gatto
149
1620
Caucaso il lince ¶ venne a portargli i lucidi cristalli
150
1620
adunco artiglio ¶ gli venne a presentar cinnamo e costo
151
1620
canto, ¶ che già costrinse a sospirar l'Inferno. ¶ Trovasti
152
1620
apunto, ¶ quand'erano quivi a celebrar concorse ¶ del gran
153
1620
legno organo frale ¶ troppo a tanto furor debile schermo
154
1620
appeso; ¶ e lo scaggiale, a cui legato attiensi ¶ il
155
1620
fibbie. ¶ Per gli omeri a traverso ¶ gli serpe un
156
1620
colpo ¶ le pennute saette a certo segno, ¶ l'esperienza
157
1620
ingordi ¶ lacerato l'aveano a nervo a nervo. ¶ Tosto
158
1620
l'aveano a nervo a nervo. ¶ Tosto sonar s
159
1620
d'una volta ebbe a tornarvi, e spesso ¶ l
160
1620
troppo ardito ¶ ebbi, prendendo a vil nozze mortali, ¶ d
161
1620
come pronte già furo a divorare, ¶ fusser atte a
162
1620
a divorare, ¶ fusser atte a parlare. ¶ Ma concedimi, o
163
1620
qual giamai ¶ fu cane a cervo amico? O chi
164
1620
ninfe". ¶ Così disse Tigrino, a cui la rupe ¶ con
165
1620
d'adulterino manto, ¶ giace a terra svenato. ¶ Questo medesmo
166
1620
quasi parea ¶ molto vicino a terra il carro d
167
1620
recisi e sparsi ¶ pendere a ciocca a ciocca, e
168
1620
sparsi ¶ pendere a ciocca a ciocca, e quinci vedi
169
1620
le vaghe seguaci era a lavarsi, ¶ per gran sorte
170
1620
nel bosco ¶ i cani a riposar. Riposo ahi troppo
171
1620
vermiglio ampia cortina, ¶ talch'a spiar per entro ¶ apena
172
1620
senza sospetto alcun stanno a diletto, ¶ misero quanto incauto
173
1620
misero quanto incauto ¶ quivi a caso m'abbatto e
174
1620
di parte in parte a misurar mi diedi. ¶ Adombrava
175
1620
baldanzoso et audace ¶ furtivamente a contemplarla ascesi, ¶ là dove
176
1620
ne l'antro oscuro ¶ a meza notte l'alba
177
1620
nume ¶ l'immacolate parti ¶ a specolar svelatamente er'io
178
1620
istessi, i tronchi ¶ rapiti a vagheggiarla ebber (cred'io
179
1620
lampa diurna, ¶ la vista a me concessa ¶ proibivano al
180
1620
s'inostra ¶ adusto nuvoletto a sole estivo, ¶ o qual
181
1620
sole estivo, ¶ o qual a noi si mostra ¶ in
182
1620
l'erma campagna, ¶ venni a specchiarmi, e fatto ¶ altro
183
1620
rimaso al'ombra era a posarsi, ¶ al rimbombo de
184
1620
fresco e libero seguace, ¶ a rifuggir m'affretto. ¶ Misero
185
1620
cento e cento, ¶ ond'a tanto furor convien ch
186
1620
quinci e quindi stracciato a brano a brano ¶ sotto
187
1620
quindi stracciato a brano a brano ¶ sotto il rabbioso
188
1620
trastullo ¶ il lor principe a parte, ¶ tengon l'impeto
189
1620
parte, ¶ tengon l'impeto a bada ¶ del popolo latrante
190
1620
il trasformato corpo ¶ squarciato a poco a poco. ¶ Mentr
191
1620
corpo ¶ squarciato a poco a poco. ¶ Mentr'era il
192
1620
era il crudo stuolo ¶ a strangolarmi et a spolparmi
193
1620
d'essaminare i rei. ¶ A cancellar le leggi ¶ del
194
1620
ombre ¶ seco la trasse a rivedere il sole. ¶ Ma
195
1620
mai non si volga a rimirarla a tergo. ¶ Ahi
196
1620
si volga a rimirarla a tergo. ¶ Ahi chi le
197
1620
mai la regione iniqua. ¶ A pena ei si rivolse
198
1620
vole ¶ chi qui regna. ¶ A dio cielo, et a
199
1620
A dio cielo, et a dio sole, ¶ già vi
200
1620
braccia mosse ¶ per ritenerla a forza, ¶ e tre volte
201
1620
vento strinse. ¶ Così, miseramente, a perder venne ¶ il premio
202
1620
invan, peròche starsi ¶ vide a guardia del varco ¶ con
203
1620
doglio ¶ sì poco grate a quell'orecchie sorde, ¶ o
204
1620
fei zelanti, e persuasi a tutte ¶ offrirvi altari e
205
1620
di quanto in terra a vostro onore io feci
206
1620
senza froda ¶ rendersi dunque a me la sposa mia
207
1620
proporre ¶ condizion sì dura a tanta brama? ¶ dura troppo
208
1620
troppo e pur troppo a chi tropp'ama ¶ ad
209
1620
forse ¶ mentre tu passi a quel tormento eterno, ¶ rimanga
210
1620
scelerati spiriti. ¶ E 'ncontr' a te fors'anco ¶ scote
211
1620
io stesso ¶ del privilegio a te sola concesso ¶ già
212
1620
e rea, ¶ le rive a riveder già ti traea
213
1620
al sempiterno carcere. ¶ Tornasti a forza esposta ¶ ala pena
214
1620
mio pietoso affetto. ¶ Conviensi a me, ch'aborro ogni
215
1620
stato d'egual miseria. ¶ A queste luci triste ¶ non
216
1620
di se stesso abbia a dolersi) ¶ amorose dolcezze e
217
1620
Starommene solingo, ¶ tragico essempio a i più meschini amanti
218
1620
il ritorno; ¶ ond'ebbero a temer d'aver perduti
219
1620
quasi ignudo rimaso, ¶ scese a gran passi il verdeggiante
220
1620
la compagna quercia, ¶ arbore a Giove cara, e dele
221
1620
utile al'armi, ¶ nato a fornir le destre ¶ de
222
1620
impeto e l'ira a sostener del'onde. ¶ Né
223
1620
e dele Muse, ¶ mutata a questa volta ¶ con la
224
1620
e fuor de' gusci a piedi ¶ gli partorì le
225
1620
serpe, ¶ quasi pioggia dorata, a terra chini ¶ prodigamente in
226
1620
poca ambizion d'essere a parte ¶ di tant'onore
227
1620
smembrar, solch'io potessi ¶ a quella dotta man, ch
228
1620
quella dotta man, ch'a sé mi tira, ¶ far
229
1620
e s'alcun forse a caso ¶ ne volava per
230
1620
volava per l'aere, a mezo il volo ¶ d
231
1620
sì nova, ¶ cadea subito a terra. ¶ L'istessa altera
232
1620
cotanto si compiace, ¶ rapita a trastullarsi ¶ dala luce ala
233
1620
lo sguardo, ¶ intendea solo a vagheggiare Orfeo. ¶ Ammutì la
234
1620
allora ¶ le canzoni dolcissime a comporre ¶ Filomena imparasse; ¶ e
235
1620
dela favella umana, ¶ distintamente a sciorre ¶ articolate voci il
236
1620
forte di qualunque morso ¶ a freno il ritenea ¶ di
237
1620
sua natural fierezza, ¶ giaceagli a piè disteso. ¶ Il bavoso
238
1620
accordato ordigno. ¶ L'istrice, a se medesmo arciero et
239
1620
armonia ¶ ch'allor potuto a suo talento avrebbe ¶ far
240
1620
vaneggiando su l'acque ¶ a se medesmo piacque, ¶ né
241
1620
non hanno spirito atto a sapere inventar novità, né
242
1620
da scudisciar per burla a colpi di sonetti coduti
243
1620
di quattro linguacciuti nasuti, a cui anche le rose
244
1620
asciutte, ad Eschine barbare, a Demade che olissero di
245
1620
primo (secondo che dicono) a fare il punteruolo et
246
1620
mai chi scrive sodisfare a tanti appetiti, se non
247
1620
fastidiosette, che senza perdonare a chi che sia pungono
248
1620
che fu il primo a porre il nome a
249
1620
a porre il nome a questo vizio, con gran
250
1620
volge gli occhi solo a que' pochi mancamenti che
251
1620
una particella, et dannare a morte un' opera di
252
1620
di me sapete) hanno a pronunciarsi interrogativamente con ironia
253
1620
incidunt aliqua vitiosa et a doctis inter ipsos etiam
254
1620
crederei oggimai che bastasse a farmi degno d'essere
255
1620
meritano il nome, poiché a sostentamento de' seguaci d
256
1620
et soggiacere con pazienza a sì atta infelicità, ringraziando
257
1620
ch'almeno non diede a costoro le forze pari
258
1620
Gracchino pure et garriscano a posta loro, ché il
259
1620
pensato di mandar costà a Vinegia molte dell'altre
260
1620
dell'altre opere mie a stampare, mentre che qui
261
1620
stampa si è ridotta a semplice mercatura, et ne
262
1620
la ristamperete, sarete sempre a tempo di farlo; e
263
1620
gli stimmati. ¶ Intanto andrò a bell'agio compilando le
264
1620
onde potrete ridurle tutte a due volumi in quarto
265
1620
la conversione dell'uomo a Dio; la Nave, sopra
266
1620
ingegno ancor noi atto a saper tessere una epopeia
267
1620
e l'api, ¶ prese a tracciarla insidioso, e volse
268
1620
e spezzando la voce a mezo il corso, ¶ cacciossi
269
1620
monili; ¶ e volando dintorno ¶ a quelle belle e lucide
270
1620
sferzando l'erbe, incontr'a lei si mosse ¶ per
271
1620
il mantello volante ¶ et a l'usanza persa ¶ legatura
272
1620
coscia la lira, ¶ ch'a la manca mammella il
273
1620
su, di giù, veloce a tempo, e lento, ¶ su
274
1620
prende con l'arco a risvegliarle alquanto; ¶ al fin
275
1620
taciuto ha quanto basta ¶ a preparar l'attenzione altrui
276
1620
bassa e profonda, ¶ ch'a mano a man si
277
1620
profonda, ¶ ch'a mano a man si snoda, ¶ e
278
1620
e con spedito salto ¶ a poco a poco si
279
1620
spedito salto ¶ a poco a poco si rischiara et
280
1620
e i sensi ¶ sospende a voglia sua, di chi
281
1620
vieta l'entrata ¶ solo a chi vive, a me
282
1620
solo a chi vive, a me non fia vietata
283
1620
ch'Atropo le recise a pena ordita, ¶ fatta infinita
284
1620
beve, et ogni cosa a Pluto ¶ rende tributo. ¶ Del
285
1620
o presta, ¶ quando Morte a' mortali il passo arresta
286
1620
superbe ¶ gittaro in fondo a Lete ¶ le viperine sferze
287
1620
famelico augello, ¶ che rode a Tizio il core, ¶ dal
288
1620
levò vago d'udire ¶ a suo dispetto il rostro
289
1620
richieggono a cavaliere et a letterato, vivere registrata la
290
1620
i miei componimenti, privilegio a niuno altro degli scrittori
291
1620
scrittori vivi conceduto eccetto a me, che se fussi
292
1620
Miserere si è abbassato a comprovare molte sue proposizioni
293
1620
male. ¶ Poco ho io a temere sotto lo scudo
294
1620
per obbrobrio vengono tacitamente a dichiarare ch'essi nol
295
1620
mi son giamai piegato a contrafar loro come eglino
296
1620
che, quando talvolta vengono a garrire con donne oneste
297
1620
ogni confidenza communicato loro a penna in Napoli prima
298
1620
quali non piaceranno punto a chi prende ardimento di
299
1620
meco, affaticandosi inutilmente intorno a certe interpretazioni ridicole et
300
1620
giuocando come i zingari a «ch'ell'è dentro
301
1620
sapere operare et porre a effetto quel che si
302
1620
chi non è nato a questo, rivolgasi ad altri
303
1620
un poeta. ¶ Vaglia però a dire il vero, egli
304
1620
che, nelle lor pistolesse a' lettori (dove non ha
305
1620
troppo alla libera intorno a certe arpiette dall'ugne
306
1620
generale et altri appropria a se stesso solo quel
307
1620
vada alquanto dilatando intorno a questo punto. ¶ L'incontrarsi
308
1620
caso, o per arte. ¶ A caso non solo non
309
1620
gentile. ¶ Ad arte et a bello studio si può
310
1620
questi tre capi: o a fine di tradurre, o
311
1620
fine di tradurre, o a fine d'imitare, o
312
1620
fine d'imitare, o a fine di rubare. ¶ In
313
1620
già vulgarizare da parola a parola, ma con modo
314
1620
poche le riduco solamente a due canzoncine, trasportate da
315
1620
della mia Lira, cioè a dire i Trastulli estivi
316
1620
luoghi publici et esposti a tutti gli occhi che
317
1620
ciechi, onde si concedono a chi prima gli occupa
318
1620
o da altri piglia a volgere in iversa lingua
319
1620
n'ha il quale a prima vista potrà forse
320
1620
parte vanno in volta a penna, si dovrà dire
321
1620
dovrà dire di qua a qualche anni che non
322
1620
ha ben potuto scapricciarsi a sua volontà. ¶ Or se
323
1620
quella che ci 'nsegna a seguir le vestigia de
324
1620
inventivi, ricevendo in sé a guisa di semi i
325
1620
dell'età più vicina a noi. ¶ L'Ariosto ha
326
1620
altra parmi esserne stato a bastanza discorso nel sopradetto
327
1620
dì ch'io incominciai a studiar lettere, imparai sempre
328
1620
studiar lettere, imparai sempre a leggere col rampino, tirando
329
1620
mio Zibaldone et servendomene a suo tempo, ché insomma
330
1620
per mia stima, pervenire a capo di scrittura eccellente
331
1620
ciascuno se l'ha a fare a suo capriccio
332
1620
l'ha a fare a suo capriccio et con
333
1620
trafico essi non vengono a navigare, né mi sapranno
334
1620
nulla, com'eglino hanno a me fatto; onde si
335
1620
vantare d'aver rubato a' napoletani, che sono avvezzi
336
1620
napoletani, che sono avvezzi a saper farlo altrui con
337
1620
mi movo, serenissimo signore, a dimostrar a Vostra Altezza
338
1620
serenissimo signore, a dimostrar a Vostra Altezza con la
339
1620
et tardi mi riduco a divulgar con le stampe
340
1620
da me suppressi infino a quest'ora. ¶ Per la
341
1620
cosa mi accorgo esser a me avvenuto appunto quello
342
1620
ancorché fusse la prima a partire, allegando per iscusa
343
1620
tardanza l'esser restata a guardar la casa. ¶ Percioché
344
1620
fatti, sono gli ultimi a comparire: né mi scuso
345
1620
incontrano nello scrivere et a quante censure si espone
346
1620
che correre in fretta a pericoloso precipizio; et ho
347
1620
il qual c'insegna a tener l'opere sotto
348
1620
studi, et quanto hassi a procedere con lentezza nel
349
1620
Rassomiglio poi Vostra Altezza a Giove, non ostante la
350
1620
confacevole proporzione. ¶ Ché se a quello si attribuiscono il
351
1620
vedute e si veggono a tempo essercitar da lei
352
1620
gli amici et giovando a tutti né più né
353
1620
il difendersi così animosamente a piedi et malgrado di
354
1620
fede al mondo quanto a Vostra Altezza ben si
355
1620
dono sia per piacere a Vostra Altezza et abbia
356
1620
pastor di Siracusa passò a quelle del mantovano, se
357
1620
qua nel nostro secolo a pochi altri, salvo Aminta
358
1620
del proprio merito, vengo a dedicarla a Vostra Altezza
359
1620
merito, vengo a dedicarla a Vostra Altezza con umiltà
360
1620
col cuore in cima a questa penna, che l
361
1620
che la vostra speranza, a guisa di Fenice, sia
362
1620
Ma chi sa? Reverite a mio nome (ve ne
363
1620
questa carta, fusse rappresentata a Vostra Signoria la devozion
364
1620
sua persona, è giunto a tal segno di tenerezza
365
1620
voluto darne questo saggio a Vostra Signoria per supplicarla
366
1620
Vostra Signoria per supplicarla a credere ch'ella non
367
1620
Marino, io mi fo a credere, che gli scritti
368
1620
loro tanto meno piacerebbono a loro stessi, quanto più
369
1620
stessi, quanto più piacevano a' loro secoli. ¶ Conosco ch
370
1620
vagliono ad altro, che a fare spiccare maggiormente il
371
1620
la testimonianza ch'egli a me ne fece. ¶ Onde
372
1620
Priego intanto Vostra Signoria a voler gradire questa qualsisia
373
1620
persona di Vostra Signoria a cotesto cielo; se non
374
1620
Lettera 4 ¶ Il cavalier Marino a Claudio Achillini. ¶ In un
375
1620
ricevute insieme due lettere a me carissime, l'una
376
1620
et mi lusingano. ¶ Risponderò a voi, ma parlerò con
377
1620
che loda freddamente et a bocca secca, discopre o
378
1620
bene, date ad intendere a chi legge et a
379
1620
a chi legge et a chi ode che sapete
380
1620
una musica che diletta a tutti et un incanto
381
1620
dalle stampe et che a guida d'un privilegio
382
1620
opere mie, sì perché a tutto il mondo sia
383
1620
in un medesimo tempo a sostentare, quando occorra il
384
1620
condizioni che si richieggono a cavaliere et a letterato
385
1620
dunque pria, che sembiante, à cangiar voglia? ¶ E come
386
1620
l suo fedel piangendo à i desir sui ¶ menar
387
1620
chiusi del cor secreti à lui ¶ aprir senza sospetto
388
1620
amati, e le parole, ¶ a le spere agguagliando, et
389
1620
le spere agguagliando, et à le Stelle, ¶ da' suoi
390
1620
l quinto cerchio aggira, ¶ a la madre di lui
391
1620
caldo universal desio, ¶ che à seguir l'orme di
392
1620
dà misura e legge ¶ à gli orbi eterni, e
393
1620
suo sembiante ¶ mostra ridente à lui, che l'innamora
394
1620
le viscere anhelante, ¶ quasi à lui sospirando esala fora
395
1620
in lei si specchia, à lei ride sereno, ¶ piange
396
1620
co 'l tonar sospira; ¶ a lei de' semi suoi
397
1620
seno, ¶ e benigno marito à lei si gira; ¶ ond
398
1620
frema, e spiri, ¶ sparge à la Ninfa sua, voci
399
1620
ruvida Balena. ¶ Và dietro à la sua femina per
400
1620
tenaci ¶ porge una Conca à l'altra Conca i
401
1620
elle se 'n vanno ¶ a' lor fonti primieri, che
402
1620
lor fonti primieri, che à se l'invita, ¶ e
403
1620
apron, rotti gli argini, à l'uscita, ¶ pietoso in
404
1620
arde, e vaneggia, ¶ egli à i tronchi per lei
405
1620
sfida il suo rivale à morte. ¶ 38 ¶ À l'ombra
406
1620
suo rivale à morte. ¶ 38 ¶ À l'ombra, al Sol
407
1620
baci i morsi, et à l'un l'altro
408
1620
che l'ha congiunto à più gentil virgulto, ¶ ond
409
1620
virgulto, ¶ ond'era dianzi à i campi altrui molesto
410
1620
E 'l frutto uso à produr pontico amaro ¶ dolce
411
1620
hor da viva pietra à prova, ¶ vive d'amor
412
1620
non odo: ¶ ma dolce à i ghiacci, à i
413
1620
dolce à i ghiacci, à i marmi anco facea
414
1620
vinto in amorosa guerra, ¶ a le forze di lui
415
1620
ma le celesti rote. ¶ A me tanto non lice
416
1620
avamp'io, tu prenda à gioco? ¶ 53 ¶ Fiume, che mentre
417
1620
gioco? ¶ 53 ¶ Fiume, che mentre à specchio in tè sedea
418
1620
in tè sedea ¶ fido à lei foste, e consiglier
419
1620
che sospirando ardea ¶ fatto a' sospiri oltre natura ardente
420
1620
sospiri oltre natura ardente, ¶ a baciar in mia vece
421
1620
io ¶ humilemente il piede a l'Idol mio. ¶ 54 ¶ Poggio
422
1620
dolor mortale. ¶ Sol Clori à te d'alpestre selce
423
1620
sol tù, perfida Clori, à i pianti miei ¶ sorda
424
1620
Fido animal, che caro à i pensier miei ¶ compagno
425
1620
man sperar non dei ¶ a tuoi trionfi l'honorate
426
1620
ho spesso. ¶ 76 ¶ E se à me de' suoi doni
427
1620
avaro ¶ fu già, quanto à Montan largo, e cortese
428
1620
fé di ciascun altro à paro ¶ quel nobil foco
429
1620
d'un rio: ¶ meco à la greggia il trassi
430
1620
accolsi ¶ d'una Capra à le poppe, ella il
431
1620
e 'l fianco ¶ sparse à guisa di rose in
432
1620
s'inchina; ¶ pur come à riverir nome sì degno
433
1620
le spalle; ¶ ma, steso a nudo ciel su l
434
1620
diresti ben ch'armati a piastre e maglie ¶ non
435
1620
baci, ¶ spoglia dela vittoria, a dar gli venne. ¶ Ma
436
1620
venne. ¶ Ma, s'abbassi a gradirlo il cor superbo
437
1620
te si guarda et a te sola il serbo
438
1620
somiglia ¶ sì nella piuma a più color diversa, ¶ sì
439
1620
ne la lingua ardita a meraviglia, ¶ onde con ninfe
440
1620
d'artificio tale, ¶ ch'a Cinzia tua può farne
441
1620
Una coppia di veltri a piè gli spira, ¶ con
442
1620
io la vinsi cantando a Meliseo, ¶ nel natal di
443
1620
rare sono, ¶ perché donarla a Mirzia sua vorrebbe, ¶ m
444
1620
han tremante il suono. ¶ A lui, ch'ancor n
445
1620
presenta. ¶ Ella, per uso a' larghi doni avezza ¶ di
446
1620
contenta, ¶ gemi e piangi a tua posta, o morto
447
1620
cose e te medesmo a schivo. ¶ LXXVI ¶ Or ardi
448
1620
LXXVIII ¶ «Fuggi (mi prese a dir) deh fuggi, o
449
1620
tanto il sangue ¶ piace a questa d'Amor nemica
450
1620
vuol, per raddoppiar strazio a chi langue, ¶ esseguir di
451
1620
accorgo, serenissimo signore, essere a me avvenuto a punto
452
1620
essere a me avvenuto a punto quello istesso che
453
1620
ancorché fusse la prima a partire, allegando per iscusa
454
1620
tardanza l'esser restata a guardar la casa. Poiché
455
1620
fatti, son gli ultimi a comparire; e l'indugio
456
1620
il qual c'insegna a tener l'opere sotto
457
1620
Idilli siano per piacere a Vostra Altezza. Anche Apollo
458
1620
che loda fredamente ed a bocca secca parmi che
459
1620
voi, date ad intendere a chi legge e a
460
1620
a chi legge e a chi ode che sapete
461
1620
una musica che diletta a tutti e un incanto
462
1620
e soggiacere con pazienza a si fatta infelicità, ringraziando
463
1620
ch'almeno non diede a costoro le forze pari
464
1620
Gracchino pure e garriscano a posta loro, ché il
465
1620
l'anima in cima a questa penna, che la
466
1620
la lingua, quall'hor[a] ne parlo, con la
467
1620
che la vostra speranza a guisa di Fenice sia
468
1620
dal suo rogo. Riverite a mio nome Pietro Mattieu
469
1620
rifiutate ¶ 8 ¶ Qual più strazio à soffrir; qual più mi
470
1620
qual più mi resta ¶ a tentar perch'io viva
471
1620
com'elce al vento, à la tempesta ¶ suol d
472
1620
ermo ¶ riman mai sempre à quell'ingiuria, à questa
473
1620
sempre à quell'ingiuria, à questa ¶ d'ogni tuo
474
1620
ma pudico, ed honesto à par del mio ¶ fuoco
475
1620
ardor d'incendij eguali à questi, ¶ ardon forse nel
476
1620
gentile: ¶ sol tanto basta à la mia pura fede
477
1620
et ho tutt'altro à vile. ¶ Ò nuova crudeltà
478
1620
mora ¶ qual vita eguale à la mia morte fora
479
1620
e di natura ¶ tosto à coprir d'ingiuriosa ruga
480
1620
ruga; ¶ e tè lasciando à la dolce aria oscura
481
1620
tanto, quanto mi basta a superare i tormenti con
482
1620
io, che come elitropio a voi sempre mi rivolgo
483
1620
il vostro divino animo a pietà del mio male
484
1620
me dovuto, o più a voi convenevole di quello
485
1620
nume ministro, et sacerdote, a tutte l'ore vi
486
1620
mia morte? ¶ Mancavano solo a questo doloroso sacrificio gl
487
1620
del medesimo sole prodotti. A voi, o mio bel
488
1620
una treccia di lauro, a piè d'un faggio
489
1620
e con le selve a ragionar si mise. ¶ II
490
1620
orgoglio? ¶ V ¶ Deh, volgi a me da que' felici
491
1620
colli ¶ dove l'aria a' tuoi raggi è più
492
1620
volli ¶ refrigerio o conforto a tanta pena, ¶ che da
493
1620
tuo volto il sole a me non giri? ¶ se
494
1620
gli augelletti il canto. ¶ A me, lasso, convien non
495
1620
questi boschi il sanno: ¶ a questi boschi et a
496
1620
a questi boschi et a quest'antri il chiedi
497
1620
nome di Clori ¶ avezze a risonar, spelonche amiche; ¶ Eco
498
1620
miei lamenti ¶ ti stanchi a replicar gli ultimi accenti
499
1620
faggio; ¶ odi come, dolente a tanto duolo, ¶ del tuo
500
1620
peregrina ¶ il dolce nido a far tra noi ritorna