parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovan Battista Marino, La sampogna, 1620

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
1
1620
d'oblio soave innebriato e preso ¶ da melodia sì
2
1620
cangiò senso al diletto, ¶ e variando oggetto, ¶ del'occhio
3
1620
Ammutì la cicala ¶ striduletta e loquace: ¶ et è fama
4
1620
striduletta e loquace: ¶ et è fama ch'allora ¶ le
5
1620
a comporre ¶ Filomena imparasse; ¶ e ch'allor cominciasse, ¶ imitator
6
1620
voci il verde augello; ¶ e ch'allor sonnacchiosi ¶ apprendessero
7
1620
il tasso, il ghiro e l'orso ¶ il lunghissimo
8
1620
turba d'animali ¶ mansueti e feroci, ¶ e terrestri e
9
1620
animali ¶ mansueti e feroci, ¶ e terrestri e volanti, erasi
10
1620
e feroci, ¶ e terrestri e volanti, erasi accolta. ¶ Il
11
1620
generoso, ¶ benché di Marte, e di Bellona amico, ¶ con
12
1620
ginocchia chine ¶ di Calliope e di Febo il figlio
13
1620
Febo il figlio udiva; ¶ e viè più forte di
14
1620
dolcezza. ¶ Il tauro aspro e superbo, ¶ dimenticata in tutto
15
1620
rival la combattuta amica, ¶ e quasi doma da soave
16
1620
scusa il proprio cuoio ¶ e faretra e saette, or
17
1620
proprio cuoio ¶ e faretra e saette, or di sé
18
1620
sé fatto ¶ spinoso globo e setolosa palla, ¶ dipartir da
19
1620
camelo, ¶ la cornuta giraffa e cento e mille, ¶ al
20
1620
cornuta giraffa e cento e mille, ¶ al tenor lusinghiero
21
1620
stromento ¶ taciturni si stavano e sospesi. ¶ L'aspe crudel
22
1620
preda il cacciatore armeno. ¶ E ciò, che più di
23
1620
che più di meraviglia è degno, ¶ fere tra se
24
1620
tra se medesme ¶ discordanti e nemiche ¶ pacifica union quivi
25
1620
colombo ¶ l'insidiosa volpe; ¶ e conversaro insieme ¶ la tortorella
26
1620
conversaro insieme ¶ la tortorella e 'l falco. ¶ Intanto il
27
1620
rinforza il flebil metro ¶ e con l'avorio musico
28
1620
l'avorio musico ritocca ¶ e ritenta e ritasta ¶ dele
29
1620
musico ritocca ¶ e ritenta e ritasta ¶ dele corde concordi
30
1620
preso, ¶ a recargli pregiati e rari doni ¶ ogni fera
31
1620
venne a presentar cinnamo e costo. ¶ Non fu pennuto
32
1620
anime ferine ¶ pietà trovasti, e degli umani petti ¶ d
33
1620
potesti placar l'ira e l'orgoglio. ¶ L'armonia
34
1620
cetra ¶ un cor baccante e folle, ¶ che lo sterpo
35
1620
folle, ¶ che lo sterpo e la pietra; ¶ e provasti
36
1620
sterpo e la pietra; ¶ e provasti nel mondo ¶ viè
37
1620
innebria altrui, ¶ tutte alterate e calde, ¶ con tirsi et
38
1620
con tirsi et aste e vanghe e con altr
39
1620
et aste e vanghe e con altr'armi ¶ boscherecce
40
1620
con altr'armi ¶ boscherecce e villane ¶ assalitol repente, ¶ senza
41
1620
morte gli diero. ¶ Misero, e che potea? fra i
42
1620
fra i rochi sistri ¶ e i timpani tonanti ¶ e
43
1620
e i timpani tonanti ¶ e tra i tumulti e
44
1620
e tra i tumulti e gli urli ¶ del feminil
45
1620
era poi ¶ di voto e cavo legno organo frale
46
1620
riceveste pur or spirito e senso? ¶ Su la riviera
47
1620
trasser le membra lacerate e sparse, ¶ e nel gorgo
48
1620
membra lacerate e sparse, ¶ e nel gorgo del fiume
49
1620
seguaci. ¶ Contano i Geti, e gli ultimi Bistoni, ¶ che
50
1620
che i più profondi e rapidi torrenti ¶ mancaro, e
51
1620
e rapidi torrenti ¶ mancaro, e posto il freno ¶ al
52
1620
al solito furor, taciti e pigri ¶ rappreser l'acque
53
1620
pigri ¶ rappreser l'acque e ritardaro il corso. ¶ E
54
1620
e ritardaro il corso. ¶ E che i più fieri
55
1620
posaro su l'ali e quasi avinti ¶ d'invisibil
56
1620
di gioia, ¶ stetter fermi, e pendenti ¶ dai mirabili accenti
57
1620
Eolo di questi ¶ molte e molt'ore indarno ¶ aspettaro
58
1620
pian l'indiamantite nevi, ¶ e si sentì del dorso
59
1620
dolcezza il ghiaccio antico. ¶ E tu superbo impenetrabil Ato
60
1620
sìche sotto le schegge, e le ruine ¶ de' rotti
61
1620
ruine ¶ de' rotti sassi e de' macigni infranti ¶ mille
62
1620
fatte ¶ peregrine le selve; e dele selve ¶ le Driadi
63
1620
mosser le roze piante, e volser farsi ¶ del gran
64
1620
robusto, ¶ carco di duri e noderosi scogli, ¶ che per
65
1620
arbore a Giove cara, e dele ghiande ¶ (cibo de
66
1620
ferace. ¶ Vennevi il dritto e funeral cipresso, ¶ piramide de
67
1620
imitator dele superbe mete. ¶ E co 'l frassino alpestro
68
1620
pece, ¶ l'abete atto e possente ¶ l'impeto e
69
1620
e possente ¶ l'impeto e l'ira a sostener
70
1620
Idume, ¶ né 'l bianco e lento salce, ¶ ch'abita
71
1620
dipinto di leggiadre vene. ¶ E con la chioma aperta
72
1620
opaco, il bosso crespo, ¶ e col cornio silvestro, ¶ suo
73
1620
germano minor, vi venne e corse ¶ il vermiglio ciregio
74
1620
corse ¶ il vermiglio ciregio. ¶ E fra mill'altre piante
75
1620
tamarisco, ¶ il pieghevole tiglio; e tutti insieme ¶ fecero d
76
1620
del'arti d'Apollo e dele Muse, ¶ mutata a
77
1620
onorata fronte ¶ le sacre e verdi cime, gli compose
78
1620
i densi suoi rami e con le fronde ¶ folta
79
1620
de' suoi ricci aspri e pungenti ¶ l'irsute barbe
80
1620
pungenti ¶ l'irsute barbe, e fuor de' gusci a
81
1620
il fianco d'oro e le nascoste ¶ viscere di
82
1620
gonfi di dolce ambrosia, e gravi e pregni ¶ di
83
1620
dolce ambrosia, e gravi e pregni ¶ di liquid'ambra
84
1620
teneri piropi. ¶ Il molle e dolce fico ¶ quasi pianger
85
1620
suoi casi, ¶ dale foglie e da' frutti ¶ stillò di
86
1620
più che pria candido e bianco, ¶ e dele foglie
87
1620
pria candido e bianco, ¶ e dele foglie belle ¶ raddoppiò
88
1620
verme. ¶ L'incorrottibil cedro ¶ e l'arancio odorato i
89
1620
di canna, ¶ di nettare e di manna ¶ gomme preziosissime
90
1620
di manna ¶ gomme preziosissime e soavi. ¶ L'edra brancuta
91
1620
soavi. ¶ L'edra brancuta e l'amoroso mirto ¶ mostravano
92
1620
serpendo ¶ tra gl'immortali e trionfanti allori, ¶ non poca
93
1620
tant'onore anch'essi, e di far cerchio ¶ (umil
94
1620
lingue ¶ vibrar le fronde e parea dir ciascuno: ¶ ecco
95
1620
t'offro me stesso, ¶ e volentier torrei ¶ lasciarmi anco
96
1620
s'udiva il canto; ¶ e s'alcun forse a
97
1620
esser ritolta? ¶ E donata, e rapita un'altra volta
98
1620
mia mesta cetera. ¶ Misero, e che mi vale ¶ l
99
1620
del re di Pindo e d'Elicona, ¶ e nato
100
1620
Pindo e d'Elicona, ¶ e nato di Calliope? ¶ Che
101
1620
labra ¶ tuffar nel puro e glorioso fonte, ¶ e i
102
1620
puro e glorioso fonte, ¶ e i laureti abitar del
103
1620
di Giove i pregi e di quel sommo coro
104
1620
instrutte, ¶ le fei zelanti, e persuasi a tutte ¶ offrirvi
105
1620
a tutte ¶ offrirvi altari e vittime. ¶ Voi pur allor
106
1620
gradiste ¶ gl'inni facondi e le lodate lodi, ¶ che
107
1620
vostro onore io feci ¶ è questo dunque il premio
108
1620
mi torna in danno e strazio? ¶ Perché, perché proporre
109
1620
tanta brama? ¶ dura troppo e pur troppo a chi
110
1620
tuo novo morir, vedovo e privo ¶ del tuo lume
111
1620
quest'anima? ¶ Gli ululati e le strida ¶ udrai laggiù
112
1620
ree gli aspri lamenti ¶ e i desperati gemiti. ¶ Vedrai
113
1620
fronti, ¶ le minacciose ciglia e i serpentini ¶ d'aspi
114
1620
le percosse ¶ dele catene e dele serpi orrende, ¶ con
115
1620
offende ¶ gli scelerati spiriti. ¶ E 'ncontr' a te fors
116
1620
anco ¶ scote la fiera e furial facella; ¶ fors'ancor
117
1620
fors'ancor ti percote e ti flagella ¶ con le
118
1620
concesso ¶ già sospirar Tesifone. ¶ E ti mirò sdegnosa ¶ quando
119
1620
non le fusse lecito. ¶ E pur campata e franca
120
1620
lecito. ¶ E pur campata e franca ¶ dal poter del
121
1620
poter del'Erinne iniqua e rea, ¶ le rive a
122
1620
camin la via precisa, ¶ e tu tornasti pur da
123
1620
mio core ¶ rimarrò lieto e libero? ¶ Possibil fia ch
124
1620
gli uomini la vita e tu tra' mostri? ¶ e
125
1620
e tu tra' mostri? ¶ e ch'abbiam per oggetto
126
1620
occhi nostri ¶ io luce e tu caligine? ¶ No no
127
1620
a dolersi) ¶ amorose dolcezze e dolci versi ¶ da quest
128
1620
spento il suo Sole e muto il suo Poeta
129
1620
sconsolata Tracia. ¶ Spoglia negra e lugubre ¶ vo che da
130
1620
sì come l'alma è tenebrosa e mesta, ¶ tenebroso
131
1620
l'alma è tenebrosa e mesta, ¶ tenebroso fia l
132
1620
le foreste più deserte e nere ¶ importunando le selvagge
133
1620
vostri antri omai crude e feroci ¶ uscite, e divoratemi
134
1620
crude e feroci ¶ uscite, e divoratemi –. ¶ Questi et altri
135
1620
soletto ¶ pianse gran tempo e fu veduto poi ¶ tre
136
1620
veduto poi ¶ tre mesi e quattro interi ¶ or per
137
1620
del'agghiacciato Strimone dolersi; ¶ e tra l'acque e
138
1620
e tra l'acque e le piante, ¶ e le
139
1620
acque e le piante, ¶ e le fere e gli
140
1620
piante, ¶ e le fere e gli augelli ¶ in triste
141
1620
gli augelli ¶ in triste e lamentevoli querele ¶ suo cordoglio
142
1620
querele ¶ suo cordoglio sfogava, ¶ e sempre si lagnava ¶ di
143
1620
non piacque ¶ vista leggiadra, e mai ¶ di novella beltà
144
1620
cantando, i puerili amori. ¶ E fu sì fatto il
145
1620
tanto ¶ quest'umil canto e questo flebil suono) ¶ vi
146
1620
in dono. ¶ Ciò ch'è già nato e ciò
147
1620
ch'è già nato e ciò che nascer deve
148
1620
avidamente in breve ¶ divora e beve, et ogni cosa
149
1620
passo arresta ¶ la meta è questa, e qua nel
150
1620
la meta è questa, e qua nel punto estremo
151
1620
fragil velo alfin nuda, e disciolta, ¶ un'altra volta
152
1620
tuo core Amor ricetto, ¶ e sai quant'egli possa
153
1620
signore ¶ del foco eterno e del'eterno ardore, ¶ t
154
1620
ardore, ¶ t'accese Amore, e di duo rai celesti
155
1620
ei così cantava, ¶ umiliate e molli ¶ l'Eumenidi superbe
156
1620
Lete ¶ le viperine sferze, ¶ e le Ceraste, ond'elle
157
1620
gli strilli. ¶ Le Gorgoni e le Sfingi, ¶ e le
158
1620
Gorgoni e le Sfingi, ¶ e le Chimere e l
159
1620
Sfingi, ¶ e le Chimere e l'Idre ¶ ebber quiete
160
1620
l'Idre ¶ ebber quiete e pace. ¶ Il Latrator trifauce
161
1620
tripartita bocca ¶ chiuse ascoltando, e tacque. ¶ Respirarono tutte ¶ dagli
162
1620
il core, ¶ dal fiero e crudo pasto ¶ levò vago
163
1620
bel canto ¶ stavano intente e ferme ¶ l'acque e
164
1620
e ferme ¶ l'acque e con l'acque insieme
165
1620
severo ¶ giudice dele pene ¶ e gli altri duo de
166
1620
piangere amaramente ¶ (oh meraviglia) e queste ¶ fur le lagrime
167
1620
quell'ispida barba ¶ bagnaro, e di quel petto ¶ setoloso
168
1620
l'amato pegno ottenne, e tolse ¶ dale branche di
169
1620
suo tesoro. ¶ Euridice riebbe e fuor del'ombre ¶ seco
170
1620
con legge però dura e severa ¶ che tanto che
171
1620
voglie innamorate affrena? ¶ Troppo è d'indugio impaziente, e
172
1620
è d'indugio impaziente, e raro ¶ impetuoso amor soffre
173
1620
fuor d'ogni periglio e si traea ¶ dietro il
174
1620
per certo ¶ di scusa e di perdono, ¶ se di
175
1620
udì sonar dal cavernoso e buio ¶ baratro d'Acheronte
176
1620
dala voce del fato e sospirando ¶ ne l'estremo
177
1620
mirato ¶ che tu avessi. ¶ E lo sguardo ben temprato
178
1620
vi lascio –. ¶ Sì disse e poi qual fumo ¶ ch
179
1620
si dilegua, ¶ sparve subitamente, e ratto scese ¶ di Flegetonte
180
1620
per ritenerla a forza, ¶ e tre volte schernito il
181
1620
premio del bel canto e sparse al'aura ¶ le
182
1620
aura ¶ le durate fatiche; e così vide ¶ da capo
183
1620
que' begli occhi spento, ¶ e la diletta sposa, ¶ nel
184
1620
angusta, ¶ due volte nata e poi due volte estinta
185
1620
dianzi, cercò quindi ritrarla, ¶ e ben tentò di rientrar
186
1620
tentò di rientrar piangendo, ¶ e pregando sotterra, ¶ ma invan
187
1620
antico, ¶ che lo sgrida e discaccia. ¶ Lasso, che far
188
1620
accorse, ¶ pien di cordoglio e d'ira ¶ fu per
189
1620
per romper la lira, e come stolto ¶ stracciandosi dal
190
1620
torse il piè finalmente e pianse, e disse: ¶ – O
191
1620
piè finalmente e pianse, e disse: ¶ – O del Tartaro
192
1620
che deggia esser ritolta? ¶ E donata, e rapita un
193
1620
ruginoso scettro. ¶ E venerando e spaventoso insieme ¶ per negra
194
1620
nube ¶ l'irsuto capo e 'l bruno ciglio ingombra
195
1620
l bruno ciglio ingombra, ¶ e nel fiero rigor del
196
1620
dolorosi spirti ¶ stupida intorno e di saver bramosa ¶ ciò
197
1620
crudel, quivi s'assise, ¶ e come allor rapito e
198
1620
e come allor rapito e quasi astratto ¶ in estasi
199
1620
lagrimose ¶ in atto dolce e grave ¶ se medesmo compose
200
1620
si curva in arco e si rileva in monte
201
1620
Parte intorno ala fronte, ¶ e parte sovra gli omeri
202
1620
si regge, ¶ ricurvo indentro e torto, ¶ fin ala coda
203
1620
cui punta s'abbassa e pende al chino, ¶ stende
204
1620
giù, veloce a tempo, e lento, ¶ su per le
205
1620
le corde passeggiando scorre; ¶ e le dita allungate ¶ dela
206
1620
le classi de' tasti, ¶ e per mezo gli spazî
207
1620
tende i nervi sonori e ricercando ¶ con armonica man
208
1620
attenzione altrui, ¶ con riposato, e sostenuto tuono ¶ tragge dala
209
1620
gola tonante ¶ voce bassa e profonda, ¶ ch'a mano
210
1620
a man si snoda, ¶ e sgorga, e scoppia, e
211
1620
si snoda, ¶ e sgorga, e scoppia, e con spedito
212
1620
e sgorga, e scoppia, e con spedito salto ¶ a
213
1620
et erge; ¶ poi quando è giunta al colmo, ¶ qual
214
1620
che nel fine ¶ indebolisce e manca, ¶ con fievol tremolio
215
1620
lungo giro ¶ s'increspa e piega, e si rivolge
216
1620
s'increspa e piega, e si rivolge e rota
217
1620
piega, e si rivolge e rota. ¶ Talor prende la
218
1620
Talor prende la fuga e poi nel mezo ¶ si
219
1620
nel mezo ¶ si ripente e la spezza, ¶ e la
220
1620
ripente e la spezza, ¶ e la rapida piena ¶ dele
221
1620
con alti sospir cala e sormonta, ¶ precipitando e sollevando
222
1620
cala e sormonta, ¶ precipitando e sollevando i cori, ¶ i
223
1620
cori, ¶ i cori insieme e i sensi ¶ sospende a
224
1620
talvolta ¶ di vaghi contrapunti ¶ e di lieti passaggi ¶ numerose
225
1620
non confonde le rime; ¶ e le parole in guisa
226
1620
in guisa ¶ spiega chiare e distinte ¶ che l'aria
227
1620
forma, i sensi occupa. ¶ E la canzon fu questa
228
1620
la canzon fu questa, ¶ e queste fur le note
229
1620
O del'abisso tenebroso e nero ¶ monarca formidabile e
230
1620
e nero ¶ monarca formidabile e severo, ¶ sotto il cui
231
1620
mpero stansi ubbidienti ¶ furie e serpenti; ¶ tartareo Giove, che
232
1620
eterno ¶ del pallid'Orco e del profondo Averno ¶ volgi
233
1620
Averno ¶ volgi il governo, e con tremende leggi ¶ l
234
1620
d'ogni luce privi, ¶ e di rado, o non
235
1620
tolsemi avara intempestiva Morte, ¶ e 'l nodo forte, ond
236
1620
già n'involse, ¶ ruppe e disciolse. ¶ Punta da velenoso
237
1620
disciolse. ¶ Punta da velenoso e rigid'angue ¶ quella, di
238
1620
ch'io del'amata e cara anima privo ¶ no
239
1620
no che non vivo. ¶ E voi, deh voi dela
240
1620
pena ordita, ¶ fatta infinita, e più del'altre lunga
241
1620
Sen'avide la bella e in un momento, ¶ lasciando
242
1620
fiori ¶ la testura interrotta ¶ e spezzando la voce a
243
1620
ai venti ¶ le preghiere e i lamenti. Ella fuggiva
244
1620
crin disciolto al'aura ¶ e la gonna ondeggiante ¶ l
245
1620
dele piante d'Esperia ¶ e de' rami di Cuma
246
1620
de' tronchi indegni) ¶ lacerate e pendenti ai negri busti
247
1620
ruvide querce, aurei monili; ¶ e volando dintorno ¶ a quelle
248
1620
dintorno ¶ a quelle belle e lucide catene, ¶ vi restò
249
1620
orbi il flessuoso corpo ¶ e con la coda aguzza
250
1620
terga. ¶ Ardean di foco e sangue ¶ le fiere luci
251
1620
bocca spumante ¶ uscia fischio e veleno, onde facea ¶ ne
252
1620
intorno ¶ d'atra nebbia e mortal fumar la via
253
1620
scoppio, ¶ aventò se medesmo e dala lingua ¶ morbo scoccando
254
1620
dala lingua ¶ morbo scoccando e morte, ¶ nel bianco piede
255
1620
ignudo ¶ dela fanciulla fuggitiva e scalza ¶ con tenace puntura
256
1620
puntura il dente impresse, ¶ e vomitò su la ferita
257
1620
serpe ¶ la rabbiosa percossa e 'l morso acerbo. ¶ Tacita
258
1620
va per le midolle e scorre ¶ di vena in
259
1620
di vena in vena, e sottilmente passa ¶ per le
260
1620
fiero tosco ¶ contaminato, irrigidisce e torpe. ¶ Picciola è ben
261
1620
irrigidisce e torpe. ¶ Picciola è ben la piaga, ¶ ma
262
1620
stesso maggior subito cresce, ¶ e tumido non cape ¶ dela
263
1620
i begli occhi ¶ offusca e chiude in grave sonno
264
1620
il chiaro del giorno e dala luce ¶ dela vita
265
1620
dura novella ¶ con pianti e con sospir l'afflitte
266
1620
ninfe ¶ dele getiche selve e dele traci ¶ perturbaro i
267
1620
traci ¶ perturbaro i silenzi e 'l dolce nome ¶ chiamar
268
1620
nome ¶ chiamar più volte e richiamaro indarno. ¶ Ma quale
269
1620
quale allor si fece e qual sentissi ¶ il sovr
270
1620
in poi la notte e 'l giorno ¶ mesto videlo
271
1620
mesto videlo il bosco e mesto udillo ¶ piangendo gir
272
1620
gir per solitarie valli ¶ e per spelonche inospite la
273
1620
che d'alte strida, ¶ e di gemiti acuti il
274
1620
gìa l'alte foreste, ¶ e desperato alfine ¶ volse ancor
275
1620
il suo gran padre, ¶ e dele Muse il numero
276
1620
dela terra ultime parti, ¶ e per placar del'implacabil
277
1620
errar vivo tra' morti; ¶ e la negra palude, ¶ dove
278
1620
alme, ¶ passò senza spavento, e corse e vide ¶ dela
279
1620
senza spavento, e corse e vide ¶ dela patria del
280
1620
dela patria del'ombre ¶ e del'impero tristo ¶ le
281
1620
tristo ¶ le sedi oscure e le dolenti case; ¶ et
282
1620
fortune ¶ l'istoria miserabile e pietosa ¶ al'anime spietate
283
1620
l'ardito ¶ giovane innamorato e per le vie ¶ caliginose
284
1620
per le vie ¶ caliginose e fosche ¶ cercando andò dela
285
1620
pianto ¶ gli alberghi inaccessibili e riposti. ¶ Giunse alfin là
286
1620
ad Ecate sua preme e sostiene ¶ terribil trono e
287
1620
e sostiene ¶ terribil trono e ruginoso scettro. ¶ E venerando
288
1620
trono e ruginoso scettro. ¶ E venerando e spaventoso insieme
289
1620
poetico (ch'alla fine è dono più di natura
290
1620
cose proprie. ¶ Il peggio è che vi ha certi
291
1620
può intendere di molti, è segno ch'egli non
292
1620
da chi 'l ricevono, e' si potrebbe pure farne
293
1620
caso non solo non è impossibile, ma è facile
294
1620
non è impossibile, ma è facile essermi accaduto, et
295
1620
del meglio, onde non è maraviglia se talora s
296
1620
onde quel che v'è rimaso del suo primiero
297
1620
del suo primiero autore è sì poco che si
298
1620
volontà. ¶ Or se così è, perché questi malignetti, avante
299
1620
Spagna o alla Francia e dati all'Italia: perché
300
1620
quale di simili frutti è altrettanto feconda quanto quell
301
1620
cui nasce il verisimile e per conseguenza il dilettevole
302
1620
nelle parole; l'una è propria dell'eroico, l
303
1620
ha più del poetico e si può meglio dell
304
1620
dell'altra nascondere, questa è più sfacciata et manco
305
1620
imitati i poeti greci e latini e dissimulata l
306
1620
poeti greci e latini e dissimulata l'imitazione. ¶ Chi
307
1620
Ulisse? Orrilo dall'Idra? ¶ È vero che talvolta non
308
1620
Il Tasso all'incontro è stato maggiore et più
309
1620
in Omero; l'Inferno e 'l consiglio de' Demoni
310
1620
et della differenza ch'è tra il furto et
311
1620
tempo, ché insomma questo è il frutto che si
312
1620
perché la nostra memoria è debole et mancante, et
313
1620
opportunità il richiede. ¶ Vero è che cotal repertorio ciascuno
314
1620
poiché la mia povertà è tanta che mi bisogna
315
1620
ricchezze da chi n'è più di me dovizioso
316
1620
come il vento australe è contrario alla serenità, così
317
1620
serenità, così della gloria è stato sempre nemico il
318
1620
latrati di questi mastini e i zuffolamenti di queste
319
1620
et nelle cui cose è verisimile che delle imperfezzioni
320
1620
oltracciò al lauro, ch'è pianta infeconda, invece di
321
1620
di questo veleno si è il tacere et procurar
322
1620
d'inviarne alcuna, mi è sopragiunta la Galeria da
323
1620
che in leggendola mi è venuta pietà di me
324
1620
che più importa, ch'è la pessima correzzione. ¶ Com
325
1620
la pessima correzzione. ¶ Com'è egli possibile che il
326
1620
il Manuzio, il Giolito e 'l Valgrisio, la cui
327
1620
Oggidì la stampa si è ridotta a semplice mercatura
328
1620
mercatura, et ne' librai è tanta l'avidità del
329
1620
a tempo di farlo; e s'io vedrò che
330
1620
per esser più varia. ¶ È divisa in Idilli profani
331
1620
gran figlio d'Apollo e dela Musa, ¶ fabricava ghirlande
332
1620
dela Musa, ¶ fabricava ghirlande e gìa cantando ¶ canzonetta gentil
333
1620
avea; ¶ quando la vide e n'arse ¶ il pastor
334
1620
in oblio gli armenti e i paschi, ¶ messi tutti
335
1620
non cale i favi e l'api, ¶ prese a
336
1620
prese a tracciarla insidioso, e volse ¶ con aguato furtivo
337
1620
stato io il ritrovatore e l'introducitore di questa
338
1620
poi ripiene le carte; e tuttoché quanto alla invenzione
339
1620
onoro, sìcome nello stile e ne' concetti mi sono
340
1620
azzioni umane la maturità è lodevole, come quella ch
341
1620
lodevole, come quella ch'è madre del buon consiglio
342
1620
che in alcun'altra è necessaria, e massime nelle
343
1620
alcun'altra è necessaria, e massime nelle poetiche. ¶ In
344
1620
lunghissima considerazione. ¶ La stampa è atto irrevocabile et irretrattabile
345
1620
prima logoro dalla polvere, e niun libro rintuzzò i
346
1620
della mia natura ritrosa e restia, la qual mi
347
1620
mi rilevano nella fortuna e nell'onore. ¶ Rassomiglio poi
348
1620
qualità si son vedute e si veggono a tempo
349
1620
il suo toro riguardevole e formidabile. ¶ Che dico io
350
1620
Marte per l'ardimento e per lo valore si
351
1620
Cravacore, son rimase segnalate e sempiterne memorie. ¶ L'affrontare
352
1620
consigli la rendono pronta e risoluta alla elezione de
353
1620
chi ben la tocca e dilettandosi oltremodo (quando gli
354
1620
della testugine, et quinci è che presso i Latini
355
1620
ciò disdicevole; ché chi è avvezzo, non dico solo
356
1620
ora le presento non è la sampogna già ritrovata
357
1620
in quelle del Lazio e dalle mani del pastor
358
1620
salvo Aminta et Mirtillo, è stato permesso d'accostarvi
359
1620
del celeste Apollo, questa è opera d'un famigliare
360
1620
Vostra Altezza con umiltà. E con umilissima et profondissima
361
1620
di tanta terra, quanta è tra noi, non ha
362
1620
reverisco la sua persona, è giunto a tal segno
363
1620
Signoria, il qual si è inalzato ormai sovra i
364
1620
dell'arte, et ora è temerario per la sublimità
365
1620
sublimità del paragone. ¶ Egli è vero che questi giorni
366
1620
Onde l'aspettazione universale è grande, ma se ne
367
1620
sì come ad amendue è commune una istessa patria
368
1620
teneri dell'onor mio e che soverchio amore vi
369
1620
trivialità. ¶ Anzi (se mi è lecito dirne con libertà
370
1620
maggior veemenza, tanto meno è creduto, percioché quanto i
371
1620
mentirei, ché la loda è una musica che diletta
372
1620
l'ambizione del gloriarsene è ragionevole, là dove al
373
1620
contrarietà. ¶ I veri onori e le vere glorie si
374
1620
stato sindicato con oltraggiose e mordaci Essamine dai fiscali
375
1620
del suo Miserere si è abbassato a comprovare molte
376
1620
essere, perché i savi e i buoni non sanno
377
1620
sì come gli sciocchi e i malvagi non possono
378
1620
cagnacci arrabbiati. ¶ Il meglio è lasciar quelli bravare al
379
1620
particolari de' lor Canzonieri, e non solo in quelli
380
1620
di peso. ¶ Ma non è tempo ora da spianar
381
1620
la bertuccia del mare e chi il babbuino della
382
1620
zingari a «ch'ell'è dentro et ch'ell
383
1620
dentro et ch'ell'è fora». ¶ Io per me
384
1620
attingono. ¶ Et chi non è nato a questo, rivolgasi
385
1620
iterando alza lo strido, ¶ e perché lena d'arrivar
386
1620
oltre ¶ la voce stanca e debile non ave, ¶ co
387
1620
ave, ¶ co' panni accenna e con la man da
388
1620
affanno ¶ cade in angoscia e languida et essangue ¶ s
389
1620
et essangue ¶ s'abbandona e tramore, alfin si leva
390
1620
anelando, al padiglion ritorna, ¶ e del'ingiusto talamo si
391
1620
rende scemo. ¶ Indi dolente e disdegnosa in guisa, ¶ che
392
1620
da largo pianto accompagnati e tronchi ¶ da ferventi sospir
393
1620
consuma i gridi inutilmente e perde, ¶ parlando al sordo
394
1620
mar, questi lamenti. ¶ – Misera, e chi m'ha tolto
395
1620
scogli, aspri sassi, ¶ chi è, chi m'ha rapito
396
1620
con Eolo mi querelo, ¶ e le lor fraudi accuso
397
1620
sol per fuggirmi, ¶ fellone e traditore, ¶ il crudo Teseo
398
1620
iniquo ¶ l'onde contrarie e i venti, ¶ le stelle
399
1620
i venti, ¶ le stelle e gli elementi. ¶ Dunque, perfido
400
1620
solo ¶ lasciò la patria e 'l padre? ¶ Io ti
401
1620
Tu sì malvagiamente ¶ ingrato e sconoscente ¶ preda mi lasci
402
1620
ti porta, ¶ più instabile e crudele! ¶ Vele fugaci, o
403
1620
farmi beata? ¶ Oh sciocca e forsennata ¶ femina, che si
404
1620
desir ferve, ¶ tutto promette e giura; ¶ ma tosto ch
405
1620
veduta, ¶ nova beltà desia, ¶ e 'l primo foco oblia
406
1620
lo scherno ancor m'è dolce, ¶ l'inganno ancor
407
1620
l'inganno ancor m'è caro. ¶ Teseo mio, ti
408
1620
torna indietro, ¶ menami teco e poi ¶ ti servirò d
409
1620
Creta insieme et Atene, ¶ e genitore e sposo. ¶ Lassa
410
1620
et Atene, ¶ e genitore e sposo. ¶ Lassa, dove rimango
411
1620
sì largo ¶ m'allontana e divide? ¶ Rivolgerò le piante
412
1620
deggio ¶ sovra il fido e leale ¶ amor del buon
413
1620
de' ben spediti remi ¶ è lenta a tanta fretta
414
1620
o ver d'orsi e di lupi, ¶ tra l
415
1620
omicida; ¶ solo però ch'è tale, ¶ ch'uccidermi non
416
1620
inumana, ¶ ch'ancor tinta è del sangue ¶ del mia
417
1620
Potrò nel mar gittarmi, ¶ e dentro il salso umore
418
1620
estinguere in un punto ¶ e la vita e l
419
1620
punto ¶ e la vita e l'ardore. ¶ Ma s
420
1620
io verso da' lumi ¶ e mari e fanti e
421
1620
da' lumi ¶ e mari e fanti e fiumi, ¶ né
422
1620
e mari e fanti e fiumi, ¶ né mi sommergo
423
1620
focile accendo ¶ fiamma ingorda e vorace ¶ per distruggermi in
424
1620
laccio ¶ stringerommi la gola ¶ e qui da qualche ramo
425
1620
altro nodo ¶ più saldo e più tenace ¶ mi tien
426
1620
pieno ¶ d'amoroso veleno, ¶ e pur di duol non
427
1620
se tra gli aspi e le serpi ¶ del'empia
428
1620
il fianco. ¶ Ma questo è van pensiero, ¶ perché dal
429
1620
di pena ¶ pena bastante? e mentre ¶ senza morir mi
430
1620
piangeva la giovane dolente, ¶ e 'l gran figlio di
431
1620
gran figlio di Semele e di Giove ¶ prendea del
432
1620
Bassaridi in un coro, ¶ e 'l buon Silen decrepito
433
1620
di branche di viti e di corimbi, ¶ che gli
434
1620
che gli scusano insieme ¶ e cappello e ghirlanda, ¶ impedita
435
1620
scusano insieme ¶ e cappello e ghirlanda, ¶ impedita la chioma
436
1620
pendenti ¶ di bacche nere e grappoli vermigli ¶ tremolanti leggiadri
437
1620
d'un purpureo raggio, ¶ e tra viticci e tralci
438
1620
raggio, ¶ e tra viticci e tralci ¶ spuntan fuor dele
439
1620
dele tempie ¶ di curvo e lucid'osso ¶ duo ben
440
1620
osso ¶ duo ben formati e pargoletti germi, ¶ che di
441
1620
spoglia d'indica pantera ¶ è la sua vesta et
442
1620
circondargli il fianco. ¶ Mirala e non respira ¶ tra gioia
443
1620
non respira ¶ tra gioia, e meraviglia ¶ più d'amor
444
1620
di vin ebro Lieo; ¶ e se non fusse il
445
1620
impaccio ¶ de' racemi intrecciati e dele foglie, ¶ che gl
446
1620
la bocca, ¶ la bacia, e non la tocca; ¶ e
447
1620
e non la tocca; ¶ e 'n voce piana e
448
1620
e 'n voce piana e con parlar sommesso, ¶ mormora
449
1620
che qui riposa. ¶ Venere è certo ¶ costei, ch'io
450
1620
l lido. ¶ Ma dov'è il cesto, ¶ di cui
451
1620
senza spoglie? ¶ La Luna è forse, ¶ che, come amica
452
1620
a lato ¶ dorme soletta? ¶ È forse Teti ¶ dai piè
453
1620
d'argento, ¶ ch'uscita è fuori ¶ de' suoi cristalli
454
1620
se non ignuda? ¶ Forse è Diana, ¶ che dala caccia
455
1620
arco ¶ né la faretra, ¶ e non ha punto ¶ d
456
1620
ha tolto ¶ lo scudo e l'asta? ¶ Fauni aspettate
457
1620
sonno, ¶ che la nutrisce, ¶ è forse quello, ¶ ch'ella
458
1620
Così Bromio dicea, rapito e fiso ¶ ne la beltà
459
1620
vide ¶ già di destarsi e d'aprir gli occhi
460
1620
Lete, ecco si volge, ¶ e per Teseo abbracciar la
461
1620
la man distende ¶ una e due volte, et una
462
1620
due volte, et una e due la tragge ¶ senza
463
1620
trova ¶ il fallace consorte e 'l porto scorge ¶ solitario
464
1620
scorge ¶ solitario di navi, e muti intorno ¶ del'erma
465
1620
riva ¶ gemer le folichette e gli alcioni. ¶ Battesi il
466
1620
alcioni. ¶ Battesi il petto e Teseo indarno chiama, ¶ né
467
1620
il sonno s'adira e di sestessa ¶ duolsi piangendo
468
1620
di sestessa ¶ duolsi piangendo e sua pigrizia accusa. ¶ S
469
1620
pigrizia accusa. ¶ S'aggira, e come stolta, ove la
470
1620
furor, corre per tutto, ¶ e quinci e quindi pur
471
1620
per tutto, ¶ e quinci e quindi pur cerca e
472
1620
e quindi pur cerca e ricerca ¶ il predator de
473
1620
freno ¶ dal'aurea rete è l'aureo crin, ma
474
1620
del crespo velo ¶ ombrato e chiuso il bianco sen
475
1620
suol le cade ¶ negletto e sciocco il ben fregiato
476
1620
del piede il vivo e candido alabastro, ¶ s'alza
477
1620
Ne la più alta e ruinosa cima ¶ delo scoglio
478
1620
veduta, in fretta sale; ¶ e quindi vede, o di
479
1620
veder le sembra ¶ (ch'è l'aria ancora tra
480
1620
aria ancora tra luminosa e fosca) ¶ con veloce discorso
481
1620
assalir non vi vidi. ¶ E tu, caro Tigrino, ¶ pupilla
482
1620
pupilla del mio core, ¶ e tu pur contumace ¶ al
483
1620
mano ¶ ministrar l'esca e l'onda, ¶ or non
484
1620
mi perdonaro, ¶ ne' monti e per le selve ¶ le
485
1620
miei cari custodi ¶ oltraggiato e tradito? ¶ Ingolato m'avesse
486
1620
dispietate ¶ l'orsa arrabbiata e cruda, ¶ misero, pria ch
487
1620
ecco io vi lascio e lascio ¶ con voi la
488
1620
che di me vedesti. ¶ E se i miei genitori
489
1620
mi moro". ¶ Palpitante, malvivo e semimorto ¶ queste cose io
490
1620
muggiva ¶ gittando i vani e non intesi preghi, ¶ ai
491
1620
preghi, ¶ ai cani inessorabili e feroci. ¶ Ma come a
492
1620
da' miei ¶ divoratori immansueti e crudi ¶ trangugiato io mi
493
1620
gelo ¶ il tuo diletto e sviscerato cervo. ¶ Va, raccogli
494
1620
sviscerato cervo. ¶ Va, raccogli, e componi ¶ le mie sparse
495
1620
cani che miei, pastura e gioco. ¶ Né dal'opra
496
1620
loco, ove la forma, e donde ¶ non molto lunge
497
1620
pianta ¶ con la faretra e le saette al suolo
498
1620
se però l'arco e le saette ancora ¶ trasformati
499
1620
verdi boschi. ¶ Quelle spoglie e quell'ossa insieme aduna
500
1620
chiudile in bianco marmo e in nere note ¶ fa