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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Italo Calvino, Fiabe italiane, 1956

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
1
1956
del Re di Danimarca è tanto bello che deve
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1956
sette veli sul viso? E non si sposerà finché
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1956
fu presa dalle smanie e cadde in terra. Accorsero
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1956
Accorsero le sue damigelle e la trovarono che piangeva
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1956
la trovarono che piangeva e smaniava: – Voglio andare fuori
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1956
che torni suo padre e lo dica a lui
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1956
padre come al solito, e lei scoppiò in pianto
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1956
lei scoppiò in pianto e gli disse che era
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1956
era imprigionata senza ragione, e che voleva uscire. Il
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1956
domandava sempre cos’aveva, e lei: – Niente, niente! – Finalmente
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1956
si buttò in ginocchio e gli raccontò del figlio
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1956
vuole in sposa. ¶ – Alzati e sta’ quieta, – le disse
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1956
del Re di Danimarca, e non mi dirà di
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1956
veli sopra il viso, e suo padre gli disse
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1956
sollevò il primo velo e chiese agli ambasciatori: – È
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1956
e chiese agli ambasciatori: – È bella come me? ¶ E
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1956
È bella come me? ¶ E gli ambasciatori gli risposero
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1956
sollevò il secondo velo: – È bella come me? ¶ – Sacra
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1956
me? ¶ – Sacra Maestà, sì. ¶ E così sollevò tutti i
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1956
uno dopo l’altro e quando si fu tolto
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1956
tolto l’ultimo chiese: – È bella come me? ¶ Gli
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1956
allora prese una corda e la buttò agli ambasciatori
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1956
ambasciatori. – Prendete questa corda e ditele che s’impicchi
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1956
la corda in mano, e il Re montò su
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1956
veli fino all’ultimo, e chiese: – È bella come
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1956
all’ultimo, e chiese: – È bella come me? ¶ – Sacra
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1956
che prenderà un coltello e s’ammazzerà. ¶ – Tenete questo
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1956
ammazzerà. ¶ – Tenete questo coltello e ditele che s’ammazzi
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1956
ammazzi. ¶ Tornarono col coltello e il Re voleva dichiarare
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1956
a forza di preghiere e suppliche lo calmò e
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1956
e suppliche lo calmò e dopo qualche mese lo
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1956
che prenderà una pistola e si sparerà. ¶ – Tenete questa
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1956
sparerà. ¶ – Tenete questa pistola e che si spari. ¶ Tornarono
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1956
Tornarono con la pistola. E il Re andò ancora
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1956
andò ancora in collera e la figlia si rimise
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1956
di ferro, chiudetemi dentro e lasciatemi andare per il
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1956
la corona in testa, e con la corda, il
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1956
la corda, il coltello e la pistola, e un
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1956
coltello e la pistola, e un po’ di roba
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1956
mangiare per il viaggio. E via per il mare
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1956
Dopo aver galleggiato giorni e giorni, il mare la
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1956
mattino apersero i balconi, e videro la botte sulla
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1956
apersero in sua presenza e uscì quella bella giovane
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1956
le chiese la Regina, e lei le raccontò. ¶ – Niente
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1956
del Re di Danimarca è mio fratello. E ogni
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1956
Danimarca è mio fratello. E ogni mese viene a
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1956
fece entrare questa giovane. E lui, a vederla, s
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1956
d’un colpo. – Chi è questa bella signora? – chiese
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1956
una cosa. Mio padre è venuto a sapere che
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1956
con una donna barbuta e m’ha detto che
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1956
fare un velo nero e un abito nero di
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1956
abito nero di velluto, e conducimi dal nonno, che
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1956
Principe portò il vestito e il velo e così
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1956
vestito e il velo e così vestita e imbacuccata
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1956
velo e così vestita e imbacuccata, salirono in carrozza
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1956
imbacuccata, salirono in carrozza e andarono al palazzo. ¶ Lei
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1956
andò sotto il camino e disse: – Nonno? ¶ – Chi c
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1956
disse: – Nonno? ¶ – Chi c’è? ¶ – Sono io, nonno! ¶ – Cosa
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1956
di portar via tutto e non dimenticarti niente? Se
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1956
liberato dal mio incantesimo, e invece m’è toccato
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1956
incantesimo, e invece m’è toccato ricominciare da capo
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1956
collo, che bella eri e più bella diventerai. ¶ La
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1956
la collana d’oro e la barba tutt’a
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1956
nonno, – che bella sei e più bella diventerai –. E
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1956
e più bella diventerai –. E la ragazza era diventata
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1956
giù per le scale e va alla carrozza dello
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1956
così bella, come prima e ancora più di prima
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1956
tutto contento l’abbraccia e le dice: – Ora mio
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1956
condannerà più a morte; e neanche dirà che a
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1956
può essere –. La abbraccia, e dà ordine per le
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1956
ordine per le nozze, e intanto vuole che vada
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1956
si riunì tanto popolo, e al vedere la bella
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1956
giovani si sono sposati e hanno fatto le nozze
74
1956
ne hanno mangiato oggi e n’è avanzato per
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1956
mangiato oggi e n’è avanzato per domane; in
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1956
un ramo di rosmarino, e a me non han
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1956
una volta un Re e una Regina che non
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1956
un telescopio d’oro, e al dodicesimo, che era
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1956
radunarono attorno alla figlia, e chi disse che sarebbe
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1956
gli fece il Re. E l’astrologo, che se
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1956
che avrebbe sentito nominare. ¶ – E come possiamo fare per
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1956
figlia d’un Re, e lì alloggiarla, con balie
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1956
lì alloggiarla, con balie e cameriere. Ma dovrà essere
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1956
una volta al mese e la vedeva crescere e
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1956
e la vedeva crescere e diventar sempre più bella
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1956
astrologhi, ma più cresceva e più capiva che non
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1956
restar là chiusa eternamente, e che ci doveva essere
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1956
in alto in alto e cominciò a fare una
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1956
una torre di tavoli e tavolini e sedie uno
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1956
di tavoli e tavolini e sedie uno sopra l
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1956
il cielo col sole e le nuvole, ma non
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1956
ma non la terra, e dalla terra le arrivavano
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1956
terra le arrivavano suoni e parole. ¶ Sentì le voci
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1956
Uno diceva: – Ma cos’è questo palazzo accanto a
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1956
Re? ¶ – Non sai? C’è dentro la figlia del
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1956
cui sentirà parlare. ¶ – Ed è bella? ¶ – Si dice di
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1956
sul vassoio. Si veste e passa in una grande
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1956
grande sala, dove c’è un armadione pieno d
99
1956
d’abiti, scialli, gonne e tutto lo sfoggio che
100
1956
tutte le sue miserie e si veste da gran
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1956
C’era una pergola e la bella s’affacciò
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1956
vede la bella giovane e le chiede come può
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1956
Re fa tanti inchini e va via con la
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1956
casa, va al camino, e si mette a dire
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1956
palazzo senza veder nessuno, e ora avrei questo Re
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1956
benedetta, che bella sei e sempre più bella diventerai
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1956
un povero nonno malato e solo, che è contento
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1956
malato e solo, che è contento che ti sposi
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1956
va’, che bella sei e sempre più bella diventerai
110
1956
sempre più bella diventerai –. E la ragazza sempre più
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1956
dopo, va al balcone e in quel mentre passa
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1956
mentre passa il Re e appena la vede le
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1956
malato. Ma suo nonno è contento che si sposino
114
1956
sposino, purché facciano presto, e intanto faranno all’amore
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1956
va sotto al camino e dice: – Nonno, sono otto
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1956
Prendilo pure per sposo, e comincia a portar via
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1956
Quello che ti raccomando è che tu non mi
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1956
devi portare via tutto! E adesso va’, che bella
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1956
va’, che bella sei e sempre più bella diventerai
120
1956
sempre più bella diventerai –. E lei sempre più bella
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1956
diventava. ¶ Va al balcone e appena vede il Re
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1956
di preparare le nozze e che intanto faccia venire
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1956
intanto faccia venire carrozze e cavalli per portar via
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1956
tutto quel che c’è nel palazzo. Passarono otto
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1956
a portar via roba. E il Re disse a
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1956
abbiamo di così bella. E vedrai, poi, che bella
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1956
scopato tutto il palazzo, e buttato via scope e
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1956
e buttato via scope e spazzatura. Adesso era rimasto
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1956
al momento d’uscire, e l’aveva lasciata appesa
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1956
allora andò al camino e disse: – Nonno, guardi che
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1956
io vado via, perché è venuto a prendermi il
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1956
ho portato via tutto e ho anche scopato il
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1956
ti ringrazio: bella sei e sempre più bella diventerai
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1956
carrozza, abbracciata dal Re; e così partirono. A metà
135
1956
costi. Smontò di carrozza e salì nel palazzo, mentre
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1956
ragazza andò al camino e disse: – Nonno? ¶ – Cosa vuoi
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1956
mia collana d’oro, – e così dicendo la staccò
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1956
di portar via tutto e non dimenticar niente! Va
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1956
stava infilando la collana, e sentì del pelo sotto
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1956
un casolare nel bosco e ti terrò là. ¶ Così
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1956
terrò là. ¶ Così fece, e ogni giorno andava a
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1956
le voleva ancora bene, e non le faceva mancar
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1956
Re chiamò il figlio e gli disse: – Come pensi
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1956
giovane andò dalla ragazza e le disse: – Senti, ho
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1956
bellissimo giovane, tutto intero, e vestito da gran signore
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1956
in un bel palazzo. ¶ E lui, tra sé: «Per
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1956
le mele d’oro e uno le mele d
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1956
le mele d’argento, e ci siano camerieri, maggiordomi
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1956
siano camerieri, maggiordomi, damigelle e tutto quello di cui
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1956
quello di cui c’è bisogno in un palazzo
151
1956
di tutti i Re e le Regine dei dintorni
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1956
le Regine dei dintorni, e venne anche il padre
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1956
quelle mele d’oro e quelle mele d’argento
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1956
Si mettono a mangiare e a bere, e intanto
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1956
mangiare e a bere, e intanto il Mezzo dice
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1956
una mela d’oro e una mela d’argento
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1956
a passeggio in giardino e vede che mancano due
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1956
mancano due mele. – Chi è stato? – chiede. ¶ Tutti quei
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1956
visita alle loro Maestà. ¶ E cominciò a frugare, Re
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1956
frugare, Re per Re e Regina per Regina. Nessuno
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1956
fine toccò al suocero, e gli trovò le due
162
1956
coraggio di toccare niente e solo lei me ne
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1956
ho prese, posso giurarlo! ¶ E il Mezzo: – Così, con
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1956
dire d’essere innocente? ¶ E il Re: – Sì. ¶ – Allora
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1956
Re: – Sì. ¶ – Allora, com’è innocente lei, era innocente
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1956
innocente sua figlia, ed è giusto che quel che
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1956
m’ha usato crudeltà, è tuttavia sempre mio padre
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1956
tuttavia sempre mio padre e domando grazia per lui
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1956
domando grazia per lui. ¶ E il Mezzo, mosso a
170
1956
figlia che credeva morta, e d’aver saputo ch
171
1956
sé al suo palazzo e là vissero sempre assieme
172
1956
assieme in buona pace e carità, e se non
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1956
buona pace e carità, e se non son morti
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1956
trovo la mia fortuna –. E così, prese e se
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1956
fortuna –. E così, prese e se ne andò. ¶ Cammina
176
1956
se ne andò. ¶ Cammina e cammina finché non s
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1956
Vede la porta aperta e dice: «Andrò su a
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1956
una serva». Va su e dice: – Ehi, di casa
179
1956
risponde. Va in cucina, e vede che c’è
180
1956
e vede che c’è la pentola che bolle
181
1956
bolle. Apre una credenza e vede che c’è
182
1956
e vede che c’è pane, c’è riso
183
1956
c’è pane, c’è riso, c’è bottiglie
184
1956
c’è riso, c’è bottiglie di vino, c
185
1956
bottiglie di vino, c’è di tutto, e dice
186
1956
c’è di tutto, e dice: – Qua c’è
187
1956
e dice: – Qua c’è di tutto, io ho
188
1956
un piatto di riso, e la ragazza dice: – Allora
189
1956
ragazza dice: – Allora mangio, – e si mette subito a
190
1956
le portano un pollastro, e la ragazza mangia tutto
191
1956
a girare il palazzo e vede una bella stanza
192
1956
caffè. Beve il caffè, e le mani le riportano
193
1956
lui. La tira su e l’anguilla gli dice
194
1956
butta ancora la rete e la tira su piena
195
1956
da tutte le parti e guadagnò un sacco di
196
1956
cosa vorrai, sarà fatto, – e lui subito la lasciò
197
1956
mezza testa, mezzo corpo e una gamba sola e
198
1956
e una gamba sola e scoppia a ridere. Lui
199
1956
occhio verso di lei e le dice: – Ah, tu
200
1956
dice: – Ah, tu ridi… E allora, per l’amor
201
1956
ad aspettare un bambino e i genitori se ne
202
1956
ne accorsero. – Ma com’è questa storia? – le chiesero
203
1956
ne sai niente? Chi è il padre? ¶ – Davvero, non
204
1956
so, non so niente, – e nonostante tutte le richieste
205
1956
a maltrattarla, ad avvilirla, e lei non sapeva darsi
206
1956
un bambino senza padre e chiamarono un Mago perché
207
1956
i signori della città, e quando i signori saranno
208
1956
una mela d’oro e una mela d’argento
209
1956
darà a suo padre e la mela d’argento
210
1956
mandò fuori i manifesti e fece preparare una gran
211
1956
col bambino in braccio e gli diede le due
212
1956
mele in mano. – Questa è per tuo padre, e
213
1956
è per tuo padre, e questa per tuo nonno
214
1956
ritorna davanti al Re e il bambino gli dà
215
1956
ma voglio sapere chi è tuo padre. ¶ Ma il
216
1956
il bambino girava, girava, e la mela d’oro
217
1956
i poveri della città, – e il Re mandò fuori
218
1956
pantalone, la mia scarpetta e la mia mezza berretta
219
1956
cominciò a girare intorno e il bambino aveva la
220
1956
dàlla al tuo papà, – e girava intorno. Appena il
221
1956
le braccia al collo, e disse: – Papà, piglia questa
222
1956
Papà, piglia questa mela! ¶ E dalle panche intorno tutti
223
1956
Iiieeeh! Di chi s’è innamorata la figlia del
224
1956
sposo di mia figlia! ¶ E le nozze furono tosto
225
1956
sposi uscirono di chiesa e credevano che ad aspettarli
226
1956
Mezzo, la sua sposa e il bambino ci furono
227
1956
ci furono fatti entrare e chiusi dentro, e poi
228
1956
entrare e chiusi dentro, e poi la botte fu
229
1956
mare era in burrasca, e la botte scompariva e
230
1956
e la botte scompariva e riappariva tra le onde
231
1956
non si vide più, e tutti dal palazzo del
232
1956
a fondo. ¶ Galleggiava, invece. E là dentro il Mezzo
233
1956
botte su una spiaggia? ¶ E la sposa con un
234
1956
Mezzo ruppe il fondo e tutti e tre vennero
235
1956
il fondo e tutti e tre vennero fuori. Era
236
1956
Era ora di desinare, e per l’amor dell
237
1956
tre, piena di pietanze e di bevande. Dopo che
238
1956
che ebbero ben mangiato e ben bevuto, il Mezzo
239
1956
ch’io venga intero e più bello di prima
240
1956
più bello di prima», e sul momento diventò un
241
1956
Scorzo vien preso, imprigionato, e dopo tre giorni lo
242
1956
ricordo. ¶ – Ebbene, mentre lei e il suo sposo dormivano
243
1956
sono entrate tre Fate e hanno detto che il
244
1956
di trovare tre cavalli e salire sul cavallo bianco
245
1956
salire sul cavallo bianco, e che il cavallo bianco
246
1956
non sarebbe successo niente; e che chi lo racconterà
247
1956
erano venuti i piedi e le gambe di marmo
248
1956
gridò. – Non raccontarmi altro! ¶ E lui: – Morto per morto
249
1956
la maledizione dei cagnolini, e diventò di pietra fino
250
1956
la gola di marmo, e balbettando perché gli diventavano
251
1956
racconterà… di marmo diventerà… – E tacque, di marmo dalla
252
1956
sposa. – Quest’anima fedele è condannata… A meno che
253
1956
Certo, chi può salvarlo è solo mio padre, – e
254
1956
è solo mio padre, – e presa carta penna e
255
1956
e presa carta penna e calamaio, scrisse una lettera
256
1956
suo padre, chiedendogli perdono e scongiurandolo di venire a
257
1956
dalle tue tre maledizioni è diventato di marmo dalla
258
1956
dalla testa ai piedi. ¶ E il Mago, sospirando: – Per
259
1956
una spennellata a Scorzo e Scorzo saltò su di
260
1956
in trionfo, con musiche e canti, in mezzo a
261
1956
donna aspettava un bambino, e aveva voglia di prezzemolo
262
1956
strega, una strega famosa, e aveva un orto tutto
263
1956
prezzemolo foglia a foglia, e mangia che ti mangia
264
1956
Quando la strega tornò e vide l’orto per
265
1956
la donna l’indomani, e si mette a mangiare
266
1956
saltò fuori la strega e disse: – Ieh…! Sei tu
267
1956
sia mezzo per te e mezzo per me. ¶ E
268
1956
e mezzo per me. ¶ E la donna, spaventata, gli
269
1956
compie i sei anni, e un giorno, passando dalla
270
1956
strega, questa lo vede e gli dice: – Di’, ricorda
271
1956
bambino andò a casa e disse: – Mamma, m’ha
272
1956
ci manca un anno. ¶ – E tu, – gli disse, – se
273
1956
dire, dille così che è matta. ¶ Al bambino mancavano
274
1956
compiere i sette anni e la strega gli disse
275
1956
ci manca tre mesi. ¶ E lui: – Cara lei, lei
276
1956
lui: – Cara lei, lei è matta! ¶ E la vecchia
277
1956
lei, lei è matta! ¶ E la vecchia: – Sì, sì
278
1956
il bambino per strada e se lo porta a
279
1956
stende su una tavola, e con un coltello lo
280
1956
il lungo, mezza testa e mezzo corpo. ¶ A uno
281
1956
Tu va’ a casa, – e all’altro mezzo disse
282
1956
me. ¶ Un mezzo resta e l’altro mezzo va
283
1956
casa. Va a casa e dice a sua madre
284
1956
ha fatto, quella vecchia? E tu dicevi che era
285
1956
dicevi che era matta! – E la mamma dovette aprir
286
1956
dovette aprir le braccia e star zitta. ¶ Questo mezzo
287
1956
mezzo ragazzo viene grande e non sapeva che mestiere
288
1956
a pescare all’anguillaia e prende un’anguilla lunga
289
1956
Così restarono a suonare e a divertirsi, e alla
290
1956
suonare e a divertirsi, e alla fine la figlia
291
1956
sì; si nascosero tutti e tre nella pancia del
292
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nella pancia del cavallo, e via. Appena erano usciti
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s’affacciò al balcone e lanciò contro sua figlia
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uno rosso uno nero, e lei che le piacciono
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da saltare sul bianco e questo sia il cavallo
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uno rosso uno nero, e lei che le piacciono
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in braccio il nero, e questo sia il cane
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da entrare dalla finestra, e questo sia il biscione
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passavano tre vecchie Fate, e sentirono tutto quanto. ¶ La
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fermarono a un’osteria, e appena entrate una di
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loro disse: – Guarda dov’è la figlia del Mago
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c’erano Pomo, Scorzo e la figlia del Mago
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sia perché sapeva che è sempre meglio dormire con
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con un occhio solo. E sentiva tutto. ¶ Così sentì
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uno bianco uno rosso e uno nero, e lei
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rosso e uno nero, e lei abbia da saltare
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la testa al cavallo, e non succederebbe niente. ¶ E
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e non succederebbe niente. ¶ E la terza Fata aggiunse
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la terza Fata aggiunse: – E se qualcuno lo racconterà
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da trovare tre cagnolini, e lei vorrà prenderne uno
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prenderne uno in braccio e questo sarà quello che
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la testa al cagnolino, e non succederebbe niente. ¶ – E
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e non succederebbe niente. ¶ – E se qualcuno lo racconterà
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finestra entrerà un biscione, e questo sarà il biscione
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la testa del biscione, e non succederebbe niente, – disse
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disse la seconda Fata. ¶ – E se qualcuno lo racconterà
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marmo. ¶ L’indomani ripartirono e arrivarono a una stazione
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uno bianco, uno rosso e uno nero. La figlia
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sguainò pronto la spada e tagliò la testa al
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dire. ¶ – Pomo, questo Scorzo è un giovane di cuore
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aveva perso la ragione, e le chiese perdono, e
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e le chiese perdono, e lei finì per perdonarlo
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dei genitori di Pomo e le corrono incontro tre
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uno bianco, uno rosso e uno nero. Lei fa
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Scorzo trae la spada e gli taglia la testa
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noi, quest’uomo matto e crudele! – grida la sposa
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i genitori di Pomo e fecero tante feste al
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tante feste al figlio e alla sposa, e saputo
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figlio e alla sposa, e saputo della lite con
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stava pensieroso in disparte e nessuno riusciva a fargli
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nella camera degli sposi e si nascose sotto il
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sposi vanno a letto e s’addormentano. Scorzo veglia
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sente rompere i vetri e vede entrare in camera
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fuori, snuda la spada e gli taglia la testa
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vede il biscione che è già sparito, e grida
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che è già sparito, e grida: – All’assassino! All
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raccontava del suo viaggio. E disse che era stato
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vegliato per un anno e tre mesi, poi aveva
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schiava per farle compagnia, e che la giovane, stanca
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era andata a dormire, e la schiava non l
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non l’aveva svegliata, e l’Omo morto ridestandosi
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aveva trovato la schiava, e l’aveva sposata. ¶ – Ora
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a quella dell’anno e tre mesi? ¶ E tutti
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anno e tre mesi? ¶ E tutti gli risposero: – A
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A quella dell’anno e tre mesi. ¶ E il
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anno e tre mesi. ¶ E il Re: – Ecco, miei
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Ecco, miei signori. Questa è la donna dell’anno
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la donna dell’anno e tre mesi, e questa
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anno e tre mesi, e questa la schiava da
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tradito la sua padrona! ¶ E tutti saltarono su a
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pece. ¶ Così fu fatto, e il Re sposò la
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Re sposò la giovane e vissero sempre felici e
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e vissero sempre felici e contenti, e neanche di
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sempre felici e contenti, e neanche di loro si
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più, ormai. ¶ (Venezia) ¶ 33 ¶ Pomo e Scorzo ¶ Una volta c
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volta c’era marito e moglie, gran signori. Avrebbero
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Avrebbero voluto un figliolo, e non ne avevano. Un
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signore era per via e incontra un Mago. – Signor
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gli dà una mela e dice: – La faccia mangiare
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mangiare a sua moglie e in capo a nove
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casa con la mela e la dà a sua
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moglie. – Mangia questa mela e avremo un bel bambino
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contenta chiamò la fantesca e le disse che le
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La fantesca gliela sbucciò e si tenne le scorze
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si tenne le scorze: e poi se le mangiò
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un figlio alla padrona e lo stesso giorno nacque
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quello della fantesca bianco e rosso come una buccia
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una buccia di mela, e quello della padrona bianco
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padrone li tenne tutti e due come suoi figli
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li fece allevare insieme e andare a scuola. ¶ Pomo
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andare a scuola. ¶ Pomo e Scorzo, diventati grandi, si
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perché non usciva mai e non s’affacciava neanche
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neanche alla finestra. Pomo e Scorzo, allora, si fecero
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con la pancia vuota e ci si nascosero dentro
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dentro con una tromba e un violino. Il cavallo
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loro muovevano le ruote, e così andarono sotto al
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al palazzo del Mago e si misero a suonare
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che suona da solo e lo fa entrare in
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vide uscire fuori Pomo e Scorzo, fu tutta spaventata
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abbia paura, – dissero Pomo e Scorzo, – siamo venuti per
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venuti per vedere quant’è bella, e se lei
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vedere quant’è bella, e se lei vuole che
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nostra musica le piace e vuole che restiamo un
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rientreremo nel nostro cavallo e lo faremo uscire senza
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vedere i suoi beni, e che aveva l’uso
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venire tutti i servitori, e chiese cosa volevano: chi
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brache, chi una velada, e lui si segnava tutto
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qualcosa anche a lei –. E fu chiamata la giovane
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la trovò così bella e gentile nel tratto e
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e gentile nel tratto e nel parlare, che ne
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acciarino, una candela nera e un coltello. ¶ Il Re
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che aveva da fare, e quand’ebbe finito andò
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regali per la servitù. E carico di tutte queste
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riguardare la sua nota, e vide che aveva dimenticato
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andò in una bottega e domandò le tre cose
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stanza di questa serva e le dica: «Vammi a
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un bicchier d’acqua e poi ti darò le
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gliele posi sul comò, e poi si nasconda sotto
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servitori gli corsero incontro e a ognuno lui diede
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ultima venne quella giovane, e gli domandò se le
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le ho comprate, sì, e te le darò poi
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tornò in camera sua e si mise a piangere
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mise tutto sul comò, e poi si nascose sotto
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letto. Quando lei tornò e non trovò più il
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il bicchiere sul comò e s’accorse che c
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accese la candela nera e la mise su un
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Poi prese il coltello e lo conficcò nel tavolino
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camicia davanti al coltello e disse: – Ti ricordi quand
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Sua Maestà mio padre, e una vecchia m’ha
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trovato l’Omo morto? ¶ E il coltello rispose: – Sì
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andata per il mondo e ho trovato un palazzo
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ho trovato un palazzo e dentro ho visto l
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visto l’Omo morto? ¶ E il coltello rispose: – Sì
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Sì che mi ricordo. ¶ – E di quando ho vegliato
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vegliato per un anno e tre mesi e ho
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anno e tre mesi e ho comprato quella brutta
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schiava per mia compagnia, e le ho detto che
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giorni, perché ero stanca, e lei invece mi ha
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dormire tutta la settimana, e allora l’Omo morto
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l’Omo morto s’è disincantato, l’ha abbracciata
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disincantato, l’ha abbracciata e l’ha sposata? ¶ E
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e l’ha sposata? ¶ E il coltello rispose: – Purtroppo
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ho penato un anno e tre mesi, o a
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o a lei che è restata lì pochi giorni
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restata lì pochi giorni? ¶ E il coltello rispose: – A
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Visto che ti ricordi e che dici che quella
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sconficcati da questo tavolino e conficcati nel mio petto
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fuori, abbracciò la giovane e disse: ¶ – Ho sentito tutto
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me. ¶ Andò dalla schiava e le disse: – Ora che
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servitori a tavola bianca, e tu chiama la tua
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stare quella là, che è un rospo! ¶ – Se non
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chiamare tu, vado io –. E così la giovane venne
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Andate là sul tetto e prendete quella scatola e
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e prendete quella scatola e vedete se ho avuto
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a prendere la scatola, e c’erano dentro ossa
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di lei la Regina e la comare! – Così furono
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impiccate le due vecchie, e la giovane tornò a
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Palazzo col suo sposo, e i due fratelli diventarono
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c’era un Re e questo Re aveva una
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le disse la giovane, e le buttò giù un
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ho dato due volte e non ve ne darò
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vecchia allora si rivoltò e disse: – Ah, è così
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rivoltò e disse: – Ah, è così? Ed io prego
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si ritirò dal balcone e scoppiò in lagrime. ¶ Suo
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dietro a queste storie! ¶ E lei: – Non so cosa
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ragazza non gli badò e partì. ¶ Dopo molti giorni
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La porta era aperta e dentro era tutto illuminato
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illuminato. La ragazza entrò e chiese: – Chi c’è
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e chiese: – Chi c’è qua? ¶ Nessuno le rispose
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resto, – disse la ragazza e si mise a mangiare
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ebbe, aperse una porta e vide un bel letto
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giorno dopo si svegliò e riprese a girare per
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un anno, ¶ Tre mesi e una settimana, ¶ Sarà la
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che rimanere qui notte e giorno.» E non si
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qui notte e giorno.» E non si mosse più
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Così passò un anno, e lei stava sempre sola
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schiava. Almeno avrò compagnia e ogni tanto potrò buttarmi
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chiamò quello delle schiave e gliene comprò una. La
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una. La portò su e la tenne sempre con
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Passarono ancora tre mesi, e la ragazza era tanto
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lasciami dormire tre giorni e basta; al quarto giorno
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ragazza andò a dormire e la schiava restò notte
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la schiava restò notte e giorno col morto. Passarono
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giorni, ne passarono quattro, e la ragazza dormiva. La
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che viene il momento, e il morto apre gli
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s’alza, l’abbraccia e dice: – Tu sarai la
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non mi ha chiamato e io ho perso la
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fortuna! Maledetta l’ora e il momento in cui
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Omo morto era re e gran signore. E disse
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re e gran signore. E disse alla schiava: – Sei
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giorno, ma dormiva sempre e mi serviva a poco
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mi serviva a poco. ¶ – E adesso dov’è? – chiese
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poco. ¶ – E adesso dov’è? – chiese il Re. ¶ – È
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è? – chiese il Re. ¶ – È chiusa in camera sua
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dormire, come al solito. ¶ E il Re sposò la
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regina, con l’oro e coi brillanti, brutta era
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coi brillanti, brutta era e brutta restava. Il Re
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loro a tavola bianca, e disse alla sposa di
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faceva altro che piangere e sospirare notte e giorno
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piangere e sospirare notte e giorno, perché per aver
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sposa in quello stato e va via. La sposa
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comare prende un cane e glielo mette accanto in
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ficca in una scatola e lo porta sul tetto
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La povera giovane vedeva e sentiva tutto e si
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vedeva e sentiva tutto e si disperava, ma pensava
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alla condanna dei fratelli e si faceva forza di
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di soldi per sostenersi e farle abbandonare il palazzo
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fosse portata via, ammazzata e poi buttata in mare
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poi buttata in mare, e che le riportasse a
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giovane si buttò ginocchioni e giunse le mani con
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tutte le sue vesti e in cambio le dette
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dette la sua camicia e le sue brache. ¶ Rimasta
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vide finalmente una nave e fece segno. Era una
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una nave di soldati, e credendola un ragazzo, gli
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d’un bastimento naufragato e solo lui s’era
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noialtri. ¶ Ci fu battaglia e la giovane si mise
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di lasciare il servizio, e le fu concessa. ¶ Una
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vide una casa diroccata e andò là dentro. A
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sente un passo, spia, e vede che da dietro
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vedere donde sono usciti, e trova una gran tavola