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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Due Tedeschi, 1945

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
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Essi si fermarono e mi guardarono. Li guardai
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di un biondo brutto e senza luce, come scolorito
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faccia bianca tutta ammaccata e asimmetrica come un frutto
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come un frutto caduto e rotolato sul terreno, la
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come i capelli, brutti e senza luce; le occhiaie
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ciglia un’aria torva e quasi furiosa. Tra lo
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furiosa. Tra lo zigomo e il naso la pelle
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pelle aveva un riporto e sulla guancia c’erano
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staffilate: ferite di guerra e di duello. Penzolante sulla
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basso. Erano spalle grosse e spesse oltre che larghe
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faccia piatta, larghissima, bruniccia e come unta, cui gli
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cui gli occhi piccoli e infossati, ammiccanti, davano un
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che ci dormisse dentro e non se la fosse
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guerra, tanto fedelmente tunica e pantaloni sposavano le forme
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di uomo che uccidesse e distruggesse ormai per mestiere
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distruggesse ormai per mestiere e faceva pensare alla guerra
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il mitra ad armacollo e nel pugno una manciata
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denti strizzando gli occhi e inclinando il capo. ¶ Noi
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volessero. ¶ Abbozzai un saluto e chiesi se gli servisse
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disse, ma senza fierezza. E soggiunse "Berlino caput" facendo
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Il sergente li guardò e indicandoli: "Gente come quella
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quella" disse "in Germania è sotto le armi". Pareva
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le armi". Pareva furioso, e negli occhi azzurri gli
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accesa una luce rossa e ferina. ¶ "Che ha detto
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intuire il mio pensiero e agitandomi un dito sotto
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producevano le sue parole e confermò con un cenno
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poco faremo un’offensiva e getteremo in mare gli
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sguardo il cielo rannuvolato e rispose con serietà: "Appena
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soggiunse: "Faremo l’offensiva e voialtri Italiani morirete tutti
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serviranno a portare munizioni e materiale e il cibo
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portare munizioni e materiale e il cibo noi soldati
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indicò le povere capanne e casupole sparse su quell
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sparse su quell’altura "e vi porteremo via la
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sgomento del mio viso e ricominciarono: "Che ha detto
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assumendo un’aria rispettosa e apprensiva, domandai: "Dicono che
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lanciò un’occhiata rabbiosa e borbottò con sprezzo: "Rettifiche
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Mi scrutò un momento e soggiunse: "Finita la guerra
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di cartone" egli disse. E soggiunse con un gesto
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però... cento, centocinquanta operai." ¶ "E lui?" domandai indicando il
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voi tornerete alla fabbrica e lui al cantiere." ¶ Gli
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parole quella luce rossa e furiosa negli occhi. "La
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occhi. "La mia fabbrica è distrutta" gridò "e lui
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fabbrica è distrutta" gridò "e lui ha perso la
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la casa... sua moglie è morta, i suoi due
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fare la guerra... Non è vero" egli si rivolse
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discorso approvando col capo e schiacciando mandorle "che noi
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strade, ponti, vigne, raccolti... e se ci ritireremo tutto
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lasciare nulla al nemico... e se andremo avanti, tutto
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la bocca un sorriso, e mise una mandorla sotto
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un cenno al soldato e senza salutarci si allontanò
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piovigginare dal cielo scuro e basso. I profughi se
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con quei due Tedeschi e chissà ancora per quanti