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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Bacco, tabacco e Venere, 1947

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
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a spirali rosse, azzurre e bianche, richiamava l’attenzione
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la sua mensola nichelata e il suo armadietto laccato
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c’erano ancora clienti e i garzoni, seduti in
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deserta, aduggiata dalla fiacca e blanda luce di aprile
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ma senza l’impegno e la rigidezza quasi militare
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piccolo, largo di spalle e di nuca, con una
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sul banco della cassa e, pur sforacchiandosi i denti
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denti fitti, accavallati, aguzzi e conferiva agli sguardi coi
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garzoni una ferocia trasognata e cannibalesca. I garzoni, poi
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negro, dal viso tondo e morello, che pareva più
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salone da parecchi anni e il mestiere determinava ormai
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modo di muoversi studiato e compiaciuto, proprio delle persone
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tagliuzzare estroso delle forbici e lo scattare regolare della
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delle loro facce, pallida e fredda, pareva essersi impregnata
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di forfora, di cosmetico e di talco. Erano tutti
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i modesti pantaloni stirati e le scarpe lucidate. ¶ Passò
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si sporse a guardarla e poi, voltandosi verso il
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quasi biondo, sapientemente ondulata e sfumata, ritta sulla fronte
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ritta sulla fronte bianca e serena. Aveva un viso
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di un pallore macerato e lentigginoso. Ma gli occhi
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allontanava risalendo la strada e poi disse, tornando alla
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poltrona: "Sì, non c’è male." ¶ "Come non c
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male." ¶ "Come non c’è male?" disse il biondo
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a guardarla camminare mi è salito il sangue alla
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biondo erano tutti sposati e condividevano le stesse idee
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vecchio di tutti, magro e alto, grigio nei capelli
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dal grande naso malinconico e dalla faccia gialla tempestata
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gialla tempestata di nei e di verruche, sentenziò: "È
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e di verruche, sentenziò: "È l’igiene che lo
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la bocca era storta e il mento rattrappito. "La
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mento rattrappito. "La salute è la felicità... Io, da
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lì tutto va bene e poi, chissà perché, improvvisamente
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gastrici." Egli si alzò e mosse qualche passo per
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tasca, guardandosi le scarpe e sospirando. ¶ Il garzone più
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la mia prostatite cronica e tu mi dai il
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lanciò un’occhiata biliosa e rispose: "Macché peccati di
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io... Viene dai reni... E infatti, ogni tanto, butto
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sono uno grosso così," e gli mostrò l’unghia
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connetto più." ¶ "Ora c’è un rimedio nuovo," disse
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ce l’ha alta e chi ce l’ha
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al disopra delle lenti e poi rispose: "Come dire
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i liquori, il caffè e la carne, ditemi un
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il padrone con gravità, "e infatti lavoro io... Sfacchino
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nella vita non c’è soltanto il lavoro." ¶ Il
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un paio di forbici e, avvicinando il viso allo
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ho malanni... Faccio corna", e con la mano libera
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libera fece coma. "Salvo, è vero, un po’ di
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dieci sigarette al giorno... E sono sigarette della tessera
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al salone, l’aprì e, da una giubba appesa
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di Macedonia. "Ecco, questa è la quinta sigaretta." ¶ "La
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La pressione del sangue è il barometro della salute
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di profilo nello specchio, "e un altro mezzo litro
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tu sei un bugiardo... E ti dico anche perché
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altra donna... Ora, non è vero niente." ¶ "Ah, non
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vero niente." ¶ "Ah, non è vero niente?" ripeté il
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vecchio, facendosi avanti esasperato e mettendogli il pugno sotto
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guardò, guardò il pugno e poi alzò le spalle
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ti reggi sulle gambe e fai anche il gradasso
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il fazzoletto dalla tasca e se lo passò sotto
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si tolse gli occhiali e li ripose nel taschino
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salone non voglio storie." ¶ "È lui," disse il biondo
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tuttora ringhiante, si allontanò e andò ad affacciarsi alla
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in un’espressione melliflua, e si fece da parte
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uno schiocco il lenzuolo e guardandosi di profilo nello
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profilo nello specchio. ¶ "Barba e capelli," rispose il cliente