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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Magalotti, Canzonette anacreontiche sui buccheri, 1723

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
1
1723
Sol quanto un tollero ¶ È grosso: e spianala ¶ Leggier
2
1723
un tollero ¶ È grosso: e spianala ¶ Leggier leggier; ¶ Ché
3
1723
O del finissimo, ¶ Vermiglio e lucido, ¶ Onde regalaci ¶ Barbaro
4
1723
o dodici ¶ Fra grandi e piccoli ¶ Rottami inutili ¶ Posavi
5
1723
inutili ¶ Posavi su, ¶ Satolli e madidi ¶ D’acqua freschissima
6
1723
Piccin piccin. ¶ Poi chiudi, e lasciali ¶ Senza rimoverli ¶ Sino
7
1723
due dì. ¶ Assaggia, Niside, ¶ E dir poi sappimi ¶ Se
8
1723
aura vivida, ¶ Che corre e penetra ¶ In mezzo al
9
1723
In mezzo al cor? ¶ E quel che gèmevi ¶ Bollente
10
1723
quel che gèmevi ¶ Bollente e fervido ¶ Sangue diabolico, ¶ Che
11
1723
quel ventricolo ¶ Sì fresco e placido ¶ Fa zampillar, ¶ Che
12
1723
lieti cantici ¶ Fa risonar. ¶ E in quel che circola
13
1723
in quel che circola, ¶ E verso il celabro ¶ Di
14
1723
l’anima, ¶ Che dorme e vigila, ¶ Vede spettacoli ¶ D
15
1723
D’alto stupor. ¶ Cervetti e daini ¶ Baciarsi, e pascere
16
1723
Cervetti e daini ¶ Baciarsi, e pascere, ¶ E spesso correre
17
1723
daini ¶ Baciarsi, e pascere, ¶ E spesso correre, ¶ E saltellar
18
1723
pascere, ¶ E spesso correre, ¶ E saltellar. ¶ Verdi canarie, ¶ Lattate
19
1723
canarie, ¶ Lattate tortori ¶ Cantare, e gemere, ¶ svolazzar. ¶ Polle freddissime
20
1723
Che d’alto spiombansi, ¶ E rotte in polvere ¶ Velando
21
1723
temerario ¶ Ardire il premio ¶ E di bell’iride ¶ Fregiarsi
22
1723
Buccheri ¶ Di raro odor; ¶ E vasi, e statue, ¶ E
23
1723
raro odor; ¶ E vasi, e statue, ¶ E scarabattoli, ¶ Adorni
24
1723
E vasi, e statue, ¶ E scarabattoli, ¶ Adorni e gravidi
25
1723
statue, ¶ E scarabattoli, ¶ Adorni e gravidi ¶ Di gran tesor
26
1723
assisesi ¶ Sorbir gran giel: ¶ E di brittanniche, ¶ Che si
27
1723
si trastullano ¶ Tra latti e zuccheri, ¶ Un bel drappel
28
1723
sospirano ¶ Ornarsi il crin: ¶ E agli occhi languidi ¶ Fan
29
1723
comoda ¶ Di vïaggiar? ¶ Costumi e popoli ¶ Con così facile
30
1723
popoli ¶ Con così facile ¶ E nuova pratica ¶ Notomizar? ¶ Com
31
1723
nuova pratica ¶ Notomizar? ¶ Com’è possibile, ¶ Che ’l tuo
32
1723
Fragranza efimera, ¶ Di secco e d’umido, ¶ Senz’altro
33
1723
ch’un vero, ¶ (Tant’è nero) ¶ Della notte figlio
34
1723
Profumato ¶ D’ambra grigia e bezoar. ¶ Quell’è desso
35
1723
grigia e bezoar. ¶ Quell’è desso; ¶ Vien con esso
36
1723
Farfarello. ¶ Zeffiretti ¶ Scherzosetti, ¶ Biondi, e rossi, e ricciutini; ¶ Satirelli
37
1723
Scherzosetti, ¶ Biondi, e rossi, e ricciutini; ¶ Satirelli ¶ Peloselli, ¶ Bianchi
38
1723
De’ suoi fumi aspersi e molli, ¶ Intoniamo, ¶ Rintoniamo: ¶ Pentolino
39
1723
avanza ¶ Sopra i tetti e l’alte torri: ¶ Intoniamo
40
1723
tôr quello che l’è più vicin, ¶ Che ciascuno
41
1723
in seno sì frale e sì fier. ¶ Tal non
42
1723
sì fier. ¶ Tal non è d’alte prore tonanti
43
1723
Cade in nebbia odorosa e volante ¶ Quella merce di
44
1723
sol gentile, ¶ Ma signorile: ¶ E a tempo e loco
45
1723
signorile: ¶ E a tempo e loco ¶ So far vedere
46
1723
luce infondo ¶ Al firmamento, ¶ E son del mondo ¶ Vita
47
1723
son del mondo ¶ Vita e spavento». ¶ Qui la terra
48
1723
elementi, ¶ Io sola odoro, ¶ E d’occhi ardenti ¶ Sono
49
1723
assai più che non è bianco il zucchero, ¶ D
50
1723
pro se la terra è infiammatissima? ¶ Rugiade amabili, ¶ Deh
51
1723
odor mirabili. ¶ Tra flauti e cetere ¶ Voi quelli beverete
52
1723
lieto n’andrò, ¶ Loro, e vostra mercè, di là
53
1723
Questo Barro sì rosso e sì bruno ¶ Colmo in
54
1723
già posto il cor, ¶ E alzando ardita il braccio
55
1723
respiro, ¶ Respiro d’ambra e fior. ¶ Toccato un gelsomino
56
1723
fiato volator, ¶ Più fresco e più odoroso ¶ Dispiega il
57
1723
Va’ su nel gabinetto, e quell’arnese ¶ Tutto vernice
58
1723
arnese ¶ Tutto vernice, madreperla e oro, ¶ Ove si fa
59
1723
Della terra sì ricca e sì gentile ¶ Che manda
60
1723
manda a noi Guadalacara e Cile, ¶ Apri con essa
61
1723
Cile, ¶ Apri con essa: e quello ¶ Ripostiglio maggior, che
62
1723
fondo giace, ¶ Tira fuori, e mi scegli ¶ Un Barro
63
1723
scrivere. ¶ Vafrino, annaffia, infradicia, ¶ E se non basta allaga
64
1723
paga. ¶ Tanta ne versa e tanta ¶ Che satollo il
65
1723
matton ricusi il bere, ¶ E, ritornato fango, a mille
66
1723
mille ¶ Vi covin rane e anguille. ¶ Aspetta, fa’ una
67
1723
Di state così umana. ¶ E mentre io qui mi
68
1723
D’indico giunco aggraticciato e intesto, ¶ Sotto vi getta
69
1723
getta quella brace algente, ¶ E soffiavi possente ¶ Onde l
70
1723
viva fiamma vi penetri, e l’arse, ¶ E di
71
1723
penetri, e l’arse, ¶ E di sudor cosparse ¶ Carni
72
1723
ristori in ogni banda, ¶ E mi sventoli intorno ¶ Questo
73
1723
intorno ¶ Questo candido manto, e così adorno ¶ Di finissima
74
1723
Re. ¶ Caro Natan buono e vero, ¶ Di fuor lustro
75
1723
vero, ¶ Di fuor lustro e dentro scuro, ¶ Caro Natan
76
1723
Mi ti porto, ¶ Giocondissimi, e felici ¶ Perché sieno a
77
1723
fango, che fango non è, ¶ È una macchia, che
78
1723
che fango non è, ¶ È una macchia, che cadde
79
1723
che cadde dal sol: ¶ E che in vece di
80
1723
suol ¶ Die’ sul mare, e terra si fe’. ¶ E
81
1723
e terra si fe’. ¶ E qual dall’Etna e
82
1723
E qual dall’Etna e dal Vesuvio accesi ¶ Bitumi
83
1723
rivi ¶ Corrono al mare, e quivi ¶ Quagliati, e stretti
84
1723
mare, e quivi ¶ Quagliati, e stretti in leggierose pietre
85
1723
gemmato ¶ Corpo (che gemma è quel che fango appare
86
1723
appare) ¶ Le doti illustri e chiare ¶ Tutte ritien, che
87
1723
infocata stanza ¶ Fu luce, è qui tra noi alma
88
1723
alma fragranza ¶ Il moto è gioia, e pace ¶ Pienissima
89
1723
Il moto è gioia, e pace ¶ Pienissima, verace: ¶ E
90
1723
e pace ¶ Pienissima, verace: ¶ E quell’aura sì calda
91
1723
quell’aura sì calda, e così viva ¶ Pur fredda
92
1723
così viva ¶ Pur fredda e morta i nostri cori
93
1723
La rugiada ¶ Senz’odore e senza zucchero, ¶ Ch’un
94
1723
d’acqua manda fuora. ¶ E mentre poppa e succia
95
1723
fuora. ¶ E mentre poppa e succia ¶ Con gli assetati
96
1723
in gioia si stilla, ¶ E in sibili dolcissimi ¶ Gli
97
1723
suoi castissimi ¶ Mentre palesa, e brilla, ¶ Con cortesi vicende
98
1723
Immergiamo ¶ L’arse labbra e le narici ¶ In quest
99
1723
Di far l’alme e i cor felici. ¶ E
100
1723
e i cor felici. ¶ E mentre nel ricchissimo lavacro
101
1723
inguistare, ¶ Gotti, nappi, tazze e giare, ¶ Bigoncie, botti e
102
1723
e giare, ¶ Bigoncie, botti e pevere, ¶ Quanti attrezzi mai
103
1723
bevere ¶ La cantina ritrovò, ¶ E quanti n’inventò ¶ Gentilezza
104
1723
Quel sorbetto ¶ Prendi tosto, e porta qua, ¶ Che mandato
105
1723
caffè: ¶ Quell’urnetta Lunga e stretta ¶ Colma in giro
106
1723
giro d’erba thè. ¶ E voi là fuori ¶ Andate
107
1723
in un le labbra e ’l cor vezzeggia, ¶ Colla
108
1723
in grossi vetri avvinta e stretta ¶ Di sì gelosa
109
1723
balzar fa dalla truffa, ¶ E di spumosa bile il
110
1723
Di più saggia letizia e salutevole, ¶ Infranti pomi ed
111
1723
tisi uccise in fasce, e seti spente ¶ Già fastoso
112
1723
lunga schiera ¶ Di chicchere e cristalli, in tempra algente
113
1723
in tempra algente, ¶ Uno e diverso anch’ei ne
114
1723
anch’ei ne venga e frema ¶ Costard, Curd, Milke
115
1723
frema ¶ Costard, Curd, Milke, e Pyllibubb, e Crema. ¶ Sopra
116
1723
Curd, Milke, e Pyllibubb, e Crema. ¶ Sopra gli omeri
117
1723
grandi, ¶ De’ più antichi e venerandi, ¶ Cui la sete
118
1723
armonia ¶ Di gran pifferi e di sistri, ¶ Su feretro
119
1723
trionfale ¶ Tutto d’erbe e fiori ornato ¶ Suso in
120
1723
gelido seno ¶ Fresco serba e vivo appieno ¶ Un autunno
121
1723
figliuoli, ¶ Disserrate, ¶ Spalancate ¶ Scarabattoli e studioli. ¶ Quelle tazze, que
122
1723
peccheri dorati, ¶ Ond’Auspurgh è sì superbo: ¶ Quel ch
123
1723
su’ Rifei, ¶ D’armi e trofei ¶ Scolpito a i
124
1723
Dov’hanno sede ¶ Perle e zaffiri. ¶ Or che pronti
125
1723
flebotomìa. ¶ Venga Bacco, venga, e tutti ¶ Gli consacri nel
126
1723
consacri nel suo sangue, ¶ E ne versi in fin
127
1723
né del Lazio: ¶ Troppo è fral questo topazio, ¶ Troppo
128
1723
fral questo topazio, ¶ Troppo è duro quel rubino. ¶ Né
129
1723
più là vo’ ch’e’ si scomodi: ¶ Di là
130
1723
dal mare ¶ Vo ch’e’ venga, s’avesse a
131
1723
A Nume americano ¶ Troppo è vile in Europa ostia
132
1723
mai più questo briaco, ¶ E la pompa innocente ¶ Del
133
1723
di rose intorno avvinto ¶ E di gran rabbia, e
134
1723
E di gran rabbia, e di rossor dipinto ¶ A
135
1723
avante ¶ S’incurvi umile: e mentre lieto io beo
136
1723
Sua ricchezza, sua gioia, e suo riposo ¶ Fo un
137
1723
Fo un brindis odoroso; ¶ E ne’ suoi freddi profumati
138
1723
Mentre affogo la sete e spengo il foco, ¶ Sulla
139
1723
lor sono stille, anni, e contenti. ¶ Brindis Ottavia, e
140
1723
e contenti. ¶ Brindis Ottavia, e mentre io beo; ma
141
1723
Voi di titoli altera e di virtute ¶ Sedete umìle
142
1723
umìle in tanta gloria, e quindi ¶ Tra queste frali
143
1723
quindi ¶ Tra queste frali e brune ¶ Terre odorose ognora
144
1723
alti refllessi, ¶ Più ricca e più contenta in star
145
1723
tra’ parti del sole e dell’aurora. ¶ Brindis dunque
146
1723
a un sì possente ¶ E sì caro terremoto, ¶ Che
147
1723
Che viaggia ¶ Tra Parita e tra Panama. ¶ Ma la
148
1723
dirupato sasso ¶ S’affaccia e spiomba al basso. ¶ Un
149
1723
vicin campo ognor malevola: ¶ E sì a dispetto della
150
1723
donna real s’estolle e pregia ¶ Di gran Buccheri
151
1723
luce ¶ Che li abbaglia, e delle cose ¶ Il valor
152
1723
gli occhi. ¶ Se v’è ignoto l’esser vostro
153
1723
stemprava. ¶ Alle stille dolci e chiare ¶ Sonnacchiosa ogni conchiglia
154
1723
ogni conchiglia ¶ Si riscuote, e ardita, e franca ¶ Vien
155
1723
Si riscuote, e ardita, e franca ¶ Vien a galla
156
1723
franca ¶ Vien a galla, e si spalanca ¶ Sopra l
157
1723
ricco pianto ¶ Vien lambito e poi sepolto ¶ Nel lor
158
1723
Di liquore in perla è volto. ¶ Ecco all’aura
159
1723
prore impennar l’ali, ¶ E guerrieri e gran regnanti
160
1723
l’ali, ¶ E guerrieri e gran regnanti ¶ Trarre in
161
1723
regnanti ¶ Trarre in folla, e de’ bei pianti ¶ Gareggiare
162
1723
in sé la Diva) ¶ E più vani quei che
163
1723
vero ¶ Del più bruno e più lucente, ¶ Così un
164
1723
poco gentilmente ¶ Si comprime, e sì da quelle ¶ Spiccia
165
1723
un latte nero nero. ¶ E però ch’assaporato ¶ Un
166
1723
Il bel carro azzurro e oro, ¶ Ver le rive
167
1723
il latte tenebroso ¶ Dibattuto e sparpagliato ¶ Qual rugiada fine
168
1723
spiaggia, che fu arena, ¶ È nerissima vernice ¶ Rilucente, odorosetta
169
1723
Rilucente, odorosetta; ¶ Ogni fiore è mammoletta: ¶ L’aria intorno
170
1723
mammoletta: ¶ L’aria intorno è d’odor piena, ¶ Saluberrima
171
1723
d’odor piena, ¶ Saluberrima e felice. ¶ Lieta allor la
172
1723
Lieta allor la Notte e altera ¶ Grida all’Alba
173
1723
Di quest’ombra fosca e nera, ¶ Che i tuoi
174
1723
Chi più s’erge e più combatte: ¶ La mia
175
1723
paragone ¶ Le tue lacrime e ’l mio latte». ¶ BUCCHERI
176
1723
L’esser vostro non è quello, ¶ Ch’un fantastico
177
1723
Fra le tante cose e tante ¶ Ch’egli fe
178
1723
vasellamento ¶ Di bacili, tazze e giare. ¶ «Troppo, disse, è
179
1723
e giare. ¶ «Troppo, disse, è rilucente ¶ Qui per noi
180
1723
per noi l’argento e l’oro: ¶ Vo’ materia
181
1723
l cedro, il calambucco, ¶ E la pianta che profumo
182
1723
groppa se ’l ripone ¶ E galoppa a suo viaggio
183
1723
in nuovo foco, ¶ Densa è l’aria in ogni
184
1723
raccolte in un momento. ¶ E adunato in ampio monte
185
1723
qui ravviva. ¶ Di pivetti e di pastiglie ¶ Quattrocento monasteri
186
1723
libra ¶ Leva il peso e l’equilibra ¶ Su quell
187
1723
altra Radicofani. ¶ Tutto pesto e macinato ¶ Sopra nero paragone
188
1723
Per istaccio vien passato. ¶ E perché la sciolta mole
189
1723
s’impasta ¶ Di gerani e di viole. ¶ Fatto il
190
1723
giorni ¶ Tanti fe’ nappi e orcioletti, ¶ Tante tazze e
191
1723
e orcioletti, ¶ Tante tazze e baciletti ¶ In bizzarre fogge
192
1723
fogge adorni, ¶ Che duemila e più fornaci, ¶ Che cocevan
193
1723
fornaci, ¶ Che cocevan giorno e notte, ¶ Non suppliro a
194
1723
suppliro a tante cotte ¶ E se’ n fêro in
195
1723
ciel piacque, ¶ L’amorosa e lieta sera, ¶ Che ’l
196
1723
delle vivande, ¶ De’ trionfi, e sì del vino, ¶ Ove
197
1723
fresca pura pura; ¶ Marte e Amore i più accaldati
198
1723
quell’altro ammazzasette! ¶ «Cosa è questa, Amor dicea: ¶ Qual
199
1723
dicea: ¶ Qual miracolo stupendo!» ¶ E ne spruzza sorridendo ¶ Sulle
200
1723
il Dio di Delo, ¶ E colei dall’occhio verde
201
1723
tutti, ¶ Che Pluton, ch’è poi gentile, ¶ Fatti porre
202
1723
se non vi pute, ¶ E talor la mia salute
203
1723
manto ¶ L’implacabil Radamanto, ¶ E tremar fe’ il vasto
204
1723
Ecco Aletto, ecco Megera, ¶ E Tisifone l’atroce, ¶ D
205
1723
patir si rifà bella, ¶ E s’addorme sul tormento
206
1723
stesse alla verzura ¶ Non è ’n ciel più allegra
207
1723
allegra gente. ¶ Che cos’è, cosa non è? ¶ Egli
208
1723
cos’è, cosa non è? ¶ Egli è l’alito
209
1723
cosa non è? ¶ Egli è l’alito vitale ¶ Di
210
1723
tant’onor fè. ¶ Egli è quel che sì travìa
211
1723
smesse ha l’ale, ¶ E su quelle vola in
212
1723
posta, ¶ Fende ’l mare, e s’erge in costa
213
1723
s’innarca ¶ Tra Panama e Santa Fe, ¶ Ch’a
214
1723
Di una terra fosca e nera, ¶ Gran regalo di
215
1723
rilucenti, ¶ Quest’in tutto è l’esser vostro: ¶ Sincerissimo
216
1723
l’esser vostro: ¶ Sincerissimo è l’inchiostro, ¶ Che ve
217
1723
Questa goletta, questi polsi, e queste ¶ Ampie roste da
218
1723
Ampie roste da orecchi, e quest’anello: ¶ Questo strano
219
1723
gioiello, ¶ Questi bei cappi, e questo bel monile ¶ Non
220
1723
Nise a vile. ¶ Tutto è fango, ma fango prezioso
221
1723
Fango gentil, fango salubre, e tanto, ¶ Che sopra ogn
222
1723
imita! ¶ Le nari appressa, e di’ qual meglio odora
223
1723
incaglia, ¶ Né forza v’è che vaglia ¶ A spigner
224
1723
pigra marea che allaga e stagna, ¶ Se viver brami
225
1723
Queste fragili gemme infondi e bagna ¶ Entro una vasta
226
1723
giara ¶ In gelid’acqua e chiara. ¶ Lascia posarle un
227
1723
Lascia posarle un tratto, e in tanto mira ¶ Alto
228
1723
in un baleno, ¶ Bizzarre e scherzosette, ¶ Ricche girandolette, ¶ Vaghissime
229
1723
profumata, ¶ Cui mentre assedia e cigne ¶ L’acqua, e
230
1723
e cigne ¶ L’acqua, e a lasciar costrigne ¶ I
231
1723
sua marchia la sorprende, e infida ¶ Tutte quante le
232
1723
Le sue odorate spoglie, ¶ E tutte in sé le
233
1723
le serba ¶ Fatta ricca e superba. ¶ Or falle tu
234
1723
D’una Arabia novella e pur felice. ¶ Nell’appressarti
235
1723
all’odorato, all’alma. ¶ È odore, è cibo, è
236
1723
all’alma. ¶ È odore, è cibo, è vita, è
237
1723
È odore, è cibo, è vita, è gloria, è
238
1723
è cibo, è vita, è gloria, è vena, ¶ Vena
239
1723
è vita, è gloria, è vena, ¶ Vena perenne, sempre
240
1723
beata eternità potabile. ¶ Bevi, e non sei più quella
241
1723
desìri ¶ Nascer ti senti, e ammiri ¶ In te di
242
1723
te di te vita e virtù novella. ¶ Non sì
243
1723
Di ogni cura aspra e mortale. ¶ E mentre vanne
244
1723
cura aspra e mortale. ¶ E mentre vanne in volta
245
1723
mentre vanne in volta, ¶ E per le vene e
246
1723
E per le vene e per l’arterie svicola
247
1723
l’arterie svicola, ¶ Confusa e mista alla vermiglia salsa
248
1723
sua mercè corre allungata e sciolta, ¶ Chi ti rammenta
249
1723
da mattina: ¶ Balsami, bezoari, e fuse, e strutte ¶ Lacrime
250
1723
Balsami, bezoari, e fuse, e strutte ¶ Lacrime di ricchissima
251
1723
cuincuina: ¶ Socunusco onde ricco è Guatimala. ¶ Né sol del
252
1723
i profumi, ¶ Delle meschite e de’ serragli i fiumi
253
1723
de’ serragli i fiumi. ¶ E ragunato nel polmon gentile
254
1723
plaghe il gemino tesoro; ¶ E trattone uno spirto a
255
1723
alito, ogni fumo. ¶ Certo è sol ch’ei raffigura
256
1723
mano ¶ La gran barba e ’l crine algoso, ¶ Se
257
1723
Melinda o di Sffala. ¶ E ’l vergin musco in
258
1723
vergin musco in grani, e ’pria sì aspretto, ¶ Poi
259
1723
onde ’l palato ¶ State e verno è beato. ¶ E
260
1723
palato ¶ State e verno è beato. ¶ E la secca
261
1723
e verno è beato. ¶ E la secca verdetta intorta
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giallo aurino suo smacca e confonde ¶ Nel suo color
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vezzo ha del sapore. ¶ E la vital misteriosa Nisi
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venditor sulle bilance adegua. ¶ E quel, cui sempre invan
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tartaro Oriente; ¶ Divino calambucco, ¶ E l’odorata speme ¶ Del
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cuna intorno. ¶ Più strano è il caso mio, perché
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Più non mi regge, e questa ¶ Mano, che già
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decreto. ¶ Leggi, Nise gentile, e dagli fe’: ¶ «Il Barro
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negro d’ogni Barro è il re».