parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Lorenzo Marone, La tentazione di essere Cesare Annunziata, 2015

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
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Codardi e paraventi ¶ «Ragioniere.» ¶ Mi volto
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Ragioniere.» ¶ Mi volto piano e socchiudo gli occhi. Davanti
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Davanti a me c’è l’amministratore del condominio
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condominio. ¶ «Buongiorno.» ¶ «Buongiorno» rispondo, e torno a girare le
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metà dei miei anni, è alto come un bersagliere
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alto come un bersagliere, e anche muscoloso, eppure mi
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un soldato delle SS. È che, quando voglio, so
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voglio, so incutere timore. E con lui voglio. ¶ «Mi
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titubante: «Be’, la questione è un po’ delicata» e
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è un po’ delicata» e si guarda attorno. ¶ «Siamo
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ribatto secco. ¶ «Già» dice e si avvicina. «Be’, insomma
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tizio ingoia la saliva e attacca il discorso: «No
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attacca il discorso: «No, è che alcuni condomini si
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Eh. Dicono che puzzano e lasciano residui di cibo
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le scale.» ¶ «Quindi?» ribatto e aggrotto le sopracciglia. ¶ «Quindi
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avesse parlato, mi allontano e chiamo l’ascensore. L
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A questo punto sbuffo e mi giro di scatto
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parole prive di senso. E poi mi deve fare
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conosce qualche ragioniere?» ¶ «Io?» ¶ «E chi se no?» ¶ «A
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A parte lei?» ¶ Sospiro e rivolgo gli occhi al
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sua firma.» ¶ Mi avvicino e punto gli occhi nei
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nei suoi. Lui indietreggia e trattiene il fiato. ¶ «Lo
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tutti preferiscono usare mister e miss?» ¶ Lui mi guarda
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mi guarda senza capire. ¶ «E lo sa che non
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noi tutti del tu? E se non usassimo i
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lasciare liberi i felini e di stare attenta a
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uomo sgrana gli occhi e resta a guardarmi inebetito
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questo mondo del cacchio, è pieno di mediocri che
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mantenere una scala linda e pulita, però poi sono
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di ripararsi dal freddo e dalla pioggia, e non
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freddo e dalla pioggia, e non si fanno scrupoli
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contro una persona sola e indifesa. Ecco, io, per
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io, per mia fortuna e per sua sfortuna, non
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bocca aperta. ¶ «Cambi lavoro e la smetta di fare
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mi rifugio nella cabina e, prima di premere il
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li stana. I codardi. E anche i paraventi.» ¶ La
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un metro. Mi fermo e resto ad ammirare il
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le antenne che salgono e scendono a intermittenza, forse
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guscio. Cavolo, pochi centimetri e la lumaca ora sarebbe
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veloci. Mi guardo attorno e mi rendo conto che
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conto che la situazione è drammatica: il marciapiede è
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è drammatica: il marciapiede è pieno di passanti, prima
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piazzo davanti all’animale, e una signora che parla
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che fa?» dice poi e mi guarda. ¶ «Lei che
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che fa? Non si è accorta che stava per
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che stava per ammazzarla?» e indico la lumaca che
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donna mi guarda stranita e si allontana. ¶ Siamo tu
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si allontana. ¶ Siamo tu e io lumachina. Credo che
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pedone mi sfila accanto e sorride. Cacchio hai da
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vorrei dirgli, ma lui è già lontano. Stupido essere
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ragazzo con le cuffie e lo sguardo per aria
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lui non può sentire e non guarda da questa
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ma niente. ¶ Pochi secondi e il tipo investirà la
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investirà la povera lumaca e il sottoscritto. Allora faccio
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Allora faccio un saltello e mi piazzo davanti a
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ragazzo mi gira intorno e prosegue senza nemmeno guardarmi
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guardarmi. ¶ Intanto la lumaca è a pochi centimetri dall
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ragazza dall’aria simpatica è ferma dietro le mie
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lunga vicino all’orecchio, e a tracolla una borsa
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tentando di aiutare quella...» e indico il selciato. ¶ Lei
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lo sguardo un attimo e torna a me con
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le sue dita piccole e le unghie smaltate a
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unghie smaltate a pois e la pone nell’aiuola
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con un altro sorriso, e se ne va. ¶ Guardo
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placida fra l’erba e strizzo l’occhio soddisfatto
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mani dietro la schiena e mi rimetto in cammino
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ho fatto una sudata! ¶ È che alla mia età
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che alla mia età è faticoso portare sulle spalle
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faceva chiamare Mister Michi, e anzi se lo chiamavi
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Michele, lui si arrabbiava e dava in escandescenze. Aveva
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Aveva fra i quaranta e i cinquant’anni, capelli
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che sfumava nel bianco, e indossava tutti i giorni
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quartiere lo conoscevano tutti, e tutti lo salutavano affettuosamente
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confidò di essersi stancato e di non provare più
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Ué, Mister Michi» dissi e lui si alzò di
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si alzò di scatto e mi offrì il braccio
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non se la prese e disse che era venuto
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bisogno del suo aiuto e dei suoi superpoteri. Seppi
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a casa a Natale e per qualche giorno lo
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Michi, anche se c’è un particolare che non
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sia contento, in fondo è nella casa del supereroe
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dimestichezza con la magia, e neanche con chi ha
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qualche rotella fuori posto e si offre di aiutare
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gatto nero porti male e quando vediamo cadere un
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Errico, del primo piano, e sollevo le spalle. ¶ «Lei
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lo so» dice lui e scuote il capo, «solo
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Lo fisso di sottecchi e non rispondo. Allora lui
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Allora lui si avvicina e sussurra: «Sono certo che
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sussurra: «Sono certo che è colpa di quel ragazzino
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dei miei vicini adulti, e neanche di tutti...» ribatto
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discussione. ¶ L’ingegnere sospira e indietreggia, quindi torna a
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le sue lucine colorate e i pastori troppo piccoli
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i pastori troppo piccoli, e ciondola il capo. Infine
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non il bambinello, così è un affronto. Vado subito
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parlare con De Cicco e con l’amministratore!» ¶ Chiamo
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amministratore!» ¶ Chiamo l’ascensore e attendo che Errico scompaia
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scomparsa del bambino Gesù, e spero per lui che
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fatto finta di nulla e sfilato l’ennesima busta
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bambino. L’avevo guardato e lui aveva chinato il
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con le braccia spezzate e il viso scheggiato. Poi
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dire una parola. ¶ «Mmh, è irrecuperabile. Sai che possiamo
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naso facendogli l’occhiolino. «E ora fila a casa
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l’era fatto ripetere e si era arrampicato di
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Mi infilo nell’ascensore e giungo al mio piano
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piano, dove arrivano chiare e forti le voci dell
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le voci dell’ingegnere e dell’amministratore che discutono
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in un piacevole diversivo. E sì, perché la cosa
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di tutta la storia, è che il ragazzino responsabile
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della caduta del bambinello... è proprio il figlio dell
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mi sfilo il cappotto e mi dirigo verso il
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proprie ferite» mi dico e guardo il centro della
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con le braccia rotte e il volto sfigurato sembra
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da me ce n’è una vecchia e arrugginita
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n’è una vecchia e arrugginita, con il verde
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il nome che c’è dipinto sopra. Margherita ti
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spalliera, non sulla seduta. E credo sia stato questo
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dalla tasca un giornale e ho coperto la scritta
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se so che Margherita è forte e resiste anche
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che Margherita è forte e resiste anche alle intemperie
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spesa tra le gambe e lo sguardo fisso a
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suo fianco che ridevano e si baciavano, si baciavano
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si baciavano, si baciavano e ridevano. Li guardava e
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e ridevano. Li guardava e ciondolava il capo in
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intrecciate dietro la schiena, e l’ho fissata. La
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campo visivo, avrei sorriso e proseguito oltre; la mia
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c’era lei, piccola e grassottella signora di età
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avvicinato con pochi passi e ho domandato d’istinto
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istinto: «Be’, che c’è? Mai visto due che
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ho ripreso, «il cielo è grigio, in giro non
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vede una faccia allegra, e mia figlia mi ha
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di dondolare la testa e sorrida. Accanto ha due
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lei, con aria spocchiosa, e ha tirato a sé
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a raccoglierle i sacchetti e ho aggiunto: «Vorrei che
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si baciano, questo vorrei. E vorrei che mi spiegasse
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si smette di baciare e, a volte, anche di
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volte, anche di sorridere. E vorrei, infine, che liberasse
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ha strabuzzato gli occhi e si è alzata. «Suvvia
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gli occhi e si è alzata. «Suvvia» ho aggiunto
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alzata. «Suvvia» ho aggiunto e le ho restituito i
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una volta il capo e si è dileguata veloce
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il capo e si è dileguata veloce fra la
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gente. ¶ Margherita ti amo è tornata a splendere in
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che mi fissava divertita, e me ne sono andato
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sono andato. ¶ Il mondo è messo davvero male se
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di buono che gli è rimasto. ¶ La maglia che
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al terzo piano, c’è una maglietta attorcigliata alla
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ha reclamata, nessuno si è accorto della sua presenza
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sole l’hanno sbiadita e si è tramutata in
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hanno sbiadita e si è tramutata in un azzurrino
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sul balcone a fumare e me la ritrovo lì
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a testa in giù e con le braccia penzolanti
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Ieri sera, però, si è alzato lo scirocco. Ero
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a guardare il soffitto e ad ascoltare il sibilo
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che scuoteva la persiana e ho pensato alla maglia
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appiglio. Mi sono alzato e sono andato a controllare
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ancora attorcigliato alla ringhiera e le braccia che si
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lasciavano rapire dal vortice e disegnavano parabole improbabili. Sembrava
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d’aria più forte e la maglia danzante è
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e la maglia danzante è stata risucchiata via, sparendo
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bisogna lasciare l’appiglio e farsi trasportare dalla tempesta
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avrei chiamato mia figlia e le avrei detto che
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detto che mi mancava. E, se necessario, le avrei
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mio appiglio, l’orgoglio, e mi sarei lasciato trascinare
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trascinare dal vento. ¶ Forse è così che accadono le
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la corrente ci afferra e ci porta con sé