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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Enzo Siciliano, Il Risorgimento scritto con rabbia, 1967

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
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pietà verso se stesso, e verso i suoi di
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figlia che lo accudisce e lo sorveglia, che gli
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non l’ha amata: e se per caso gli
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se per caso gli è parso di amarla è
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è parso di amarla è stato per un inganno
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della gioventù. La gioventù è sciocca, una fastidiosa malattia
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suo figlio: ecco cos’è la gioventù, quel rimprovero
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visibile, inciso. Questo cibo è ciò che offende: non
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eroe. Per sua moglie è un’emozione chiedergli di
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fermò la nave francese e si fece sbarcare, mettendo
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se qualcosa di identico è accaduto. Non è restato
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identico è accaduto. Non è restato niente. Il carcerato
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ed eleganti della Durance, è impossibile disseppellirlo da questo
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di rabbia dove si è cacciato. ¶ Eppure, per caso
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caso, senza accorgersene, si è messo a scrivere: «Credono
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quando non sono solo, e non so perché, forse
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non più terrori arcaici e irrazionali a governare la
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duro del re Borbone, e lo ha patito per
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arrivo dei piemontesi, tutto è finito: Garibaldi a Caprera
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trasferimento addirittura a Torino: e la malattia, il silenzio
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il silenzio, la vecchiaia. E chissà perché, le memorie
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bonaria ironia. Tu scrivi e scrivi, dicono, e non
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scrivi e scrivi, dicono, e non sai perché. Ma
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sonoro che ti persuade e ti riposa». ¶ La bellezza
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da cima a fondo. È questo sentimento che fa
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non voglio starci perché è insensata. Ma questo suo
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dire di no non è dovuto a un indiscriminato
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una volta per fede e non per ragione. ¶ Noi
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per ragione. ¶ Noi credevamo è un libro che stimola
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in certe sue delusioni e amarezze di oggi con
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una metafora della Resistenza e degli anni che sono
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che sarà pure presente e voluta. Ma non è
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e voluta. Ma non è essa che conta. Come
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i bassi verdiani riottosi e feriti come il vecchio
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o Filippo II. Tutto è mosso in tale angustia
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Novecento. ¶ In questo libro è raccontata un’idea del
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all’osso. Il Risorgimento è pari a qualsiasi altro
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qualsiasi altro avvenimento. Se è stato scelto come tempo
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come tempo ideale, lo è per focalizzare alla mente
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che l’azione nobile e generosa, nella storia, è
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e generosa, nella storia, è destinata a mutarsi in
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Chi di più nobile e generoso in faccia all
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nel suo stesso progredire è affetta da una malattia
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una malattia, da cui è impossibile immunizzarsi. Si è
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è impossibile immunizzarsi. Si è malati come si è
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è malati come si è uomini. Per cui la
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cui la unica verità è esprimere, vivendo, la propria
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repugnanza a vivere. Non è un caso che Domenico
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avventure giovanili, ora che è malato e fiaccato: «un
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ora che è malato e fiaccato: «un romanzo». Il
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un romanzo». Il romanzo è vita senza coscienza, è
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è vita senza coscienza, è vita bambinesca. Nello stesso
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galera sofferta da Domenico è allora un romanzo, un
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un romanzo, una futilità. ¶ È forse questa la quintessenza
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l’idea del destino e della storia che Anna
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sottintende una concezione fatalistica, e remotamente teologica, della vita
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confronto con la realtà; e nell’aver trovato la
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falsa coscienza borghese che è l’elegia.