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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Umberto Fracchia, Il perduto amore, 1921

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
1
1921
stringeva in una mano, e sapeva benissimo che era
2
1921
nel palmo della mano, e l'avesse coricata là
3
1921
ricordo di quella giornata è terribilmente lucido e angoscioso
4
1921
giornata è terribilmente lucido e angoscioso, come se al
5
1921
battè amichevolmente sulla spalla e mi disse: — Perchè non
6
1921
il cappello sulle orecchie, e me ne uscii per
7
1921
Cominciai a girare qua e là. Mi parve molto
8
1921
mi sfilai il soprabito, e me lo rinfilai alla
9
1921
era a scacchi bianchi e neri, con grosse righe
10
1921
che passavano in carrozza, e toccavo terra con la
11
1921
poco dopo mi stancai, e ripresi a camminare tranquillamente
12
1921
della legna sulla banchina e un uomo che pescava
13
1921
una barca a vapore, e intanto mi domandavo perchè
14
1921
allargare le due sponde e costruirvi un molo, anzi
15
1921
bene? Mi guardavano sorridendo, e scrollando il capo si
16
1921
la rete sulle spalle, e non passò più nessuno
17
1921
quel tratto di viale. E allora io mi staccai
18
1921
dalla balaustra del muraglione e macchinalmente m'incamminai verso
19
1921
mani levate in alto, e zoppicando corrermi incontro affannata
20
1921
Signore, signore... Che cosa è stato! La signora Luisa
21
1921
dunque! La signora Luisa è morta... ¶ — Morta? Morta? domandai
22
1921
Va bene, va bene. E attraversata la strada a
23
1921
strada a passi lenti e solenni, infilai la porta
24
1921
porta, salii le scale e m'affacciai qui a
25
1921
bianco, fuorchè gli occhi e i capelli e le
26
1921
occhi e i capelli e le mani di Luisa
27
1921
come un lampo. C'è poi una lacuna, un
28
1921
assoluto nella mia memoria, e non so che cosa
29
1921
mie, che urlavo: ¶ — Si è uccisa? Si è uccisa
30
1921
Si è uccisa? Si è uccisa? Perchè si è
31
1921
è uccisa? Perchè si è uccisa? ¶ Intorno a me
32
1921
vedevo che volti pallidi e muti. Anche Isacco era
33
1921
lo supplicavo, perchè si è uccisa? Perchè si è
34
1921
è uccisa? Perchè si è uccisa? ¶ Ma Isacco non
35
1921
Isacco non mi rispondeva, e continuava a fissare su
36
1921
verso quest'idiota sorda e muta, e le chiedevo
37
1921
idiota sorda e muta, e le chiedevo: ¶ — Maledetta fra
38
1921
tutte! Dimmi! Perchè si è uccisa? ¶ Ma la vecchia
39
1921
le pendeva dal mento, e sorda ai miei richiami
40
1921
il viso bianco, freddo e duro, e le domandavo
41
1921
bianco, freddo e duro, e le domandavo singhiozzando: ¶ — Perchè
42
1921
tutta la mia lucidità e pienezza di comprensione. Ora
43
1921
notte prima di quella, e la mattina, e il
44
1921
quella, e la mattina, e il giorno, fino al
45
1921
tutte quelle candele accese, e quell'odore di medicine
46
1921
quell'odore di medicine, e quella gente attonita, impietrita
47
1921
gente attonita, impietrita, muta, e Luisa con il suo
48
1921
viso bianco, di cera, e le sue mani rosse
49
1921
e bianca, mi tocca e mi commuove. Quando si
50
1921
mi commuove. Quando si è ammalati tutto è molto
51
1921
si è ammalati tutto è molto confuso. Ma quasi
52
1921
tanta confusione di impressioni e di idee, un particolare
53
1921
con una chiarezza meravigliosa, e si ficca nella memoria
54
1921
le gambe sulla sponda e che fra poco sarebbe
55
1921
dopo era in piedi. E nella penombra della stanza
56
1921
posati i suoi abiti, e s'infilò una sottana
57
1921
s'infilò una sottana e un giubbettino di lana
58
1921
lana. Poi si curvò, e credetti di sentire che
59
1921
si accostò all'uscio e posò una mano sulla
60
1921
decise, girò la maniglia e trasse a sè adagio
61
1921
un soffio si richiuse, e Luisa fu nella stanza
62
1921
mi salì alla gola, e mi mise addosso una
63
1921
il suo battere precipitato e ineguale. Credevo di scoppiare
64
1921
curvava ancora di più, e posava la sua gota
65
1921
un bicchiere d'acqua e v'immergeva un dito
66
1921
Teneva gli occhi chiusi, e dai suoi occhi gocciolavano
67
1921
più solo. Luisa tua è con te... Non me
68
1921
ho scritte. Luisa? Luisa? E anch'io, cauto come
69
1921
dalla stanza d'Isacco e, sfilate nuovamente le scarpe
70
1921
mano contro la porta e sentì che non cedeva
71
1921
Luisa. Mi sentivo grande e potente, invincibile, mi sentivo
72
1921
debole, umiliata, implorante pietà e perdono. Mi sarei mostrato
73
1921
mia grandezza. La potenza e la grandezza d'un
74
1921
chi ha subìto affronti e persecuzioni, da chi è
75
1921
e persecuzioni, da chi è stato offeso, insultato, tradito
76
1921
che s'allontanava singhiozzando, e poi l'udiii, singhiozzando
77
1921
nella stanza di Isacco, e abbandonarsi perduta sul suo
78
1921
vestii in gran fretta, e in punta di piedi
79
1921
si posarono sulle spalle e, voltandomi, vidi contro il
80
1921
Quella camicia era ampia e lunga, e giù per
81
1921
era ampia e lunga, e giù per la scollatura
82
1921
le afferrai i polsi e a rinculoni la sospinsi
83
1921
verso la sua poltrona e ve la piegai; ve
84
1921
la costrinsi per forza, e la lasciai là seduta
85
1921
in camicia, a tremare e a gemere. Poi a
86
1921
stanza, aprii l'uscio e lo richiusi d'un
87
1921
afferrò per i capelli e glieli tirò con furia
88
1921
le unghie nella fronte, e gliela fece sanguinare. Luisa
89
1921
si avvicinò allo specchio, e osò guardarsi. Vide il
90
1921
non più ben viva, e tuttavia incapace di continuare
91
1921
in tutte le membra, e le suggerì forse un
92
1921
trascinò accanto al letto e per spogliarsi non ebbe
93
1921
lasciar cadere la sottana e il giubbettino, infilati sulla
94
1921
fosse ancora notte profonda, e che nessun pallore di
95
1921
da quando era bambina, e che si vedeva sempre
96
1921
non si sa come, e per che uso, come
97
1921
una finzione di marito e lei una finzione di
98
1921
mi sarebbe sembrato mostruoso e ridicolo. Geloso poi di
99
1921
al pensiero di Isacco e di Luisa, uniti insieme
100
1921
associava a quel pensiero, e m'impediva ormai di
101
1921
Rispondevo: — Questo vino non è come l'altro. Non
102
1921
la sete negli occhi, e, sollevatole il mento, le
103
1921
Il sentimento della gelosia è per sè stesso atroce
104
1921
atroce. Ma quando c'è l'amore, penso che
105
1921
fuochi che generano fuoco. E nell'ardore che divampa
106
1921
che divampa, il bene e il male, dolore e
107
1921
e il male, dolore e gioia, si confondono come
108
1921
confondono come la vita e la morte nel delirio
109
1921
la gelosia ha creato, e la passione incenerisce con
110
1921
non esistevano che tristezze e dolori. La mia gelosia
111
1921
trovava sempre completamente lucido, e sempre sempre solo. In
112
1921
lavoro, afferrare il cappello e il bastone, correre a
113
1921
mio tormento, improvvisamente svanivano, e al loro posto subentrava
114
1921
una specie di deserta e dolorosa stanchezza, come un
115
1921
un'altra figura fisica, e che tutto questo mi
116
1921
sembrava insignificante in lei, e indifferente che appartenesse a
117
1921
la sera nel corridoio e di fermarsi a chiacchierare
118
1921
dell'incubo della gelosia, e infatti incominciai a poco
119
1921
X. ¶ Tutti ricordano come è stata rigida la fine
120
1921
quel sibilo nella gola, e pareva che il gelo
121
1921
casa, avvicinarsi nel corridoio, e un altro passo meno
122
1921
d'uomo disse: — Ah! è qui... Ed essi aprirono
123
1921
la chiave nella serratura e l'apriva, e prima
124
1921
serratura e l'apriva, e prima di richiuderla accendeva
125
1921
colpo, sbatacchiava l'uscio e dava il paletto di
126
1921
sedia o sul letto, e in fretta si spogliava
127
1921
non faceva che stridere e cigolare. Ma quella sera
128
1921
letto d'Isacco stridette e cigolò. La voce di
129
1921
Non si muove mai. E quando si parla, non
130
1921
voce dell'uomo soggiunse: — È molto grave... Poi il
131
1921
Poi il letto cigolò e stridette di nuovo, e
132
1921
e stridette di nuovo, e infine la voce dell
133
1921
uomo disse: — Non c'è niente da fare... Vedremo
134
1921
s'era neppure alzato e tutto il giorno era
135
1921
due, da tre giorni. E che malattia era quella
136
1921
Forse dire: piacere, non è dire cosa esattissima. No
137
1921
Imparerà che il dolore è giustamente distribuito in questo
138
1921
distribuito in questo mondo, e che ciascuno ne ha
139
1921
quanto egli sia solo e abbandonato in quella mezza
140
1921
notte, così solo com'è. Tutto mi perdo dietro
141
1921
lontani, quand'ero bambino, e mi ammalai di tifo
142
1921
con una cuffietta bianca e rossa in capo, con
143
1921
mento. Questo ricordo, sì, e specialmente il ricordo di
144
1921
di quella cuffiettina rossa e bianca, mi tocca e
145
1921
il giorno? Povera piccola! E avrei voluto posarle un
146
1921
mi davano tanta gioia e tanto conforto, così anche
147
1921
dolci della sua cucina? E quei doni erano per
148
1921
crema, profumata di vainiglia e soffice come la lana
149
1921
guardai Luisa, guardai Isacco, e posai il pezzo che
150
1921
stretto fra due dita, e la bocca piena. Ma
151
1921
piena. Ma guardava Isacco, e non potendogli sorridere con
152
1921
lampada vi brillava dentro. E Isacco dove aveva preso
153
1921
lui, quegli occhi? Grandi e neri, ma di solito
154
1921
di solito sempre appannati e smorti, anche gli occhi
155
1921
era rimasto in gola, e per quella sera non
156
1921
Isacco se ne andò. E quando Luisa venne a
157
1921
cervello divenuto terribilmente lucido, e credetti di indovinare, di
158
1921
trovavo Luisa già vestita e pronta ad uscire. E
159
1921
e pronta ad uscire. E mentre mi vestivo seduto
160
1921
parete, fra questa stanza e quella di Isacco. Luisa
161
1921
penna rossa. L'abito è sempre lo stesso, ma
162
1921
dalle mani di Luisa, e glielo porta per un
163
1921
Lo so perchè Isacco e Luisa me lo hanno
164
1921
quel fagotto a Luisa è un piacere da nulla
165
1921
fatica. Mentre per lei è un piacere immenso non
166
1921
doverlo portare. La strada è ogni mattina la stessa
167
1921
la stessa per tutti e due. Tutti e due
168
1921
tutti e due. Tutti e due vanno verso il
169
1921
mio, la mia tipografia è subito passato il fiume
170
1921
buia come un antro, e mi si rivede la
171
1921
brocca posata sul tavolo e di buttarlo dalla finestra
172
1921
vinte ad una lotteria. E per l'appunto aveva
173
1921
preso già tanto fango e tant'acqua che non
174
1921
scarpe? Lasciamo andare: c'è una fatalità in tutte
175
1921
Disse, mi pare: — Ohibò! e se ne fuggì correndo
176
1921
era tolto il cappellino, e anch'essa mi guardava
177
1921
con un viso soddisfatto e contento. ¶ — Eh! sì, dissi
178
1921
Luisa alzò una spalla e mi fece l'occhietto
179
1921
nulla, che bisogno c'è di pagargliele? ¶ Poi soggiunse
180
1921
di pagargliele? ¶ Poi soggiunse: ¶ — È una vera fortuna... Ne
181
1921
Così tenni queste scarpe e cominciai ad usarle. Ma
182
1921
di non capire, vedevo e capivo ogni cosa. Vedevo
183
1921
anch'io, la sera, e non avrebbe dovuto guardarla
184
1921
Isacco se ne andava e Luisa l'accompagnava fino
185
1921
accompagnava fino all'uscio, e si fermavano ancora a
186
1921
le prendeva una mano e gliela stringeva, e indugiavano
187
1921
mano e gliela stringeva, e indugiavano sempre qualche minuto
188
1921
mano. Ma una donna e un uomo, che non
189
1921
fosse innamorato di lei e che Luisa si lasciasse
190
1921
intrigo fosse realmente esistito, e nelle sue ultime conseguenze
191
1921
uomo più pio subisce e tollera senza rivolta, a
192
1921
come tutti gli altri, e Luisa una moglie come
193
1921
parlare, mi guardava meravigliato e non faceva che assentire
194
1921
che assentire col capo. ¶ — E tutto forse finisce qui
195
1921
un pasticciotto di crema, e un po' di rosolio
196
1921
Meno desiderosi di coricarci e di dormire, per non
197
1921
pensare più all'oggi e al domani, alla nostra
198
1921
vita di sempre? ¶ — Così è, caro Isacco! soggiunsi battendogli
199
1921
Ma ciò che si è voluto perdere, è inutile
200
1921
si è voluto perdere, è inutile che si rimpianga
201
1921
che ci davano gioia e piacere un tempo. Addirittura
202
1921
necessarie, di cui invece è avara. E a che
203
1921
cui invece è avara. E a che servono? Quando
204
1921
fresco due giorni, appassiscono e muoiono, e bisogna buttarli
205
1921
giorni, appassiscono e muoiono, e bisogna buttarli via. E
206
1921
e bisogna buttarli via. E i dolci? Siamo forse
207
1921
Via! Via! Il male è, caro Isacco, che così
208
1921
anche le cose sublimi, e la nostra vita si
209
1921
un deserto... ¶ Isacco soggiunse: ¶ — È vero, è vero... ¶ Io
210
1921
Isacco soggiunse: ¶ — È vero, è vero... ¶ Io dissi: ¶ — Ma
211
1921
dissi: ¶ — Ma questa, Isacco, è la nostra vita, ormai
212
1921
giardino dello zio ricco, e mi portò degli anemoni
213
1921
di quello zio misterioso e fantastico, e ne rubò
214
1921
zio misterioso e fantastico, e ne rubò uno, due
215
1921
di nascosto, quello impastava e friggeva per lui. Ogni
216
1921
notai la seconda volta, e poi sempre in seguito
217
1921
La miseria, le sofferenze, è verissimo che avviliscono l
218
1921
che avviliscono l'uomo, e lo rendono debole e
219
1921
e lo rendono debole e incapace di dominarsi. Io
220
1921
pareva più così spregevole e fastidioso come prima, quando
221
1921
presentava a mani vuote, e solo carico di parole
222
1921
quel cuoco tanto sapiente e servizievole. Quando, seduti intorno
223
1921
dalla strada tutta neve e vento, a poco a
224
1921
in un liquido vaporoso e caldo che lentamente, sottilmente
225
1921
al ricordo meno penosa e squallida. La mattina, poi
226
1921
guardavo mentre cuciva cuciva, e non provavo più nessuna
227
1921
vedendola penare così, mattina e sera, sul bianco accecante
228
1921
alzata molto tempo dopo. E se, per non far
229
1921
asole a punti fitti e piccini, con gli occhi
230
1921
i suoi senini magri e distanti, le anche su
231
1921
il suo ventre piccino e piatto, ombrato da una
232
1921
strisciolina di peluzzi biondi. E quantunque mi sembrasse una
233
1921
sembrasse una cosina malata e fredda a toccarsi, pure
234
1921
occhi per non vederla. E quando m'entrava nel
235
1921
della sua carne che è il profumo del povero
236
1921
il profumo del povero, e mi si stringeva contro
237
1921
sarcofagi; ma le posavo (è la parola) le posavo
238
1921
inerte attraverso il fianco, e così cercavo di addormentarmi
239
1921
Perchè, perchè non c'è un po' di vero
240
1921
Perchè il suo cuore è così silenzioso, così tepido
241
1921
avevano piazzato dei riflettori. E Isacco descrisse a vivi
242
1921
l'aspetto delle vie e delle case illuminate da
243
1921
fidare ora della realtà!... E se anche quella che
244
1921
Poco importa!.. dissi io. E per conchiudere, soggiunsi: — Buona
245
1921
notte, signora, rispose Isacco, e tacque. ¶ Dopo un momento
246
1921
fucilate? ¶ Riaprii gli occhi e stetti un momento in
247
1921
Non mi sembra, risposi. E ripetei: — Buona notte... ¶ — Buona
248
1921
Speriamo di no, dissi. E ancora una volta ripetei
249
1921
dalla corrente tutta mulinelli e spume un cupo e
250
1921
e spume un cupo e lungo boato. Le due
251
1921
se da una parte e dall'altra non fossero
252
1921
si mise al fianco e mi salutò. Era uno
253
1921
curvo, a passi brevi e ineguali, stretto in un
254
1921
una rada barba corta e increspata e tutti i
255
1921
barba corta e increspata e tutti i tratti propri
256
1921
razza: gli occhi grandi e neri, le labbra leggermente
257
1921
me nella nostra camera. E poi che si fu
258
1921
si tolse il berretto, e, rivolto a Luisa, le
259
1921
studenti poveri. Si credeva, e ancora si crede, un
260
1921
quando uscivo dalla tipografia e mi riaccompagnava a casa
261
1921
vi va di parlare... ¶ E, facendo uno sforzo che
262
1921
raccontarmi mille storie diverse e non si stancava di
263
1921
tutta annerita dai peli e dagli occhi, e domandava
264
1921
peli e dagli occhi, e domandava dolce: ¶ — Si può
265
1921
il capo dalla tavola e lo guardavo senza simpatia
266
1921
mai nato sulla terra e consideravo la sua compagnia
267
1921
suoi occhi di stupore, e si veniva a sedere
268
1921
me durante la strada, e sempre chiedeva che cosa
269
1921
in obbligo di rispondere, e ne nascevano conversazioni interminabili
270
1921
mi alzavo in piedi e mi avvicinavo lento lento
271
1921
mi sfilavo la giacca e l'appendevo al piolo
272
1921
sedia al suo posto e Luisa lo accompagnava nel
273
1921
lo accompagnava nel corridoio, e là rimanevano ancora a
274
1921
Io mi spogliavo tutto e mi stendevo tra le
275
1921
buona notte, Luisa rientrava e io le dicevo: ¶ — Basta
276
1921
sente tutto, di là... ¶ — E che importa a me
277
1921
replicavo. Dico che basta. È peggio della rogna. ¶ Passarono
278
1921
possedeva anche un giardino, e mi capitò davanti una
279
1921
d'un colore chiaro e vivo come la gota
280
1921
vetrina d'un fioraio, e m'ero lasciato sfuggire
281
1921
rose, che erano delicate e profumate, fresche ancora di
282
1921
di goccioline d'argento, e vi affondai il viso
283
1921
odorarle. ¶ — Che soavità, dissi. E le porsi a Luisa
284
1921
in mezzo alla tavola, e mi guardò sorridendo. ¶ — Ah
285
1921
del ricco! La vita è grama per tutti: per
286
1921
Un fiore... Queste rose... E tutto si dimentica per
287
1921
avvolge nella sua pelliccia e dimentica che c'è
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e dimentica che c'è un inverno tetro, la
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con civetteria sulla fronte, e non si staccava dallo
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la strada era franco e disinvolto, mentre in casa
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ero ancora a letto, e Luisa si vestiva per
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sedette dinnanzi allo specchio e incominciò ad arricciarsi con
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tutta, d'un tratto, e confusa si volse verso
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sempre coperto di porpora e mormorò: ¶ — Vorrei essere bella
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girai sopra un fianco e le voltai la schiena
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scene? gridai. Che cos'è questo piangere? Spetta forse
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a me, che non è bella. Le ho mai
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volte intorno al collo e si incamminò verso l
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si avvicinò a me e mi disse umilmente: ¶ — Paris
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me? Se lei non è bella, che cosa sono
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tipo suo d'uomo. E quantunque il più delle
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un uomo che non è il loro tipo, io
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in ogni suo atto e pensiero, era proprio questo
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irritava contro di lei. E anche la sua gratitudine
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peso dell'esistenza sua e di sua madre, adattandosi
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alle fatiche più umili e mortificanti per pagarmi il
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le scarpe tutte buchi e strappi, a subire le
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vestito; ma lasciando inerte e addormentato il mio pensiero
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in mezzo al tavolo, e mi guardò come perchè
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Ma non dissi nulla e pensai: ¶ — Tutte trovano chi
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mano quelle poche viole e le odorò, e avvicinatasi
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viole e le odorò, e avvicinatasi a me disse
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disillusa abbassò la fronte. ¶ — E anche per lei, soggiunse
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bassa, indicando sua madre. È la sola cosa che
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ancora sorridere. ¶ Si voltò e si avvicinò alla poltrona
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senti come sono profumate... ¶ E le accostò il mazzolino
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dall'angolo delle labbra e tentennava la testa facendo
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no no, sempre no, e tutte le cose no
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una sua negazione cosciente e beffarda di tutto ciò
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tutto ciò che vedeva e udiva e le passava
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che vedeva e udiva e le passava dinnanzi. Ma
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un grottesco di Goya; e la sua testa cessò
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domeniche vestita a festa, e aveva ricevuto in dono
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vita di un uomo, e forse di due o
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come un bene desiderabile e degno di essere conquistato
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di essere conquistato, goduto e difeso. Si sarebbero uccisi
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uccisa... Forse avevano sofferto e pianto, s'erano disperati
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inverno... ¶ Allora mi rivoltai e le dissi: ¶ — Luisa, siamo
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dissi: ¶ — Luisa, siamo marito e moglie: dovremo vivere forse
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sapeva di poesia: tutto. E ricordati che se ti
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mi faceva piacere sposarti e per nessuna altra ragione
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Così le parlai dolce e cattivo. Luisa non fiatò
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gioia, senza pace. Isacco è di natura ciarliero come
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di insolito in città, e, tardi, verso mezzanotte, fummo
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da uno scoppio cupo e lungo come un tuono
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che sarà, che sarà? E Isacco si credette in
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ripugnante immagine del dolore e dell'idiozia che mi
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afferrarla per le spalle, e, facendole sbatacchiare la testa
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Ed ora se ne è allontanato per sempre, per
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tuo corpo di bestia e quello tisico di tua
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voi due, io vivo e fatico e mi accieco
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io vivo e fatico e mi accieco dalla mattina
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essere il più ridicolo e il più infelice degli
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perchè ci ostiniamo tutti e tre a vivere? Su
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nostra: dacci l'esempio... E le avrei tirato il
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con la scodella fumante e colma, camminando in punta
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goccia, mi veniva accanto, e quando mi aveva posato
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del suo sorriso buono e innocente di bambina intristita
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leggiera sopra una spalla. È buona, vedrai... Ti farà
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beffarda. Io, qui, vecchio e sfiancato, brutto e sporco
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vecchio e sfiancato, brutto e sporco come un cesso
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tutto il mio dolore, e la mia pena, e
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e la mia pena, e la mia stanchezza scritta
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tu quanto sono brutto e sporco, miserabile, e vecchio
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brutto e sporco, miserabile, e vecchio, e stracco; quanto
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sporco, miserabile, e vecchio, e stracco; quanto sono ripugnante
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odioso; come sono irritato e cattivo!... Niente affatto piccolo
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i miei veri nomi. E tu li sai, via
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Mi curvavo sulla minestra e mi mettevo a mangiare
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mi sedeva di fronte, e v'intingeva appena la
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la punta del cucchiaio, e non mangiava che con
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gli occhi dal piatto e facessi un gesto vago
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vederla saltare in piedi e sentirla domandare premurosa: ¶ — Che
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pane? Ah! Il sale... ¶ E correva a prendere un
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cartoccino di sale pestato e me lo scartocciava dinnanzi
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voglio sale... Ce n'è anche troppo... ¶ Luisa s
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che io la sentissi, e per prima cosa accendeva
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cosa accendeva il ¶ fornello e riscaldava il caffè. Poi
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le mie vecchie scarpe, e con infinita pazienza smacchiava
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il bavero, le maniche e i calzoni del mio
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mio abito tutto unto e sdrucito. Poi, vestita sua
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le lavava il viso e le mani con una
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con una pezzuola inzuppata, e la conduceva a sedere
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in punta di piedi e scalza, quantunque si fosse
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toccava leggermente una spalla e mi sospirava quasi sul
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avevo il sonno stanco e pesante. Ella temeva di
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continuavo a respirare profondo e grave, addormentato. Allora la
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si posava sul capo e un poco più forte
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sua voce diceva: — Paris, è tardi... Ti svegli, Paris
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Paris? Finalmente mi svegliavo, e la prima cosa che
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era quel sorriso malinconico e pietoso sul visuccio di
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una sciarpetta di lana, e andava a misurar camicie
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era infatti di tagliare e cucire camicie da uomo
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da pretesto per uscire e rimanere lunghe ore fuori
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e hai rovinato me, e tutti noi, per sempre
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non si sono fatte e non si faranno mai
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hai disonorata... Poichè Luisa è una fanciulla, e tu
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Luisa è una fanciulla, e tu sei un uomo
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tu sei un uomo, e questa è la tua
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un uomo, e questa è la tua casa... Sai
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Sai tu che cos'è l'onore di una
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un tratto. Mi mossi, e mi piantai fra lui
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mi piantai fra lui e Luisa, fra Luisa e
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e Luisa, fra Luisa e la porta. ¶ — Ebbene, sì
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Noi, noi ci amiamo! E da quest'istante è
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E da quest'istante è mia sposa! ¶ Poi, curvatomi
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presi per le mani e la sollevai. Ed ella
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ella si lasciò sollevare, e si lasciò stringere fra
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stupito. ¶ — Vattene! gli gridai. E non tenere l'immagine
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con fracasso l'imposta e sfinito, smarrito, mi lasciai
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mi prese le mani e incominciò a baciarmele piangendo
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incominciò a baciarmele piangendo e a bagnarmele delle sue
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come per domandarmi: Dunque è vero? È proprio vero
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domandarmi: Dunque è vero? È proprio vero ciò che
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di un perfido sogno e di doversi ridestare d
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piccolo letto di fanciulla, e la nostra prima notte
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mani strette nelle sue e posate all'altezza del
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piccolo seno molle, tepido e nudo. Così passò quella
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so se la magrezza e la povertà del suo
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dovesse sbocciare. Era giovane e vecchia. Non aveva età
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nella vita! Una donna! E non dico solo una
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si sarebbe lasciata prendere e godere da me per
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donna mia, interamente mia, e mia per tutta la
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quel letto di sposo, e lasciarla al suo sonno
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al suo sonno innocente e beato, e andarmene come
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sonno innocente e beato, e andarmene come ero venuto
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come ero venuto, lontano, e non rivederla mai più
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sposato me senza amore, e senza amore mi stai
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lui in mia vece, e coricarti al suo fianco
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vorresti avere ora vicino e dargli tutta te stessa
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dargli tutta te stessa! E chi sarà dunque mai
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Così venne l'alba, e incominciò la nostra vita
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di bollettino dei mercati e delle fiere della città
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a sfamare me, Luisa e sua madre se non
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portavo era tutta rammendi e brandelli. Ma la nostra
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unto, che oggi non è più che uno straccio
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fronte i capelli disordinati, e, guardandomi pietosa, mi domandava
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molto stanco anche oggi? E siccome io scrollavo il
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già alzata per accarezzarmi e se ne andava a
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sedia accanto al tavolo e guardavo sua madre, che
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ogni sera entrava silenzioso e si sedeva da padrone
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spettacolo di quella tristezza e di quella miseria che
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difeso da quei muri e da quella porta. Anche
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di nuovo là sotto, e richiudere le coltri, come
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sorella di Esposito, Luisa, e sua madre, che abitavano
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Esposito avesse una madre e una sorella, nè che
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notte avevo udito lamentarsi e piangere era la voce
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la voce di Luisa... E la voce di quell
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avrebbe più ritrovato. Luisa... E Armida? Che cosa era
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di lei? ¶ Ah! Eppure è bello non soffrire più
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come in una nuvola, e considerare tutte le cose
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se fossero infinitamente lontane, e indifferenti, ed estranee. Dire
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a poco si scaldano e fra poco mi scalderanno
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fra poco mi scalderanno, e sappiate voi tutti, e
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e sappiate voi tutti, e voi, tutte le cose
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vive, poichè infine m'è uguale che siate vive
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me ne sia stancato. E basta. ¶ Così mi stringevo
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le coperte ancora fredde, e non avevo alcun pensiero
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essere così coricato, solo e senza preoccupazioni o doveri
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abbandonato al mio peso... E a poco a poco
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si chiusero sul fioco e instabile lume della candela
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instabile lume della candela, e mi trovai trasportato in
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silenzio che mi circondava, e fu appunto il soffio
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al mio sul guanciale, e che con le labbra
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labbra semichiuse respirasse lento e uguale nel mio orecchio
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turbava la mia solitudine e m'imponeva la presenza
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di sotto il letto, e non aveva alcuna forma
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precisa. Allungai una mano e toccai una cosa dura
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col capo in giù, e vidi che sotto il
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Allora mi rivestii, sospirando, e m'inginocchiai, e le
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sospirando, e m'inginocchiai, e le parlai dolcemente, le
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al quale chiedere aiuto e ospitalità per questa notte
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difenderò... Ormai il peggio è passato, Luisa... Vedete? Conosco
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intanto non piangete, Luisa... E fatevi almeno vedere... ¶ Stesi
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mano sotto il letto e trovai una sua mano
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sua mano. La strinsi e cercai di trarla a
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poi tutto il resto. E rimase così accasciata accanto
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so, che so, io? — e allora vidi improvvisamente con
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quel giorno era indubitabile. ¶ — E voi? gridai non appena
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poco importa di Esposito e dell'epilogo che finirete
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la chiave nella toppa e spalancai la porta. Ma
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Armida non si mosse e ruppe in un pianto
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passi frettolosi nel corridoio e sulla soglia della mia
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vuole per te!... Prenditela, e andate... Andate lontano, tu
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andate... Andate lontano, tu e la tua Armida! E
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e la tua Armida! E scegliete la morte che
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un urto della mano e, afferrata la donna per
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penso io a tutti e due! ¶ Si raddrizzò e
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e due! ¶ Si raddrizzò e mi venne incontro minaccioso
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Tu l'hai nascosta, e hai rovinato me, e
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diceva testualmente così: «Amore, è finita, è finita! Egli
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così: «Amore, è finita, è finita! Egli sa tutto
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da ieri in lungo e in largo per la
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per la città. Nasconditi e attendi notizie. Tua per
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quel biglietto, non mi è più possibile sopportare questa
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Senti tu la mia? È scoccata l'ora tanto
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pronunziare una sola parola. E quando il sudor freddo
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quando il sudor freddo e il tremito di quei
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da capo a piedi, e sempre con il suo
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Pareva che l'uno e l'altra dormissero un
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di grosso filo nero, e Esposito bocconi accanto a
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amore; ma amore, amore e morte, come nelle più
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aperto quello di destra e, a capo chino, senza
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superflua. Ero nuovamente libero e padrone di me. Appena
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strada, comprai un giornale, e cercai nella pagina della
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cadaveri d'una donna e d'un uomo, ancora
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che neppure la morte e la corrente vorticosa avevano
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insieme abbandonare la vita, e uniti lasciarsi trasportare nel
499
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a quelli di Esposito e di Armida, secondo la
500
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una bottega di parrucchiere, e ripresi lento il mio