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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, L'armata dei fiumi perduti, 1985

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
1
1985
La guerra dei partigiani e dei cosacchi, anziché entrare
2
1985
una fase di stanca e di svogliatezza, si attizzò
3
1985
di svogliatezza, si attizzò e avvampò come mai in
4
1985
una parte reclamava contromisure e vendette, che erano impastate
5
1985
erano impastate di ingiurie e di bevute di grappa
6
1985
i cosacchi diventavano truci e violenti di parola: «Maledetti
7
1985
non lontano. Erano passati e ripassati su di lui
8
1985
sanguinosa, impastata di terra e di fango. Neanche i
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1985
della vendetta li percorreva e li cavalcava come una
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1985
gli animi erano infiammati e non sapevano guardare lontano
11
1985
ai sobborghi di Berlino e tutto ormai era diventato
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1985
venire a questo mondo, e non gli importava niente
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1985
era affezionato ad Anita e a Marta, che considerava
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1985
la propria nuova famiglia, e andava su e giù
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1985
famiglia, e andava su e giù per la casa
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1985
accadendo qualcosa di strano e di insolito, e come
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1985
strano e di insolito, e come sempre voleva essere
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1985
le redini dell’avvenimento, e le fece cadere di
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1985
ci riuscì da solo, e dovette ricorrere all’aiuto
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1985
si mise a uggiolare e a grattare disperatamente la
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1985
avvenimenti che accadevano dentro e fuori della villa. Si
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1985
le mitragliatrici, i parabellum e ogni genere di armi
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1985
la ritirata dei tedeschi? E cosa stava avvenendo nelle
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1985
erano scesi dalle montagne, e stavano attaccando i kazàk
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1985
più probabile che inglesi e americani stessero ormai per
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1985
Anita per le doglie, e si accorse che lui
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1985
che lui, cosacco indomito e pieno di simulato disprezzo
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1985
scopriva su se stesso, e perché apprendeva di essere
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1985
levatrice. Ormai il parto è vicino.» ¶ Ghirei fu contento
30
1985
per il paese deserto e completamente al buio. Vedevano
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1985
lampi lontanissimi di cannoni e di mortai, e avrebbero
32
1985
cannoni e di mortai, e avrebbero dato qualunque cosa
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1985
nelle valli della Carnia, e come si stesse consumando
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1985
in tutte le valli, e aveva l’impressione che
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1985
soglia di fatti definitivi e senza ritorno. La levatrice
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1985
paura, non voleva uscire, e Ghirei e Urvàn dovettero
37
1985
voleva uscire, e Ghirei e Urvàn dovettero consumare un
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1985
di tempo a rincuorarla e a rassicurarla che il
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1985
per ora, era tranquillo, e niente di strano vi
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1985
un bicchierino di grappa e li seguì alla villa
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1985
selvatica. Ma la bábuška e Marta non s’impressionavano
42
1985
Marta non s’impressionavano, e Urvàn neppure. Ricordava ancora
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1985
grida di sua moglie, e sapeva che era una
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1985
una legge di natura e una cosa prevista nei
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1985
accettava la dura legge, e non era troppo impressionato
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1985
nella caserma del comando, e stesse controllando i movimenti
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1985
una vedova di guerra, e a lei chiedeva il
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1985
dimenticare quei giorni frenetici e senza l’uguale. Ma
49
1985
riaffiorava quella musulmana, fatalistica e senza speranza. “Vecchio Akmek
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1985
che con la morte e la fine avesse una
51
1985
cavallo, cacciare galli cedroni e pernici di monte, bere
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1985
suoi, cantare i dumy e suonare la balalaika. ¶ Guardò
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1985
quando fu l’ora, e vide che quelli cercavano
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1985
cercavano di non fissarlo e di voltare lo sguardo
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1985
contro il vecchio Akmek, e avvertì che c’era
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1985
uomini qualcosa di comune e di universale, che tendeva
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1985
che tendeva alla pace e alla vita, anche se
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1985
seppe capire cosa fosse, e ormai non avrebbe avuto
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1985
gli scoiattoli, le talpe e i tassi?”. Ma i
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1985
occhi per non vederlo e non incontrarne lo sguardo
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1985
gli Alleati per arrivare, e tutto ormai si sarebbe
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1985
giudicato dal tribunale partigiano e condannato a morte per
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1985
cosacchi, in particolare Burlak e gli amici del vecchio
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1985
stati uccisi in imboscate e combattimenti, e questo sembrava
65
1985
in imboscate e combattimenti, e questo sembrava a tutto
66
1985
tutto il presidio normale e accettabile, perché erano nemici
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1985
di sdegno, sputandoci sopra e calpestandola come la cosa
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1985
erano tutti in subbuglio, e tra essi si levò
69
1985
nei pressi del paese, e le donne cosacche lo
70
1985
prepararono per il funerale e il seppellimento. Lo portarono
71
1985
due monete sugli occhi e accesero dei ceri disposti
72
1985
ai quattro angoli. Uomini e donne si accostavano al
73
1985
si accostavano al morto e si segnavano con le
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1985
dita riunite a mazzetto, e intanto si sussurravano tra
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1985
ogni giorno più caotico e insensato, tutto accadeva a
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1985
tutto accadeva a caso e senza giustificazione. Forse neanche
77
1985
capirci più niente, ormai, e anche Lui aveva distolto
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1985
insanguinata della guerra, nauseato, e s’era voltato da
79
1985
guardare quel caos universale, e per il suo rifiuto
80
1985
avvolto in un lenzuolo e sistemato in una bara
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1985
fiori raccolti nei cortili e negli orti. Il nome
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1985
Dunaika su un fazzoletto e messo sopra il volto
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1985
della madre di Ugo e il mugolio gutturale della
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1985
che non si avvicinassero e che nessuno dei presenti
85
1985
suonò la marcia funebre, e in testa al corteo
86
1985
qualcuno portava le icone e le reliquie. C’era
87
1985
cosacche se lo chiedevano, e non sapevano cosa rispondere
88
1985
attraverso tutto il paese, e il cavallo del morto
89
1985
quelle assi di legno, e si fermava ad annusarle
90
1985
anziani, maledicevano i partigiani, e si dicevano uno con
91
1985
anche quelli erano comunisti e senza Dio, come le
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1985
dargli l’ultimo saluto, e poi i compagni ricordarono
93
1985
sua abilità nel cantare e nel suonare la chitarra
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1985
non erano ancora maturati, e ognuno ne ingoiava un
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1985
bara fu finalmente chiusa e calata nella fossa. Ognuno
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1985
soldati formarono il tumulo e venne piantata una croce
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1985
veniva da chissà dove e parlava l’italiano con
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1985
aveva perduto ogni cosa e a cui non importava
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1985
nello spirito dei generali e degli Atamany e scorgere
100
1985
generali e degli Atamany e scorgere come unica soluzione
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1985
parlare di dovere, piuttosto. E il primo dovere di
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1985
primo dovere di ognuno è quello di salvare la
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1985
vedo la maniera.» ¶ «C’è sempre un modo, per
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1985
le cose diventavano difficili e pericolose, e più Marta
105
1985
diventavano difficili e pericolose, e più Marta sentiva un
106
1985
due formavano una famiglia e che il suo primo
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1985
ricerca di una salvezza e di uno scampo per
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1985
che comprendeva se stessa e Urvàn. Allora veniva fuori
109
1985
mitica, ma anche pratica, e andava subito alla ricerca
110
1985
alla ricerca dei modi e delle soluzioni. Finché la
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1985
la guerra non finiva e il fronte non passava
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1985
si salvasse come poteva, e lui doveva pensare soltanto
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1985
di continuo queste cose, e Urvàn non rispondeva né
114
1985
Ascoltava attento, triste, accigliato, e la baciava in silenzio
115
1985
Sì. Dopo quello che è successo non potremo restare
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1985
tutto il miele possibile, e anche lui cominciava a
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1985
massa dai loro rifugi e scendere a valle. L
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1985
Saetta, più giovane, impaziente e orgoglioso di lui. Saetta
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1985
era liberato di Bora e di Sonia, e chissà
120
1985
Bora e di Sonia, e chissà cosa ne aveva
121
1985
cosa ne aveva fatto e dove li aveva cacciati
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1985
non poteva più disporre e comandare, ma piuttosto subire
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1985
che fosse un ambizioso e già pensasse alla carriera
124
1985
sopra una strana teoria, e nella sua strategia e
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1985
e nella sua strategia e in tutti i particolari
126
1985
che avevano fatto Urvàn e Gavrila. Ma lei aveva
127
1985
uno che era sazio e nauseato della guerra, perché
128
1985
combattuto su troppi fronti e aveva visto troppi morti
129
1985
rimasti in Russia. Ivos e Vento erano la stessa
130
1985
risolvesse in un macello, e la tempesta passasse via
131
1985
specie di rapido processo e la condanna a morte
132
1985
l’uccisione di Alda e di Ugo, perché i
133
1985
bieco, assetato di sangue, e in certo modo non
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1985
che gli ritagliavano addosso, e gli pareva che discorressero
135
1985
i fatti di Alda e di Ugo, aveva agito
136
1985
cui era stato catturato e in cui il processo
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1985
per lui era finita e che la morte ormai
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1985
corpo crivellato di colpi e seppellito nella terra e
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1985
e seppellito nella terra e nei sassi della montagna
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1985
uomo veniva dalla terra e alla terra era destinato
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1985
venuto il suo momento, e si sentiva immerso in
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1985
Udiva il canto sordo e roco del destino, simile
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1985
di un kazàk ubriaco, e la sua mentalità di
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1985
di ortodosso volava via, e riaffiorava quella musulmana, fatalistica
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1985
l’aveva chiamata “fattucchiera” e “diavolessa”, perché lo tentava
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1985
diavolessa”, perché lo tentava e lo provocava con gli
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1985
gli sguardi, i gesti, e persino con le parole
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1985
persino con le parole e i dinieghi. Gli tornava
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1985
sapere che fossero loro, e non gli avevano torto
150
1985
Poi, come impaurito, disfaceva e cancellava tutti quei sogni
151
1985
quei sogni troppo audaci, e ne faceva un altro
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1985
le donne come streghe e diavolesse, come le chiamava
153
1985
d’oro della collana, e che esigeva non la
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1985
ma una gentilezza rispettosa e ricca di omaggio. Capiva
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1985
Alda aveva due nature, e che lui avrebbe potuto
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1985
lui avrebbe potuto conoscere e sperimentare entrambe, se non
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1985
casa con la madre e il cuginetto. Non aveva
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1985
tedeschi, che lui detestava, e contro i partigiani, che
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1985
loro terra dagli invasori. E non capiva niente, ma
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1985
in un’altra valle, e parlavano con orgoglio del
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1985
Piazza Rossa di Mosca e di Stalin, che era
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1985
messi con i tedeschi? E non capiva perché il
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1985
credente”, alieno dai Rossi e dallo Stato creato da
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1985
si dicevano loro amici. E come giudicare i grandi
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1985
nella difesa di Mosca? E poi, prigioniero, si era
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1985
rimescolavano con disordine indomabile e senza speranza. Lui non
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1985
notte per il villaggio e per i sentieri, anche
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1985
Ghirei prese ad accompagnarlo, e così Gavrila era obbligato
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1985
Ma sono pazzi. C’è l’oscuramento» disse Ghirei
170
1985
dire che la guerra è perduta, colonnello?» ¶ Gavrila tacque
171
1985
stavano passando dei cosacchi, e allora spalancò la finestra
172
1985
ore, in ogni luogo, e spesso s’accompagnava alla
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1985
della seconda, ormai stravolta e frenetica. Non sapeva più
174
1985
bene quello che faceva, e andava in giro alla
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1985
abiti indossati alla rovescia e gli occhi spaventati di
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1985
paese risuonava delle urla e dei mugolii delle due
177
1985
per tutta la valle, e i cosacchi avevano già
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1985
pareva pazza del tutto e senza rimedio, i cosacchi
179
1985
una sorta di timore e di rispetto. Avevano sempre
180
1985
fosse un male sacro, e di fronte ad esso
181
1985
le dita a mazzetto e facevano con esse il
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1985
avevano però anche pietà, e in esse vedevano il
183
1985
il modello delle madri e delle bábuške cosacche che
184
1985
a sentire quei mugolii e quelle maledizioni, e avrebbero
185
1985
mugolii e quelle maledizioni, e avrebbero voluto che ad
186
1985
si seccasse la gola e la lingua per non
187
1985
le portasse via tutte e due, o che venisse
188
1985
loro finisse il dolore, e fossero finalmente in pace
189
1985
restava un po’ turbato e la sua disperazione diventava
190
1985
disperazione diventava più fredda e desolata. Conservava ancora tutta
191
1985
tuttuno con la terra e la patria. In ognuna
192
1985
aveva avuto una donna, e così anche qui, in
193
1985
quella valle, di vittime e di carneficine. Tanti giovani
194
1985
morivano da una parte e dall’altra, ma senza
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1985
odore eccitante della vittoria e si facevano sempre più
196
1985
più audaci. Ormai popolazione e partigiani odiavano i cosacchi
197
1985
partigiani odiavano i cosacchi, e non sognavano se non
198
1985
non di saltargli addosso e di finirli, come fossero
199
1985
avanti a grandi marce e che la morte rimbombava
200
1985
come i vecchi generali e gli Atamany venerati per
201
1985
andavano avanti alla cieca e parlavano di resistenza ad
202
1985
di resistenza ad oltranza e di onore cosacco in
203
1985
in terra di Francia e nella fattoria sperduta del
204
1985
stavano avvicinando a lui e al suo popolo da
205
1985
rosa dei venti. Irritato e disperato, si chiedeva come
206
1985
più potente che mai, e che da essa potesse
207
1985
del mondo? ¶ Per lui e i suoi compagni non
208
1985
non c’era ritorno e non c’era più
209
1985
avvistata, neppure da lontano, e di essa non si
210
1985
amici con voce uguale e senza calore, quasi sussurrando
211
1985
entrata nella loro vita e nel loro pensiero una
212
1985
credeva più nelle cose e nelle idee. Non era
213
1985
senza meta, tra circi e mostri senza fine. ¶ Ghirei
214
1985
senza fine. ¶ Ghirei, Urvàn e Marta lo stavano a
215
1985
sentire, sbattendo le palpebre, e non capivano bene. Ma
216
1985
di un vento freddo e raggelante. Urvàn non capiva
217
1985
Gavrila nel suo linguaggio, e le riferiva alla situazione
218
1985
cose del suo culto, e lasciando una lettera in
219
1985
da fare per noi è cercare di sopravvivere. Perciò
220
1985
quei giorni anche Urvàn e Gavrila si parlavano poco
221
1985
Gavrila si parlavano poco e quasi si evitavano. Gavrila
222
1985
più recuperabile, secondo lui, e del fatto che l
223
1985
vivere senza quella speranza. E l’umanità era giunta
224
1985
crocifissi a situazioni dolorose e senza via d’uscita
225
1985
uscita, sospinti da eserciti e da guerre. Ma soprattutto
226
1985
in un luogo noto e rassicurante. ¶ Non c’erano
227
1985
tanto d’occhi spalancati, e gli esponeva le sue
228
1985
che Alda era morta e che i suoi stessi
229
1985
un’infinità di cose, e le colorava di grigio
230
1985
le colorava di grigio e di nero. Essa aveva
231
1985
il potere di sconnettere e di snaturare le tradizioni
232
1985
di snaturare le tradizioni e gli usi cosacchi dentro
233
1985
buttò in un angolo e non la toccò più
234
1985
della morte di Alda, e non poteva dimenticare come
235
1985
di monete d’oro e il costume paesano per
236
1985
costume paesano per abbagliarlo e accenderlo di sé. Aveva
237
1985
il brillio della collana e il riso di Alda
238
1985
ma con l’istinto e con i gesti gli
239
1985
perché era troppo giovane e assetato di vita per
240
1985
cavallo nel suo androne e nel suo corridoio, perché
241
1985
Baldo cominciò a latrare e Luca a gridare, vedendo
242
1985
gridare, vedendo una mano e un lembo di coperta
243
1985
si mise a scavare e a recuperare rapidamente il
244
1985
i segni delle frustate, e un’ondata di orrore
245
1985
nell’interno delle case e non osarono più metter
246
1985
viso dietro le sbarre e le finestre del pianterreno
247
1985
potevano diventare furie scatenate, e arrivare ad ogni eccesso
248
1985
diventate una falla disastrosa e senza rimedio. Non aveva
249
1985
guardare Marta negli occhi, e persino il suo discorso
250
1985
discorso era diventato stentato e incespicato. Non sapeva più
251
1985
che tra i cosacchi e la barbarie non c
252
1985
tremendamente stanca. Troppe angosce e troppa responsabilità. Da anni
253
1985
situazioni già molto difficili e ingarbugliate. Le sembrava che
254
1985
volto sempre più truce e carico di minacce… ¶ Avrebbe
255
1985
ci fosse la guerra, e nessuno l’avesse mai
256
1985
momento, era così stanca e avvilita che era impregnata
257
1985
avvilita che era impregnata e intrisa di uno strano
258
1985
un sonno di pietra, e di risvegliarsi soltanto quando
259
1985
soltanto quando la guerra e i suoi segni terribili
260
1985
sempre, piena di slanci e di temperamento, la donna
261
1985
abbattere in modo definitivo, e meno che mai riusciva
262
1985
nelle angosce della guerra, e la vedeva avvicinarsi con
263
1985
stessa voglia di fuggire e di nascondersi nelle caverne
264
1985
di nascondersi nelle caverne e nelle grotte della montagna
265
1985
forze scatenate li schiacciassero e li annientassero. Forse non
266
1985
quella della vita stessa e delle forze cosmiche che
267
1985
spaventati, in certi momenti, e si guardavano attorno, alla
268
1985
sopra i suoi figli? E in che cosa si
269
1985
di sperare nella Provvidenza e nella protezione della Madonna
270
1985
degli uomini di salvezza e di difesa. Pensò che
271
1985
si ricaricava, riacquistava forze e speranze perdute. La fonte
272
1985
si sentiva rinfrancata, ricaricata e pronta a ricominciare. ¶ Nonostante
273
1985
di salvezza per lui e per sé. Immaginava di
274
1985
nella grotta, con cibo e coperte, e lì di
275
1985
con cibo e coperte, e lì di aspettare con
276
1985
sempre evitato lo scontro. E Gavrila come avrebbe potuto
277
1985
come avrebbe potuto salvarsi? E Dunaika? E il piccolo
278
1985
potuto salvarsi? E Dunaika? E il piccolo Luca? E
279
1985
E il piccolo Luca? E il presidio del Terek
280
1985
giusto della salvezza. Faceva e disfaceva piani di continuo
281
1985
avevano rinunciato nel profondo e per sempre. ¶ Ma in
282
1985
cosa si potesse fare, e nessuna esperienza la sorreggeva
283
1985
riconquistato tutta la Francia e avevano passato il Reno
284
1985
in Germania da oriente, e anche nei Balcani il
285
1985
la fine era vicina, e la lotta non aveva
286
1985
deciso, proprio ora partigiani e cosacchi si combattevano ferocemente
287
1985
cosacchi si combattevano ferocemente e senza esclusione di colpi
288
1985
patrioti diventavano più numerose, e sempre più frequente si
289
1985
era pieno di lividi e di sangue. Le carni
290
1985
un uomo di ferro, e soltanto con il tradimento
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1985
impeto di orgoglio smisurato, e capì che mai e
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e capì che mai e poi mai avrebbe potuto
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per lui era finita, e che moriva per la
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una tenaglia di ferro, e decise di fargliela vedere
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spostano, come le nuvole, e aumentano tutti i giorni
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alzarono le loro fruste, e i colpi diventarono una
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salì una furia terribile e definitiva, e continuarono a
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furia terribile e definitiva, e continuarono a colpirlo finché
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vedeva il collo tumefatto e imbrattato di sangue, la
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Perché?» chiese un altro. ¶ «È morto. Una frustata gli
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a tentoni, nel buio e nel mistero, come chi
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stirò le membra infreddolite, e si mise a guardare
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Sentiva brividi, sensazioni moleste, e le montagne, lassù, nel
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scattare su di loro e a chiudergli le vie
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gli era morta Alda, e i loro piani erano
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qualcosa fosse andato sfasciato e disperso in quella notte
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disperso in quella notte, e che i suoi progetti
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progetti fossero stati sovvertiti e vanificati. Ma la fontana
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misteriosamente chiusa in lui. ¶ «E di questo che ne
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intanto non faceva niente, e perdeva il tempo a
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aveva oltrepassata la porta, e adesso sapeva cosa ci
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vita piena di giardini e di fontane, di cui
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era piuttosto il silenzio e il niente, come pensava
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Akmek? Non lo sapeva, e non sapeva decidersi per
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una tavola, slegato, composto, e andava sfiorando con un
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Accadeva una cosa strana, e cioè le tumefazioni andavano
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andavano sgonfiandosi, ricomponendosi, impallidendo, e Ugo andava riacquistando una
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una corona del rosario, e volle che i suoi
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lui, prima o poi, e che la morte lo
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parte fino in fondo, e ne provava rispetto e
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e ne provava rispetto e un fondo di ammirazione
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uomo vero, in tutto e per tutto simile ai
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la cosa più importante e inevitabile del mondo, e
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e inevitabile del mondo, e lui nella sostanza l
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senza provare l’orrore e l’intimo rifiuto che
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avvolto in una coperta e fu sepolto di notte
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in un luogo sabbioso e ghiaioso vicino al fiume
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partigiani era stato scoperto, e si era rifugiato definitivamente
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il modo di avvertirla. E poi aveva come un
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sottovoce quando era sola, e nessuno poteva sentirla. Allora
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la madre di Ugo e quella di Alda si
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di loro, si cercarono, e insieme andarono piangendo i
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le loro figure luttuose e il loro lamento senza
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loro lamento senza fine, e scantonavano per non incontrarle
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fossero portatrici di disgrazia, e sarebbero stati contenti che
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alcuni giorni di scirocco, e le acque coi loro
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parte del suo corpo, e fosse un prolungamento del
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cavallo faceva parte essenziale e insostituibile del suo mondo
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insostituibile del suo mondo, e non poteva immaginare di
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macabro scherzo di rubarglielo e di macellarlo, lui subito
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in un’altra valle, e la sua spedizione era
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quello della colma primavera, e così Akmek preparò il
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la casa di mattoni e di pietra pesava sulle
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ben piantati in terra, e di uno spiedo con
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cosacchi dello scontro, sporchi e sudati, macchiati di terra
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sudati, macchiati di terra e di sangue, si sedettero
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legno o un sasso, e divorarono l’arrosto di
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quel giorno avevano mangiato e bevuto, il mondo pareva
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mondo pareva loro bello e senza problemi. ¶ Ad Akmek
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l’aveva ben presente, e anzi non vedeva l
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Akmek aveva bevuto parecchio, e ciò gli procurava una
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sia perché il vino e l’ebbrezza gli ricordavano
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il lutto di Ghirei e tutto il resto. Burlak
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del prigioniero. ¶ «Avanti, partizan. È venuta tua ora» disse
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il vento. Ora qua e ora là.» ¶ «No, amico
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io.» ¶ «Forse sei pastore e amico del Salvadi. Ma
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sei anche una spia.» ¶ «È falso. I partigiani hanno
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Non sono una spia e dei partigiani non so
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furioso, afferrò uno scudiscio, e lo fece scricchiolare in
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lui come una marea, e già se ne erano
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lei gli metteva inquietudine e un tormento indefinito. Ma
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sarebbe mai stata sua, e che lui sulla donna
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nel cortile della villa e l’aveva guardata a
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lei stava alla finestra e lui inseguiva l’oca
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affascinava come una magalda e una diavolessa piena di
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erano tagliati all’europea, e la cicatrice che aveva
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onore per un uomo, e testimonianza del suo valore
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alto, di membra armoniose e ben disegnate, e qualunque
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armoniose e ben disegnate, e qualunque donna lo avrebbe
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lo avrebbe trovato attraente e di bell’aspetto. Marta
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un brivido, un sussulto, e sul viso le correva
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mistero della violenza asiatica, e subito le venivano in
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sangue che aveva versato e i nemici che aveva
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aveva mai chiesto niente, e per lo più aveva
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Era audace con tutti e con tutte, solo con
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con lei diventava esitante e la parola gli si
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Burlak lo colpì ancora e ancora, deciso a sciogliergli
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a sciogliergli la lingua e a strappargli tutti i
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Si ricordò che Urvàn e Gavrila lo avevano fatto
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era lui a colpire e a condurre la danza
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Dove sta Vento adesso? e Saetta?» ¶ «Non ne so
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niente…» ¶ «Ancora pochi colpi, e saprai tutto. Che fine
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sulle mani, sulla schiena, e cercava disperatamente di ripararsi
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Lo incalzava di domande e continuava a colpirlo, convinto
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in vista delle case e delle costruzioni di legno
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fuoco micidiale di parabellum e di sten. ¶ Burlak ebbe
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partigiani, anche se Urvàn e Gavrila erano di parere
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guerra erano state giocate, e ogni cosa era vicina
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una conclusione insanguinata. «Amici, è da tanto che aspettavamo
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i partizany. Il momento è arrivato. Fuoco a volontà
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gli occhi bene aperti, e già i loro uomini
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La sparatoria era intensissima, e gli uomini cadevano spesso
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spesso da una parte e dall’altra con un
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diminuì rapidamente d’intensità, e i cosacchi lentamente si
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avevano rinunciato al combattimento e si erano volatilizzati. Burlak
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si erano volatilizzati. Burlak e gli altri si convinsero
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dovevano essere stati avvertiti e stavano sul chi va
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la presenza dell’informatore e della spia, che era
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raccogliere i propri cadaveri, e intanto davano un’occhiata
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rizzò su di colpo, e cominciò a fuggire a
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Akmek lo vide subito e diede l’allarme. ¶ «Prendetelo
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Cominciò un inseguimento disperato e spaventoso, perché i cosacchi
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per un bel pezzo, e riusciva a guadagnare spazio
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che sporgeva dal terreno e rotolò in terra dolorante
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sofferenza. Cercò di rialzarsi e di riprendere la corsa
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venne catturato. Burlak, Akmek e un po’ tutti non
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assoluta, quella che rappresentava e impersonava tutte le spie
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quali avevano sempre pensato e fantasticato. Se in tanti
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segnalato i loro movimenti e sventato i loro piani
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osasse mescolarsi con loro e mostrarsi apertamente. Ma adesso
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le mani nel sacco, e stavolta non poteva negare
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Lo legarono ben stretto e cominciarono a rivolgergli pesanti
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di scappare, eh, piccioncino!» ¶ «E i tuoi dove sono
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catturati già sgozzati, sventrati e scuoiati a metà. Lasciavano
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parte sangue di feriti e in parte di animali
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spia alla sua astuzia e al suo colpo d
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riguardavano il suo popolo e se stesso. Aveva la
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ai villaggi del Terek, e meno che mai avrebbe
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partizany morti nello scontro, e poi pastrani e berretti
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scontro, e poi pastrani e berretti di pelliccia con
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risorse di nessun genere, e aveva bisogno anche di
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nessuno gli dava nulla, e doveva prendersi ogni cosa
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di freddo, di fame e di paura. ¶ Ma Akmek
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cercava di non pensarci e di consolarsi col fatto
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partigiani era stato sventato, e che anche loro erano
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ad avere dei nemici e a provare l’istinto
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erano il nemico attuale e bisognava combatterlo, perché il
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a sparare al nemico e a fuggire; Akmek era
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erano messi coi tedeschi, e non aveva neppure un
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cosa fossero i Rossi e perché si dovessero combattere
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finito qui, chissà come, e che qui aveva trovato
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chi gli sparava addosso e dal quale bisognava difendersi
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chiesa, benedizioni alle salme e lunghe code di gente
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lunghe code di gente e di cosacchi che accompagnavano
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nipote tra le vittime. ¶ «E dove se no? Nel
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Per loro la guerra è finita.» ¶ Il pope Stiepàn
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Stiepàn benedì le salme e celebrò l’ufficio funebre
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aveva un’aria cupa e pensosa. Sentiva in modi
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le barche dei pescatori e i nuotatori anche contro
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guerra. La maledizione sua e quella di Gavrila era
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si era ancora conclusa, e non si sapeva come
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ma erano voci vaghe e incontrollate, perché la Carnia
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la Carnia era circondata e in stato d’assedio
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in stato d’assedio, e niente, né armi né
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popoli avevano una patria e tutti, tra poco, finita
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i tedeschi, che deportavano e mandavano a morire donne
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mandavano a morire donne e bambini nei campi di
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il suo popolo, ramingo e abbandonato a se stesso
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la distruzione del tempio e di Gerusalemme. Perciò aveva
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aveva la sensazione cupa e profonda di aver violato
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legge, un principio sacrosanto, e di pagarne le conseguenze
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diceva: “Difficile, fratello mio, è vivere in terra straniera
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la patria era svanita e perduta per sempre. Urvàn
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generale delle forze tedesche e dei loro alleati. Capiva
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fatti qualcosa di accelerato e di scatenato, e che
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accelerato e di scatenato, e che tutto stava rapidamente
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una nave che affondava, e i topi cominciavano ad
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a disattendere gli ordini e ad agire di testa
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di testa propria. ¶ Urvàn e Gavrila in cuor loro
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diventando uno spettro verde e incombente. I cosacchi, al
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caccia, diventava estremamente pericoloso, e il buon senso suggeriva
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non era ancora arrivato, e v’era un terribile
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a vista d’occhio e, nonostante il pelo lungo
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vendevano con occulti baratti e contrattazioni ai montanari di
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propria dignità di uomo e l’accettazione di una
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una condizione di zingaro e di vagabondo. D’altra
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diventato un problema disperante e senza soluzione. I cosacchi
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un impasto di fame e di angoscia, e giravano
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fame e di angoscia, e giravano come fantasmi per
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osservavano con occhio costernato, e leggevano nella frenesia degli
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esasperazione, di spietatezza predace e micidiosa percorreva i reparti
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micidiosa percorreva i reparti e i presídi. Gli ufficiali
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modo riusciti a tenere e a controllare i loro
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controllare i loro uomini, e che d’ora in
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passioni scatenate, dal caso e dalla paura. ¶ Un giorno
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era appena cominciato, lassù, e lo stillicidio degli alberi
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di pioggia. Il bosco e il sentiero erano ancora
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di un azzurro terso e intenso, e non la
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azzurro terso e intenso, e non la più piccola
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la fame incalzava lui e i suoi come una
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in tutto il paese, e i cosacchi saltarono sui
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si misero il fucile e il parabellum ad armacollo
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sul petto, i colbacchi e le kubànke sul capo
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le kubànke sul capo, e accorsero disordinatamente verso la
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quando arrivarono i fucili e gli sten ormai tacevano
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ormai tacevano del tutto, e gli sparatori erano già
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già lontani. Nei cortili e nei corridoi della caserma
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la sagra della primavera, e perciò per molto tempo
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erano stati all’erta e con gli occhi ben
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poca distanza da loro, e anch’essi avevano bevuto
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avevano bevuto qualche boccale e ballato le loro danze
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danze, perché erano cosacchi e non avevano potuto fare
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una tentazione troppo forte e avevano finito col cedervi
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Le guardie giacevano qua e là, in pose scomposte
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ancora morta, si lamentava e muoveva appena una gamba
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a penetrare nel pollaio, e pieno di risentimento e
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e pieno di risentimento e di odio si pentì
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per i commilitoni massacrati e morenti. Anche in cortile
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morti erano sparsi qua e là, a casaccio, come
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provocare i suoi disastri e a mietere le sue