parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
1
1983
Perché hai la musica e i racconti nell’anima
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1983
anche se ci vedono. E tu quelle cose non
3
1983
l’armonia veniva compromessa e modificata. ¶ «Lo capisci vero
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1983
da una pianura solare e rigogliosa, e stesse per
5
1983
pianura solare e rigogliosa, e stesse per cominciare per
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1983
dal tempo che passava, e talvolta riusciva anche ad
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1983
ai grandi fiumi russi e siberiani, per i cui
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1983
Jenisei, tutti fiumi maestosi e imperiali, di cui ognuno
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1983
la loro corrente sonnolenta e potente, con cui la
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1983
rive verdi di erbe e di alberi. Su tutti
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1983
ponti lunghissimi, con diecine e diecine di arcate, i
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1983
Silvestro si sentiva impoverito e degradato. Aveva orecchie di
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1983
pareti sdrucciolevoli della disperazione, e non la smetteva finché
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1983
suo ronzio di calabrone e il suo volo nero
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1983
il suo volo nero e funerario. Riusciva a spedirci
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1983
addirittura di quella catastrofica e cimiteriale che nessuno di
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1983
di noi sarebbe tornato, e che tutti uno dopo
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1983
residuo di mentalità magica e superstiziosa, perché noi tutti
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1983
si rifugiano nelle tane e nelle segrete del nostro
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1983
una fuga di fantasmi e di uccelli notturni. ¶ Ma
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1983
un giocattolo dell’Imperatore e dei suoi ministri.» ¶ «Che
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1983
qui tutto rimarrà come è adesso. La Siberia non
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1983
non cambierà. La Siberia è una terra dove niente
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1983
o poi fuggivano spaventati e sconfitti dalla Siberia, con
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1983
con le ossa rotte e le membra congelate. Se
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1983
finita, tempo vent’anni, e si sarebbe distrutta da
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1983
da sé. La taiga e gli acquitrini l’avrebbero
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1983
ingoiata. Le gramigne tenaci e ribelli della steppa ne
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1983
di nuovo la sede, e le stazioncine di legno
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1983
bosco sarebbero presto marcite e disfatte dalle nevicate e
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1983
e disfatte dalle nevicate e dai disgeli. Le volpi
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1983
dai disgeli. Le volpi e i lupi vi avrebbero
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1983
di cavalli. I vagoni e le locomotive arrugginiti sarebbero
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1983
terragni, da straccioni ubriachi e sonnambuli. Mai e poi
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1983
ubriachi e sonnambuli. Mai e poi mai quei villaggi
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1983
i suoi geli smisurati e i suoi calori infernali
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1983
Il lavoro dell’uomo è sempre una vana fatica
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1983
anche contro il buonsenso, e persino contro i capi
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1983
persino contro i capi e le alte sfere.» ¶ «E
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1983
e le alte sfere.» ¶ «E perché lavoriamo, allora? Perché
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1983
Perché sono un dannato. E neanche voi potete farne
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1983
vita, fin dalla nascita. E fino alla morte.» ¶ Pensai
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1983
ricominciare le proprie fughe, e di ricercare un posto
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1983
stessi ci portavamo dentro, e metteva in movimento le
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1983
le loro ali scure e si rintanavano nei loro
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1983
nei loro nidi miserabili, e tutto si placava di
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1983
a sentirne la grandezza e l’imponenza, e di
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1983
grandezza e l’imponenza, e di nuovo provavamo la
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1983
cui io venivo esplorando e scoprendo gli imprecisi rapporti
50
1983
come, penetrata nella taiga, e s’era mescolata con
51
1983
sue favole. ¶ «Non c’è mai stata nessuna Tribù
52
1983
Tribù dispersa. Non c’è mai stato l’anno
53
1983
per sempre, nella taiga e nella steppa.» ¶ «Come lo
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1983
Ci ho pensato molto, e ora lo so. E
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1983
e ora lo so. E mia madre non si
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1983
mia madre non si è unita a nessuna Tribù
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1983
unita a nessuna Tribù. È seppellita sotto terra, da
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1983
terra, da tanti anni, e adesso non è che
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1983
anni, e adesso non è che un mucchietto di
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1983
che si stavano sfilacciando e a cui lui diceva
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1983
di tutti i viventi, e quella della terra che
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1983
alla persecuzione della tempesta e del vento. La sua
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1983
vite, come le linci, e nell’incendio non s
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1983
un domatore di cavalli e di una zingara, che
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1983
la mano ai mercati e prediceva la buona ventura
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1983
ospitavano nella loro isba e lo pregavano perché si
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1983
battaglia si ricostituisse altrove, e serrasse di nuovo i
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1983
di nuovo i ranghi e le file per ritentare
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1983
per ritentare la sorte. E infatti mi disse che
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1983
avrebbe chiesto una cosa. ¶ «E cioè?» ¶ «Che mi porti
71
1983
scavato le gallerie.» ¶ «Non è una cosa impossibile. Potresti
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1983
che gli chiederei. Ghircik e nessun altro.» ¶ «E cosa
73
1983
Ghircik e nessun altro.» ¶ «E cosa sarebbe?» domandai, temendo
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1983
intuito. ¶ «Darmi uno spintone e farmi cadere nel lago
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1983
farmi cadere nel lago. E poi andarsene senza voltarsi
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1983
farebbe, perché saprebbe che è ben fatto. Ghircik sa
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1983
Ghircik sa quello che è giusto, e mantiene le
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1983
quello che è giusto, e mantiene le sue promesse
79
1983
avrebbe sentito il rumore, e lui sarebbe scomparso nelle
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1983
trovato il suo corpo, e nessuno avrebbe mai saputo
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1983
ne accorge nemmeno.» ¶ «Non è vero. Tutti sarebbero dispiaciuti
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1983
vero. Tutti sarebbero dispiaciuti e turbati. Nessuno al villaggio
83
1983
pace, non sapendo dov’è finito Falalej.» ¶ «Forse è
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1983
è finito Falalej.» ¶ «Forse è anche così» ammise il
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1983
ragazzo. «Ma il fatto è che sono cieco. Sono
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1983
un peso per tutti, e la mia sparizione sarebbe
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1983
non gli era possibile. E non c’era una
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1983
che tutti lo beccano e lo maltrattano, e tendono
89
1983
beccano e lo maltrattano, e tendono a cacciarlo dal
90
1983
un veleno nel pastone, e metter fine a tutti
91
1983
delle cose molto tristi e pesanti, Falalej. Più pesanti
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1983
posso fare quasi niente, e così mi resta moltissimo
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1983
alle cose che possiedi, e non a quelle che
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1983
sai suonare la fisarmonica. E tanti che ci vedono
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1983
più lo stesso, Falalej. E neanche senza le tue
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1983
ai bambini. Tu suoni e racconti meglio di tutti
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1983
erano anche le beffe e le risa degli altri
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1983
essere ciò che era, e spesso sognava di vedere
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1983
di vedere le cose e i loro colori come
100
1983
ad amare il sonno e a desiderare accesamente che
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1983
usciva da se stesso e diventava un altro, un
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1983
persino che incontrasse ragazze e donne che erano gentili
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1983
lui, lo guardavano sorridendo e gli facevano cenni di
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1983
facevano cenni di amicizia e di intesa. Provò un
105
1983
cessare di essere Falalej e di vagare nella libertà
106
1983
prigione di se stessi, e volare negli spazi capricciosi
107
1983
aveva parlato dell’oppio e dei suoi effetti, e
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1983
e dei suoi effetti, e gli aveva anche detto
109
1983
cosa rispondere, a me e ad Anataj, che sulle
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1983
che cercare l’oppio e prenderlo non era considerata
111
1983
accettavano i propri guai e le proprie infermità senza
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1983
sparire da ogni luogo e per sempre. Desiderava che
113
1983
Bastiano, Arrigo, Ajdym, Valeriano, e tutti quelli che conosceva
114
1983
conosceva, seguitassero ad esserci e a fare le cose
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1983
era bene essere integri e sani, e a lui
116
1983
essere integri e sani, e a lui invece mancava
117
1983
meglio addormentarsi per sempre e non esserci più? Andare
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1983
lupi, né gli orsi, e non servissero neppure dei
119
1983
in un luogo grigio e spento, dove gli uomini
120
1983
più motivo di affannarsi e di lottare… ¶ Lui era
121
1983
assieme alla Tribù dispersa, e che era in viaggio
122
1983
da ogni strada percorsa e conosciuta, e non arrivavano
123
1983
strada percorsa e conosciuta, e non arrivavano mai da
124
1983
con la barba bianca, e con addosso più anni
125
1983
taiga né nella steppa, e lui desiderava andare dov
126
1983
che era con me, e lui chinò il capo
127
1983
cantiere il lunedì mattina, e ci stiamo tutta la
128
1983
stiamo tutta la settimana.» ¶ «E io pure ci starò
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1983
un pezzo di pane e non darò fastidio a
130
1983
Tacqui ancora a lungo, e poi glielo promisi, contando
131
1983
promisi, contando sull’aiuto e la connivenza dei compagni
132
1983
delle mazze, le grida e le imprecazioni degli operai
133
1983
Dalla molteplicità dei suoni e dalle voci attorno a
134
1983
la dimensione del cantiere e del lavoro, e capì
135
1983
cantiere e del lavoro, e capì che la costruzione
136
1983
quasi lo avessimo adottato, e ci servisse per andare
137
1983
un uomo in tutto e per tutto. Gli detti
138
1983
occhiata, durante le giornate, e lo vidi sempre al
139
1983
medesimo posto, tranquillo, silenzioso e in apparenza felice. Non
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1983
come niente gli mancasse, e il signore del mondo
141
1983
suo sentimento di inutilità e di esclusione, perché non
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1983
al parapetto di ferro e stava ad ascoltare l
143
1983
messaggi. Mi riusciva agevole e naturale occuparmi di lui
144
1983
stata soltanto io stesso. E invece quelli che mi
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1983
aveva addosso gli odori e i sapori di tutti
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1983
luoghi dove era stato, e non perdeva neppure una
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1983
funghi con la smetana, e bevemmo grandi tazze di
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1983
soffietto dello strumento musiche e canzoni straordinarie. Bastava che
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1983
a me» disse Eroska, e si gettò a capofitto
150
1983
chinandosi continuamente sui calcagni e riscattando in piedi. ¶ Eccitata
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1983
Lo fece con Silvestro e con me, che non
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1983
dal demone della danza, e niente l’avrebbe fermata
153
1983
ad alzarsi dalla sedia e a ballare con lei
154
1983
bene, anche se controvoglia e con modi rigidi e
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1983
e con modi rigidi e legati. Era violentemente arrossito
156
1983
nel gorgo della danza, e tutto il resto del
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1983
fosse per lei sprofondato e scomparso. Si snodava nell
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1983
la costringeva a disegnare e a ridisegnare nell’aria
159
1983
fosse qualcosa di selvatico e di volpino, però non
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1983
avevo mai visto effondersi e scatenarsi in quel modo
161
1983
ce ne sentivamo assaliti e travolti. ¶ Falalej faceva di
162
1983
lontano possibile da lei, e se era costretto a
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1983
a starle vicino, arrossiva e non sapeva come muoversi
164
1983
non sapeva come muoversi e dove tenere le mani
165
1983
cresciuto negli ultimi tempi, e i vecchi vestiti non
166
1983
preso qualcosa di sgraziato e di sproporzionato, e pareva
167
1983
sgraziato e di sproporzionato, e pareva vergognarsi della sua
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1983
vergognarsi della sua statura e della sua voce mutata
169
1983
la tendenza a rintanarsi e provava le vampe al
170
1983
dal suo cantone riparato e solitario. Aveva cominciato a
171
1983
cominciato a sentirsi turbato e strano, se sentiva la
172
1983
che egli subito conosceva e distingueva. ¶ Ma Katja non
173
1983
odiava i propri rossori, e immaginava che gli altri
174
1983
ne accorgessero tutti quanti, e se li mostrassero col
175
1983
tiro degli sguardi altrui, e non sapeva come evitarlo
176
1983
lui era un escluso e un segregato dai lieti
177
1983
perché non ci vedeva, e contava ancora meno di
178
1983
meno di quei mendicanti e vagabondi che giravano per
179
1983
cieco ¶ Venne il disgelo, e poi la primavera, recando
180
1983
il tepore del sole e gli odori dei pollini
181
1983
gli odori dei pollini e dei fiori che ricoprivano
182
1983
il nitrito di giumente e stalloni, nelle scuderie, e
183
1983
e stalloni, nelle scuderie, e i muggiti delle vacche
184
1983
i muggiti delle vacche e dei tori, che parevano
185
1983
che li aveva penetrati e li dominava. Anche lui
186
1983
voglia irresistibile di lamentarsi e di guaire in un
187
1983
non vedeva, un inciampo e un peso per chiunque
188
1983
se si fosse travestito e fosse andato in capo
189
1983
inseguito da un lupo, e tutti sgranavano tanto d
190
1983
principe era un coraggioso e un grande cacciatore. Aveva
191
1983
grande cacciatore. Aveva rovinato e strappato i vestiti contro
192
1983
realtà gli andava incontro, e per lui v’erano
193
1983
complimenti. Alle più giovani e più fresche diceva: ¶ «Ah
194
1983
via il mio mestiere, e stare a covare nel
195
1983
loro a farlo, invece, e le loro guance, sotto
196
1983
benché fossero buone cristiane e timorate di Dio, e
197
1983
e timorate di Dio, e si abbandonavano invece a
198
1983
che Anataj aveva cacciato, e certo nella taiga non
199
1983
continuo. «Orso grigio eh? E anche bello grosso. Vostro
200
1983
Vostro marito se l’è fatta di sotto per
201
1983
sotto per prenderlo, non è vero? O si è
202
1983
è vero? O si è scolato due bottiglie di
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1983
due bottiglie di vodka…» E mentre contrattava e tirava
204
1983
vodka…» E mentre contrattava e tirava sui prezzi, trovava
205
1983
il buffone. Era allegro e agile come un leprotto
206
1983
agile come un leprotto, e saltava sempre di qua
207
1983
saltava sempre di qua e di là per essere
208
1983
di danza sui talloni, e sembrava che la sua
209
1983
poteva, tra una vendita e l’altra. E contemporaneamente
210
1983
vendita e l’altra. E contemporaneamente veniva raccontando tutte
211
1983
passando attraverso i villaggi e le città. Aveva una
212
1983
fosse una gazzetta vivente, e le donne lo guardavano
213
1983
un temperamento da commediante e da ciurmatore, ed alle
214
1983
mescolava anche casi strani e inverosimili, perché gli piaceva
215
1983
piaceva stupire le ascoltatrici, e veder fiorire sulle loro
216
1983
loro bocche gli “oh” e gli “ah” di meraviglia
217
1983
conoscesse tutti i segreti e i misteri del mondo
218
1983
i misteri del mondo, e le donne del villaggio
219
1983
interruppe sul più bello, e finse di essersi dimenticato
220
1983
per scatenare aguzze curiosità, e farsi pregare di arrivare
221
1983
novità del Bajkal. ¶ «C’è stato un altro terremoto
222
1983
villaggi lungo le sponde.» ¶ «E allora come lo sanno
223
1983
spinto fino a Nerčinsk e aveva visto come la
224
1983
Transbajkalia, cacciatori, ex predoni, e persino contadini, giocatori, prostitute
225
1983
nascere case da gioco e di piacere, circoli di
226
1983
giravano con la carrozza e il sigaro Virginia tra
227
1983
città, quando le miniere e le sabbie dei fiumi
228
1983
in magazzini o scuderie, e le donnine più eleganti
229
1983
il conducente di diligenze e di taràntas, aveva conosciuto
230
1983
ogni genere. Conosceva Irkutsk e Ulan Ude come i
231
1983
carri della sua mercanzia. ¶ «E in Mongolia? In Mongolia
232
1983
di polvere di papavero e di tè. Sono stato
233
1983
Hangai, a Mandai Gobi, e poi in altri posti
234
1983
Parlò delle città mongole e tutti stettero ad ascoltare
235
1983
ebbe finito di vendere e di barattare, chiuse i
236
1983
carri con il telone e venne a cenare in
237
1983
sempre commerci da concludere, e che lo invitava ogni
238
1983
con i fiocchi. Io e Marco aiutammo Katja in
239
1983
aiutammo Katja in cucina e zio Eroska, che era
240
1983
trasferito nel mondo nuvoloso e colorato evocato dai discorsi
241
1983
veramente un’altra cosa, e per essa non era
242
1983
calato fin sulle orecchie, e stavano seduti vicino senza
243
1983
tutte le parole possibili, e che anche quella cisterna
244
1983
cisterna fosse diventata arida e secca. Eppure si facevano
245
1983
da fare nel mondo, e tutta la loro sostanza
246
1983
gigantesche. Adesso Anataj beveva e mangiava pochissimo, come fosse
247
1983
di notte si svegliava e si alzava un momento
248
1983
un’occhiata ad Anataj e lo trovava sempre sveglio
249
1983
Pareva non dormisse mai, e stesse a vegliare l
250
1983
decrepito. ¶ Era ancora diritto e imponente, quando camminava, ma
251
1983
l’andatura era incerta e ondeggiata. Pareva stesse pensando
252
1983
convenisse cadere. Vedendolo seduto e meditabondo sembrava di poter
253
1983
memoria, ma per stanchezza e sazietà. Anche i ricordi
254
1983
come abiti troppo vecchi, e lui li aveva lasciati
255
1983
il nome dei fratelli e degli altri familiari, che
256
1983
un vecchio cuoio, inaridito e pieno di crepe, ed
257
1983
Gli anni avevano consumato e logorato anche i pensieri
258
1983
lui una cosa lontana e irrecuperabile. Qualcosa di stanco
259
1983
irrecuperabile. Qualcosa di stanco e di opaco lo divideva
260
1983
di un qualsiasi aldilà, e l’unico pensiero su
261
1983
grembo della terra. ¶ Marco e Falalej ogni tanto cercavano
262
1983
né freddo, né sonno, e tutto per lui pareva
263
1983
tra il ragazzo cieco e lui, sulle cui pupille
264
1983
Falalej s’intratteneva volentieri, e solo lui riusciva a
265
1983
a imbottirsi di pellicce e lo portava con sé
266
1983
un sentimento di sollievo e di liberazione. In casa
267
1983
in presenza di Katja e di Silvestro, che parlava
268
1983
ricordavano nemmeno di lui, e si muovevano per le
269
1983
ai bordi della taiga, e lui si perdeva ad
270
1983
Aveva un orecchio finissimo e sapeva dare un nome
271
1983
gabbia?» chiedeva a Marco. ¶ «E come? E poi, gli
272
1983
a Marco. ¶ «E come? E poi, gli animali selvatici
273
1983
ti stanno. Muoiono.» ¶ «Non è vero. Si rassegnerebbero, una
274
1983
Anch’io sono cieco, e mica sono morto per
275
1983
stava sempre nella stalla e diventava irrequieto ogni volta
276
1983
che trascinavano le catene e agitavano i collari irti
277
1983
tra i ciliegi selvatici e le betulle dei cortili
278
1983
Era un ragazzo strano e solitario. Aveva bisogno di
279
1983
pareva una cosa insipida e senza sugo, che apparteneva
280
1983
Era afferrato da impazienze e irrequietezze e da una
281
1983
da impazienze e irrequietezze e da una voglia strana
282
1983
che venisse a trovarlo e a spezzare la crosta
283
1983
Poiché non ci vedeva, e nessuno veniva a trovarlo
284
1983
nessuno veniva a trovarlo e a fargli compagnia, Falalej
285
1983
tanto arrivava davvero qualcuno, e Falalej non si lasciava
286
1983
disperse isbe del villaggio, e le donne cominciarono ad
287
1983
cominciarono ad accorrere. Marco e Falalej, ben bene imbacuccati
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1983
caldo almeno un poco, e cominciò ad esporre la
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1983
saltò sopra un cavallo e fuggì dove le guardie
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1983
nelle vicinanze delle piste e delle strade fangose, percorse
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1983
fangose, percorse dalle carrozze e dai taràntas, lungo la
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1983
i villaggi. I fuorilegge e i disperati della zona
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1983
banda, la più numerosa e la più temuta della
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1983
imporsi. Rubavano i cavalli e svaligiavano le diligenze saltando
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1983
fossero sbucati dal niente, e di nuovo si eclissavano
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1983
soldi, senza battere ciglio, e così il bottino delle
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1983
delle rapine nei bazar e nei mercati delle città
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1983
suo, sempre con affanno e col cuore in gola
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1983
fuga, sempre in allarme e sul chivalà, sempre veloci
300
1983
veloci come il vento e leggeri e silenziosi come
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1983
il vento e leggeri e silenziosi come faine. Certe
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1983
riparo durante l’inverno e dalla loro bocca non
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1983
gli attribuirono anche rapine e furti che non aveva
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1983
non aveva mai commessi, e lui non aveva neanche
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1983
sua antica banda? Sì e no. C’era ancora
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1983
si erano sentiti vecchi e stanchi. Nuovi elementi si
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1983
sarebbero rimaste ad aspettarlo, e appena uscito dall’ergastolo
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1983
stato il capo indiscusso e il tiratore più infallibile
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1983
era sentito un superfluo e un fantasma. Forse era
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1983
era ancora il capo e di lui si parlava
311
1983
in tutti i villaggi e in tutte le stazioni
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1983
lontano da quei luoghi, e anche fra le tribù
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1983
Nessuno sapeva chi fosse, e la sua gente era
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1983
a errare senza scopo, e neppure lui sapeva se
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1983
essersi imbattuto in Ajdym e averla presa con sé
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1983
avere finalmente una casa e un villaggio. Si ricordò
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1983
Il villaggio era Kirkovsk, e Anataj pensò che il
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1983
cavalli, ne comprò uno, e continuò ad amarlo come
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1983
aveva posseduto con tenerezza e malinconia, come fossero donne
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1983
Tutti erano stati generosi e resistentissimi. Più d’uno
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1983
era morto nella taiga e nella steppa, e certo
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1983
taiga e nella steppa, e certo poi era stato
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1983
dai lupi, gli orsi e le linci. Certe volte
324
1983
era passato per lui, e l’ultimo Kadbar, quello
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1983
Adesso Anataj, sempre grave e silenzioso, pareva sovrastato dalla
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1983
tante mani di mercanti e di giramondo prima di
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1983
di arrivare a lui, e se l’accostava all
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1983
cose da fare, uniforme e senza volto, e induceva
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1983
uniforme e senza volto, e induceva a pensare che
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1983
vita era ormai prosciugato, e non c’era più
331
1983
Il suo viso severo e senza variazione era il
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1983
un’aria di tramonto e di declino già avvenuti
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1983
avvenuti, quasi già lontani e dimenticati. Faceva venire in
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1983
le labbra a vuoto, e pareva il borbottio di
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1983
grigia, ma senza ucciderla, e anzi l’animale era
336
1983
i fischi delle locomotive e gli stridi delle ruote
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1983
per mangiare. Il tempo e lo spazio ormai parevano
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1983
stesso tempo la vita e la morte. Era la
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1983
che mi aveva generato e mi avrebbe seppellito, accogliendomi
340
1983
accogliendomi dentro di sé, e riparandomi definitivamente con il
341
1983
taiga, la terra madre e la morte. Capii che
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1983
me rispuntasse la pazzia, e che di nuovo non
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1983
in attesa della quiete e del ritorno finale alla
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1983
il serpente senza principio e senza fine del terrapieno
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1983
Per tutta la sera, e anche durante i giorni
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1983
larga fetta di mondo, e ora il mio desiderio
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1983
alla fine del lavoro, e di aspettare la vecchiaia
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1983
sarei sentito finalmente libero, e avrei ripreso fino in
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1983
del villaggio ad aggiustare e a rimettere in sesto
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1983
novanta anni camminava, faticava e sparava come un uomo
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1983
il gelo era cessato, e Anataj stava rientrando rapidamente
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1983
aspettava. Si era sposata. E, ciò che era più
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1983
benché nel villaggio matrimoni e funerali fossero conosciuti subito
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1983
in un villaggio vicino, e chissà se l’avrebbe
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1983
sarei ritornato. Tra me e lei tutto doveva restare
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1983
com’era adesso, sospeso e non finito. Perciò lei
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1983
lastra di ghiaccio, intangibile e irraggiungibile. Non me ne
358
1983
era una madre bisbetica e capricciosa, che spesso ci
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1983
più accanto alla stufa, e non andava a cacciare
360
1983
un verdetto del destino e della fine definitiva di
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1983
nostra compassione di sudditi e di sottani non doveva
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1983
toccare l’argomento imbarazzante e pesante dei suoi occhi
363
1983
Anataj. Lo so perché è una cosa che ha
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1983
ha anche mio nonno. È come una nuova palpebra
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1983
discesa sopra gli occhi, e vi fa vedere le
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1983
ospedale di Ulan Ude, e là ci sono medici
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1983
parvero due esseri strani e astratti, come ambedue fossero
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1983
sapere quando il momento è arrivato per lui.» ¶ Ajdym
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1983
suo cofanetto di legno e di cuoio, gli fece
370
1983
di rubli d’argento, e si perdette infantilmente a
371
1983
opponevano a quel progetto. E poi la città non
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1983
era diventato un predone e un fuorilegge. Della città
373
1983
mutare nella sua vita, e se soprattutto avesse ritenuto
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1983
era piuttosto agli sciamani e non ai medici che
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1983
non era un selvaggio e che la città l
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1983
d’oro delle chiese e dei conventi, e altre
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1983
chiese e dei conventi, e altre di rame fattosi
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1983
edifici di pietre bianche, e i bianchi colonnati di
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1983
a guardare i saltimbanchi e i mangiatori di fuoco
380
1983
lo scintillio dei rami e i colori dei tappeti
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1983
bazar, la sua animazione e il suo brusio da
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1983
scendeva verso Ulan Bator e la Cina meridionale. ¶ «Quando
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1983
acquistava una solennità sacerdotale e declinante. ¶ «Raccontateci di quando
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1983
per la vita selvaggia e vagabonda. Così saltò sopra
385
1983
adesso al mio fianco, e andare verso la notte
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1983
poche arscine di distanza, e la taiga diventava a
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1983
minaccioso di tronchi scuri e di fronde nevose. La
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1983
la resistenza del vento e dei vortici di neve
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1983
l’aria dalla bocca, e contenderci aspramente il diritto
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1983
accendere un ramo resinoso e a farne una fiaccola
391
1983
tenere lontano i lupi. E gli orsi erano già
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1983
fermarsi un’altra volta e di rimettere mano alle
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1983
per potermi essere figlio, e che io avevo trascinato
394
1983
totale mancanza di conoscenze e di convinzioni. Capii che
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1983
ogni parola era superflua e che eravamo in una
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1983
barare, ricorrere agli inganni e a parole simulate. Eravamo
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1983
non dire più verbo e di chiudermi nella dignità
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1983
per sempre nella taiga, e forse non ci avrebbero
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1983
valletta sepolta dalla neve, e diventati un blocco di
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1983
ultimo barlume di coscienza e di padronanza di noi
401
1983
l’addio al mondo, e avanzando nella tundra desertica
402
1983
disperato? Sì, lo ero, e nello stesso tempo continuavo
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1983
dai fantasmi della morte, e tuttavia mi pareva di
404
1983
Sentii la mia vita, e la vita di ognuno
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1983
che ricominciava sempre daccapo, e non aveva un termine
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1983
non aveva un termine e un significato da nessuna
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1983
la fine della ferrovia, e proprio il desiderio infantile
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1983
seguito di sogni strani e incoerenti, che si erano
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1983
vita, perduto dentro simboli e vocazioni senza sostanza, alla
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1983
ciò che non esisteva e non era mai esistito
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1983
diventato qualcosa di inutile e di superfluo, come una
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1983
straniera che non c’è modo di spendere. Adesso
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1983
essere sempre in via e di non arrivare mai
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1983
con la mia persona, e sarebbe finita soltanto con
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1983
sedere contro un albero, e lasciare che la neve
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1983
combattendo contro il vento e la tormenta. Forse era
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1983
era senza un proprietario, e tutto era suddiviso e
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1983
e tutto era suddiviso e ben definito nelle carte
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1983
mi erano passate vicine, e non avevo neppure avuto
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1983
nel numero delle possibilità, e se io resistevo a
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1983
ero ancora uno straniero, e ormai lo sarei stato
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1983
Poi il vento cessò e la tormenta si ritirò
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1983
falde erano state piccole e dure come risi, e
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1983
e dure come risi, e si poteva camminare speditamente
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1983
il sottobosco era raro, e permetteva ampi spazi per
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1983
gli zimbelli del vento e della neve. Ora l
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1983
del cantiere riprendeva lena e colore, anzi l’aspetto
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1983
mio animo si dilatasse e crescesse su se stesso
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1983
nello stesso tempo enigmatico e perfettamente conosciuto. ¶ Ebbi la
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1983
caserma, che doveva arrivare, e che invece non si
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1983
un paese siciliano. Non è una storia molto strana
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1983
da dieci ore almeno, e ci eravamo fermati un
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1983
il cielo si oscurò, e mise la mutria dura
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1983
mise la mutria dura e scostante delle giornate che
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1983
il sole fu scomparso, e non si riusciva più
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1983
anche la mia sicurezza e la mia fretta di
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1983
affiorando in primo piano, e mi soffiava nelle orecchie
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1983
nel cuore della taiga, e non c’era più
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1983
della taiga il rancore e la diffidenza di Arrigo
440
1983
aveva coperto il sole, e ci aveva cacciato a
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1983
dentro i territori stretti e accidentati del disagio. Saremmo
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1983
fece gemere gli alberi e quasi scricchiolare, come fossero
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1983
dalle loro deboli radici e scaraventati gli uni sugli
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1983
gli uni sugli altri. ¶ «È il sarma?» chiese Marco
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1983
un conoscitore della taiga, e sui venti ne sapevo
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1983
evocato, era tra noi, e chissà quando si sarebbe
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1983
i ghiacci del Bajkal, e non avremmo avvertito i
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1983
il peso della responsabilità e l’ondeggiare tremendo dell
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1983
dell’incertezza, che rullava e beccheggiava dentro di me
450
1983
nelle sue spire urlanti e rapinose. Il sarma si
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1983
la memoria del sole e del tepore della mattinata
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1983
della mattinata. Il caldo e le zanzare dell’estate
453
1983
cosa. La taiga urlante e gelata aveva indossato nel
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1983
suo volto più invernale e più duro. Facevamo quasi
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1983
a tirare il fiato, e l’alito già si
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1983
quelle sue malinconie profonde e misteriose, nelle quali pareva
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1983
totalmente nelle sue mani, e per orientarci non avevamo
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1983
coperchio, che consultavo inutilmente e troppo spesso, assillato dal
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1983
con severità. ¶ «Perché? Non è forse vero?» ¶ «Non è
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1983
è forse vero?» ¶ «Non è vero per niente. Non
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1983
verso ponente. Il cantiere è laggiù…» ¶ Ricominciò un lungo
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1983
un lungo, ostinato silenzio, e riprendemmo ad andare alla
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1983
ultimo bastione della speranza, e mi sforzavo di puntellare
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1983
dove nessuno ci aspettava e perciò non sarebbe mai
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1983
con il vento infido e maledetto che fischiava sempre
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1983
fischiava sempre più forte, e stendeva sopra la taiga
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1983
più arresi, mezzo congelati, e ormai incapaci quasi di
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1983
di puntare il fucile e di far fuoco. Attribuivo
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1983
da Anataj, da Vanka e dagli altri vecchi del
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1983
era parso soltanto mito e leggenda. Il mio spirito
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1983
la superstizione più deforme e primitiva… ¶ Capivo adesso fino
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1983
non ci eravamo nati e non l’avevamo nel
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1983
carattere infido di trappola e di labirinto, quello che
474
1983
ceduto ai suoi allettamenti, e per la mia leggerezza
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1983
i cancelli della paura e della superstizione quando mi
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1983
con la bocca sdentata e la barba sempre lunga
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1983
la barba sempre lunga e ispida, che aveva l
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1983
dura come il ferro, e gli occhi neri, dalla
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1983
dalla guardatura straordinariamente intensa e febbrile, più ancora di
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1983
esplosioni intrattenibili di ilarità, e spalancava la sua bocca
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1983
era accaduta in Siberia e i protagonisti erano siberiani
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1983
Ajdym perché Anataj, gira e volta, era stato in
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1983
dei conti un rapinatore e un bandito. Tutti i
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1983
procedeva con piccoli incidenti e contrattempi, ma tutto sommato
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1983
in modi abbastanza sciolti e veloci. Alle nostre spalle
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1983
di migliaia di carri, e aveva cominciato a esserne
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1983
cominciato a esserne sazia e a rigurgitarla. Finalmente anche
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1983
traversine, ricavandole dai cedri e abeti abbattuti anni prima
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1983
abeti abbattuti anni prima e ormai stagionati anche troppo
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1983
diverse. Convinse l’impresario e l’ingegnere che lui
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1983
molti boschi dell’Europa, e che il legno non
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1983
il fuoco alla taiga e gli operai erano fuggiti
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1983
possesso anche di me e scuoteva la mia fede
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1983
dell’irrazionale, che irrompeva e buttava all’aria tutte
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1983
di fronte al lavoro, e come davanti a loro
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1983
fantasmi biblici di Sodoma e Gomorra per trovare i
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1983
aveva conquistato le città e i villaggi più vicini
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1983
il procedere della ferrovia, e il suo nemico andava
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1983
a piene mani vizi e dissoluzioni lungo tutto l
500
1983
era scomparsa del tutto, e le sue parole avevano