parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Domenico Starnone, Fare scene, 2010

concordanze di «è»

nautoretestoannoconcordanza
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2010
che le era capitata e cedeva a Vittorio Gassman
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la donna sullo schermo e rovesciarsi su quella che
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lo sentivo dal letto, e non riuscivo a prendere
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ammazzo prima a te e poi a chillustrùnz. ¶ Ma
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era un uomo intelligente e pieno di fantasia, presto
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dibattendo non tra finzione e realtà, ma tra due
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interpretata da Silvana Mangano e dall’altro una moglie
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Quando era di buonumore e gli veniva voglia di
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diceva che la gelosia è una brutta malattia del
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brutta malattia del sangue, e che bisogna sforzarsi di
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in passaggio cambiava idea e tra rabbie mal contenute
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strunz, che la gelosia è un esercizio della fantasia
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succedere con le femmine e preoccuparsi e correre ai
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le femmine e preoccuparsi e correre ai ripari. Insomma
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come il cinema, diceva, e a me piaceva quell
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per noi due, padre e figlio, erano questo: un
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le cose del mondo e preoccuparcene; solo che io
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mondo mi ritraevo inorridito e facevo di tutto per
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lui, che era sensibile e generoso, non vedeva l
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l’ora di rientrarci e, appena fuori dal cinema
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Ma questa distinzione non è del tutto fondata. Anche
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a usare i libri e i film per fronteggiare
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pressione delle scombinatissime azioni e reazioni di amici o
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o nemici, in famiglia e per la città sregolata
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fatto che mi allarmavo e mi rassicuravo sempre e
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e mi rassicuravo sempre e soltanto dentro al cinema
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fare la cantante-ballerina e diventava suora. Al cinema
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nei Figli di nessuno, e la cosa mi rasserenava
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venivano, così gli passavano, e dopo girellava intorno a
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farla ridere. ¶ Lo guardavo e sentivo che era disposto
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momento di tregua felice e indossare – lui che con
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lei aveva in lavorazione, e salire sul tavolo di
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sul tavolo di cucina, e lasciare che gli appuntasse
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che gli appuntasse spilli e facesse segni col gesso
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Il cucciolo con piacere, e anche Anna, secondo me
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Silvana Mangano era cresciuta e infatti gli sentivo cantare
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per casa di continuo, e certe volte cantavo forte
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ballando allegro il baiònnn, e quando giocavo coi miei
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angolo tra l’armadio e il letto un negro
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Zubbònnn, armato di lancia e coltello, che voleva ucciderci
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madre con Silvana Mangano e grazie a lei trovare
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così, con le donne. E io a quell’età
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Totò Tarzan con signorine e signore mi pareva obiettivamente
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mi pareva obiettivamente conturbante. È per questo che credo
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la giungla di Tarzan e Jane e la giungla
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di Tarzan e Jane e la giungla di Stewart
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giungla di Stewart Granger e Deborah Kerr, tra la
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agli alberi dei primi e il comodo ramo dei
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matrimoniale: sposare una squaw. È possibile che quel progetto
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esotici: per me Lilith è stato, fino ai vent
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un nome di squaw e non quello della prima
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All’origine però c’è sicuramente la pura e
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è sicuramente la pura e semplice identificazione con James
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in L’amante indiana. E non è stato un
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amante indiana. E non è stato un proposito passeggero
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principessa con abiti lunghi e moltissimi gioielli), accettava alla
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di fare l’indiana e coniugarsi con me. E
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e coniugarsi con me. E in seguito, alle donne
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avessero già ben torte e annodate con elastici colorati
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sembrati un periodo sessualmente e sentimentalmente meraviglioso non solo
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le finzioni dell’infanzia e la realtà, andavano spesso
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in giro con abiti e calzature e collanine e
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con abiti e calzature e collanine e treccine che
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e calzature e collanine e treccine che parevano uscite
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che io ricordi non è stato L’amante indiana
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certo punto Stewart Granger e Deborah Kerr si mettono
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arrampica su un albero e tira anche lei su
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senza accorgersi di niente, e Stewart Granger, lì sul
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un ramo d’albero è un posto comodissimo, la
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in fondo allo stomaco e mi andavo a buttare
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sotto lo sguardo attento e triste di Geppe e
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e triste di Geppe e mio, aveva deciso all
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di premersi il seno e dare uno spruzzo del
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stabilito nessi tra loro e in quell’occasione andarono
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lì. Per esempio non è affatto improbabile che Stewart
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improbabile che Stewart Granger e Deborah Kerr abbiano usufruito
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dai film con Tarzan e Jane: indigeni feroci-giungla
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svolazzava appesa alle liane, e un pensierino di andare
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ad abitare con lei è probabile che io l
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i rapporti tra Tarzan e Jane nella casa sugli
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sugli alberi. Ma c’è un passaggio segreto della
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giocato a fare Tarzan e Jane, all’epoca), ecco
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oggi ne sono certo – è quel film. ¶ Come si
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intorno ai dieci anni, è stata un tempo in
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preciso. Sorridevo, ma nervoso, e accennavo un sì per
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coda, ah ah ah – e mio padre le diceva
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che vi pisciate sotto: è passato tanto tempo da
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vi siete scordata tutto e ridete soltanto per fare
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capisco meglio di voi, e lui rispondeva: macché, capisce
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alle cose d’amore e di sesso che c
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certe altre le vedeva e s’incazzava. Anna per
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mia nonna, di pomeriggio, e qualche sera dopo con
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Invece. ¶ L’incazzatura crebbe e presto si allargò a
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più distinzione tra fantasia e realtà: Silvana Mangano era
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Mangano era mia madre e Raf Vallone era lui
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con quella bellissima attrice, e nemmeno con Anna, figuriamoci
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come, durante gli intervalli e il filmluce, nel buio
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caldo, li ravvivavo. C’è però un problema. Dei
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in cui cambiammo casa e quartiere, comprammo un televisore
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2010
quartiere, comprammo un televisore e al cinema per un
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tra film distanti. ¶ C’è un film, per esempio
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Lì ho imparato cos’è un maremoto. A un
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2010
film era in bianco e nero), e si abbatteva
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in bianco e nero), e si abbatteva su uomini
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incubi delle notti agitate, e ho giocato con i
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che investiva la città e la nostra casa con
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2010
con un’onda altissima, e da adulto, quando andavo
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2010
delfino verde, maremoto, attenzione, e per ultimo, qualche tempo
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2010
pieno d’orrore: ecco, è esattamente il maremoto del
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un muro d’acqua, e alla parola maremoto. D
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chi se ne frega. È certo per adesso che
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che non so qual è, sullo schermo sicuramente del
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ho visto un maremoto e quel maremoto è entrato
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maremoto e quel maremoto è entrato stabilmente a far
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2010
verde sebbene in bianco e nero, e quell’immagine
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2010
in bianco e nero, e quell’immagine mi durerà
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I film di indiani e cowboy, forse. Devo averne
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un mucchio di titoli e di immagini. Ma più
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Mi lavoravano nella testa e generavano immagini, vicende, molto
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Cos’era uno sperone e perché non aveva niente
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perché aveva quel numero? E quel posto misterioso, quel
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come mi incantava, forse è il titolo italiano di
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secondo me, le rapide e le canoe e le
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rapide e le canoe e le zattere e i
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canoe e le zattere e i liquidi precipizi sublimi
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prova che i titoli e le immagini delle locandine
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penne in testa, vivi e appena ammazzati. Ogni volta
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c’erano gli indiani. ¶ E poi quel titolo: La
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mòrmoni. Devo aver letto e riletto quel titolo chissà
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titolo chissà quante volte, e mi immagino di aver
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2010
qualche immagine in mente, e ci scommetto che i
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2010
delle voci del film, e nell’immaginazione dell’orecchio
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non se ne curava e quindi nemmeno io; si
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2010
a identificare figure specifiche e a chiamarle John Wayne
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2010
di James Stewart, ed è difficile dire perché. Forse
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2010
più vicino a lui e si incazzava quando mia
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2010
proprio identico a lui e quindi potessi fare esattamente
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2010
qualche volta non cambiassi e mi immaginassi come Gregory
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2010
sono mai, mai, identificato è John Wayne: la sua
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2010
del viso mi disturbavano, e tuttavia non mi viene
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2010
cassa toracica, quella faccia e quella scatola cranica quadrata
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2010
toracica, la mia faccia e la mia scatola cranica
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cranica oblunga non avevano e non avrebbero mai avuto
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2010
quello sì. Da lui, e probabilmente dall’Amante indiana
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2010
andare alle pagine finali e a quelle iniziali: non
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2010
idea complessiva del testo e quindi decido se comprare
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comprare o no. Mi è rimasta, insomma, un’idea
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già in pieno sviluppo? E la morte non è
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E la morte non è una sorta di interruzione
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racconto della vita non è affatto finito e anzi
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non è affatto finito e anzi morendo non ne
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bene, dunque, che c’è di speciale: Contemplò il
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2010
quello tra il primo e il secondo tempo, sia
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2010
fine di uno spettacolo e l’inizio di quello
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spettatori che si stiracchiavano e sbadigliavano e commentavano e
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si stiracchiavano e sbadigliavano e commentavano e ridevano. Non
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e sbadigliavano e commentavano e ridevano. Non mi piacevano
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dello spettacolo o annoiate, e «hai visto che le
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le ha fatto lui» e «hai visto come le
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le ha risposto lei» e «tu hai capito perché
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2010
tu hai capito perché» e «mi spieghi come mai
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2010
mi spieghi come mai» e «vatténne, nun­né­capìteniéntenemménotù
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voleva nostra madre subito e si dimenava tra le
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apriva mostrando il cielo, e mia madre diceva le
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2010
madre diceva le stelle, e io dicevo sì, e
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2010
e io dicevo sì, e non le confidavo che
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2010
non fosse il film, e perciò desideravo solo che
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2010
povera fanciulla in bianco e nero o in technicolor
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2010
Però temevo di distrarmi, e allora di tanto in
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madre, anche mia nonna, e persino mio fratello Geppe
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2010
gli occhi chiusi, dormi?, e io li riaprivo, ma
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2010
altri film, là dietro, e tutti mi parevano assai
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2010
luci bruscamente si spegnevano e appariva la scritta secondo
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dentro in pochi secondi e ci restavo fino alla
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si riaccendevano le luci e ricominciava lo strazio di
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2010
pareva che a fine e the end non ci
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Toni sfuggiva alla sorveglianza e ruzzolava per la sala
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che c’era prima e ciò che ci sarebbe
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toreri, ora di pistoleri, e tanti tanti titoli promettenti
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senza preavviso, in Sangue e arena. Ma presto o
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2010
estenuante privo di interesse e per molti aspetti peggio
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2010
prima. Ma mio padre – e non solo lui, credo
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2010
inizio del film vero e proprio, compresa lasettimanaincom o
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2010
di un bel bianco e nero; c’era la
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2010
fatto si vedevano sempre e soltanto facce sciape e
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e soltanto facce sciape e corpi sciatti se non
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2010
che facevano cose stupide; e persino quando comparivano principi
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2010
quando comparivano principi, principesse e attori, lì nel filmluce
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2010
con gli occhi chiusi, e sperare che finisse presto
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2010
Poiché il risultato non è stato memorabile ogni tanto
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2010
per tenerli bene aperti è raccontabile solo se si
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2010
vedevo i film allora e di come, durante gli
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2010
buia e i leoni e le serpi e i
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2010
leoni e le serpi e i cavalli e le
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2010
serpi e i cavalli e le navi e le
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2010
cavalli e le navi e le onde e le
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2010
navi e le onde e le donne e gli
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2010
onde e le donne e gli uomini e Tarzan
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2010
donne e gli uomini e Tarzan e Jane e
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2010
gli uomini e Tarzan e Jane e Cita (solo
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2010
e Tarzan e Jane e Cita (solo di recente
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2010
che si scrive Cheeta) e la fontana magica e
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2010
e la fontana magica e i cacciatori bianchi e
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2010
e i cacciatori bianchi e tutto erano lì verissimi
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2010
potente del racconto orale e scritto, per sua natura
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2010
dei tre moschettieri leggendo e vederle sullo schermo, non
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2010
vederle sullo schermo, sempre e comunque. Sicché stavo seduto
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2010
stavo seduto tutto contento e guardavo. ¶ Ho già detto
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2010
gli schizzinosi su inizio e fine: il film, nel
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2010
che avevi già visto, e nessuno sentiva la cosa
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2010
del piacere. Ti sedevi e cercavi di orientarti, tanto
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2010
per tutto il pomeriggio e tutta la serata. ¶ Oggi
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2010
che ti eri perso, e probabilmente lo è, ma
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2010
perso, e probabilmente lo è, ma secondo me la
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2010
vale a dire lui e lei, il protagonista maschile
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2010
lei, il protagonista maschile e la protagonista femminile. Se
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2010
volevi familiarizzare col vicino e vedere il film in
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2010
in compagnia scambiando commenti e sghignazzate, chiedevi: ¶ «Scusate, chi
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2010
sghignazzate, chiedevi: ¶ «Scusate, chi è iss?» ¶ «Quello che tiene
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2010
che tiene il cappello». ¶ «E éss chi è?» ¶ «Chella
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2010
cappello». ¶ «E éss chi è?» ¶ «Chella bionda là». ¶ «Ah
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2010
Quello col cappello?» ¶ «Sì». ¶ «E éss’è chella bionda
223
2010
cappello?» ¶ «Sì». ¶ «E éss’è chella bionda». ¶ «Sì». ¶ L
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2010
se fosse il protagonista e poi scoprire che presto
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2010
volte, tra gli otto e i dodici anni, proprio
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2010
io stesso. ¶ «Sì, iss’è quello col cappello. Sì
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2010
col cappello. Sì, éss’è chella bionda là». ¶ Perché
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2010
primi anni di vita, e pur potendomi lasciare a
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2010
casa con la nonna e filarsela solo con mia
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2010
fregandosene del poco sonno e della scuola al mattino
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2010
della scuola al mattino e persino dell’eventualità che
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2010
Stadio – mi orientavo subito e non provavo nessun disagio
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2010
ogni dettaglio per capire, e soprattutto mi dava tranquillità
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2010
casa erano pochi, pochissimi, e quasi tutti in pessime
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2010
finivano regolarmente, la pura e semplice fine gli sembrava
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2010
erano tutti degnissime letture, e me li leggevo e
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2010
e me li leggevo e me li rileggevo per
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2010
che avessero una fine, e se mio padre qualche
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2010
qualche volta faceva pulizia e li buttava, ci restavo
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2010
forse da lì m’è venuta la tendenza a
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2010
guardare il film, si è messo a correre tutt
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2010
in fondo alla sala, e ricominciava: sempre facendo l
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2010
un certo punto si è alzato incazzatissimo, lo ha
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2010
qua. Ma niente, Geppe è schizzato via dal sedile
245
2010
sala con i sedili e gli spettatori. Perciò i
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2010
di portarlo al cinema e cominciarono a portare me
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2010
I nostri genitori uscivano e mi aspettavano al portone
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2010
la porta di casa e me la battevo per
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2010
alle voci di Geppe e di mia nonna, tenendo
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2010
con le guance rosse e gli occhi scintillanti che
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2010
per casa in ansia e guardava sotto il letto
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2010
guardava sotto il letto e correva in cucina dalla
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2010
essere aiutato a trovarmi, e io intanto me ne
254
2010
stretto tra la parete e l’armadio, e al
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2010
parete e l’armadio, e al momento opportuno sgattaiolavo
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2010
i miei genitori non è mai stata la stessa
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2010
sveglio, se mi divertivo, e allora mi giravo e
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2010
e allora mi giravo e facevo la faccia contenta
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2010
emozionava molto: ti piace, e io mi sentivo in
260
2010
temevo che facesse sfuriate, e tuttavia contraddittoriamente mi auguravo
261
2010
momento in cui io e lui ci saremmo battuti
262
2010
mentre guardava il film, e avvertivo il raschio dei
263
2010
agitava troppo sul sedile e scalciava contro il sedile
264
2010
traffici erano sempre discreti, e non tanto per non
265
2010
di quest’amore, illimitato e gratuito come tutti i
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2010
padre, che lei detestava; e per facilitarmi la strada
267
2010
pasta priva di semi e pelli di pomodoro; neanche
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2010
chiusa tra un prima e un dopo, non assomigliava
269
2010
sudata, piena di fiati e di puzze, buialuminosa. Adesso
270
2010
Johnny Weissmuller in Tarzan e i cacciatori bianchi o
271
2010
Bar­ker in Tarzan e la fontana magica. Tanto
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2010
scontento, un dolore stranito, e mi rammaricavo di non
273
2010
più insieme ad animali e persone dello schermo, di
274
2010
disordinato da cui provenivo e, uscendo, tutta la svogliatezza
275
2010
colori immaginari del bianco e nero né lo splendore
276
2010
dello schermo era desiderato e imperdibile. ¶ A dir la
277
2010
quello del racconto orale e scritto. Pendevo dalle labbra
278
2010
la sera raccontava favole e vite di santi in
279
2010
di santi in dialetto, e leggevo, a sette-otto
280
2010
Antuó, tuóccame ’nu poch’e zizze, e sant’An
281
2010
nu poch’e zizze, e sant’An­tuóno si
282
2010
si rifiutava di toccargliele, e per la rabbia della
283
2010
improvviso sfiammando di qua e di là, e si
284
2010
qua e di là, e si capiva che era
285
2010
marrone con il saio, e la signorina, bionda dello
286
2010
della scialuppa di salvataggio e si salvasse al posto
287
2010
Ma ciò che vedevo – e il divertimento era proprio
288
2010
Entravo nella sala buia e i leoni e le
289
2010
ad abbassarmi il sedile e a costringermi a sedere
290
2010
che allo schermo. ¶ C’è una foto – una delle
291
2010
mio fratello Toni che è appena nato, ha una
292
2010
ha una cuffietta ed è coperto da una mantellina
293
2010
Alla sua destra c’è mio fratello Geppe, la
294
2010
io, con cappotto, cappello e persino i guanti. Grazie
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2010
mia madre, sembriamo tutt’e quattro di condizione molto
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di condizione molto agiata, e io soprattutto, col cappello
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gran signori. ¶ Poiché Toni è nato nel gennaio del
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nel gennaio del 1948 ed è senza alcun dubbio, lì
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fotografica, ne ha trentuno. È un istante in bianco
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un istante in bianco e nero di sessantadue anni
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giovane donna affaticata, com’è in ogni mia memoria
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per l’occasione s’è travestita da mamma di
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mamma di film, ed è elegante e seducente. Lo
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film, ed è elegante e seducente. Lo si capisce
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nascosto con l’indice e il mignolo della mano
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corna in quel periodo, e i miei genitori si
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miei genitori si arrabbiavano e perciò fare le corna
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l’argento vivo addosso e fremeva a stare fermo
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con altre abitudini, belli e ben vestiti. ¶ Ma non
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successe dopo lo scatto e assegnare così una data
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staccò da mia madre e cominciò a correre giù
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allarmata, mio padre bestemmiò e a lunghe falcate si
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strillando: fermo che cadi e ti fai male, fermo
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nessuno, se ne fregava e si allenava a volare
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brooon con la bocca e ruotando il braccio. Non
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casa, al secondo piano, e prendere quota ruotando forsennatamente
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un aereo ha eliche e che le eliche girano
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con grande realismo, sentivo e rifacevo giocando il rumore
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un braccio che ruota – e quello è l’elica
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che ruota – e quello è l’elica e tu
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quello è l’elica e tu sei pilota dentro
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cerchi scintillanti d’aria e metallo e rumore, incastonati
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d’aria e metallo e rumore, incastonati nelle ali
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buone date per dire: è allora che comincio a
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fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni
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Sono stato a occhio e croce come i bambini
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fiori ma bambini cattivi, e per farlo come si
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stati loro stessi sgridati e frustati. Animavo la materia
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quella viva. Inventavo azioni e reazioni sia mute che
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tutto servendomi di tutto e trasformando ogni cosa secondo
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emozioni intense già vissute) e piacere (vale a dire
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epoca, tra una faccenda e l’altra, mi osservava
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altra, mi osservava perplessa e diceva: stai sempre con
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malato di quella malattia e mi ammalavo sempre di
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elica per mesi, allora, e divertendosi molto. Correva anche
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cinema, fregandosene dello spettacolo e degli spettatori. Una volta
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faceva i quadri commerciali e mia nonna, la madre
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spesso al cinema Stadio e ci teneva lì, me
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ci teneva lì, me e i miei fratelli, per
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seguito, quello delle quattro e quello delle sei. ¶ Mi
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fissati con gli spilli, e quando lei metteva da
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da parte le forbici e passava a lavorare con
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la macchina da cucire e poi con ago e
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e poi con ago e filo insieme alle due
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due aiutanti, una bionda e una bruna, mi piaceva
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gesso, coi bottoncini bianchi e il ditale d’oro
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del cibo sulle fornacelle e quello delle giovani donne
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ne stava seduto ore e ore davanti al cavalletto
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ore davanti al cavalletto, e con la sigaretta tra
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di qualsiasi altra cosa, e il momento che veramente
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non riuscivo a trattenermi e cominciavo a correre per
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miei genitori o tutt’e due, stravolti entrambi dall
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di due sole stanze e dicevano a mia nonna
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constatazione della nostra esistenza) e turnàte stasera. ¶ Ocìmmena. ¶ A
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Mia nonna era silenziosa e obbediente. Si asciugava le
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per lavare i panni e i pavimenti o per
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a forza noi nipoti, e accoglieva quell’ennesima incombenza
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entusiasmo, lei che non è mai stata interessata ai
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stata interessata ai film e nemmeno agli attori. ¶ Innanzitutto
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lo faceva, lo rifaceva e alla fine lo fissava
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tutti i capelli neri e fitti, capelli molto lunghi
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meglio che aveva, mutande e sottana senza buchi o
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scuro delle grandi occasioni, e preparava l’unica borsetta
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restavano scintillanti alle orecchie, e le cose che potevano
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un colpo per strada e non voleva fare brutta
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che la sfotteva spesso e molto volentieri, diceva che
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attiént’a vostra nonna e a ’o pizzicato. ¶ Il
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a laccio, a scarpetta, e caramelle di tutti i
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di affrettarsi a comprare, e dopo si guardava intorno
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Gemito al cinema mi è sempre sembrata lunghissima e
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è sempre sembrata lunghissima e inessenziale. In realtà erano
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all’aperto della primavera e dell’estate. Portava verso
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il mercato di Antignano e lì andavo a prendere
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giocavo malissimo al pallone e ne ricevevo solo umiliazioni
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poi ancora a sinistra e quindi sempre diritto, verso
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Tutti posti notissimi dunque, e tuttavia erano una fastidiosa
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mettevo piede nel cinema e che anticipavano nelle orecchie
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a luci spente, questo è sicuro, e mi faceva
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spente, questo è sicuro, e mi faceva battere il
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né i miei fratelli; e tuttavia la paura di
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gli occhi al film e respiravo voluttuosamente l’aria
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corpi emozionati, delle sigarette e dei sigari, della tenda
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sigari, della tenda polverosa e smanacciata cui ero appena
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sedere i miei fratelli, e ora veniva a recuperarmi
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gran numero di foto e filmati che conservo in
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in questa scatola elettronica e mi è venuto in
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scatola elettronica e mi è venuto in mente di
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in vita, qui, ora, e vado verso la morte
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vado verso la morte, e ho un corpo – questo
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mentre ne scrivo non è più questo, non è
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è più questo, non è più qui, non è
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è più qui, non è più ora – e ho
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non è più ora – e ho generato altri corpi
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della mia stessa natura, e loro hanno generato altri
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morente il cui presente è ordinato dalla sintassi delle
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sono un fruitore assiduo e non schizzinoso di ciò
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quattro computer, tre portatili e uno fisso, zeppi di
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programmi con cui ridefinisco e ritaglio foto, monto filmati
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comunicazione con, ricevo parole e immagini da, vedo in
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filma, invia per case e uffici ciò che elabora
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uffici ciò che elabora. ¶ E tutto si accende, si
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si spegne. Vivo accendendo e spegnendo. ¶ Non è una
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accendendo e spegnendo. ¶ Non è una condizione che riguarda
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naturalmente. I miei amici e parenti, senza contare tutti
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iPhone, smartphone, ma altri e altri li sostituiranno, congegni
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portento che soppianta portento). E ci fotografiamo, ci riprendiamo
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registrando nel contempo voci e rumori, nelle stanze, per
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Capodanno, a ogni compleanno, e subito riversiamo tutto nei
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stenebrati dalle luci rosse – e ci spediamo immagini e
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e ci spediamo immagini e filmati via mail o
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mail o per cellulare, e ce li guardiamo sullo
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mi dico – non c’è stato nessun altro tempo
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per dimostrarle che non è vero. Escludo anche che
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cuor leggero: non c’è un’immagine affidabile di
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ritratti differiscono tra loro. E chissà se a Freud
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un fatto che mi è capitato ieri. ¶ Il padre
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con lo scompartimento attiguo, e appare un anziano signore
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in veste da camera e berretto da viaggio. Che
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Freud, avrà sbagliato direzione e invece di rientrare nel
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rientrare nel suo scompartimento è finito nel mio. Sono
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conto che l’intruso è lui stesso, riflesso nello
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del bagno, che si è aperta all’improvviso per
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treno. ¶ Non so qual è la spiegazione scientifica, come
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apparizione di un sosia. E sarà vero, va bene
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invece da quel puro e semplice non riconoscersi. È
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e semplice non riconoscersi. È ancora possibile? In un
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mi dico fissando me e mia moglie che con
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solo il profilo buono e quello cattivo, ma la
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forza di essere ripresi e riprenderci in tutti i
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tempo guardando l’ambiente, e me stesso in quell
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schiena fin troppo facilmente. ¶ E qui veniamo a ciò
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a ciò che mi è successo. Ieri, sul tram
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avvincente, è così perché è stato messo in ordine
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dal fatto che non è uno che annaspa tra
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chi sa da dove è partito e sa dove
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da dove è partito e sa dove arriverà; la
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nostra vita qui, adesso, e quella nei libri, sullo
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giaceva mio fratello Geppe, e al primo colpo d
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avrebbe potuto esclamare nefrite, e, se avessi filmato secondo
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avevo avuto da bambino e, preoccupato, mi tuffai per
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un film in bianco e nero che finì all
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the end a colori, e si accesero le luci
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una sala di sfinimento e miseria. Ma io ci
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lì dentro. Mangiavo pane e mortadella nell’intervallo, bevevo
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che non sapeva decidersi e oscillava incerto tra I
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cavalieri della tavola rotonda e Il settimo sigillo, piaceri
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solo paio d’occhi e una sola testa, come
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bel mucchio di occhi e di teste, e per
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occhi e di teste, e per tenere insieme tutti
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addestrarmi a cambiare occhi e testa a seconda dei
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ma anche di Ercole e la regina di Lidia
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casa dentro un cinema e lì vivere e morire
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cinema e lì vivere e morire come il barone
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periodo dallo schermo mi è arrivato di tutto e
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è arrivato di tutto e qualcosa è diventato una
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di tutto e qualcosa è diventato una parte importante
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volta vidi Gioventù, amore e rabbia, molto prima che
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La solitudine del maratoneta, e quando, appunto, il giovane
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un passo dal traguardo e lasciò passare i signorini
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dimostrare di saper correre e poi sfottere tutti lasciandoli
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Una volta vidi Otto e mezzo e mi resi
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vidi Otto e mezzo e mi resi conto che
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una sua fantasia erotica, e intanto ecco che dal
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che era sua madre e che avanzava di schiena
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dimenticare che la realtà è una ressa, niente di
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inventarci. ¶ Morì mia nonna e sei mesi dopo morì
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la seconda in fretta e furia per non lasciarla
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in balia del marito e dei figli. ¶ Senza quelle
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come un vascello fantasma e me ne andai. ¶ Affittai
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non mordermi sul collo e mi colpì come si
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colorito paonazzo dei vivi e il biancore livido dei
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biancore livido dei vampiri e dei vampirizzati. Pensavo, smanioso
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avevo aperto gli occhi e avevo visto che accanto
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la prendesse in giro e lei si imbarazzasse. Era
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Era così compiaciuta. Parlava e una ciocca le scivolava
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la chiudessero nella bara, e a quel bacio ci
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vita? Mi rispondevo sì, e forse sapevo anche come
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so per quanto me e mia moglie sullo schermo
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in una città straniera e intanto contornati da icone
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di cartelline gialle, dalla e dei collegamenti a internet
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per le zoccole, gridò, e litigarono. ¶ La televisione mi
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lo scombino di casa e sprofondare interamente nell’armonia
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entrava nella nostra vita e se ne macchiava e
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e se ne macchiava e anche ci macchiava. Vale
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dai rumori della strada e dalle scampanellate alla porta
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del buffè, dalle merende e dalle cene con gli
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gli occhi sullo schermo e l’untume che finiva
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che finiva su poltrone e divani, dai soldi che
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fine degli anni Cinquanta e l’inizio degli anni
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mi piaceva che spettacolo e casa si rovesciassero l
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il pomeriggio, la sera e una parte consistente della
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avevo assimilato leggendo libri e vedendo film al cinema
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assumere pose ben concepite e fare dialoghi profondi in
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pronunciato da Raskol’nikov e intanto provavo l’andatura
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intanto provavo l’andatura e i gesti di Jimmy
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possibile che al cinema e nei libri i malesi
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inglesi, Athos, Uncas, Pierre e quello stronzo di Anatolij
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muovano come si deve e parlino in italiano dicendo
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Carlo iii, quasi nessuno – e che cazzo – quasi nessuno
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che cazzo – quasi nessuno è disposto a uscire dal